Su un
piccolo pianeta della galassia del sud, un uomo dormiva all’ombra di un
albero. Il sole era splendido, l’aria era molto calda e un leggero
venticello faceva muovere le foglie degli alberi lì vicino. Fu proprio
questo debole rumore a fare ridestare l’uomo, che aprì gli occhi e
si mise a sedere sull’erba.
Aveva gli
occhi neri come la notte, capelli neri dello stesso
colore, un po’ arruffati, un corpo muscolo e un sorriso stampato sulle
labbra. Indossava una tuta azzurra, di cui i pantaloni gialli, tenuta su da una
cintura bianca.
Si
guardò intorno. Un piccolo boschetto si stendeva dietro di lui e il mare
davanti. Tutto gli ricordava il suo pianeta. Come gli mancava! Era passato un
anno da quando l’aveva lasciato. Ah! Che nostalgia. Anche il sole era uguale
e le nuvole, che ogni tanto lo nascondevano, gli sembravano i volti dei suoi
amici. Gli piaceva paragonare le nuvole a loro e poi ricordare i bei momenti
passati insieme. Ad un certo punto, si soffermò su una in particolare.
Era lei!
La sua dolce e bella compagna di vita; la compagna che
aveva abbandonato e che aveva illuso…
“Oh
mia dolce Chichi
Ma cosa ho fatto? Ti ho lasciata.
Ma per
cosa ti ho lasciata? Per diventare più forte.
Ma a cosa serve la mia forza se tu non ci sei?
A niente.
Tanti ma
che si sarebbero potuti evitare se solo io avessi pensato di più a te al
posto che a me. E… avrei mantenuto la promessa.
Già…
la promessa che ti feci quando ci sposammo; la
promessa di non abbandonarti mai. Eppure oggi sono
qui, su un pianeta della galassia del sud, a dormire sotto un albero e a
pensare che vada tutto bene.
No che
non va tutto bene! Tu sarai sulla terra a soffrire perché io non ci sono
e magari mi stai pensando.
Quante
volte ho infranto quella promessa? Quante volte ho fatto promesse a degli sconosciuti
e le ho sempre mantenute?
Non
ricordo neanche tutte quelle volte che me ne sono
andato.
La prima fu quando arrivò mio fratello Radish; decisi che per
il bene del pianeta dovevo andarmene anche io, altrimenti Radish avrebbe
distrutto tutto, anche il frutto del nostro amore, nostro figlio Gohan. Per un
anno sono rimasto nell’aldilà, anche potendo tornare in vita subito,
per allenarmi. Quella volta oltre a te ho abbandonato anche
nostro figlio, che aveva solo bisogno di una figura paterna; quella figura, che
al posto mio, ha interpretato Junior. Non so quanto gli sia grato per aver reso Gohan un guerriero. Ti eri molto
contrariata del fatto che Gohan aveva preso la mia stessa strada, volevi che
diventasse uno studioso; ricordo quando me lo dissi.
Eravamo
in ospedale ed eravamo appena tornati dallo scontro con Vegeta; io avevo tutte
le ossa rotte e tu non mi hai degnato di uno sguardo,
forse perchè eri ancora troppo arrabbiata del fatto che io me ne fossi
andato. La tua attenzione era tutta per Gohan ma a me
non importava perché nonostante tutto mi stavi dimostrando quanto amassi
nostro figlio.
Ma poi lui è partito per Namecc e quindi
hai ripreso a prenderti cura di me, come facevi un tempo. Nonostante ogni tanto
fossi un po’ severa e scontrosa, si vedeva che ti preoccupavi di me. Ti
sei preoccupata anche quando ti ho detto che sarei
partito per Namecc; o forse era tristezza. Triste di essere
lasciata un’altra volta da sola; triste di non essere considerata; triste
di non potermi seguire.
Me ne andai e, dopo la sconfitta di Freezer, sono rimasto via
da casa un altro anno per allenarmi e per poter controllare la mia forza. Ma
non è servito perché, appena tornato a casa, dopo averti riferito
quello che il ragazzo del futuro mi aveva detto, ti diedi una spinta facendoti trapassare il muro e l’albero poco
distante. Tu mi dissi “noi donne siamo fatte per
soffrire a causa degli uomini” e forse è vero; ti ho fatto
soffrire tanto… quanto mi dispiace.
Per tre
anni non mi hai quasi mai visto se non giusto per dormire e mangiare; che
approfittatore che sono stato!
