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Autore: Padmini    08/06/2013    1 recensioni
Questa non è una vera e propria storia. Sono tre avventure, ambientate a Vittorio Veneto, che ho utilizzato per una caccia al tesoro. Tre squadre, tre storie differenti, sette luoghi in cui recarsi per trovare gli indizi e arrivare infine ad un'unica meta finale.
Pubblico le storie a beneficio dei partecipanti, in modo che possano leggere anche quelle che non hanno vissuto.
La prima storia narra della ricerca di un assassino;
La seconda è la fuga di un traditore;
La terza la ricerca di un giovane, deluso per amore, che forse tenterà un gesto estrmemo.
Buona lettura.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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0.RE DEL GELATO

Si erano dati appuntamento davanti alla loro gelateria preferita quel giorno, ma non si sarebbero fermati lì. Non gli piaceva stare in mezzo a quell'incrocio rumoroso, anche se il gelato era veramente buono. Solitamente si fermavano giusto per prendere una pallina e andavano oltre. Quel pomeriggio, in particolare, sarebbe stato importante per loro due.

Andrea sarebbe partito il giorno successivo alla volta di Parigi per motivi di studio e volevano passare insieme ogni momento che gli rimaneva da trascorrere divertendosi.

Avevano intenzione di passeggiare, fare compere e parlare, soprattutto parlare. Una volta lontani dialogare sarebbe stato più difficile, così volevano approfittarne il più possibile.

Quando lei arrivò lui la salutò con un cenno della mano e quando fu abbastanza vicina l'abbracciò.

“Tra qualche giorno non potrò più farlo … non sai quanto mi mancherà!”

Elisa sorrise e ricambiò l'abbraccio.

“Madame, ora vorrei offrirle qualcosa di dolce ...”

 

1.PASTICCERIA TORINESE

Uno dei posti più belli dove passare una piacevole mezz'ora a Vittorio Veneto era sicuramente la Pasticceria della Terrazza Concordia. Un luogo appartato ma vivace, dove poter gustare in tranquillità dei deliziosi pasticcini senza doversi preoccupare del trambusto del traffico.

La scortò con il fare di un vero gentiluomo, tenendola a braccetto e quando arrivarono a destinazione le aprì galantemente la porta.

“Prego, Madame ...”

Mangiarono diversi pasticcini, gustandoseli pian piano. Alcuni avevano il cioccolato, altri la crema pasticcera, altri ancora erano alla frutta, ma erano tutti deliziosi, soprattutto perché li stavano mangiando insieme, annaffiandoli con numerosi cappuccini. Tra un dolcetto e l'altro trovavano lo spazio per parlare e sbaciucchiarsi, pensando forse che quei baci potessero essere perfino più dolci dei cioccolatini. Passarono così in allegria quasi un'ora, poi uscirono ridendo.

Passando davanti ad una vetrina lui si voltò di colpo.

“Guarda, sembra fatto apposta per te! Voglio comprartelo!”

Così, prima che lei potesse protestare, la trascinò dentro.

 

2.PRIMO PIANO

Entrarono nel negozietto di prodotti per capelli. Andrea aveva visto un bellissimo fermaglio con tanti brillantini che, a suo parere, sarebbe stato bellissimo tra i boccoli di Elisa. Sorridendo lo indicò alla commessa e, dopo averlo pagato, lo porse alla fidanzata. Lei lo guardò e le si illuminarono gli occhi. Era bellissimo ed era sicura che le sarebbe stato a pennello.

“Mi aiuteresti ad indossarlo?” chiese, voltandosi e allungandoglielo.

“Certamente, mia cara” rispose lui e glielo fissò, raccogliendo un po' di capelli, poi le baciò la testa “Sei bellissima”

Uscirono e continuarono la passeggiata. Elisa era molto fiera del suo nuovo fermacapelli e camminava tenendo la testa alta con orgoglio.

“Verresti un attimo con me? Devo comprare una cosa prima di partire, non vorrei avere problemi con la lingua”

Lei rise e lo prese sottobraccio.

“Andiamo”

 

3.IL VIALE

La libreria a quell'ora era quasi deserta. C'era solo la proprietaria che ricambiò distrattamente il loro saluto, continuando a leggere alcuni ordini di libri.

Andrea sapeva già dove trovare ciò di cui aveva bisogno, ma decisero di restare lì qualche minuto, esplorando gli scaffali in cerca di qualche copertina che attirasse la loro attenzione. Risero sfogliando qualche libro per bambini, incantati dalle figure e sempre tenendosi a braccetto sfilarono davanti ai libri di storia, ai classici e ai gialli, ritornando poi davanti alla cassa. Mentre lei osservava gli audiolibri lui tornò indietro per prendere un dizionario di francese e la raggiunse per pagarlo.

