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Autore: TheFriky    06/06/2013    1 recensioni
Ero emozionato all'idea della mia prima missione. Mi sentivo pronto, a mio agio. Era quello che volevo.
Ma non avevo la minima idea di quello che mi attendeva. Avevo idealizzato tutto. Nulla era come mi aspettavo.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Regulus Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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VAI AVANTI. INIZIA A VIVERE.

 

 

                                                                                                                                  Era giunta l'ora di resistere; era  giunta l'ora di essere uomini: 

                                                                                                                                                                   di morire da uomini per vivere per  uomini.                      

                                                                                                                                                                                                                                                                                                              

                                                                                                                                                                                                                                 Piero Calamandrei

 

Non esisteva cosa più noia delle lezioni di Difesa Contro le Arti Oscure. Non per la materia, ma per il professor Wood e la sua maledetta voce. Parlava a voce bassa e lentamente, peggio del professor Rüf. Era impossibile seguirlo per più di cinque minuti.

Mi guardai intorno e sorrisi. Nessuno lo stava ascoltando, tranne lei. Bianca Harris. Era tutta intenta a prendere appunti, china sul banco, i capelli castano scuro che le coprivano il viso. Con la mano li scansò e li mise dietro l'orecchio, come faceva spesso. Era bellissima. Aveva le guance rosse che la facevano sembrare una bambina e ogni tanto si mordicchiava l'unghia dell'indice mentre ascoltava il professore con attenzione.

'So che possiamo contare su di te Regulus. Almeno tu non ci deluderai'. Puntualmente ogni volta che guardavo Bianca quella frase mi tornava alla mente. Me la disse mia madre due anni fa, dopo che mio fratello Sirius se ne andò di casa, mentre eliminava il suo volto dall'arazzo della famiglia Black.

Bianca era una nata babbana e questo complicava tutto. Se non ci fosse stato di mezzo il sangue forse avrei potuto chiederle di uscire oppure semplicemente fantasticare su di lei senza sentirmi in colpa.

Quando la tua famiglia si aspetta grandi cose da te vorresti accontentarli, renderli orgogliosi, anche se questo significa non poter essere del tutto se stessi. Sirius mi ripeteva in continuazione che ero succube dei miei genitori, che non avevo carattere né personalità. Forse era vero. Ma io non avrei mai trovato il coraggio di fare quello che fece lui. Anche perché sapevo quali erano le conseguenze.

Dopo che mio fratello se ne andò sorpresi mia madre a piangere di nascosto. Lui era il figlio prediletto. Il primogenito che doveva portare in alto il buon nome della famiglia. Quando capirono che non sarebbe stato così gli rimasi solo io. L'unico con un po' di sale in zucca, diceva mio padre. Non avrei mai potuto rimpiazzare il vuoto che aveva lasciato mio fratello nel cuore di mia madre, ma almeno ci provavo. Non volevo vederla soffrire. Non di nuovo.

Così feci del mio meglio per renderli orgogliosi di me. Avevo già deciso che dopo Hogwarts sarei diventato un Mangiamorte. Averi combattuto per la purezza del mio sangue. Della mia famiglia. Dei Black. 

Ma Bianca mi faceva vacillare. La volevo, la desideravo. Ma non potevo, altrimenti li avrei delusi, anche io.

 

Con la scusa dei M.A.G.O. passavo molto tempo in biblioteca. In realtà non solo per studiare ma anche per vedere Bianca. Mi sedevo un po' lontano da lei e mi nascondevo per non farmi vedere da nessuno mentre la guardavo. A volte mi ritrovavo a fissarla incantato senza riuscire a distogliere lo sguardo, finché, come sempre, la voce di mia madre mi riportava alla realtà. 

Un pomeriggio, dopo aver lasciato la biblioteca, mi imbattei con quattro miei compagni di casa che se la stavano prendendo con qualcuno. Mi avvicinai di più e la vidi. Schiacciata alla parete. Gli corsi in contro. 

