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Autore: Mad Girl With A Box    07/06/2013    0 recensioni
Gli occhi mi si chiudevano da soli, ero stanca morta forse per la troppa tensione.
Prima di appoggiare la testa alla panchina sentii una voce chiamarmi. Perfetto Benny, stai impazzendo del tutto!
Questa voce però si faceva sempre più vicina, iniziai a spaventarmi e cercai di tenere gli occhi aperti.
Ad un certo punto vidi avvicinarsi un'ombra, non riuscii a distinguere chi fosse, nemmeno se fosse un uomo o una donna, riuscii a vedere quest'ombra con dei folti capelli ricci.
Prima di svenire questo mi prese in braccio, riuscii a sentire il suo odore ma ormai non ce la facevo più e svenni.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La sveglia suonò. Iniziai a imprecare. La scuola era finita volevo dormire fino all'ora di pranzo.

Ma come mai la sveglia suonava? Che mi ero dimenticata che in realtà dovevo andare ancora a scuola oppure quello di essere in vacanza era solo un sogno?

Presi la sveglia e lessi 7:50

Ommioddio! Mi alzai di corsa dal letto. Se avevo messo la sveglia per forza dovevo andare a scuola non c'erano altre spiegazioni.

Mi fiondai in bagno e mi feci una doccia velocissima. Tornai in camera e aprii l'armadio per scegliere cosa mettere.

La maggior parte dei miei vestiti non c'era.

Iniziai a pensare che fosse tutto un grandissimo scherzo, magari da parte di mio fratello maggiore Riccardo.

Quanto lo odiavo quando faceva così. Cavolo ero anche in ritardo.

Aprii la porta della mia camera e chiamai a gran voce mio fratello che però non rispose.

Tornai dentro e presi le prime cose che trovai ovvero un jeans una maglieetina e una felpa.

Mentre mi stavo dirigendo verso l'armadio delle scarpe inciampai in qualcosa di rigido e rosso.

Mi alzai mezza dolorante e cercai di mettere a fuoco l'oggetto che mi aveva fatto inciampare.

Era un'enorme valigia rossa stracolma.

Sgranai gli occhi e mi maledii da sola di essere stata così stupida. Stavo epr partire per l'inghilterra!

Io una ragazzina di quasi 16 anni stava per lasciare la sua patria per 3 lunghi mesi alla ricerca di avventure ahaha.

Mi piaceva definire il mio viaggio d'istruzione sotto questi termini.

Mi sedetti sul letto pensando al meraviglioso viaggio che mi attendeva.

Feci mente locale delle cose che avevo preso e pensai a qualcosa da aggiungere alla mia, stracolma è dire poco, valigia.

Uscii dalla mia stanza e scesi le scale per dirigermi verso la cucina. Non c'era nessuno.

Chiamai la mia famiglia ma nessuno rispose.

Tornai su e andai a vedere nella camera di mio fratello che stava ancora dormendo.

Saltai sul letto per svegliarlo definitivamente.

R: Cosa vuoi?!?!?!

Io: Ci siamo alzati di buon umore vedo- dissi sorridendo al lenzuolo col quale mio fratello si era coperto.

R: Ho una stronza che sta ficcando il suo ginocchio nella mia pancia. Cosa dovrei dire?

Mi alzai ridendo per il piccolo dolore che avevo provocato a quel ragazzo semi addormentato.

Io: Beh non mi saluti nemmeno? Io oggi parto!

Mio fratello si tolse il lenzuolo di dosso e di scatto si alzò iniziando a ballare a causa della notizia che gli avevo ricordato.

Io: STRONZO! Sei felice che me ne vada?- detto ciò misi un bel broncio per fargli capire che ero arrabbiata per la sua affermazione poco gradita.

R: Eddai permalosona stavo scherzando. Certo che mi mancherai sei comunque mia sorella.- Detto questo mi abbracciò.

Io amavo mio fratello, era quasi come il mio migliore amico. Mi dava consigli sui ragazzi e io gliene davo sulle ragazze. Ma lui era iperprotettivo nei miei confronti.

Non voleva assolutamente vedermi soffrire anche perchè se qualcuno sarebbe stato la causa del mio dolore, sarebbe andato a prenderlo a pugni in faccia.

