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Autore: Princess Kurenai    08/06/2013    0 recensioni
Hodge, pur non conoscendolo, sapeva di dover odiare Valentine.
Non era stupido, anzi, era tra i ragazzi più intelligenti dell'accademia - aveva ottimi voti, e i suoi migliori amici erano i libri - per quel motivo sapeva di potersi fidare del suo buon senso quando storto gli diceva che avvicinarsi a Valentine Morgenstern non avrebbe portato a nulla di buono.
C'era qualcosa in quel giovane che non andava - troppo perfetto, troppo bello, troppo di tutto -, un qualcosa di 'marcio' che Hodge non poteva ignorare.
Per quel motivo sapeva di doverlo odiare - era una parola grande, ma il suo istinto diceva 'odio' e non 'evitare' o 'disprezzare'.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hodge Starkweather, Valentine Morgenstern
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Defeating the Reason
Fandom: The Mortal Instruments (Shadowhunters)
Personaggi: Hodge Starkweather, Valentine Morgenstern
Genere: Introspettivo
Rating: Giallo
Avvertimenti: Oneshot, Slash, What if? (E se…)
Conteggio Parole: 535
Note: 1. La mia OTP resta e rimane la Valentine/Luke, ma non si può negare che Valentine si sia fatto l’intero Circolo LOL e quindi... Hodge compreso ù_ù
2. Dedicata al mio amore che adora Hodge ù_ù<3
3. Se ve lo chiedete... no: non è betata XD

Hodge, pur non conoscendolo, sapeva di dover odiare Valentine.
Non era stupido, anzi, era tra i ragazzi più intelligenti dell'accademia - aveva ottimi voti, e i suoi migliori amici erano i libri - per quel motivo sapeva di potersi fidare del suo buon senso quando storto gli diceva che avvicinarsi a Valentine Morgenstern non avrebbe portato a nulla di buono.
C'era qualcosa in quel giovane che non andava - troppo perfetto, troppo bello, troppo di tutto -, un qualcosa di 'marcio' che Hodge non poteva ignorare.
Per quel motivo sapeva di doverlo odiare - era una parola grande, ma il suo istinto diceva 'odio' e non 'evitare' o 'disprezzare'.
Suo malgrado però, scoprì ben presto di non esserne in grado.
In presenza di Valentine era difficile riuscire a togliergli gli occhi di dosso.
Il suo carisma colpiva perfino gli insegnanti, e quando Hodge lo vedeva, il suo naso non era più seppellito tra le montagne di libri che tanto adorava.
Lo seguiva e lo ammirava, forse pure con un po' di invidia perché Valentine era amato e rispettato, affascinante e carismatico, circondato da amici fedeli e gli bastava anche solo un gesto per ottenere quello che desiderava.
Hodge ne era pienamente consapevole, eppure non riuscì a trattenersi dal cadere nella trappola del giovane rampollo dei Morgenstern.
Lui non aveva nessuno se non i libri, e quando Valentine lo guardò per la prima volta comprese di aver sempre desiderato quegli occhi su di sé.
Il suo inconscio gli diceva ancora di stare attento, di odiarlo - " Soffrirai a causa sua!", diceva una vocina -, ma quando Valentine si avvicinò, mostrando interesse per lui, tutto perse senso.
Pendeva dalle sue labbra, lo adorava e si sarebbe lasciato manipolare senza batter ciglio.
Sapeva di essere nel torto con quell'atteggiamento, ma per merito di Valentine, per prima volta non era circondato da dei libri, ma da delle persone reali.
Tutti conoscevano il suo nome, lo salutavano ed erano gentili con lui.
Hodge non si era mai sentito più felice in vita sua, ed anche se c'era ancora qualcosa che gli diceva di doverlo odiare, aveva ormai imparato a mettere a tacere quella voce.
Non poteva odiare una persona come Valentine Morgenstern, neanche quando questo decise di oltrepassare il limite imposto dall'amicizia.
Iniziò con delle carezze e con le parole: " Ti chiedo solo di fidarti di me, Hodge.", e si concesse a lui, lasciando i ripensamenti al futuro, quando la ragione avrebbe iniziato a battersi con il suo amore.
Già. Amore.
Era stato semplice passare dall'ammirazione ad un sentimento più grande e sicuramente non corrisposto. Perché non importava quanto Valentine fosse stato gentile - era stato perfetto -, come le sue carezze lo avessero fatto tremare ed i baci sospirare... Hodge sapeva di essere solo uno dei tanti. Un po' come Maryse o come Lucian.
Tutti quelli che incrociavano Valentine cadevano vittime del suo fascino, e per quanto Hodge desiderasse dire che lui era diverso, che contava qualcosa in più per Morgenstern, sapeva che sarebbe stata una menzogna.
Si era fatto usare in nome di un sentimento non ricambiato, ed era per quello che doveva odiarlo... anche se non ne sarebbe mai stato in grado.
Perché da quando conosceva Valentine, la ragione era sempre stata sconfitta dai suoi sentimenti.
Avrebbe sofferto in futuro? Sì, ma sapeva di meritarselo.

 

 

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