"Ei Black perché non ci aiuti a dare una lezione a questa schifosa nata babbana?" mi domandò Thomas Bin.

Non sapevo da che parte stare. 

"Ho visto la McGrannit venire verso di noi. Lasciamo stare" mentii. Mentii per Bianca. Mi sentii un traditore ma non potevo permettergli di farle del male. Non a lei.

I quattro scapparono terrorizzati. Io rimasi lì con lei. Stava tremando. Tremava e piangeva. Avrei voluto abbracciarla, stringerla forte a me, consolarla, dirle che ora andava tutto bene, che ci sarei stato io a proteggerla.

Ignorai la voce di mia madre nella mia testa. 

"Tutto bene?" le chiesi.

Bianca si ricompose il meglio possibile, si asciugò le lacrime con il palmo della mano e mi fissò, dritto negli occhi.

Deglutii. Per Salazar quanto era bella con i suoi occhi blu lucidi delle lacrime appena versate.

"Si grazie" esitò. Doveva essere ancora sotto shock. Era così fragile e innocente.

Non riuscivo a capire cosa mi stesse succedendo. Non ero più io. Preso dal panico me ne andai, senza dire nulla, lasciandola lì, sola.

Il giorno dopo non sapevo se andare o no in biblioteca. Avevo il terrore di trovarci Bianca, ma in sala in sala comune c'era un fracasso terribile. Stavano discutendo animosamente a causa dei continui scontri tra Mangiamorte e Auror. Se volevo studiare in pace ero costretto ad andarci.

Appena entrai la cercai con lo sguardo, e fortunatamente non la vidi.

Ma mentre cercavo di capire perché mai Gersey avesse rifiutato di sposare Rod scatenando una guerra civile tra i centauri, Bianca si sedette al mio stesso tavolo. A separarci solo una sedia vuota. 

Mi si gelò il sangue. Il cuore cominciò a battere sempre più forte. Continuavo a fissare le pagine del libro senza riuscire a leggere nemmeno una parola e ad un suo minimo movimento sussultavo.

Era inutile restare lì, in quella situazione troppo imbarazzante, così mi alzai e me ne andai senza nemmeno guardarla.

Mentre camminavo per i corridoi, ripensando a quello appena accaduto, mi sentii una voce chiamarmi da lontano. Mi voltai. Bianca mi stava venendo in contro.

"Ciao Regulus. Volevo ringraziarti. Ieri ero troppo sconvolta e non riuscivo a parlare. Quindi, si ecco, grazie" Mentre parlava giocherellava con l'elastico che portava al polso. Sembrava agitata. "Sai non me lo sarei mai aspettato da te".

L'ultima frase mi ferì. Fu come ricevere un pugno in piena faccia. Per lei io ero come tutti loro, un Serpeverde che odiava i mezzo sangue e i nati babbani. Ma non era del tutto vero. Io non la odiavo, anzi.

"Figurati. Mi sembrava ingiusto che se la fossero presa con te. Eri anche in netta minoranza" cercai di sembrare il più distaccato possibile.

"Mi chiedevo se questo venerdì eri impegnato. Potremo prenderci qualcosa da bere, fare due passi, così da amici" arrossì leggermente e sorrise.

"Ecco". Non sapevo cosa dire. "Non lo so, vedi io sono un Black e tu…"

"Già è vero, io sono una nata babbana. Che illusa che sono stata". Era seria e delusa. Corse via.

Mi sentivo un tale idiota. Me l'ero fatta scappare.

Ora capivo le parole di mio fratello. Non avevo la libertà di vivere la mia vita.

Le settimane passavano. Cercai il coraggio di parlare con Bianca, ma non ne avevo. Ero combattuto. Volevo stare con lei ma anche continuare a sostenere le idee del Signore Oscuro.

Era un controsenso, lo sapevo, ma non  riuscivo a trovare una soluzione.

Così decisi di evitare Bianca fino alla fine della scuola. Dopo Hogwarts non l'avrei più rivista e questo avrebbe di certo semplificato tutto. 

