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Autore: AxXx    08/06/2013    1 recensioni
Anno 2034. Dopo un inverno nucleare durato venti anni gli ultimi uomini sopravvissuti al disastro cercano di sopravvivere con le poche risorse a loro disposizione in un mondo diventato, ormai ostile.
Adam Phoenix, giovane sopravvissuto che non ha mai visto la luce del sole, si trova a confrontarsi con pericoli ed avversità che metterebbero in crisi anche il più fanatico dei soldati.
Braccato dai sopravvissuti della C.A.O.S. (Comitato per l'Abbattimento Organizzato degli Stati) l'organizzazione criminale autrice del disastro, dovrà condurre un'intera colonia in un pericoloso viaggio lungo ciò che è rimasto degli Stati Uniti per raggiungere la California, scampata al cataclisma.
Genere: Avventura, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                      Fuga


 


 


 


 


 

Adam tornò rapidamente alla colonia con il prezioso carico e la cattiva notizia.

Tutti furono felici di potersi armare in maniera adeguata, anche se la felicità era smorzata per la perdita di Francis, orto coraggiosamente sotto i colpi dei banditi. Il ragazzo decise di nascondere la vera identità di Eva al resto della comunità, comunicandola solo a Ewell, Cutter e suo zio. Ovviamente nessuno dei tre fu felice della notizia.

"Quindi, mi stai dicendo che rischiamo di ritrovarci un superagente della C.A.O.S. Alle calcagna con i suoi cani rabbiosi?" Chiese, alla fine John inarcando un sopracciglio, evidentementepreoccupato.

"Lo avremmo comunque: vi ricordo che ho ucciso suo fratello!" Rispose velocemente Adam sulla difensiva, cercando di allontanare l'attenzione dala ragazza.

"Ha ragione. E comunque, non possiamo certo lasciarla qui... ormai è sulla nostra stessa barca e non siamo certo così barbari da lasciarla affogare." Annunciò Cutter dopo pchi secondi. Ciò nonostante, anche lui sembrava dubbioso di quella decisione.

È tardi per parlarne: ormai è con noi e non abbiamo molto tempo per decidere. Ora più che mai dobbiamo andarcene o ci ritroveremo addosso quel pazzo." Annunciò Jonas aspramente, battendo entrambe le mani aperte sul tavolo della cucina.

"Giusto, ho già piazzato il C4, faremo saltare ciò che rimane della colonia: non possiamo lasciare risorse preziose in mano a possibili inseguitori." Aggiunse Cutter, dirigendosi alla porta.

Adam fu molto sollevato dalla decisione del gruppo, soprattutto perché suo zio aveva parlato in suo favore, ma era evidente che non tutti erano contenti di trovarsi braccati da Mad Dog. In particolare Ewell sembrava il meno entusiasta di tutti.

"C'è qualcosa che non va'?" Chiese il ragazzo all'uomo, curioso di saperne di più.

"Oh, nulla! Siamo solo a corto d'acqua e di cibo, stiamo per intraprendere un viaggio che si potrebbe rivelare fatale e, se proprio devo aggiungere, abbiamo un pazzo omicida alle calcagna che non si è fatto scrupoli a distruggere il mondo!" Rispose John tutto d'un fiato, sbuffando per il disappunto.

Adam notò che nella sua voce non si leggeva solo paura e contrarietà, ma anche rabbia e rimorso, come se, in qualche modo, avesse già avuto a che fare con Mad Dog.

"L'avete già incontrato?" Chiese dando voce ai suoi dubbi.

Ewell lo squadrò con indecisione, come se stesse valutando se dire o meno la verità.

"Sia io che tuo zio... eravamo amici quando combattevamo in Iraq. La C.A.O.S. Aveva organizzato un colpo di stato e noi avremmo dovuto impedirlo. Furono inviati ventimila soldati e molti mezzi per fermare i loro agenti, ma alla loro guida c'era proprio Mad Dog. Un giorno la nostra squadra cadde in un imboscata e i pochi sopravvissuti furono usati come ostaggi. Il nostro comandante e altri tre soldati furono giustiziati, mentre io tuo zio ed altri due riuscimmo a fuggire. Ho visto quel tipo uccidere tutti a sangue freddo e sradicare il portellone di una jeep blindata con la solo forza delle braccia. Quelli come lui non sono uomini: sono mostri. Ti auguro di non incontrarlo mai."

