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Autore: Bad Dream    06/06/2013    0 recensioni
- Non dovevi farlo, sei solo un bastardo. – disse il ragazzo ringhiando tra i denti. – Aveva il diritto di vivere e adesso l’hai trasformata in un mostro! -
- Voglio ricordarti che lo sai anche tu. – disse Cedric ridendo avidamente, poi con la mano pulì la bocca sporca di sangue e la portò alla bocca assaporando al meglio quel dolce e caldo succo.
- Sai, devo dirti che ha veramente un buon sapore. Mi dispiace che non l’abbia assaggiata prima che lo facessi io. -
- Un giorno mi vendicherò di tutto questo, te lo giuro.-
Quelle furono le ultime parole che riuscì a pronunciare, prima che Cedric si dileguò tra gli arbusti cupi che lo circondavano. Teneva stretto a se la ragazza che amava tanto e che da pochi secondi aveva smesso di lottare contro il veleno che le circolava nel sangue, si era arresa.
- Ti prego, non abbandonarmi. – le sussurrò ad un orecchio stringendola forte a se.
Questa è veramente la fine?
Genere: Dark, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa è la fine
Trattieni il respiro e conta fino a dieci
Senti la terra tremare e poi
Senti il mio cuore esplodere ancora
 Perché questa è la fine
Ho rinnegato e sognato questo momento
Così atteso da tanto tempo, glielo devo
Spazzata via, sono rapita 
Lascia che il cielo crolli
Quando si sbriciola
Rimarremo fermi
Lo affronteremo assieme
 
-       Non dovevi farlo, sei solo un bastardo. – disse il ragazzo ringhiando tra i denti. – Aveva il diritto di vivere e adesso l’hai trasformata in un mostro! -
-       Voglio ricordarti che lo sai anche tu. – disse Cedric ridendo avidamente, poi con la mano pulì la bocca sporca di sangue e la portò alla bocca assaporando al meglio quel dolce e caldo succo.
-       Sai, devo dirti che ha veramente un buon sapore. Mi dispiace che non l’abbia assaggiata prima che lo facessi io. - 
-       Un giorno mi vendicherò di tutto questo, te lo giuro.-
Quelle furono le ultime parole che riuscì a pronunciare, prima che Cedric si dileguò tra gli arbusti cupi che lo circondavano. Teneva stretto a se la ragazza che amava tanto e che da pochi secondi aveva smesso di lottare contro il veleno che le circolava nel sangue, si era arresa.
-       Ti prego, non abbandonarmi. – le sussurrò ad un orecchio stringendola forte a se.
     Questa è veramente la fine?
 
27 Maggio 1715 – Parigi.
 Adorava osservare nei minimi dettagli il paesaggio che le offriva il suo piccolo balcone, ogni mattina assisteva al risveglio della grande città e desiderava con tutta se stessa uscire da quel piccolo castello che la teneva prigioniera e raggiungere luoghi sconosciti. Amava la natura che la circondava e tutti i piccoli piaceri che le offriva il suo titolo nobiliare, ma dentro di se sentiva la mancanza di qualcosa, forse neanche lei riusciva a darle un nome, ma avrebbe fatto di tutto pur di venire a conoscenza di quel piccolo tassello che le avrebbe procurato felicità.