 

 

                                                                                                      *************

 

 

Il 15 luglio 1978 fui marchiato. Ero un vero Mangiamorte ora. Non potevo più tornare indietro.

Quando feci vedere il marchio ai miei genitori mia madre scoppiò a piangere dalla gioia mentre mio padre mi diede una pacca sulla spalla.

"Siamo così fieri di te" aggiunse tronfio.

Ero emozionato all'idea della mia prima missione. Mi sentivo pronto, a mio agio. Era quello che volevo.

Ma non avevo la minima idea di quello che mi attendeva. Avevo idealizzato tutto. Nulla era come mi aspettavo. Togliere la vita a persone innocenti, torturarle, era orribile. Ma vedere le persone intorno a me goderne mi disgustò profondamente. Capii di aver fatto la scelta sbagliata, ma ormai era troppo tardi.

Una notte andai in missione con Rosier e Goyle. Dovevamo dare una lezione ad una famiglia scomoda. 

Buttammo giù la porta e quando mi resi conto di quale famiglia si trattava, il cuore si fermò. Vidi Bianca mettersi tra noi e i suoi genitori. Mi fissò dritta negli occhi.

Non ci pensai due volte. Con un incantesimo misi al tappeto i miei due compagni.

"Andatevene di qua. Nascondetevi in modo che nessuno possa trovarvi" dissi.

Bianca pianse e mi abbracciò. Rimasi pietrificato.

"Grazie" mi sussurrò all'orecchio, tra le lacrime.

Quando i due si svegliarono la famiglia Harris non c'era più e gli raccontai una balla, che c'era un altro mago e ci aveva attaccati alle spalle. Fortunatamente ci credettero.

Dopo qualche giorno ricevetti una lettera. Era di Bianca.

 

 

Caro Regulus,

grazie per aver salvato la vita dei miei genitori e la mia.

E' tutto così surreale. Non so più di chi fidarmi. Ho paura.

Con affetto

Bianca

 

Questa volta non avevo dubbi. Non avrei più commesso l'errore di un tempo. Mi sarei fatto uccidere piuttosto che vederla soffrire.

 

 

Cara Bianca,

mi sono reso conto di aver sbagliato tutto, sin dall'inizio. Tutto questo non ha senso. Deve finire. Per sempre. Abbiamo il diritto di vivere in modo tranquillo, senza paura, con le persone che amiamo.

Ti chiedo scusa per essermi comportato in questo modo, di aver fatto cose orribili. Me ne pento amaramente. Farei di tutto per cambiare le cose, l'opinione che ormai hai di me, questa guerra malata e ingiusta.

Se sei disposta a darmi una seconda possibilità mi renderesti molto felice.

Vorrei tanto rivederti.

Con affetto

Regulus

 

Piansi. Piansi perché avevo rischiato di perderla. Perderla per sempre a causa loro.

Aveva ragione Sirius, ed io ero stato così stupido a non avergli dato retta all'ora.

Dovevo fare qualcosa per porre fine a tutta questa crudeltà. Qualunque cosa.

 

La risposta di Bianca arrivò alcune ore dopo.

 

Regulus,

ho sempre saputo, in cuor mio, che eri diverso da loro. Da quella volta in cui mi salvasti da quei quattro Serpeverdi. Mi salvi sempre tu.

Se per te va bene possiamo incontrarci questo venerdì in un pub a Londra tra la Edgware Road e Praed street alle 16.

Mi sto fidando di te. Spero che tu non mi deluda.

Bianca

 

Il giorno dopo venni a sapere che a Voldemort serviva un elfo domestico. Non si sapeva per quale motivo. Così pensai a Kreacher, in modo da poter scoprire qualcosa, un suo punto debole, un suo segreto. Il Signore Oscuro acconsentì.

"Kreacher ho un compito importantissimo da darti. Devi fare una cosa per il Signore Oscuro".

