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Autore: Sayuri_92    06/06/2013    3 recensioni
3° Classificata al 'The attack of the stories! - contest [Dragonball]' indetto da MaryDB||
" Com'è andato l'allenamento oggi, Gohan? " domandò Videl, scrutandolo con la coda dell'occhio.
" Molto bene. Trunks migliora visibilmente ed anche io qualche progresso lo sto facendo. " mormorò il moro, accennando un sorriso.
" Sono certa che tu ce la farai, Gohan. Tu ci salverai tutti, sei l'unico che può farlo. "
Le parole della ragazza uscirono decise, sicure. Era come se lei ne avesse la certezza. Nutriva un'immensa fiducia nel giovane Son, fiducia che lui non voleva assolutamente tradire, nonostante sapesse quanto fosse improbabile una sua vittoria contro i due Cyborg, almeno entro breve tempo.
" Spero vivamente che tu abbia ragione, Videl. Forse non sarà per merito mio, ma sono certo che un giorno la pace tornerà a regnare, che un giorno ci sarà un eroe che distruggerà quei due androidi. " disse Gohan, poggiando una mano sulla sua esile spalla.
" Sei tu quell'eroe. Ne sono convinta. " ||| Mirai Gohan X Mirai Videl
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mirai!Bulma, Mirai!Gohan, Mirai!Trunks, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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The last flower in the winter

 
Sangue, morte, distruzione. Il giovane Gohan non riusciva a vedere nient'altro attorno a sé. Ogni volta lo scenario era lo stesso: terribile e devastante. Quanto ancora il suo cuore avrebbe sopportato una simile situazione? Quando la sua rabbia sarebbe esplosa definitivamente, donandogli la forza necessaria per combattere quei mostri?
Si trovava in piedi, sopra l'ennesime macerie di quella che, un tempo, era una florida cittadina. Come molte altre, era andata distrutta per mano di due androidi, due Cyborg spietati che rispondevano al nome di C 17 e C 18.
Strinse i pugni, maledicendosi mentalmente per essere arrivato tardi. Non era riuscito a salvare nemmeno una persona. Quei bastardi non risparmiavano né anziani, né donne, né bambini. 
Non poté crogiolarsi ulteriormente nel suo dolore, non poté affibbiarsi ancora delle colpe. Un rumore improvviso attirò la sua attenzione, facendolo girare di scatto. 
Un sassolino era rotolato a terra, qualcosa si era mosso da sotto le macerie.
Qualcuno era ancora vivo.
Si precipitò verso il punto esatto in cui riusciva chiaramente a percepire una debolissima energia spirituale e sollevò svariati massi, fino a quando riuscì a vedere il sopravvissuto, o meglio, la sopravvissuta.
Una giovane ragazza aprì gli occhi per metà, mostrando le sue iridi color del mare. I loro sguardi si incrociarono e per un attimo a Gohan parve di vedere qualcosa di diverso dal solito dolore e dalla disperazione, per una volta sembrò vedere speranza in quelle iridi chiare, spaurite e confuse. 
Gli occhi neri di lui si persero in quelli azzurri di lei. 
 
Gohan continuava ad allenarsi senza sosta assieme a Trunks, cercando di diventare più forte e superare il livello di quei dannati Cyborg. 
Suo padre, Son Goku, era morto da anni e la stessa sorte era toccata a Vegeta, Crilin e tutti i suoi amici, compreso Junior. Con quest'ultimo se n'erano andate anche le sfere del drago e così la possibilità di resuscitare i defunti. 
Il compito più difficile l'avevano lasciato a lui ed al piccolo Trunks.
Non poteva far molto affidamento sul figlio del principe dei Saiyan, non ancora almeno. Era giovane ed inesperto. Tuttavia, era dotato di un grande potenziale. Un giorno sarebbe diventato un ottimo guerriero e chissà, magari sarebbe stato proprio lui a salvare l'umanità.
" Gohan! " 
E poi c'era lei, la bellissima Videl che ormai viveva con lui, Bulma e Trunks da diversi mesi, da quando l'aveva trovata in fin di vita tra le macerie di una delle tante città distrutte.
Non era riuscito a resistere al suo sguardo e l'aveva portata alla Capsule Corporation, lì dove viveva da anni, lontano da sua madre, così da proteggerla. 