Adoravo questo lato protettivo di lui e anche quel suo lato dolce che però raramente usciva fuori. Era un ragazzo, doveva far vedere quanto era figo!

Rimanemmo abbracciati per un pò, non volevo lasciarlo per tre mesi in balia dei miei genitori tutto da solo.

Ok aveva 18 anni e se la cavava però in due le cose si gestiscono meglio.

Finito l'abbraccio si abbassò alla mia latezza. Lui era molto alto, aveva preso da nostro padre, mentre io, per mia sfortuna, avevo preso da mia madre, la più bassa di tutta la famiglia.

Mi accarezzò il volto e mi disse: Passeranno in fretta tre mesi. Ci rivedremo presto. E non pensare minimamente a non scrivermi tutti i giorni voglio sapere cosa farai 24 ore su 24.

E in più non farti abbordare da qualche ragazzetto inglese. Sono tutti stronzi! 

Io: Per te tutti i ragazzi sono stronzi- gli dissi sorridendogli.

R: E' vero e io lo so bene essendo un ragazzo

Io: Ma se tu sei la dolcezza fatta persona, guarda anche quello che mi stai dicendo adesso- Detto questo lui mi scansò.

R: Brutta puttanella! Io sono uno stronzo! Ti odio.

Io lo guardai sbalordita. Poi iniziai a ridere a crepapelle e lui subito dopo si unì a me in quella risata clamorosa.

Quando ci asciugammo el lacrime uscite per le risate e da parte mia in parte anche perchè ero un pò spaventata di andarmene per tre mesi, ci abbracciammo per un periodo che non riuscii a stabilire.

Continuò poi il suo discorso sui ragazzi inglesi stronzi e di quanto io dovessi fare attenzione e dopo che gli dissi che sembrava come la mamma lui mi abbracciò di nuovo e mi diede un bacio sulla guancia.

Io: Grazie.

R: E di che!- rispose con un sorriso.

Mio fratello era davvero un bel ragazzo. Molte delle mie amiche gli andavano dietro e chiedevano di venire a casa mia solo per stare a guardare lui che ogni tanto si allenava a pallacanestro in giardino.

Aveva un bel sorriso, dei capelli castani mossi che gli ricadevano sulla fronte e che lui spesso torturava quando era nervoso.

Aveva anche degli occhi grandi azzurri, esattamente come i miei. In questo avevamo preso entrambi da nostro padre.

Io invece avevo i capelli di un colore più chiaro del suo, mossi e lunghi fino a metà schiena.

Molte persone mi dicevano che avevo proprio dei bei capelli, ma io li odiavo! Era una tortura asciugarli, diventavano come la criniera di un leoncino!

Dopo il nostro piccolo momento fraterno scendemmo in cucina.

Mia mamma adesso era intenta a sistemare dei nuovi acquisti alimentari nella dispensa, probabilmente era appena tornata dal fare la spesa.

Mio padre invece era in salone che guardava la moto gp.

Io subito mi fiondai di fianco a lui. Amavo le moto, ma non ero un'appassionata di gare.

Quando però io e mio padre ci mettevamo a guardare quelle gare lui mi spiegava sempre più cose riguardo a quei gioiellini.

X: Benny!- Mi chiamò mia madre.

Scesi dal divano e mi diressi verso la cucina, dove mia madre aveva smesso di sistemare tutto e aveva dato una ciotola di latte a mio fratello.

Mia madre era una donna sulla quarantina, bassetta come me, capelli biondo cenere mossi, ma molto meno dei miei.

Quella fantastica donna, mi mise una ciotola di latte davanti e disse che dovevo mangiare visto che da lì a poco sarei partita.

In men che non si dica ero già pronta a mangiare una bella tazza di latte con cereali.

 

Spazio Autrice:

SSSSSALVE! Spero che questa storia vi interessi e continuiate a leggerla.
Questo è solo l'inizio e l'avventura di Benny deve ancora iniziare.
Per favore recensite così mi fate sapere cosa ne pensate..
Beh che dirvi se non ci vediamo al prossimo capitolo :)
Byeeeeee


  
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