Prima
di tutto un grosso GRAZIE a Roby Lupin per la pazienza e per aver betato questa storia (Anche se è ancora da finire, quindi
presumo avrà ancora del lavoro XD).
Questa
storia è il continuo della mia prima storia a capitoli, perfetti e imperfetti.
Se non l'avete letta, non ha importanza, si riesce comunque a tenere il filo.
Una cosa importante, Sirius è ancora vivo! Non
l'avevo fatto morire prima e non ho alcuna intenzione di farlo in questa.
Piccola dedica: questa è un regalo per Nonna Minerva
che la aspetta da tanto tempo!
Auguri
a tutti!
COLORI
I colori prendono forma quando esistono
emozioni capaci di penetrare nell’oscurità calata sul viandante stanco; e
insieme al fiuto, con la sua sensibilità, possono permettere a chiunque si sia
arrestato a causa del nulla, di riprendere il cammino nella luce, tra i colori
che gli rimbalzavano vivi intorno all’esistere.
Ed eccolo lì, il colore della sua vita, colei
che lo aveva riportato nella luce, tra i colori, in tutti i sensi.
Strano come sembrasse calma, non
si muoveva, dormiva tranquillamente appoggiata contro di lui. Non aveva nulla a
che vedere con la solita Tonks, vivace e pasticciona.
La ragazza si mosse leggermente e
con il piede fece cadere la lampada situata sul tavolino in fondo al divano.
Come non
detto.
Nemmeno il rumore sordo
dell’oggetto che era caduto, l’aveva svegliata.
Il fuoco che scoppiettava nel
camino creava svariate sfumature sul suo volto, dal giallo al rosso, in netto
contrasto con il rosa dei suoi capelli.
Remus chiuse il libro che stava
leggendo, era un suo regalo. Quando glielo aveva dato nel biglietto aveva
scritto una frase insolita, che ancora doveva arrivare a comprendere:
Mi spiace solo di non aver trovato un libro
di Wilde in libreria…
Sorrise ripensando a quel
momento, poi delicatamente, con un leggero sforzo la sollevò e la portò in camera,
le dispiaceva svegliarla, e allo stesso tempo gli piaceva tenerla tra le sue
braccia.
Una volta adagiata la ragazza nel
letto, tornò nel soggiorno per spegnere il fuoco; non che ci fosse bisogno di
accenderlo, era solo Settembre, ma a Tonks piaceva coricarsi al suo fianco
davanti alle fiamme colorate.
Tornò in camera e una volta
svestito si posizionò sotto alle coperte. Come di consueto, anche se stava
dormendo, Tonks lo abbracciò, andando a posizionarsi contro di lui.
Lupin si addormentò pochi minuti
dopo, stringendo a se il suo colore preferito, l’unico che amava.
La mattina fu lei a svegliarsi
per prima, erano solo le sette e la sveglia avrebbe suonato solo mezz’ora dopo.
Oggi si sarebbero dovuti recare ad Hogwarts da Silente: dopo l’attacco alla
scuola alla fine del precedente anno scolastico, il preside non abbandonava
quasi mai il castello, se non in casi particolari. Comunque sia, nessuno sapeva
dove andasse, ne cosa facesse, le poche volte che lasciava il suo ufficio.
Tonks guardò l’uomo che dormiva
tranquillamente al suo fianco, il suo uomo.
Gli posò un leggero bacio sul
collo per poi richiudere di nuovo gli occhi e tornare a posare la testa sul suo
petto. A disturbarla, poco dopo, ci pensò la sveglia che lei fece finta di non
sentire, continuando a tenere ostinatamente gli occhi chiusi.
Al suo fianco, Lupin si era
svegliato e dopo essersi stirato ed aver sbadigliato si girò in modo da
guardare negli occhi la ragazza, anche se non li aveva ancora aperti.
“Lo so che sei sveglia”, sussurrò
Remus al suo orecchio, accarezzandole i capelli.
Tonks si lasciò sfuggire una
risatina, aprì gli occhi e gli diede un leggero bacio all’uomo accanto a lei.
“Buongiorno.”
Rimasero nel letto ancora un
poco, ormai senza i cinque minuti di coccole mattutine, era difficile
cominciare la giornata.
Alle otto e mezza erano davanti
ai cancelli di Hogwarts.
Camminarono fino al parco,
immersi in un vortice d’aria autunnale che li costrinse a stringersi di più nei
rispettivi mantelli.
Gli alberi stavano iniziando a
perdere le foglie, che ormai erano adagiate per tutto il giardino; quelle
cadute dagli alberi della foresta proibita ricoprivano interamente le sponde
del lago, nascondendone le rive.
Una ventata d’aria più forte
delle altre la costrinse ad avvicinarsi di più a Remus.
Finalmente, dopo una lunga
camminata, raggiunsero l’ingresso della scuola. Una volta entrati, Tonks si
girò a guardarlo. Con la mano gli tolse alcune foglie che avevano deciso di
sistemarsi tra i suoi capelli, poi insieme, tenendosi per mano raggiunsero
Aspettarono le ultime persone ritardatarie
poi, ad un cenno della professoressa McGranitt, si diressero tutti verso
l’ufficio del preside.
A fine riunione si ritrovarono a
casa Black, o meglio, il nuovo ritrovo dell’ordine, chiamata così per
abitudine, dove Molly, insieme alla sua prelibata cucina, li stava aspettando
per sapere le ultime novità.
* * *
Note al capitolo.
La citazione presente all’inizio del capitolo
l'ho presa da un sito di frasi, ed è di
questo
autore.