Bulma l'aveva curata e Videl aveva lottato tra la vita e la morte per molti giorni, ma alla fine ce l'aveva fatta, la sua voglia di vivere l'aveva portata in salvo.
" Ehi, Videl. " 
Un piccolo sorriso si espanse sul volto del Son. Lei era l'unica cosa buona gli fosse capitata in quegli anni, l'unico sprizzo di felicità che potesse permettersi. Era vitale, energica ed una bellissima ragazza. Mora, occhi azzurri, con un fisico slanciato ed un'innato talento per le arti marziali. Tuttavia, restava comunque una terrestre e non avrebbe mai raggiunto i livelli di un Saiyan o di un androide. Ciò che l'aveva colpito di più, però, era il suo carattere, la sua speranza per un futuro diverso, migliore, il suo coraggio e la sua forza d'animo. Non si era mai sentita sconfitta ed aveva sempre continuato a combattere, superando ogni tragedia ed ogni brutto periodo. Il mondo aveva bisogno di persone come Videl. Lei rappresentava la speranza, l'ultimo fiore sbocciato in quel freddo e lungo inverno che li aveva colpiti. 
" Bulma mi ha mandato ad avvisarvi che la cena è pronta. " disse la mora, donando al Saiyan uno di quei sorrisi contagiosi.
" Adesso arriviamo. " 
A parlare era stato il piccolo Trunks, di appena dodici anni.
Gohan sorrise e decise che per quel giorno poteva bastare. 
" Forza, torniamo alla Capsule Corporation. " 
Il Brief si incamminò per primo, lasciando che il suo maestro e la ragazza potessero passare qualche attimo assieme. Anche se era piccolo, aveva ben capito che tra quei due ci fosse del tenero. 
" Com'è andato l'allenamento oggi, Gohan? " domandò Videl, scrutandolo con la coda dell'occhio.
 " Molto bene. Trunks migliora visibilmente ed anche io qualche progresso lo sto facendo. " mormorò il moro, accennando un sorriso.
" Sono certa che tu ce la farai, Gohan. Tu ci salverai tutti, sei l'unico che può farlo. "
Le parole della ragazza uscirono decise, sicure. Era come se lei ne avesse la certezza. Nutriva un'immensa fiducia nel giovane Son, fiducia che lui non voleva assolutamente tradire, nonostante sapesse quanto fosse improbabile una sua vittoria contro i due Cyborg, almeno entro breve tempo.
" Spero vivamente che tu abbia ragione, Videl. Forse non sarà per merito mio, ma sono certo che un giorno la pace tornerà a regnare, che un giorno ci sarà un eroe che distruggerà quei due androidi. " disse Gohan, poggiando una mano sulla sua esile spalla. 
" Sei tu quell'eroe. Ne sono convinta. " 
Il sorriso della giovane gli infondeva come sempre uno strano calore e, per un solo momento,  si convinse che sarebbe stato veramente lui a porre fine a tutte quelle sofferenze, a quegli omicidi di massa. 
 
 
Era notte fonda e Gohan non riusciva a dormire. Non sapeva perché gli fossero tornati alla mente i tristi ricordi dove Junior, Vegeta, Crilin e tutti gli altri erano stati uccisi. Ripensò anche a suo padre, al suo volto sereno e rilassato sul letto di morte. Forse credeva di aver lasciato l'umanità in buone mani. Non sapeva quanto si fosse sbagliato.
Lui non era alla sua altezza, lui non era Son Goku. Era solo suo figlio, una brutta imitazione che si sforzava di raggiungere il suo livello, di essere come quell'eroe che aveva salvato il pianeta più e più volte. Nonostante i continui allenamenti, non riusciva ad eguagliarlo, ad essere all'altezza della situazione.
Uscì fuori dalla Capsule Corporation e si sdraiò all'esterno, sull'erba poco curata. Fissò le stelle per lunghi attimi e per un momento desiderò essere una di loro. Stare lassù, in alto a guardare il mondo scorrere, indifferente a tutto e tutti. 
" Gohan ... " 
Una voce familiare lo fece sorridere. No, non gli sarebbe piaciuto essere una stella. Non avrebbe avuto lei accanto.
" Videl, ancora sveglia? " domandò il Son, scostando lo sguardo sulla bella ragazza. Indossava un pigiama blu, piuttosto largo e lo fissava con occhi tristi.
" Non riuscivo a dormire. A quanto vedo nemmeno tu. " mormorò la mora, sedendosi al suo fianco. 
