Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: lovemeholdme    08/06/2013    1 recensioni
- Non scapperai anche questa volta, vero? - chiese lui dopo essersi staccato.
- Rimarrò, per sempre! - sussurrò lei baciandolo di nuovo.
Genere: Drammatico, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
speak now
                                                                            
 
 I am not the kind of girl
Who should be rudely barging in on a white veil occasion
But you are not the kind of boy
Who should be marrying the wrong girl 


Continuava a torturarsi le mani, non poteva credere di aver davvero trovato il coraggio di essere andata lì, al suo matrimonio, per cercare di fargli cambiare idea, per cercare di riconquistare il suo amore. 
Non era il tipo di ragazza che si imbucava ai matrimoni, ne tanto meno li interrompeva. Si sentiva in colpa per quello che stava per fare ad Anne, che razza di persona era quella che rovinava un matrimonio? Ma sapeva anche che avrebbe vissuto nei rimpianti se non avesse fatto qualcosa per riconquistare Louis.                                                                                                              
Si erano lasciati in un modo orribile, Effie e Louis, lei era una tipa espansiva, voleva girare il mondo scoprire nuove luoghi ma lui non la pensava esattamente allo stesso modo, lei voleva che la seguisse nel suo viaggio ma lui era troppo legato al sua famiglia per lasciarla. Così avevano troncato bruscamente la loro relazione, lei era partita e lui era rimasto in Inghilterra, ognuno era andato avanti per la propria strada nonostante l'amore che li aveva legati per molti anni. Erano stati insieme per quasi tutti gli anni delle superiori, innamorati persi l'uno dell'altra, erano la coppia che tutti invidiavano, l'amore che tutti desideravano.  
Era convinta di averlo dimenticato, di essere andata oltre, ma quando Harry l'aveva chiamata per comunicarla l'imminente matrimonio di Louis ed Anne, il mondo le era crollato sotto i piedi, non si aspettava di certo che lui l'avesse aspettata per ben tre anni, sapeva che sarebbe  andato avanti ma non avrebbe mai immaginato che si sarebbe sposato. Tutto sommato, Anne era una tipa apposto, una ragazza con la testa sulle spalle, almeno così se la ricordava dai tempi del liceo.  
Aveva sbagliato, ne era consapevole, era stata tremendamente egoista allora e lo era anche adesso, aveva messo in primo piano quello che voleva fare lei e non aveva considerato cosa avrebbe voluto fare Louis dopo il diploma ed ora dopo anni in cui non si era fatta sentire tornava, come se niente fosse, ad interrompere un matrimonio, ma non poteva stare ferma e guardare il ragazzo che amava sposare la ragazza sbagliata. 
Aveva sbagliato, entrambi avevano sbagliato. Ma un vaso rotto si può riparare, giusto? I cocci possono essere rimessi insieme, no? Basta della colla e un po' di nastro adesivo e tutto torna come prima. Perché con le relazioni non può essere così? Lei aveva la colla e il nastro adesivo, lui aveva un coccio e lei l'altro. Potevano farcela, no?

I sneak in and see your friends, and her snotty little family
  All dressed in pastel

And she is yelling at a bridesmaid, somewhere back inside a room
Wearing a gown shaped like a pastry