"Ma padrone Kreacher ha paura del Signore Oscuro". Stava tremando.

"Lo so, ma è un onore per entrambi. Andrà tutto bene vedrai" ceraci di rassicurarlo.

"Farei qualsiasi cosa per il mio padrone" disse e si inchinò.

"Bene. Dovrai fare tutto ciò che ti dice e poi tornare a casa. Chiaro?".

"Si padrone".

"Ora va e fa attenzione".

L'elfo sparì.

Tornò dopo un paio di giorni, visibilmente sconvolto.

"Cos'è successo Kreacher? Dimmi tutto".

Raccontò che Voldemort lo portò in una caverna dove al suo interno c'era un lago nero. Per attraversarlo l'Oscuro Signore usò una barca e arrivarono su un'isola. C'era un bacile pieno di una pozione che face bere a Kreacher e mise un medaglione nel bacile vuoto. Kreacher soffrì molto a causa della pozione, chiamava aiuto mentre veniva deriso da Voldemort. Un senso di colpa mi attraverso il corpo. Povero elfo, ma almeno ora sapevo di questo medaglione, doveva essere sicuramente molto importante per lui se lo aveva nascosto in quel modo. Kreacher continuò dicendo che Voldemort se ne andò via sulla barca e che lo lasciò lì da solo. Poi fu preso da una sete disperata e si avvicinò al lago per bere. Ma appena ci immerse la mano qualcuno lo trascinò sott'acqua. Riuscì a smaterializzarsi per tornare a casa, come gli avevo ordinato.

"Sei un elfo molto coraggioso e leale. Ma ora devi restare nascosto per un po', evita di uscire di casa".

Dovevo assolutamente scoprire che cosa aveva di tanto speciale quel medaglione e del perché Voldemort lo volesse proteggere.

 

Il venerdì andai al pub scelto da Bianca. Era un posto piccolino ma abbastanza affollato. Mi sedetti ad un tavolo e l'aspettai. Arrivò poco dopo. Quando mi vide sorrise e mi venne incontro. Mi abbracciò, come nessun altro aveva mai fatto prima e io la stretti forte a me e aspirai il suo odore. Sapeva di lavanda.

Ordinammo qualcosa da bere e mi raccontò che quella sera dopo aver lasciato la sua casa insieme ai genitori andò da Silente. Lui li aiutò a lasciare l'Inghilterra mentre Bianca decisi di rimanere a Londra.

"Ogni tanto aiuto l'Ordine, per quanto possibile e ieri ho incontrato tuo fratello" disse. "Gli ho raccontato di come mi hai salvato la vita, del tuo eroico gesto".

"E lui che ti ha detto?" ero curioso di sapere se Sirius aveva cambiato un po' la sua opinione su di me.

"Solamente che non eri del tutto scemo" alzò le spalle. Per lei forse quella frase non significava molto, ma conoscevo mio fratello e sapevo che quella frase era un segnale positivo. Magari un giorno, dopo la fine della guerra, potevamo riallacciare i rapporti. Dopo tutto eravamo fratelli.

"Se vuoi posso offrirti un caffè. Casa mia è qui vicino". Mi sorrise.

Annuì ricambiando il sorriso. 

La casa era ben nascosta, raccolta e molto accogliente. Bianca servì il caffè e ci sedemmo sul divano. Non riuscivo a toglierli gli occhi di dosso.

"Avevo quasi dimenticato quanto fossi bella" ammisi. 

Mi guardò con quei suoi occhi enormi e poi mi baciò. La passione prese il sopravvento. Avevo desiderato tutto questo da tantissimo tempo. I suoi baci, le sue carezze mi fecero sentire vivo per la prima volta in vita mia. Era tutto perfetto. Lei era perfetta. Ed era mia. Tutta mia e non l'avrei mai più lasciata andare.

La mattina dopo, svegliarmi con lei avvinghiata fu una sensazione meravigliosa. Le baciai la fronte, poi il naso e scesi fino al collo. Bianca emise un verso di disapprovazione. Sorrisi.