" I pensieri non vogliono lasciarmi in pace questa notte. " sibilò il Saiyan, senza spostarsi dalla sua posizione.
" C'è un bel cielo stellato oggi. La luna è piena. Raccontami ancora la storia dei Saiyan che si trasformano in enormi gorilla durante queste notti. " disse la ragazza, adorando quelle vicende che le apparivano così inverosimili, ma che in fondo sapeva fossero vere.
Con le sue parole il ragazzo riusciva a farla sognare, a farle immaginare un mondo così lontano e diverso dal proprio.
Gohan sorrise e decise di accontentare la sua richiesta.
" Molti anni fa, quando noi eravamo ancora bambini, delle creature aliene vennero da un altro pianeta per conquistare la terra. Un uomo coraggioso della loro stessa razza viveva qua, sul nostro pianeta, e decise di affrontarli assieme ai suoi amici e a suo figlio. " iniziò il suo racconto, facendole ben intendere che il figlio di quell'uomo era lui. " Quei guerrieri spietati appartenevano al popolo dei Saiyan, esseri nati per combattere e distruggere. Avevano una particolarità: se dotati di coda, erano in grado di trasformarsi in enormi e potenti scimmioni nelle notti di luna piena ed indovina un po'? Io  sono un Saiyan ed a quel tempo avevo la coda. Dopo una dura battaglia, mi trasformai. Riuscimmo a sconfiggere i due guerrieri. Uno morì per mano del suo compagno e l'altro scappò in fin di vita, graziato dalla generosità di mio padre. Anni dopo quel Saiyan fuggito divenne il padre di Trunks e morì per difendere la Terra. " 
Gohan terminò di raccontare quella storia che ogni volta faceva palpitare il cuore di Videl. Sarebbe stata disposta ad ascoltarla all'infinito.
" Alla fine voi Saiyan non siete così malvagi. " disse la mora, giungendo a tale conclusione.
" Ti sbagli. La maggior parte lo erano, ma io sono sempre stato dell'idea che dipende dal luogo ed il modo in cui si cresca. " mormorò il moro ed un pensiero andò a suo padre, il miglior Saiyan di tutta la storia.
" Devo iniziare a pensare che la Terra sia il miglior posto esistente visto come sei venuto su. " sibilò Videl, facendogli volutamente un complimento.
Gohan arrossì, imbarazzato. Lui aveva da sempre passato le sue giornate ad allenarsi, senza concedersi un attimo di riposo. La sua vita era stata interamente occupata dal combattimento, prima per via dei Saiyan, poi contro Freezer ed infine a causa degli androidi.
Non aveva mai conosciuto l'amore, non aveva mai avuto tempo per le ragazze. Forse fu per tali motivi che non riuscì a spiegarsi l'improvviso aumento del suo battito cardiaco, la totale assenza di fame, cosa molto strana per un Saiyan, e un leggero tremore che aveva preso possesso del suo corpo. Provava paura? No, impossibile. 
Erano gli occhi di Videl a procurargli tutte quelle assurde sensazioni, erano quelle due pozze azzurre a scombussolarlo dentro.
Non seppe nemmeno lui perché lo fece. Il suo corpo si mosse da solo, come se avesse una volontà propria. Si chinò sulla ragazza, eliminando le distanze che li separavano. Le loro labbra si unirono in un bacio idilliaco, il primo per entrambi. 
 
 
Quella mattina Gohan si alzò di buon umore. Non gli capitava da tempo immemore, non ricordava nemmeno da quanto. Con il sorriso sulle labbra, si recò nel solito prato dove era solito allenarsi con Trunks.
" Gohan? Ehi, Gohan? Ci sei? " domandò il giovane Brief, sventolandogli una mano davanti la faccia.
" Uh? Scusami, stavi dicendo qualcosa? " chiese il moro, ormai immerso in un mondo tutto suo. Non riusciva a dimenticare quel bacio dato a Videl, quel semplice contatto di labbra. 
Non che fosse stato un atto eclatante, ma era bastato a renderlo euforico, a fargli toccare il cielo con un dito. Non avrebbe mai creduto che ci potesse essere qualcosa nella sua vita che gli avrebbe portato gioia, proprio come prima che arrivassero quei dannatissimi Cyborg.
" Che cos'hai oggi? Hai la testa tra le nuvole. " commentò Trunks, scrutandolo interessato.