Ewell uscì dalla stanza lasciando Adam a rimuginare su quanto aveva sentito: non pensava che suo zio avesse incontrato Mad Dog, ma di certo doveva essere stato qualcosa di spiacevole. Istintivamente pensò a Eva e al suo gruppo, non osando immaginare l'orribile fine di quei poveretti e nemmeno cosa aveva passato lei nelle mani di quel pazzo. Aveva l'irrazionale voglia di prendere lo Spider e ucciderlo, ma sapeva bene che era un progetto irrealizzabile: i Lions lo avrebbero ucciso se non lo stesso Michigan. L'unica possibilità era fuggire il più lontano possibile.


 


 


 


 

Nonostante non fosse del gruppo, tutti accolsero calorosamente Eva e non ebbero nulla contro di lei, lasciando che li seguisse nel loro pericolosissimo viaggio. In poco tempo tutti i veicoli furono in strada, pronti a partire, lasciandosi alle spalle il ranch Ewell, diretti verso ovest e verso la salvezza. Appena furono a distanza di sicurezza, Cutter fermò un attimo il convoglio e premmette il pulsante del detonatore, facendo saltare in aria l'intera struttura e tutto ciò che c'era al suo interno.

Adam prese la testa del convoglio e si diresse velocemente verso Denton, ansioso di allontanarsi il più possibile da Mad Dog e dalla sua banda. Da lì, un po' più a nord rispetto a McKinney, sperava di imboccare ciò che restava dell'autostrada 35, l'unica ancora praticabile. Da lì, sperava di raggiungere il raccordo sulla 20 che portava direttamente a Big Spring.

Dopo qualche ora s decise ad allontanarsi dal gruppo per poter esplorare la zona da solo, senza mettere in pericolo il suo gruppo. Doveva perlustrare la città e assicurarsi che fosse vuota.

"Allison, vado in avanscoperta, a te lascio il comando della scorta e la sicurezza della colonia." Annunciò via radio, mentre accellerava per allontanarsi.

"Ricevuto, fa' attenzione." Rispose lei, chiudendo la comunicazione.

Seguendo la strada non molto dissestata, il ragazzò percorse velocemente le poche miglia che lo separavano dalla città di Denton. Appena fu in vista deiprimi grattacieli diroccati sterzò e, approfittando del fatto che ormai i guardrail erano completamente inesistanti, portò il suo Spider su un'altura, poco più a sud della strada. Conosceva bene la zona: nonostante le poche volte in cui si era allontanato dalla colonia, si era spinto anche fin là per assicurarsi che dalla città vicina non arrivassero banditi e malintenzionati.

Una volta azionato il freno a mano, scese dalla macchina e afferrò il binocolo, tenendo sempre stretto il suo fido fucile di precisione. Avrebbe potuto usare quello, ma le potenti lenti del binocolo eramo più adatte al controllo di una zona così ampia e gli permettevano di catturare particolari vitali.

Con cautela si accovacciò sul terreno sabbioso e, dall'alto scrutò la città alla ricerca di qualunque segno che indicasse la presenza di banditi. Scrutò l'agglomerato di case per diversi minuti, alla ricerca di qualsiasi cosa potesse essere un pericolo, ma non vide nulla se non che, proprio quando stava per arrendersi, vide una piccola nube di fumo nero: l'inconfondibile nuvola che esce dal tubo di scappamento di una moto in corsa.

'Merda... ci sono dei banditi qui! Meglio avvertire subito Ewell!' Pensò con disappunto rimettendo il binocolo al suo posto; sapeva che questa non ci voleva, avrebbero perso parecchio tempo per aggirare Denton.

Gli ci vollero solo pochi minuti per raggiungere il convoglio che stava procedendo lungo la strada senza fermarsi.

"Adam a squadra... Denton è occupata dai banditi, dobbiamo cambiare itinerario." Disse il ragazzo alla radio, mentre si rimetteva in testa al gruppo.

"Merda! Adam! Poco dopo la tua partenza abbiamo visto una nuvola di polvere alzarsi a nord... probabilmente sono i Lions che cercano Eva." Lo informò rapidamente suo zio che guidava l'autocisterna.