Poi
è arrivato il giorno fatidico e io, Gohan e Junior siamo
partiti per confrontarci con i cyborg. Ricordo ancora il tuo sguardo… uno
sguardo triste e preoccupato. Triste perché
sapevi che c’era il rischio che io o Gohan non potessimo
tornare e preoccupato per la mia malattia cardiaca, quella preannunciata dal
ragazzo del futuro e non ancora manifestatasi. Partimmo e durante il
combattimento con uno dei cyborg, la malattia mi ha colpito e il cyborg se
n’è approfittato; stava per uccidermi ma
Vegeta mi ha salvato.
Appena
tornato a casa tu e Yamko mi avete curato e ho sentito
la tua preoccupazione ogni volta che io avevo un attacco. Mi dispiace averti
fatto soffrire ma non era colpa mia. Ti vidi felice quando mi trovasti in spiaggia a provare qualche
colpo energetico; ti abbracciai e risi insieme a te. Ma la nostra
felicità si spezzò quando ti dissi che
sarei dovuto andare e allenarmi per sconfiggere il nuovo nemico, Cell.
Sono
andato al palazzo del Supremo e mi sono allenato insieme a Gohan, ma poi sono
tornato da te anche se per pochi giorni. Già… al decimo giorno
sono dovuto andare al torneo indetto da Cell, dove sono stato il primo a
scendere in campo. Ho combattuto strenuamente, meravigliandomi sempre di più
della potenza del nemico, e intanto so che tu mi
vedevi; guardavi la tv, dove stavano trasmettendo il torneo. E so che hai visto quando ho chiesto a Gohan di prendere il mio; credo di
sapere cosa tu abbia provato.
Il
combattimento stava procedendo bene finché Cell non ha creato delle sue
piccole copie e lì devo dire che pensavo fosse
la fine. Ma la fine è stata quando Gohan ha
permesso a Cell di gonfiarsi per autodistruggersi e io ho dovuto prendere una
decisione, quella di abbandonarti e salvare il pianeta un’altra volta.
All’altro
mondo ho avuto tempo di riflettere e capire che il mio sacrificio, oltre a essere stato inutile, è stato stupido perché
oltre a te, Gohan e tutti i miei amici, ho abbandonato la creatura che pian
piano cresceva in te: nostro figlio.
Sono
passati sette anni e io mi sono allenato. Re Kaio mi ha parlato del torneo
Tenkaichi e del fatto che se volevo potevo tornare sulla terra per un giorno;
come dirgli di no. Ti avrei potuta rivedere,
abbracciare; avrei rivisto Gohan, i miei amici e il piccolo Goten.
Sono
tornato e la mia felicità come la tua era enorme. Ma purtroppo una nuova
minaccia incombeva sul nostro pianeta e io sono dovuto partire, e durante il
viaggio ho parso molte persona a me care, come nostro
figlio. Ricordo ancora il tuo volto non triste ma incredulo; non riuscivi
a credere che il nostro Gohan non ci fosse più. Nel tempo in cui tu
cercavi di riprenderti dallo shock, io ho allenato Trunks e il nostro Goten; in
quei momenti mi sono sentito veramente padre.
Dopo poco
tempo sono dovuto tornare nell’aldilà
perché il mio tempo lo avevo esaurito combattendo contro Majin Bu e lì ho trovato Gohan. Mentre lui si allenava, io osservavo tutto quello che
succedeva attraverso la sfera di cristallo che il Sommo Kaioshin mi aveva messo
a disposizione. Non puoi sapere quanto sono stato fiero di te
quando hai accredito Majin Bu; sei proprio la donna più
coraggiosa e testarda che conosco. Però quando ho visto quello che Majin
Bu ti ha fatto ho provato una rabbia incontenibile e ho giurato di vendicarmi.
Finalmente
l’occasione si è presentata e io e Vegeta lo stiamo
per uccidere ma per nostra sfortuna, appena usciamo dal corpo di Majin Bu, lui
si trasforma e diventa più potente. Ma per
fortuna quel genio del mio amico aveva trovato una soluzione e, dopo aver fatto
tornare in vita te e tutti gli altri, vi chiede la vostra energia per
l’energia sferica. Quando ho visto la prima energia arrivare
ho sentito anche la tua al suo interno e mi sono sentito invincibile; mi hai
sempre dato forza e questa volta è come se stessi combattendo insieme a
me.
Ormai
Majin Bu se n’è andato e da 4 anni viviamo finalmente felici e con
una nipotina, Pan. Ma io so
dell’esistenza di un essere che, pur avendo una forza incr5edibile, non
riesce a controllarla; così, appena ho incontrato Ub, il giovane
guerriero e reincarnazione di Majin Bu, parto con lui per allenarmi e ti lascio
sola per altri 10 anni.