" Nulla, nulla. Stavo pensando ad una cosa. Pronto ad allenarti? " domandò il moro, ghignando.
Improvvisamente ogni cosa svanì dalla sua testa. Quando bisognava combattere, era necessaria la calma più assoluta. Non si trasformò in Super Saiyan, il dodicenne non ne era in grado e non sarebbe stato un combattimento equo.
" C'entra Videl, per caso? "
Tuttavia, Trunks non sembrava intenzionato a volerlo lasciare in pace.
La sua mente tornò ad affollarsi di pensieri ed un rossore tinse le guance del povero Son. Il ragazzino ci aveva visto lungo ed aveva subito c'entrato il punto della situazione. Nonostante la giovane età, era piuttosto acuto.
" Che domande fai? " chiese Gohan, non riuscendo a nascondere il suo imbarazzo. 
" Beh, io credevo che tra voi ... " insinuò il giovane mezzo sangue, sorridendo " Insomma, quando c'è lei tu cambi totalmente ed inizi a comportarti in modo strano. Pensavo ti piacesse. " proseguì, facendo raggiungere svariate tonalità di rosso al Son.
" È così evidente? " brontolò il moro, sbuffando e rassegnandosi. In fondo non aveva motivo di tenerlo nascosto ed, anzi, gli sarebbe piaciuto urlarlo al mondo intero.
" Mia madre mi disse che entro pochi mesi vi sareste innamorati. È evidente da tempo, Gohan. " disse Trunks, sorridendo ingenuamente.
Il moro si passò una mano dietro la testa e sorrise imbarazzato. Era stato l'ultimo a capirlo, ma meglio tardi che mai.
" Ora basta con le chiacchiere. Dobbiamo allenarci! " esclamò il Son, ricevendo un cenno d'assenso dal ragazzino. Prima di potersi dedicare a tempo pieno all'amore, bisognava sconfiggere i Cyborg. Le questioni di cuore potevano aspettare.
 
 
Gohan e Trunks erano tornati a casa dopo una lunga ed estenuante giornata di allenamento.
Fu Bulma ad accoglierli, in quanto Videl era andata a fare la spesa, risparmiando alla scienziata il tragitto.
" Vi ho preparato un bel bagno caldo. Chi vuole farlo per primo? " domandò la donna, gentile e sorridente come al solito.
" Videl non c'è? " domandò il moro, guardandosi intorno. Lei, da quando viveva con loro, era solita accoglierlo al suo rientro.
" È andata a fare la spesa al solito Market, Gohan. " mormorò Bulma, facendo cenno a Trunks di andare a farsi il bagno per primo.
" Capisco ... Allora le vado incontro! Le farò una sorpresa! " esclamò il Saiyan, non stando nella pelle alla sola idea di incontrarla. 
" Va bene, ma non tornate troppo tardi. " sibilò la scienziata, facendo l'occhiolino al giovane Son, il quale arrossì vistosamente.
" Non faremo tardi. " si limitò a dire, prima di spiccare il volo. Percepiva chiaramente la sua aura, l'avrebbe riconosciuta anche dall'altro capo dell'universo!
Ci mise veramente pochissimo a raggiungere il luogo indicatogli da Bulma. Probabilmente non aveva mai volato così velocemente.
Atterrò dinnanzi al Market e la vide uscire proprio in quel momento con le buste della spesa in mano.
Un sorriso si dipinse sul volto del giovane Saiyan e subito le andò incontro.
" Videl! Lascia, le porto io. " sibilò il moro, allungando le mani verso di lei.
" Gohan, che piacere vederti qui. Sei venuto a prendermi? " domandò la ragazza, sorridente come al suo solito. Lasciò che lui prendesse quelle pesanti buste e l'affiancò.
" Sì, sono venuto a farti un po' di compagnia. " mormorò, iniziando a percepire un lieve imbarazzo. Non avevano ancora parlato di quanto successo la sera precedente, del bacio e di tutto ciò che ne sarebbe potuto conseguire.
" Ho sperato per tutto il tempo che mi raggiungessi. Noi dobbiamo parlare. " sibilò Videl, scrutandolo con due occhioni dolci. Sembrava averlo letto nella mente.
