Cara mamma, mi manchi e non so più come fare.
Sto attraversando un periodo difficilissimo, forse il più complicato che mi si è mai presentato in tutta la mia vita, e ho bisogno dei tuoi consigli, del tuo aiuto, di te!
Sento un groppo in gola, tutte le parole che mi sono tenuto dentro per tanto tempo, hanno una voglia matta di uscire e io di accontentarle, ma non posso farlo.
Non posso parlarne con papà, mi staccherebbe la testa a sberle.
Non posso parlarne con Marco, è in Inghilterra.
Non posso parlarne con Mimmo, non mi crederebbe.
In effetti, mamma, anch’io faccio fatica a crederci. In tutta la mia vita, come dicevi anche tu, ho difeso il mio enorme cuore cercando di colpire quello degli altri, ma non ho fatto un buon lavoro, anche il mio cuore è stato colpito: è stato colpito dalla freccia di Cupido, mamma.
Non so come definire quello che mi sta succedendo, ma magari, scrivendo tutto quello che mi succede quando sono con lei, capisco da solo cosa provo esattamente.
Sai mamma, io e la mia band dovevamo suonare in un locale. Ah, approposito sapevi che avevo una band? Credo di aver trovato la mia vera passione, la musica. L’ho ereditata da Marco e da te mamma, ricordo perfettamente quante volte, da piccolo, hai cercato di impararmi le note musicali o ad usare la chitarra, ma l’unico bravo alunno che avevi era Marco, io preferivo punzecchiare Mimmo che stava nella culla. Non capivo perché per voi era così bella, così importante, così speciale, pensavo solo a tapparmi le orecchie quando cantavate insieme e canticchiarvi di sopra – stonatissimo – per farvi smettere. Lo so, ero un immaturo.
Non sapevo cosa mi perdevo, ma per fortuna, 5 anni fa dalla porta di casa è entrata la ragazza che mi ha fatto conoscere le cose più belle della vita! Sai mamma, io non ci so fare con le parole e non sono per niente un tipo da paroline sdolcinate, ed è per questo, che per ringraziarla di tutto quello che ha fatto in questi anni per me, ho deciso di scriverle una canzone e cantargliela all’improvviso, senza il bisogno di usare parole da ‘discorso di matrimonio’.
E’ stato quel giorno che ho cantato per la prima volta, e capire cosa ci trovavate tanto di speciale tu e Marco a cantare: far capire alla persona per cui cantate, che la.. amate. E’ per questo che ho subito trovato le parole, senza il bisogno di dover sforzarmi a inventarle, ho catturato tutto quello che gridava il mio cuore. Inutile scriverti quando ho cominciato a guardarla con occhi diversi, perché tu – come Alice – mi conosci bene, e so che da lassù sai tutto quello che mi succede, anche se non puoi condividerlo con me.
All’inizio, non la sopportavo, non sopportavo dividere la casa con la figlia della nuova moglie di papà, non sopportavo che qualcun altro prendesse il tuo posto. Poi ho capito, che papà era felice, e che non era affatto male avere una sorella come lei.
La trattavo male, perché non ero abituato a vedere altre donne in giro per casa oltre che te.
Però lei mi ha saputo dare quell’affetto e quell’amore che mi sapevi dare anche tu, ma che non ne ho più ottenuto spesso da quando sei andata via. Nonostante l’abbia trattata male, lei è sempre restata vicino a me, ed è questo che mi ha portato a farmi capire che la vorrei al mio fianco per il resto della mia vita.
Quando la incontro nel corridoio, sento un nodo in gola e qualcosa che mi svolazza dentro. Cosa sarà mamma?
Sono, forse.. innamorato di lei?
Che faccio mamma? Sono innamorata di mia sorella!
Come pensi la prenderà papà? E Marco, e Mimmo?
Ma soprattutto tu mamma, sei delusa da me? Sei delusa che sto mettendo in primo piano il mio amore, invece che mettere la famiglia, la nuova felicità di papà?
Però, se solo saresti qui, penso saresti orgogliosa di me solo per la ragazza che io abbia scelto. E’ lei, che si è sempre presa cura di me e che non mi ha mai permesso di lasciarmi andare, ha fatto tutto quello che avresti fatto tu se solo ci saresti stata.
Eppure non posso farci niente anche se volessi, io la amo e al cuor non si comanda.
Voi due mamma, siete le donne della mia vita. Le uniche che non riuscirò a dimenticare mai.
Ma secondo te, per il momento è meglio uccidere ste cose che svolazzano dentro di me, o godermi la bellissima sensazione che mi travolge solo a vederla?

   07 / 06 / 2013                                                                                                                                                                                                                                                                                  Rudi