-       Signorina Bèatrice, mi scusi ma sua madre la desidera.-  si blocco e poi riprese. - Non credo che questo abbigliamento sia opportuno per un ricevimento.- disse la balia osservando la lunga camicia da notte che lasciava scoperti i piedi scalzi e pallidi della ragazza.
-       Oh Clarisse, sai benissimo quanto odio tutte queste formalità.- disse sospirando.
-       Ormai non siete più una bambina.- sorrise porgendole un vestito ricamato a mano per la contessa.
-       Immagino che mia madre debba parlarmi del ballo di stasera o sbaglio?--       Oh non si sbaglia affatto Signorina, sua madre vuole darle alcune raccomandazioni riguardo il suo comportamento, ma sa benissimo che potrà contare sulla vostra educazione.- disse aiutando Bèatrice ad abbottonare il lungo vestito azzurro che aderiva perfettamente al suo petto e scendeva morbido sui suoi fianchi.Uscirono in silenzio dalla grande camera da letto e si avviarono verso il giardino dove la stava aspettando la madre che passeggiava con le sue dame da compagnia che la proteggevano dal sole con un grazioso ombrellino bianco.
-       Madre! – disse a pochi metri di distanza dalla donna.
-       Oh, la mia piccola Bèatrice.- la raggiunse e l’abbracciò. Era sempre solita chiamarla “Piccola” ed anche se era cosciente della sua età adulta per lei rimaneva sempre la sua dolce bambina che non la deludeva mai, qualsiasi cosa facesse. Era sempre stata fiera della sua eleganza e del suo portamento degno di una contessa ed ora che aveva compiuto vent’anni desiderava il meglio per lei.
-       Di cosa voleva parlarmi? – chiese dolcemente.
-       Del meraviglioso vestito che ho scelto appositamente per te per il ballo di questa sera, rimarrai sorpresa della sua bellezza e sono sicura che metterà in risalto il tuo dolce viso. – disse accarezzandoglielo. – Ma non è ancora finita qui, farò arrivare il miglior acconciatore di tutta Parigi, devi essere perfetta per il ballo.- il sorriso contagiò anche i suoi occhi, era evidentemente elettrizzata per l’evento che aveva accuratamente organizzato.
-       Madre come potrò mai ringraziarvi? – abbracciò la donna di fronte a se che dopo qualche secondo posò le sue mani calde sulle gracili spalle della figlia.
-       Oh cara, un modo ci sarebbe.- disse furbescamente scostando dal viso di Bèatrice una cicca di capelli che le cadde sugli occhi. – Vista la grande opportunità di questa sera, sarei molto lieta se scegliessi un marito tra gli invitati al ballo, tenendo conto, ovviamente, anche del loro titolo nobiliare.-Bèatrice sapeva benissimo che la proposta della madre non era un semplice invito, ma un chiaro e preciso ordine.
-       So benissimo di aver raggiunto, ormai da due anni, la maggiore età, ma non vi sembra un po’ presto per pensare al matrimonio? – chiese speranzosa. Non aveva mai pensato all’idea di sposarsi a quest’età, le sembrava una decisione frettolosa.
-       Tesoro, non vorrai di certo deludere tua madre, non l’hai mai fatto e vorresti farlo proprio ora? –
-       No. – soffiò abbassando il capo che la madre prontamente rialzò con due dita.
-       E’ una decisione che io e tuo padre avevamo pianificato già dal tuo primo anno di età. Dovresti essere felice, perché molte ragazze non hanno neanche la possibilità di scegliere il loro futuro marito, tu invece si e ne dovresti andare fiera.-
Infondo mia madre ha ragione, mi hanno concesso questa piccola fortuna.“ Pensò tra sé e sé.
-       D’accordo madre, vi accontenterò anche questa volta. Sappiate solo una cosa … l’idea di avermi nascosto questa decisione mi ha ferito molto, avreste potuto parlarmene prima, così che io accettassi questo compromesso pensandoci meglio.-
-       Suvvia, invece dovresti essere felice. Il matrimonio è un grande passo che tutte le donne devono compiere, non vorresti di certo rimanere zitella per tutta la vita. – l’ammonì.
Bèatrice non aggiunse niente e corse verso la sua stanza con gli occhi pieni di lacrime,sperando che nessuno l’avrebbe vista. La prima cosa che fece appena entrata, fu quella di specchiarsi e vedendo la sua immagine riflessa capì che in tutti questi anni sua madre l’aveva manipolata in tutte le sue decisioni,  era come una semplice pedina su una grande scacchiera che aspettava la prossima mossa del giocatore; come avrebbe potuto innamorarsi di un uomo in una sola sera?
Non riusciva a trovare una soluzione a quella costrizione, le lacrime incominciarono a colare dagli occhi facendo iniziare la ragazza a singhiozzare, si butto a peso morto sul letto e cercò in tutti i modi di cercare di smettere, capì che quelle lacrime che stava versando non avrebbero di certo fatto cambiare la decisione dei genitori. Lentamente si abbandonò al sonno sperando di non doversi mai più svegliare.
 
  
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