''Who do you think you are?
  Who do you think I am?
  You only love to see me breaking..''
 

                                                  

Quelle parole non ne volevano sapere di uscire fuori dalla sua testa.
Stavano lì e premevano contro la sua volontà di cacciarle via. Chiare, forti, pronunciate da quella voce che era sempre stata fonte di vita per lui, ma che ora paradossalmente lo stava uccidendo.
Tra tutte le canzoni che avrebbe potuto cantargli, quella era l'unica che non avrebbe voluto sentire. Mai.
Non lo capiva che non avrebbe mai voluto vederlo in quel modo? Rotto, spezzato, pieno di dolore?
Non lo capiva che lui non credeva di essere niente, nessuno? Che si era sempre sentito inferiore a tutto e tutti? Che credeva sempre di non essere all'altezza?

Una goccia gli cadde sulla fronte, poi un'altra e un'altra ancora.
La pioggia iniziò a bagnarlo, ad immergerlo. Eppure si sentiva meglio, compreso. Con le gocce che cadevano incessanti sui suoi capelli ricci e la maglietta bianca, non si sentiva solo, non era l'unico a piangere, il cielo gli faceva compagnia.


'' Vai da lei, corri. Lei è migliore di me!''

Ecco altre parole che non riusciva a levarsi dalla testa.
Come aveva potuto urlargli contro in quel modo? E quelle parole per giunta.
Sapeva che erano il suo punto debole, il LORO.
Come aveva potuto, quando tutto quello che lui voleva era cercare di aiutarlo? Di aiutare LORO e il loro amore proibito? Incompreso?
Aveva insistito, aveva giurato che fino a quando lui lo avesse voluto sarebbe stato al suo fianco, nonostante fosse la cosa più difficile che avesse mai fatto; e poi un'altra delle sue frasi detta senza pensare lo aveva portato via da lui.
Se n'era andato e non poteva di certo biasimarlo. Lo aveva obbligato, aveva detto di non volerlo più al suo fianco, nella sua vita.
Gli aveva detto di andare da lei, l'unica da cui non sarebbe voluto andare. E questo lui lo sapeva, lo sapeva e come.
Tutte le notti, le ore trascorse di nascosto a parlare senza farsi scoprire. 
A parlare di quanto fossero oppressi, di quanto avrebbero voluto scappare da tutto e da tutti, di quanto fossero soli. Eppure quella solitudine sarebbe potuta bastare, se solo fossero stati liberi, veramente, e felici, per davvero.
Senza tutte le bugie, gli occhi tristi, i gesti repressi per paura delle telecamere.
Solo loro due. Gli occhi verdi dell'uno in quelli blu dell'altro. Le loro bocche, le loro mani, LORO.

Come aveva potuto essere così stupido? Dovevano affrontarlo insieme. Si erano giurati di potercela fare, INSIEME.
Quel ventunenne dagli occhi color del mare era tutto ciò di cui aveva bisogno.
La sua non era vita senza di lui, senza il suo sorriso e i suoi occhi ad illuminargli le giornate.


'' Cosa diavolo fai sotto la pioggia? Ti verrà un accidenti!''

La sua voce. Di nuovo stava sognando ad occhi aperti, ancora lo stava immaginando al suo fianco pronto a consolarlo.
Doveva essere così, non c'era altra spiegazione.

Si girò e lui era lì.
Lo guardò, forse non era un'illusione, forse era davvero il suo Boo Bear.
Era triste, si vedeva dagli occhi spenti e dal sorriso forzato sulle sue labbra.

Harry:' Aspetto..'
Louis: 'Aspetti cosa? Chi?'
Harry:' Aspetto te, il tuo perdono e il.. il tuo ritorno.. io..'
Si avvicinò lentamente.
La sua mano destra sfiorò il mio braccio.
Si guardarono intorno, assicurandosi che non ci fosse nessuno.
Era diventata un'abitudine ormai, come lavarsi i denti o infilarsi il pigiama prima di stendersi nel letto e andare a dormire.
Era così che li avevano fatti diventare. Schiavi, sotto il loro controllo.

Louis:' Sei stato tu a mandarmi via, a dire di non aver più bisogno di me.'
Harry:' E adesso ti sto dicendo che ti amo, Lou, e che se ho detto quelle cose è perchè parlo senza pensare, è perchè non mi sento mai abbastanza per te, perchè tu sei troppo per me. Mi dai tutto e non ricevi niente in cambio. E non li sopporto più i nostri sguardi rubati e i tocchi proibiti..'

Louis poggiò la sua fronte su quella del riccio, le mani sui suoi fianchi.
L'energia che si scatenò dal tocco dei loro corpi fu fortissima. Si guardarono negli occhi, quegli occhi che si conoscevano a memoria.
E Harry si stupì ancora di come gli altri non si accorgessero di nulla, di come non riuscissero a vedere un amore così forte, così evidente come il loro.
Erano dei bravissimi attori o gli altri facevano finta di niente?

La pioggia batteva forte su di loro.

Louis:' Non avrei mai dovuto andarmene via.'
Harry:' Non avrei mai dovuto permetterti di farlo.'

Le loro labbra si mossero insieme.
Harry strinse forte a sè il castano.
Doveva capirlo.
Doveva capire che non avrebbe commesso più lo stesso errore.
Doveva capire che non lo avrebbe lasciato mai più andare via, che avrebbero combattuto questa guerra e ne sarebbero usciti vincitori.
E l'avrebbero fatto INSIEME.