"Ok... dobbiamo cambiare strada.. qualche idea?" Chiese Allison mentre continuavano ad avanzare, dato che lo svincolo era ancora parecchio lontano.

Adam prese la mappa che teneva nella portiera e la aprì, rallentando per poterla consultare. A quanto pare c'era una strada che, bene o male, potevano ancora percorrere e che li avrebbe portati un po' più a nord di quanto avrebbero voluto. Tuttavia c'era un problema: avrebbero dovuto attraversare il lago di Lewisville, da tempo asciutto ed era una zona parecchio accidentata: c'era il rischio di danneggiare i veicoli; cosa pericolosa con i Lions alle calcagna.

Sfortunatamente non avevano alternative, così, senza pensarci troppo, alla prima possibilità presero una strada per andare a nord, lasciandosi alle spalle l'autostrada. Il viaggio si fece più difficile, anche perché il convoglio doveva procedere a rilento su quelle strade dissestate e la cosa peggiorò una volta giunti al lago, pieno di rottami e veicoli distrutti.

Adam procedette quasi a passo d'uomo per non lasciare indietro il resto dei suoi compagni e impiegarono più di due ore per attraversarlo da parte a parte.

'Merda! Non va bene... di questo passo i Lions ci raggiungeranno...' Pensò il ragazzo, mentre beveva un sorso d'acqua dalla borraccia, sapendo di doverla conservare.

Il sole battente e il vento che sollevava la sabbia non semplificavano le cose e il morale era molto basso, ma, nonostante questo, Ewell riuscì a condurre il suo autobus oltre la sponda ovest.

Dovettero percorrere altre due ore di strade secondarie per raggiungere nuovamente l'autostrada 35 che li avrebbe condotti direttamente a Big Spring.

Alla loro destra c'era un edificio molto grande, a cinque piani, simile ad un grande scatolone con le finestre divelte, in cemento armato diventato bianco come un osso a causa del caldo e del vento.

"Quello è la North Texas State University. Un tempo era una delle più prestigiose scuole del paese." Lo informò sua zia indicandoglielo, mentre il convoglio si era fermato per controllare gomme e motori dell'edificio.

Adam osservò la struttura, ormai fatiscente, che si elevava in mezzo a quel deserto di rovine.

'Probabilmente è già stato saccheggiato, ma non mi costa nulla andare a dare un occhiata.' Pensò incamminandosi, dopo aver informato il resto del gruppo.

Suo zio si era raccomandato di cercare dei fogli in politene, particolarmente isolanti, così da poterli affiggere alle finestre degli autobus, in modo da poter smorzare le alte temperature che avrebbero dovuto affrontare nel deserto.

Adam si mise a correre, cercando di essere veloce per raggiungere la facoltà di chimica, dove era più probabile trovare ciò che cercava, anche se i banditi avevno, quasi sicuramente, saccheggiato la zona. Dopo aver girato un po' tra le aule distrutte e i laboratori devastati trovò una porta con su scritto priprio: 'Laboratorio di chimica.'

'Bene... se è rimasto qualcosa di importante è qui.' Pensò il ragazzo aprendo la porta, estraendo la pistola, pronto a qualuqnue evenienza.

Una volta entrato notò, con disappunto, che quasi tutto ciò che c'era nella stanza tranne una grossa cassa di legna, probabilmente reputata troppo pesante dai banditi che avevano attaccato il posto.

'Ok... vediamo che c'è qui dentro...' Pensò Adam usando il macete per rompere le assi di legno che componevano la cassa.

La fortuna girò proprio dalla loro parte: all'interno c'erano delle confezioni cubiche raggruppate in sei, a loro volta coperte da fogli di politene, proprio quello che cercava suo zio. C'era anche una scorta di altri fogli al lato, abbastanza da coprire la parte suoperiore dei finestrini di entrambi gli autobus.

Adam stava per tornare al convoglio quando notò il simbolo che era inciso sulle confezioni protette: NaCl. Per un attimò rimase perplesso, ma poi gli tornò a mente quello che sua zia le aveva insegnato sotto terra. Gli aveva fatto studiare chimica e riconosceva quel simbolo.

'Non ci posso credere! Questo è sale!' Pensò sgranando gli occhi sorpreso. Sapeva che una scorta di questa preziosa sostanza poteva significare la sopravvivenza di tutto il gruppo: era utilissimo per conservare i cibi e, se ingerito a piccole dosi, permetteva di diminuire la sudorazione.