" Oh, certo. Immagino di sapere anche l'argomento. " disse Gohan, ridacchiando. Le sue guance si erano tinte di un lieve rossore. Scostò lo sguardo verso la bella ragazza e fece appena in tempo ad allungare le braccia verso di lei, così da afferrarla al volo. Le buste caddero a terra, facendo uscire il loro contenuto. Senza un motivo apparente, Videl aveva perso i sensi ed aveva rischiato di cadere a terra. 
" Ehi, Videl! Videl! Rispondimi, che hai? Videl! " urlò il Saiyan, preoccupato. Non era normale svenire a quel modo, da un momento all'altro.
Cosa le era successo? Perché non si risvegliava?
Senza preoccuparsi della spesa, Gohan spiccò il volo, diretto verso la Capsule Corporation. Necessitava di Bulma o addirittura di un dottore. Doveva capire cosa le fosse accaduto e sperava con tutto se stesso che non fosse nulla di grave.
 
Il giovane Son continuava a camminare avanti ed indietro, lanciando di tanto in tanto uno sguardo alla porta che lo divideva da Videl e dal medico che la stava visitando.
Bulma si trovava in sua compagnia e sembrava stare in pena sia per la giovane ragazza, che per il povero Gohan. Nella sua vita non servivano altri dolori, ne aveva già avuti fin troppi.
Il dottore uscì da quella stanza dopo quasi un'ora. Aveva un'espressione seria e fissò prima la scienziata e poi il ragazzo. 
" Allora? Cos'ha? " domandò Gohan, impaziente. Dentro di sé temeva di perdere anche lei, di perdere ciò che di buono c'era stato nella sua vita.
" Purtroppo credo abbia contratto una malattia molto rara. Ci sono stati pochi casi al mondo e, con i mezzi odierni, non sono in grado di curarla. Il suo male è inguaribile. " 
Per il Saiyan, quelle parole furono come una lancia che gli trafisse il cuore. Il suo respiro divenne affannoso e per un istante gli sembrò di rivivere la stessa situazione di qualche anno prima, di quando a suo padre era stata fatta la stessa diagnosi.
Non riuscì a crederci. Un solo uomo non poteva essere tanto sfortunato.
Le gambe iniziarono a tremargli ed un senso di vuoto rischiò di farlo cadere a terra.
" Gohan ... " sibilò Bulma, che prontamente si avvicinò a lui.
" Tu ... tu puoi trovare la cura, vero? Ci sei riuscita con la malattia di papà, puoi farlo anche per la sua, vero? " domandò il giovane Son, poggiando le mani sulle spalle della scienziata. Iniziò a scuoterla con vigore, speranzoso di ricevere una risposta affermativa. 
Bulma lo fissò incerta. Non aveva idea di che male fosse e non sapeva da dove partire. Non voleva alimentarlo di false speranze, ma avrebbe fatto tutto il possibile.
" Ci proverò, te lo prometto. Tu sii forte, in qualsiasi caso. " un flebile sussurro quello della Brief. Non ci credeva nemmeno lei ed era bastato guardare i suoi occhi per capirlo. Per trovare la cura della malattia di Goku ci aveva impiegato anni. Non era una cosa semplice e sperava con tutta se stessa che Videl non morisse nel giro di poco. " Quanto le resta? " domandò successivamente, scostando lo sguardo sul dottore.
" Non più di un mese. Purtroppo si tratta di una malattia fulminante. " spiegò il medico, con aria triste.
Gohan si sentì morire. Un nodo improvviso alla gola gli impedì di pronunciare qualsiasi altra parola. Il suo cuore perse un battito e le sue gambe non lo ressero più. Cadde sulle ginocchia ed iniziò a colpire con forza il pavimento, rischiando di spaccarlo. 
Lui non poteva essere felice, ormai era appurato. Non aveva fatto in tempo a scoprire l'amore, le gioie di quell'infelice vita, che qualcosa era giunto a rovinargliela. La cosa peggiora era che non avrebbe potuto fare niente di niente. La sua forza ed i suoi allenamenti non sarebbero serviti a nulla. Avrebbe assistito alla sua morte impotente, proprio come aveva fatto anni prima con suo padre.
In quel momento provava solo un sordo ed infinito dolore.
 
" Gohan ... " un flebile sussurro di Videl lo costrinse a girare lo sguardo verso di lei, verso quel volto pallido e scavato, segnato da quella brutta malattia che la stava consumando giorno dopo giorno. " ... questi giorni sono stati meravigliosi. Grazie di essere stato con me. " proseguì, sorridendo in modo sincero.