L'osservai attentamente per immortalarmi il suo esile corpo nudo nella mente.

Iniziò ad agitarsi e poco dopo aprì gli occhi. Mi sorrise e si strinse più forte a me.

Il marchio nero cominciò a bruciare. Mi stavano chiamando. Volevo solo rimanere lì, in quel letto con lei per sempre.

"Te ne vai?" mi domandò.

"Purtroppo si".

Mi vestii e prima di andarmene le diedi un bacio.

 

 

                                                                                                      **********

 

I giorni passavano e la situazione sembrava peggiorare. C'erano sempre più morti, più dolore, più paura.

Raccontai a Bianca del medaglione e della grande protezione che Voldemort gli diede.

"Secondo te perché è così importante per lui?" chiese.

"Vorrei tanto saperlo".

"Se solo potessimo prenderlo per esaminarlo" sospirò.

"Perché non possiamo?".

"Come perché? Chi avrebbe mai il coraggio di bere quella pozione? E' un suicidio".

Dovevo fare qualcosa. Trovare il modo per prendere quel medaglione. Sentivo che era un possibile modo per eliminare Voldemort.

"Reg. Che intenzioni hai?" si mise seduta per guardarmi meglio. 

"Nessuna. Sta tranquilla". La baciai.

"Ti amo Regulus, se ti dovesse succedere qualcosa ne morirei" mi disse accarezzandomi la guancia.

Sentii il cuore sciogliersi, la mente divagare e i muscoli cedere.

"Anche io ti amo". La stinsi forte a me. Era tutto per me. La mia unica ragione di vita.

Pensavo sempre a quel medaglione e quando scoprì finalmente il motivo per cui Voldemort ci teneva tanto mi decisi. Sarei andato in quella caverna a prendere l'Horcrux per distruggerlo. Anche se significava morire, ma volevo che tutto questo finisse. Volevo dare a Bianca una vita tranquilla e felice.

Avevo programmato tutto. Mi procurai un medaglione falso simile a quello nascosto dall'Oscuro Signore e dentro ci misi un bigliettino.

 

So che avrò trovato la morte molto prima che tu legga queste parole ma voglio che tu sappia che sono stato io ad aver scoperto il tuo segreto.

Affronto la morte nella speranza che, quando incontrerai il tuo degno rivale, sarai di nuovo mortale. 

R.A.B.

 

Mi sarei portato dietro Kreacher. Era l'unico a sapere dove fosse, a parte Voldemort, e l'unico in grado di andarsene da quel luogo.

La notte prima del grande evento non riuscivo a prendere sonno. Bianca dormiva serena accanto a me. Mi alzai e iniziai a scriverle una lettera d'addio.

 

Amore mio,

so che non accetterai mai il mio gesto folle ma non ho altra scelta. Devo farlo. Per te, per me, per tutti.

E' il modo di riscattarmi e di provare a cambiare le cose.

Avrei tanto voluto passare più tempo con te, ma i giorni che abbiamo passato insieme sono stati i più belli della mia vita.

Sei stata l'unico mio vero e grande amore. Mi hai dato tutto quello di cui avevo bisogno e mi hai reso un'uomo migliore. Mi hai salvato la vita.

Mi dispiace lasciarti da sola in questo mondo orribile. Devi essere forte. Magari ci rincontreremo dall'altra parte.

Va avanti con la tua vita. Realizza tutti i tuoi sogni, so che ce la farai. Sei una donna meravigliosa e spero tu possa avere una vita felice e lunghissima.

Che tu possa trovare un uomo che ti ami e ti protegga come ho fatto io.

Andrà tutto bene.

Ti amo

Regulus

 

Ps. Di a mio fratello che mi dispiace e che gli ho sempre voluto bene.

 

Appoggiai la lettera sul comodino accanto al letto e la guardai per l'ultima volta. Me ne andai, con la consapevolezza che non sarei più tornato da lei.

  
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