Si guardò intorno. Erano tutti vestiti eleganti mentre lei indossava una camicia a quadri rossi e neri, dei jeans scuri e delle vans rosse. Avevano tutti delle acconciatura elaborate, mentre lei aveva i capelli raccolti in una coda alta e abbastanza disordinata. Sarebbe sicuramente passata inosservata! Tuttavia, rimase ad osservare la scena. Erano tutti felici, tutti estremamente felici. Vide la famiglia di lei, tutti stretti in dei vestiti color pastello, tutti orgogliosi della loro figlia più piccola che si stava per sposare. Sorrise nell'immaginarsi Anne che gridava, in preda al nervosismo,contro una damigella per una cosa stupida della quale non si sarebbe dovuta preoccupare. Continuò a guardarsi intorno, vide i suoi amici, come dimenticarseli! Liam il dolce e simpatico quello con la testa sulle spalle stava tenendo a braccetto una ragazza alta e riccia. Stavano ridendo insieme al resto del gruppo, tra tutte le risate però riuscì a distinguere quella di Niall, era sempre stato un tipo dalla risata facile e contagiosa, sempre di buon umore, lui aveva il braccio poggiato attorno alla spalla di una ragazza con i capelli corti e mori e due occhi azzurri che avrebbero fatto invidia a chiunque; poi c'era Zayn, con il suo solito ciuffo alto, dalla sigaretta che teneva stretta tra le dita intuì che non aveva smesso di fumare; poi vide Harry, i suoi capelli, come al solito, non avevano una forma ben precisa. Sorrise, ripensando a tutti i momenti che aveva passato assieme a quei ragazzi e si sentì stupida per averli abbandonati tre anni prima. Incrociò lo sguardo di Harry che si allontanò con una scusa banale dal resto del gruppo per poter parlare con lei.
- Chi non muore si rivede!- disse sarcastico abbracciandola.                                                                                                                            
- Mi hai chiesto tu di venire. - rispose lei ricambiando l'abbraccio.                                                                                                                  
- Già, ma non pensavo di riuscire a convincerti. - rispose lui passandosi una mano tra i capelli, tentando invano di sistemarli. 

- Vuoi davvero che impedisca a Louis di sposarla? - chiese lei incrociando le braccia al petto.             

- Effie, non posso stare fermo a guardare il mio migliore amico mentre sposa la ragazza sbagliata. - le disse afferrandola per gli avambracci. - Sappiamo entrambi che lui ti ama ancora e che tu provi le stesse, identiche cose! - la ragazza abbassò lo sguardo, quello che stava dicendo era vero, almeno per la metà, perché non era estramamente convinta del fatto che Louis l'amasse ancora, pensavo più che lui provasse un forte odio per lei.     

- E cosa dovrei fare? - chiese lei guardando il ragazzo negli occhi. - Credi davvero che lui voglia me dopo quello che è successo? - domandò trattenendo le lacrime.                                                            
- Lui non ti ha dimenticato. Fidati di me! Non ha mai guardato Anne nel modo in cui guardava te, non parla di lei nel modo in cui lo sentivo parlare di te e il suo sorriso è diverso, è triste, come se stesse chiudendo le porte a qualcosa che non è ancora pronto a lasciar andare, e quel qualcosa sei tu, Effie! E so per certo che neanche tu sei pronta a lasciarlo andare, altrimenti oggi non saresti qui! - disse fissando la ragazza negli occhi, era la sua ultima speranza, aveva provato in tutti i modi a convincere l'amico che Anne non era la ragazza giusta ma Louis era troppo testardo e cocciuto per dargli retta.      
- Lui è lì dentro, vai a parlarci. - disse indicando una piccola costruzione poco più giù e sorridendole con l'intento di incoraggiarla.                                    
            
This is surely not what you thought it would be
I lose myself in a daydream where I stand and say