Appena
torno a casa, alto anche meno di Pan, ti viene quasi
un infarto e inizi a urlarmi dietro; so il perché lo fai. Lo fai
perché sai che me ne devo andare ancora e infatti
parto con Trunks e Pan e non torno che un anno dopo.
Appena
torno vedo ciò che è successo sul
pianeta, tu, Vegeta e tutti gli altri siete sotto il controllo di Baby. Non
puoi immaginare come mi sono sentito quando, a pranzo,
mi hai trattato come uno sconosciuto; mi sono sentito il mondo crollarmi
addosso e la felicità che ho provato per il ritorno sulla terra se
n’è andata.
Appena ho sconfitto Baby e aver ricostruito la terra come era prima
dell’esplosione, tutto tornò alla normalità, o meglio,
quasi tutto. Un nuovo nemico era in agguato e, dopo aver sconfitto Freezer e
Cell agl’inferi, sono tornato e ho combattuto contro Super C-17 e
l’ho sconfitto. Videl mi ha parlato della tua decisione di venirmi ad
aiutare e devo dire che non eri cambiata di una
virgola da quando ti avevo lasciato.
E’
tempo di evocare il Drago Shenron ma qualcosa non va e
al suo posto viene fuori un drago nero. Poco dopo che il drago è
scomparso, Re Kaio e il Sommo Kaioshin mi dicono che
se non sconfiggo i 7 draghi usciti dalle sfere, la terra potrebbe essere
distrutta. Così parto ancora e dopo aver sconfitto i primi 6 draghi, mi
si presenta il più difficile, sto per essere sconfitto ma grazie a te,
Gohan e gli altri riesco a salvarmi. Ormai ho solo
un’alternativa ed è quella di
autodistruggermi insieme al drago; tu non volevi che io me ne andassi
un’altra volta e scoppi a piangere. E’ grazie a Vegeta se sono
ancora vivo e vedo il sorriso tornare sul tuo volto vecchio ma pur sempre
stupendo. Io e Vegeta ci fondiamo assieme e la speranza torna
ma il drago è troppo forte e dopo esserci divisi ci ritroviamo al
nostro stato normale. Io tento lo stesso il tutto per tutto e insieme a Vegeta,
al drago della quarta sfera, a Goten, Gohan e Trunks riesco a sconfiggere il
drago e tutto torna alla normalità.
Il drago
Shenron compare poco dopo la distruzione dell’ultimo drago e io decido di andare con lui; questa volta non è un
arrivederci mia dolcissima Chichi ma un addio. Appena me ne vado sento il tuo
grido che mi chiama e io non torno indietro perché so che con il Drago
Shenron mi divertirò.
E ora
sono qui su questi pianeta della galassia del sud,
dopo 3 anni dalla mia partenza, che conta i suoi errori fatti nella vita.
Mi
dispiace Chichi… ti ho fatto soffrire e non ho mantenuto la mia promessa.
Potrai
mai perdonarmi?
Son Goku,
ormai conviveva con questo pensiero fisso quindi decise
di tornare sulla terra ma ciò che trovò non lo fece sentire di
certo meglio. La sua Chichi era morta un anno fa e
lui… che doveva fare adesso? Era venuto per chiedere perdono
all’unica donna che avesse mai amato e tutto ciò che rimaneva di
lei era la sua tomba.
Ormai non
c’era più niente da fare a parte una cosa: vivere con il rimorso e
aspettare la fine per poter essere felice almeno nell’aldilà.
Ecco
l’unica cosa da fare: aspettare la fine.
FINE
Kiao!!!!!!
Questo piccolo schizzo di fantasia mi è venuto in mente quando mia madre non ha mantenuto una promessa che mi
aveva fatto.
Lo so, lo so… sembra di rivedere tutto Dragonball Z e GT e so
anche che il finale fa schifo ma mi è uscita
così quindi siate clementi… sn totalmente pazza.
Poi in questi giorni sono euforica perché tra poco è natale… anzi colgo l’occasione per fare gli
auguri a tutti quelli di EFP…
Considerata la ff con un regalo che può essere sia gradito
che non gradito… fatemi sapere cosane
pensate….
Kiao a tutti!!!!
Kiss
Lilla4eve^^
P.S. colgo anke l’occasione per dire
che, se a qualcuno interessa, ho messo una piccola pagina autore… se
volete sapere che tipo sono, leggete!!!!
P.S.(2) colgo ancora l’occasione per dire a chi legge VUOI
ESPRIMERE QUESTO DESIDERIO? Che dovrà pazientare ancora un po’
perché il chappy che sto scrivendo mi sta creando un po’ di
problemi!!!
Kiao a tutti ancora!!!!.
E ancora BUON NATALE ^^
Lilla4eve^^