Con difficoltà, per non distruggere la cassa, se la issò sulle spalle e tornò al convoglio, piegato sotto il peso del carico.

Il suo ritorno provocò non poche risate, vedendolo arrancare sotto il pesante carico, ma in poco tempo le risa si trasformarono in stupore e gratitudine, dato che il prezioso carico poteva salvare la vita all'intera colonia.

"Ottimo lavoro Adam! Io ho ancora un po' da fare, tu fai un giro di ispezione, che ne dici?" Propose Cutter, mentre si puliva le mani unte.

Il ragazzo annuì e, con sguardo attento, osservò la zona circostante, alla ricerca di qualsiasi pericolo. La sua attenione, però, fu attirata da Eva che osservava con apprensione l'orizzonte a nord del convoglio. Quel viso, così dolce e delicato, nonostante le privazioni della distruzione e la prigionia, aveva colpito Adam fi da subito che, per la prima volta, sentiva dentro di se, uno strano calore che non sapeva identificare, ma che sapeva essere legato a lei.

"Come stai? Qualcosa ti preoccupa?" Chiese avvicinandosi un altro po' fino a ritrovarsi a pochi centimetri da lei.

"Mad Dog... quello mi preoccupa... voi mi avete accolto nel vostro gruppo.. e ve ne sono incredibilmente grata. Non molti avrebbero fatto lo stesso." Rispose lei, sinceramente gratamù, mentre si rigirava il revolver in mano.

"Non avremmo mai potuto lasciarti lì, con quel pazzo alle costole! Noi non abbandoniamo gli altri... per quello ci sono anche troppi banditi." Rispose il ragazzo, cercando di sfoggiare un sorriso rassicurante.

"Lo so, ma... io sono una bocca in più da sfamare... e mi porto dietro un pazzo criminale che non si farebbe scrupolo ad uccidervi tutti per riavermi... e uccidere te. Ormai i suoi uomini l'avranno informato." Disse lei abbassando il capo dispiaciuta.

"Forse... ma potremmo staccarlo prima che lui cambi strada... e se verrà, lo affreonteremo... ho fatto fuori un sacco di banditi." Rispose Adam sicuro.

"Tu non lo conosci... ma spero davvero che tu abbia ragione." Rispose Eva, avvicinandosi a lui, fino a sfiorargli la spalla, come se cercasse protezione.

Adam sentì il suo cuore accellerare i battiti e istintivamente le accarezzò la spalla cercando di essere rassicurante. Lei chiuse gli occhi e la sua espressione si rilassò. Pochi minuti dopo Cutter informò il gruppo che era ora di rimettersi in viaggio. Adam si stava per allontanare, mentre Eva tornava all'autobus, ma fu fermato dopo pochi metri da Allison che gli si parò davanti con il fucile in mano.

"Mio padre mi ha parlato di quel che è successo." Esordì senza aggiungere altro.

Lui deglutì, mentre si preparava all'aggressione: la sua copagna poteva arrivare a pensare che lui fosse una minaccia.

"So chi ci sta inseguendo e, sinceramente... penso che non avremmo dovuto protarla con noi."

"E cosa avremmo dovuto fare? Lasciarla in balia di quei pazzi?"

"Non lo so. Ma sappi questo. Anche se combatterò per difendere il convoglio, non mi sacrificherò per lei." Dopodiché tornò al suo furgone senza dire una parola.


 


 


 

Il gruppo continuò per diverse ore, procedendo lentamente l'ungo l'autostrada 35 senza incontrare molti difficoltà e sembra quasi che il morale sia tornato alto, ma il sole stava tramontando e, dopo diverse ore di viaggio, si presentò un altro problema: dovevano attraversare il fiume Trinity.

"Secondo le mie mappe ci sono solo due possibili passaggi: il Lakeside bridge e il ponte sul lago Worth... Non abbiamo idea su quello che troveremo... potrebbero anche essere crollati." Disse Jonas osservando la mappa, mentre rallentava per poter parlare via radio con gli altri.

"Non abbiamo tempo di controllare entrambi... qual'è il più vicino?" Chiese Ewell, continuando lungo l'autostrada.