Si maledì per essersi fatta convincere da Harry, cosa le era saltato in mente quando era partita per andare a quel matrimonio. E ora, era lì, davanti alla porta della stanza in cui si stava preparando Louis, era indecisa su cosa dirgli, ''ehi Lou! non devi sposare quella tipa lì'' oppure '' Ehi! Sono la stronza che ti ha lasciato anni fa, ora sono tornata e non voglio che la sposi, perché sono tremendamente egoista! ''. Effettivamente non si sarebbe stupita se Louis l'avesse cacciata via a calci. Si fece coraggio e bussò alla porta, sentì dei passi e poi la porta si aprì. Se lo ritrovò davanti, entrambi non aprirono bocca, si fissarono negli occhi. Non si era resa conto di quanto le erano mancati quegli occhi, lui le era mancato tremendamente, ma era troppo impegnata a pensare a se stessa per ammetterlo.                                                                 
- Posso entrare? - chiese a voce bassa, quasi impercettibile. Il ragazzo si scansò e la lasciò entrare, Effie si guardò per un po' intorno, era un posto accogliente, arredato con mobili bianchi e le pareti avevano colori chiari. Sentì lo sguardo del moro addosso, così tornò a guardarlo. Era più bello che mai, in quello smoking nero, con i capelli tirati indietro e una rosa rossa nel taschino sul petto, il tutto lo faceva apparire così ... maturo.     
- Che ci fai qui? - chiese lui interrompendo il silenzio.                                                                                              
- Ho saputo che ti sposavi e .. - si fermò e abbassò lo sguardo non riuscendo più a reggere quello del moro di fronte a lei.  

Don’t say yes, run away now
I’ll meet you when you’re out of the church at the backdoor
Don’t wait or say a single vow
You need to hear me out and they said speak now


- Vuoi farlo davvero, Louis? - chiese fissandolo negli occhi.                                                                       
- Tu sei sparita, cosa ti aspettavi? - replicò innorvesendosi. Effie si morse il labbro e poi guardò fuori dalla finestra.     
- Lo so. Sinceramente, non so cosa mi aspettavo. Ma di certo non avrei mai pensato che ti saresti sposato con un'altra. -            
- Non potevo aspettarti per tutta la vita. - disse lui infilando le mani nelle tasche.                           
- Giusto. - rispose semplicemente. - Mi dispiace. - sussurrò alla fine dopo dei lunghi minuti di silenzio. - Mi dispiace di essermene andata, di non essermi fatta sentire per tutto questo tempo. Mi dispiace perfino di essere qui oggi a rovinare il giorno più importante della tua vita. Ma più di tutto mi dispiace aver rinunciato a noi, quando tu non l'avresti mai fatto. -                          
- Tu non hai idea di quanto sia stato male dopo che te ne sei andata. Hai mandato tutto a puttane per inseguire i tuoi sogni e ora non puoi tornare come se nulla fosse! - replicò lui.                
- Lo so. Ma tu non puoi sposare lei! Vieni via con me, scappiamo insieme! -                                                                                  
- Dammi delle buone ragioni. -                                                                                                                             
- Non puoi farlo perché non riuscirei a sopportare l'idea che sia lei la donna della tua vita. Perché non riuscirei mai a perdonarmi il fatto di non essere riuscita a farti restare. Non puoi farlo perché tu non la ami davvero, me lo dicevi sempre, ricordi? Mi dicevi che non c'era nessuna che mi avrebbe sostituito, che non c'era nessuna Anne Sullivan che avrebbe potuto prendere il mio posto, non importava se lei avesse i capelli sempre ordinati e i vestiti senza una minima piega. Mi dicevi sempre così! Dove sono finiti quei ragazzi? Quei due ragazzini innamorati che volevano solo stare insieme, quelli che sarebbero scappati pur di non dividersi? E' vero ho mandato tutto a rotolo, possiamo ricostruire tutto. - disse afferrando le mani del ragazzo. - Non sposarla! Vieni via con me, ti prometto che questa volta non scapperò, rimarrò qui con te, perché è questo quello che voglio e lo vuoi anche tu, altrimenti mi avresti già mandata via. - continuò stringendo le sue mani. Il ragazzo rimase in silenzio per un po', pensando a tutto quello che la ragazza aveva detto. 
- Forse è meglio che tu vada ora, la cerimonia inizierà tra poco. - disse solo questo e staccò le sue mani da quelle di lei. Lei si limitò ad annuire, troppo ferita per riuscire a pronunciare qualcosa. Si asciugò velocemente una lacrima e poi uscì dalla stanza.    