Si trovavano seduti su un prato, nei pressi dei monti Paoz. Quello era uno dei pochi luoghi dove si poteva stare tranquilli, lontani da quei maledetti androidi che per una volta non c'entravano nulla con la sofferenza del giovane Son.
" Mi sarebbe piaciuto fare di più. " confessò il Saiyan, sentendosi così impotente ed inutile. Erano passate tre settimane da quando avevano diagnosticato quella malattia a Videl e per lei aveva rinunciato spesso agli allenamenti, standole sempre accanto. Come poteva non farlo? Se ne sarebbe pentito e quelli erano gli ultimi giorni della sua vita.
" Tu farai di più, ma non per me. Salverai il mondo, Gohan, diventerai l'eroe che tutti stanno aspettando. " sibilò la mora, con la voce incrinata. I suoi occhi si stavano riempiendo di lacrime ed il suo labbro inferiore iniziò a tremolare.
" Videl ... " mormorò il ragazzo, fissandola tristemente. Non riusciva a sopportare le sue lacrime, non riusciva a sopportare l'idea di perderla.
" Ed una volta che sarà tornata la pace, ti troverai una brava fidanzata e ti sposerai. Sarai felice e vivrai in una bella casa, con tanti bambini intorno. " continuò Videl, lasciandosi sfuggire un singhiozzo.
Gohan le passò una mano attorno alla vita e l'attirò a sé, così da stringere il suo esile corpicino tra le proprie braccia. Era dimagrita, fin troppo, riducendosi a pelle ed ossa. Eppure ai suoi occhi rimaneva sempre bellissima.
" Non è necessario che tu dica questa cose, non parliamone. " mormorò il Son, posandole un delicato bacio sulla fronte.
" Invece è necessario, Gohan. Io voglio che tu sia felice, voglio che tu, dopo aver salvato l'umanità, possa vivere finalmente una vita lunga e serena. Dovrai dimenticarmi. " disse la ragazza, poggiando la testa contro il suo petto.
" Come potrei? " chiese semplicemente il Saiyan, scuotendo la testa.
" Dovrai farlo. Non mi penserai più, per te sarò solo un lontano ricordo. Ti meriti un po' di gioia, tu ... tu ti meriti tutta la felicità del mondo. " biascicò Videl, tirando su con il naso. Si sentiva così debole, così fragile. Sapeva di avere ancora poco tempo a disposizione.
" Io vorrei essere felice con te, non con un'altra. " sibilò il moro, serio. Dentro di sé sentiva che non sarebbe mai riuscito ad amare una persona diversa da Videl, che lei era l'unica a cui avrebbe mai donato il suo cuore.
" No, no, no! Tu devi essere felice con un'altra! " sbottò la ragazza, agitandosi. " Anche a me sarebbe piaciuto molto, anzi, lo desidererei con tutta me stessa. Vorrei tanto vederti mentre riconquisterai la pace, mentre ci salverai tutti, vorrei tanto essere tua moglie e donarti dei figli, ma non si può. Non si può." proseguì, prendendo un lungo respiro. " Per questo devi promettermi che mi dimenticherai e ti rifarai una vita. Non puoi rimanere legato a me per sempre. " terminò il suo discorso, ormai in lacrime.
" Tu sei l'unica con cui desidererei trascorrere la mia vita. Non posso promettertelo. " mormorò Gohan, carezzandole delicatamente la testa.
" Io morirò e tu avrai tutta la vita davanti. " balbettò Videl, apprezzando in fondo al suo cuore i sentimenti sinceri del ragazzo, anche se sapeva quanto non fosse giusto, quanto fosse sbagliata tutta quella situazione.
" Shhh, smettila. " sibilò il moro, poggiandole un dito sulle labbra.
La ragazza scosse la testa, non intenzionata a far morire quel discorso lì.
" Ti scongiuro, promettimelo ... " 
Fu vana la sua richiesta, fu inutile supplicarlo. Lui la costrinse a guardarlo negli occhi e le donò un delicato bacio sulle labbra, stringendola forte tra le braccia.
Solo grazie a quel gesto Videl comprese quanto fosse inutile continuare ad insistere. Lui non l'avrebbe mai lasciata andare, sarebbe sempre stata la protagonista dei suoi pensieri e spegnere quell'amore sconfinato si sarebbe rivelato più che impossibile.