"Se prendiamo la superstrada 820 dovremmo raggiungere il ponte sul lago in meno di mezz'ora." Disse sua figlia, che controllava il lato sinistro del convoglio.

Anche se riuscirono a cambiare facilmente direzione, si ritrovarono in trappola dato che sul ponte c'era una vera e propria barricata che bloccava il passaggio. Almeno sette auto distrutte, messe di traverso e impilate, in modo che potesse passare solo una moto.

"Merda... quei banditi si sono preparati ad accoglierci." Disse Adam che stava usando il mirino del fucile, questa volta, per osservare le squadre di banditi che pattugliavano la zona.

Brutti ceffi, armati di fucili e mitra, controllavano le auto, riparandosi all'ombra di strutture fatiscenti, costruite con gli scarti di auto e di altre case che erano state costruite nei pressi del ponte.

"Che stronzi! Non possiamo passare, ci farebbero a pezzi." Disse cutter, contrariato. Era evidente che quella situazione non gli piacesse.

"Abbiamo delle armi... potremmo provare a sfondare." Propose Mike, estraendo un macete così affilato che avrebbe potuto tagliare in duo l'acciaio.

"No... siamo in svantaggio numerico e con la barricata hanno più protezione di noi... ma ho un idea." Disse l'uomo, voltato verso la strada: stava fissando alcuni veicoli distrutti sulla strada. Alcuni erano ancora abbastanza ben conservati da poter essere riutilizzati, ma non ne avrebbero avuto bisogno.

"non credo ci seviranno... anche se volessimo sfondare dovremmo avere un autobus e, pur avendolo, non possiamo lanciarlo contro quella barricata: distruggeremo il radiatore e, se ci scoppiasse una gomma, finiremo con il rimanere bloccati tra il fuoco incrociato." Gli ricordò Adam, pensieroso, mentre beveva un altro sorso d'acqua dalla borraccia.

"Ma no! Pensavo di usare questi." Rispose l'amico, indicando un enrome veicolo simile ad un fuoristrada con delle protezioni imponenti che proteggevano la parte frontale e i lati. "Forse riesco a montarlo sull'autobus insieme a qualche altra protezione per le gomme: in questo modo non ci giocheremo il radiatore e dovremmo riuscire a proteggere le ruote."

Appena informarono Ewell, si trovarono d'accordo. Dopotutto il piano era rischioso, ma non avevano altra scelta: dovevano attraversare il ponte sfondando le difese. Furono distribuite armi e munizioni a tutti, in modo che, in caso di problemi, potessero combattere, e fu scelto l'ordine per attraversare il ponte: prima sarebbero passati i due autobus, guidati da Cutter e Ewell, in modo da mettere in salvo la gente, poi sarebbe passata l'autocisterna, guidata da Jonas, appositamente rinforzata per resistere ai colpi di mitra, e, infine, i furgoni e lo spider di Adam e dei suoi amici.

Ci vollero pochi minuti per completare il lavoro e, al tramonto, il convoglio era pronto a lanciarsi. La tensione era palpabile e, soprattutto le persone sugli autobus, sembravano particolarmente in ansia per lo scontro imminente.

"Ok... ci siamo, partiamo tra... tre!... Due... Uno... Ora!!!" Urlò Ewell pigiando sull'accelleratore, approfittando delle discesa per portare l'autobus alla massima velocità.

Adam si accodò al resto del gruppo, notando che, anche l'autocisterna, aveva superato i cento chilometri orari, in meno di sei secondi.

'Se il camion sterza, il carico sbanderà e perderemo il carico più prezioso.' Pensò Adam preoccupato. 'Speriamo che Eva ce la faccia.' Aggiunse, mentre ormai sentiva i primi spari.

All'imrovviso, con un boato terribile, vide un auto che si sollevava da terra dalla forza dell'impatto. Anche alcuni criminali furono scagliati ai lati della strada, troppo lenti per scansarsi dall'incredibile impatto.

Alcuni aprirono il fuoco, cercando di colpire i veicoli, ma, tra la pioggia di detriti e la polvere che alzavano, era impossibile mirare con precisione e molti colpi andarono a vuoto o impattarono contro le protezioni. Adam era pronto ad attraversare quando, con suo terrore, vide una delle macchina sollevate dall'autocisterna, dirigersi verso la sua.