Fun gestures are exchanged
And the organ starts to play a song that sounds like a death march
And I am hiding in the curtains
It seems that I was uninvited by your lovely bride-to-be
She floats down the aisle like a pageant queen
But I know you wish it was me, you wish it was me
Don’t you?

- E' finita, Harry. - disse appena il riccio le fu davanti. - Mi ha praticamente cacciato via. - sorrise amaramente.   
- Non è ancora finita! La cerimonia non è ancora iniziata e i voti ancora non sono stati pronunciati. Hai ancora un ultima chance, Effie. - disse il ragazzo, asciugandole una lacrima che stava scendendo lunga la guancia di lei. 
- Lui non ne vuole più sapere niente di me. Mi odia! - esclamò.                                                                      
- Lui non ti odia, Effie! E' solo deluso e ferito e ha paura che si possa ripetere quello che è successo anni fa. - disse sincero.        
- E cosa altro dovrei fare per convincerlo, sentiamo! - disse incrociando le braccia al petto.             
- Vieni alla cerimonia, siediti in fondo. Se ti vedrà non avrà il coraggio di dire quel si. -                
- E se dovesse pronunciarlo? - replicò lei.                                                                                                          
- Non lo farà, te lo posso assicurare. Fidati di me. - disse porgendole la mano.                                                    
Entrarono in chiesa e si sedettero sulla panca più infondo, parecchi invintati avevano già preso posto, così fu facile per Effie nascondersi e non farsi notare. Harry le lasciò la mano appena poco prima che Louis fece il suo ingresso, e insieme agli altri tre salì sull'altare affianco allo sposo.   
Partì la marcia nuziale, che dal suo punto di vista sembrava più una marcia funebre. Dopotutto chi avrebbe gioito nel guardare la persona che amava andare dritto nelle braccia della donna sbagliata. Stava letteralmente tremando, il respiro le stava morendo in gola. Giurò di non avere in uno dei suoi aspetti migliori. Non avrebbe mai potuto competere con la ragazza dal velo bianco, che si stava dirigendo con grazia ed eleganza verso l'altare.  Probabilmente avrebbe dovuto lasciarlo andare. Dopotutto, lo stava perdendo un'altra volta. Questa volta per sempre.

I hear the preacher say speak now or forever hold your peace
There’s the silence, there’s my last chance
I stand up with shaking hands, all eyes on me
Horrified looks from everyone in the room
But I’m only looking at you


Rimase lì per tutta la cerimonia. Era una forma di autolesionismo quella, rimanere lì a guardare il ragazzo che ami sposarsi, con una che non sei tu. Aveva un buco allo stomaco e le lacrime minacciavano di uscire. Tuttavia, rimase lì ad osservarlo mentre sorrideva alla sua quasi-moglie. Era così bello, così perfetto, così irraggiungibile. Le era mancato terribilmente il suo sorriso, le erano mancati i suoi occhi che la scrutavano attentamente, le era mancata la sua risata cristallina e contagiosa, i suoi giochi che spesso riteneva infantili. Le erano mancati anche i litigi. Si maledì per non essere riuscita ad accorgersi di tutto questo ed essere tornata prima o meglio si odiava ancora di più per essere partita. Si chiese che fine avrebbero fatto lei e Louis, se non se ne fosse mai andata; magari oggi al posto della sposa perfetta ci sarebbe lei sull'altare. Ripenso a tutte le volte in cui avevano parlato del loro futuro insieme; di quando parlavano del loro matrimonio, dei figli che avrebbero avuto, della loro vita insieme. Probabilmente risulterà stupido, infantile, ma erano semplicemente due ragazzi perdutamente innamorati che non desideravano altro che stare insieme e amarsi. 
A risvegliarla dai suoi pensieri fu la frase del vescovo, con la quale chiunque avesse qualcosa contro quella cerimonia poteva intervenire e fermare tutto. Quel qualcuno probabilmente sarebbe dovuto essere lei. Ma non riuscì a rimanere lì un minuti in più. Si alzò velocemente facendo cadere un vaso di fiori lì vicino e facendo voltare la maggior parte degli invitati verso di lei. La guardavano tutti oltraggiati, la sua goffagine aveva colpito ancora! Guardò Louis ancora una volta, questa volta però dritto negli occhi, notò che il suo sguardo era spento, triste. Poi scappò via piangendo. Aveva appena perso una parte di se.

