[Come dice una frase di una bellissima canzone “o sto morendo, o mi sto innamorando e guarda caso di te”… si di te che mi dai la forza di andare avanti ogni santo giorno, mi dai la giusta energia per affrontare nel migliore dei modi le situazioni anche più miserabili.]
 
Non sapevo a chi mi stavo riferendo ma sentivo il bisogno di scrivere quelle parole…Ma mentre stavo poggiando la penna sul foglio, con le cuffiette nelle orecchie, dopo che avevo “ridisegnato” il pavimento con le palline di carta, sento una voce:” Vanessa la cena è pronta!”.
“Chissà perché questa voce mi è molto familiare…!”. E chi poteva essere se non mia madre, una donna tutta di un pezzo, fiduciosa in se stessa con grande forza di volontà che lavorava come fioraia presso l’azienda di mio zio (infatti casa mia era diventata una serra.. bah lasciamo stare..)
Insomma di malavoglia scesi le scale ed entrai in cucina, dove trovai la tavola piena di piatti a base di verdure e come piatto forte il minestrone (che odiavo a morte, ma che dovetti mangiare per non sentire le polemiche di mia madre).
Finita la cena mi recai di nuovo in camera per finire ciò che avevo lasciato in sospeso; una volta messo l’ultimo punto conservai quella “pagina di diario” dove avevo dato libero sfogo ai miei pensieri e mi addormentai, dato che si erano fatte le 23:00, altrimenti chi mi avrebbe tirato giù dal letto la mattina seguente per andare a scuola??
 
Ore 6:45
Il suono della sveglia mi perforò i timpani e lanciai una ciabatta per spegnerla (lo so sono un po’ matta, ahahah). Mi recai in bagno quando iniziò a farsi sentire la voce di mia madre dicendomi :”Sbrigati che fai tardii!! Guarda che se perdi il pullman non ti porto a scuola che sia chiaro!!”
-Felice buongiorno anche a te mamma- risposi.
Tornai in camera dove iniziai a tirare fuori tutti i vestiti dall’armadio perché non sapevo cosa mettermi.. alla fine decisi di mettermi un paio di jeans aderenti e una t-shirt; mi misi un filo di trucco per mascherare un po’ la mia orribile faccia di primo mattino e corsi, dove presi al volo 2 biscotti per poi recarmi alla fermata dell’autobus.
Appena fui salita mi misi le cuffiette per ascoltare uno dei miei gruppi preferiti.. i Cascada, dopo di che salì sul pullman anche Giada, la mia migliore amica con la quale ho condiviso e condivido gioie, dolori, emozioni sconforti..
Iniziammo a parlare del più e del meno, quando all’ultima fermata salirono un gruppo di ragazzi…….
 
 
Cosa sarà successo?? Lo scopriremo nel 2 capitolo :)