"Merdaaaaaa!" Urlò il giovane sterzando bruscamente andando quasi ad impattare contro la macchina di Jake. Fortunatyamente il suo amico ebbe una prontezza di riflessi da sterzare a sua volta e, grazie alla loro bravura nella guida, nessunoa delle due auto riportò danni.

Appena ebbero superato il ponte, Adam sentì i colpi di mitra impattare contro il suo paraurti posteriore, ma, essendo rinforzato, non c'era rischio che lo raggiungessero.

"WOW! Vai così, stronzi! Credevate che bastassero quei quattro rottami a bloccarci eh!?" Chiese Ewell esultante, così forte che si sentì anche dalla radio.

"Bel lavoro, pa'! Ci sono feriti?" Chiese sua figlia cercando di smorzarne l'entusiasmo.

"Solo un paio... alcuni colpi hanno superato le protezioni, ma hanno feriti di poco conto, nulla che non sarà possibile guarire con il tempo." Rispose l'uomo, con la voce ancora colma di emozioni.

In effetti tutti erano parecchio esaltati dalla pericolosa avventura che avevano superato con successo, senza perditee con pochi feriti.

"Molto bene... wow... ce la siamo vista brutta." Disse Adam alla radio, afferrando un pacchetto di creker dallo zaiono, per poter rifocillarsi.

"Puoi dirlo forte, amico... per un attimo ho pensato che mi avresti investito!" Gli urlò Jake alla radio, anche lui, dalla voce, aveva la bocca piena.

Il convoglio continuò la sua corsa per tutto il pomeriggio e, finché la luce del sole non fu scomparsa, non si fermarono. Solo quando anche l'ultimo raggio si decisero a fermarsi per poter riposare.

"Ok, gente! Mettete i veicoli in cerchio e usateli come barricate... ci accamperemo qui." Disse Jonas alla radio, mentre abbandonavano la strada per raggiungere un spiazzo pianeggiante abbastanza aperto e piano, assicurandosi che, intorno a loro, ci fossero sassi o altri detriti che facessero da protezione per i banditi.

Il gruppo scese dai veicoli per potrsi, finalmente sgranchire le gambe e poter parlare.

Anche Adam si fermò, posizionando il suo fedele Spider tra il furgone corazzato di Allison e l'autocisterna. Dopo aver tirato il freno a mano usciì e chiuse la portiera a chiave.

"Ehi, Adam!" Lo chiamò Eva che correva verso di lui.

"Come stai? Tua zia mi ha detto di portarti questo... devo ammettere che è un ottima cuoca e anche una brava infermiera." Disse la ragazza porgendogli una scodella con dentro una minestra di verdure.

"Già... immagino che sia molto più utile di me." Rispose inizinando a mangiare.

Anche lei si sedette accanto a lui, sul cofano della macchina, mangiando la sua razione. Solo Adam si accorse della fasciatura sul braccio destra.

"Cosa ti sei fatta!?" Chiese posando la sua razione e allungando il braccio verso quello di lei.

"No... niente... solo un proiettile vagante... ma non fa nemmeno male." Rispose lei scrollando la spalla, riprendendo a mangiare.

I due parlarono un po' del loro passato e di ciò che avrebbero fatto ù, una volta arrivati in California, poi, dopo qualche ora, mentre la luna si stagliava sempre più alta nel cielo, Adam dovette prendere posizione per il suo turno di guardia, mentre Eva se se ne andò per dormire.

"Bonanotte..." Disse lui, stranamente imbarazzato per quelle poche, semplici parole.

"Con te di guardia... lo sarà di sicuro." Rispose la ragazza, allontanandosi, lasciandolo solo.


 


 


 


 


 


 


 


 


 

Rieccomi: per motivi di forza maggiore (Esami) i miei aggiornamenti si faranno sempre più sporadici fino al 25, ma non disperate, nulla, nemmeno un'apocalisse zombie, mi impedirà di continuare le mie storie.

Lo so che sono pochi a seguire, ma le recensioni aiutano: sposterò, per tutta la durata del prossimo capitolo (quindi per un bel po') in un'altra sezione. Se riceverò qualche risultato migliore, potrei decidere di lasciarla lì.

A presto e recensite.

AxXx

PS: Ringrazio di nuovo (Ormai sta diventando un'abitudine) A_ M_ Mulberry, che recensisce e lascia anche buoni consigli.

  
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