And you say lets run away now
I’ll meet when I’m out of my tux at the backdoor
Baby I didn’t say my vows, so glad you were around
When they said ‘Speak now’

Si accasciò vicino ad un salice piangente, continuando a piangere. Quell'albero era simile a quello che c'era nel cortile della scuola. Quello in cui lei e Louis si sedevano sempre prima di entrare a scuola e durante le pause, era il loro posto.
Portò le ginocchia al petto e ci affondò il viso, ripensava a tutti i momenti che avevano trascorso insieme.                      
- Non dovresti stare qui da sola! - pensò di avere le allucinazioni. Era impossibile che avesse sentito la voce di Louis, lui si stava sposando. Tuttavia, quando alzò lo sguardo se lo ritrovò la davanti ancora dentro a quello smoking. Aveva le mani in tasca e stava sfoggiando un sorriso che avrebbe fatto invidia a chiunque.                                                                                                                       
- Non dovresti essere in chiesa a sposarti? - ribattè lei asciugandosi le lacrime.                                       
- Non più. - rispose lui sedendosi accanto a lei.                                                                                                   
- Sei scappato dal tuo matrimonio? - chiese lei incredula.                                                                                
- Non mi hai detto tu che dovevo farlo? - replicò.                                                                                                  
- Si, ma non pensavo che lo avresti fatto davvero. -                                                                                                    
- Vedi, dopo che te ne sei andata, Anne ha interrotto tutto e mi ha detto di correre da te. - disse mettendole due dita sotto il mento e alzandole lo sguardo per incontrare i suoi occhi. - Ti amo, sono innamorato di te. Ho cercato di ucciderlo, di mandarlo via, ma non posso e non voglio più farlo. - Lei boccheggiò qualcosa di incomprensibile, troppo scioccate per riuscire a pronunciare qualche suono comprensibile. Lui sorrise nel vedere la sua faccia sconvolta, poi posò dolcemente le labbra sulle sue. Quel bacio tanto atteso era stato finalmente dato.                       
- Non scapperai anche questa volta, vero? - chiese lui dopo essersi staccato.                                          
- Rimarrò, per sempre! - sussurrò lei baciandolo di nuovo.



Eccomi qui con la mia prima OS.
Allora, come avrete sicuramente capito, questa One Shot è tratta dalla canzone 'Speak Now' della Swift. Adoro quella canzone, ci sono praticamente entrata in fissa ultimamente, perciò ho deciso di scrivere una OS ispirata a quella splendida canzone.                
Vorrei saluta Cciulia aka Cecia aka Brotha a cui avevo promesso che le avrei fatto leggere la storia per prima, ma dato che ha deciso di non connettersi la leggera qui come tutti. Mìacciao Cciulia, ammettilo, ti mancherà sentirmi cantare per cinque ore consecutive!
Ok, basta parlare di Cciulia! Lasciate una recensione e fatemi sapere cosa ne pensate di questa merdina che ho tirato fuori.   Scusate per quell'orrore di banner, ma mi è scaduta la prova gratis si Photoshop e quindi ho dovuto scaricare Gimp, il problema è che non sapevo come funzionava così sono andata a intuito. Perciò, se avete il link di qualche tutorial per come creare banner con Gimp, inviatemelo!

Se volete leggere la long che sto scrivendo, basta cliccare sul banner qua sotto.


  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: lovemeholdme