" Anche se ci conosciamo solo da pochi mesi, io sento di amarti, Videl. " 
Quella fu la prima volta che glielo disse, la sua prima vera dichiarazione.
" Gohan ... perché, Gohan? Perché ti fai del male? " singhiozzò la mora, scoppiando a piangere definitivamente. Non ce la fece più a trattenersi e sfogò tutta la sua rabbia per quella malattia che l'aveva colpita, per come erano andate le cose, per dover abbandonare l'uomo della sua vita.
" Non è forse lo stesso per te? " domandò il Saiyan, coccolandola come se fosse una bambina.
" Sì che è lo stesso, ma io morirò, vuoi capirlo? " disse flebilmente la ragazza, desiderando solamente la sua felicità, felicità che purtroppo non poteva donargli, non in quel mondo almeno.
" Ed io continuerò ad amarti, sempre e comunque. Un giorno ci ricongiungeremo ... aspettami nell'aldilà. " 
Quelle parole furono sofferte e gli uscirono a stento. Soffriva, soffriva disperatamente. Non riusciva a pensare di passare il resto della sua vita senza di lei, non dopo averla trovata. Se solo non l'avesse conosciuta, se solo non fosse sbocciato quell'amore così puro e vero.
" Io ... io ti amo, ti amo. " disse esplicitamente Videl, non riuscendo più a trattenersi. Avrebbe tanto voluto che la dimenticasse, che andasse avanti, ma desiderava anche che continuasse ad amarla, che quel sentimento non si spegnesse mai.
Gohan non poté far altro che stringerla ancor di più a sé, posandole un delicato bacio sulla fronte. Riusciva a percepire la sua aura indebolirsi ogni istante che passava, la sua forza vitale spegnersi. Sapeva che di lì a poco sarebbe morta, che quelli sarebbero stati gli ultimi istanti passati assieme.
" Da qui il tramonto è meraviglioso. " mormorò la ragazza, scostando i suoi spenti occhi sul cielo. Era conscia che quello sarebbe stato l'ultimo spettacolo della natura a cui avrebbe assistito. Proprio come un fiore, ormai era quasi appassita del tutto. 
" Hai proprio ragione. " confermò il moro, sforzandosi di non piangere. Desiderava che i suoi ultimi attimi fossero lieti. 
" Quando sconfiggerai i Cyborg, anche se non sarò presente fisicamente, starò al tuo fianco con lo spirito. "
Quelle parole le uscirono spontanee. Videl sperava che tornasse la pace nel mondo più di ogni altra cosa, che chi era ancora in vita potesse avere un futuro migliore, pieno di gioie. 
" Mi prometti che li eliminerai? " una flebile richiesta uscì dalle sue labbra, un sussurro quasi impercettibile, ma Gohan lo captò benissimo.
Annuì debolmente, osservandola chiudere gli occhi. Un sorriso si dipinse sul suo volto, l'ultimo che gli avrebbe donato.
Il suo cuore smise di battere e smise di respirare, spegnendosi tra le braccia dell'uomo che amava con la certezza che il mondo sarebbe uscito da quel periodo buio, da quell'inverno fin troppo prolungato. Non avrebbe potuto desiderare morte migliore. 
Gohan non riuscì più a trattenersi e scoppiò a piangere, stringendo il suo corpo privo di vita contro il suo petto. Urlò più volte, invocando il suo nome e racchiudendo in quelle grida tutta la disperazione che provava, tutto il sordo dolore che lo attanagliava e che difficilmente l'avrebbe abbandonato. L'ultimo fiore dell'inverno era appassito del tutto.
 
The end

Ed eccomi qui a pubblicare una nuova One Shot =) prima o poi dovevo arrivare ultima a qualche contest, perciò eccomi qua in terza posizione xD Anche se il mio punteggio non è stato il massimo, sono comunque orgogliosa di questa storia e l'adoro =) mi piace veramente tanto e lo reputo un ottimo lavoro. Ne approfitto per fare i miei ringraziamenti alla giudiciA ed i complimenti alle prime due classificate ^_^ è stato un contest veramente divertente. Spero che la storia vi piaccia ;) fatemi sapere che ne pensate. Adoro scrivere sui personaggi Mirai, ma non amo molto Gohan, perciò temo di non averlo reso perfettamente IC xD Alla prossima ;)

Sayuri_92
 
   
 
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