Quando tirò fuori il portafogli e pagò, lei fece una smorfia, osservando il marsupio nel quale lo teneva.

“Che c'è?” le chiese lui, trattenendo una risata.

“Quel marsupio” rispose lei indicandolo “Non mi piace. Devi cambiarlo”

“Uffa, Elisa” disse lui ridendo “Sai che non mi piace fare spese!”

“Tranquillo” lo rassicurò lei, trascinandolo fuori “Ti porterò io in un posto dove ne troverai uno bello ed economico!”

Ridendo lo prese meglio per mano e lo portò via.

 

4.KARMA SHOP

Il negozietto profumava intensamente d'incenso ed era tranquillo e silenzioso. Entrarono mentre lei continuava a trascinarlo, entusiasta, quasi facendolo inciampare nelle scale.

“Hai visto? Qui troverai ciò di cui hai bisogno, ne sono sicura! Importano la merce direttamente dal Nepal ed è tutta roba bellissima. Quei marsupi sono in puro cotone e sono resistenti e molto capienti. Vieni!”

Lo condusse dove voleva lei e gli mostrò dei borselli molto colorati.

“Hai ragione” disse prendendo e soppesando quello che gli sembrava più bello “Direi che questo può andare bene … anche il prezzo non è male!”

Lei sorrise e glielo rubò, poi gli fece una linguaccia.

“Sarà ancora più bello perché voglio regalartelo io” disse e, prima che potesse protestare, andò alla cassa. Ridendo lui la seguì e, quando la raggiunse, l'abbracciò da dietro mentre stava pagando.

“Grazie, Amore ...”

“Figurati, per così poco … così quando sarai lontano penserai a me!”

Lei finì di pagare e uscirono, sempre ridendo, ma quando raggiunsero il marciapiede e lui guardò l'ora sul cellulare, si rese conto dell'orario.

“Mi dispiace, Amore … ora devo andare. Ci vedremo domani mattina … mi accompagnerai alla stazione, vero?”

“Certo, Tesoro. Sarò puntualissima. A domani!”

Gli diede un intenso bacio sulle labbra e lo abbracciò stretto, poi si allontanò, salutandolo con la mano. Lui ricambiò il bacio e quando lei si allontanò sentì uno strano vuoto allo stomaco, poi si riprese. Non voleva essere triste. Sorrise e fece qualche passo indietro, senza accorgersi di aver perso la sciarpa per strada.

 

5.OTTICA CENTRALE

Era quasi arrivato davanti al Lux, quando si accorse di non avere più la sciarpa con sé. Era un regalo di sua sorella e ci teneva particolarmente, così tornò subito indietro per cercarla. Sicuramente doveva essergli caduta dopo aver salutato Elisa. Ripercorse i suoi passi tranquillamente, ma quel che vide lo agghiacciò. Lei era dentro il negozio dell'ottico e si stava teneramente baciando con il commesso. Non ci vide più. Entrò con rabbia e con passo deciso si avvicinò a lei, allungandole un braccio con la mano aperta e il palmo rivolto verso l'alto.

“Rivoglio il fermaglio. Ridammelo subito”

Lei capì immediatamente che non avrebbe potuto fare nulla per calmarlo, così obbedì mestamente e si tolse il gioiello dai capelli e lo posò sulla mano del ragazzo.
“Andrea, posso spiegarti ...”

“No, non ora almeno … per ora ti dico … addio!”

Se ne andò senza aggiungere altro, sbattendosi la porta alle spalle. Si sarebbe liberato di quel ricordo e magari sarebbe riuscito a recuperarne in parte il denaro.

 

6.MERCATINO DELL'USATO

Appena uscito dal negozio aveva cominciato a camminare a passo di marcia, tanto per sfogare la rabbia e in poco tempo si ritrovò di fronte al mercatino dell'usato. Avrebbe rivenduto quel fermaglio non tanto per dimenticarsi di lei, quanto per riprendersi i soldi che si accorgeva in quel momento di aver buttato al vento. Compilò i fogli e consegnò il gioiello praticamente nuovo al commesso, poi si fece un giretto nelle stanze ingombre del negozio, cercando di distrarsi, ma fu tutto inutile.

Guardò fuori dalla vetrina e vide in lontananza un luogo dove avrebbe potuto risolvere o almeno dimenticare i suoi problemi.

 

7.BAR CORTINA

Appena uscito dal negozio dell'usato si diresse immediatamente al bar che frequentava di solito. Entrò e andò direttamente al bancone, dove ordinò un bicchiere di vino, che bevve tutto d'un fiato, come se ne andasse della sua vita, sotto gli occhi un po' preoccupati del barista.

“È sicuro di stare bene?” gli chiese, sporgendosi verso di lui.

“Sto benissimo! A lei invece farebbe bene una visita oculistica ...”

Il barista aggrottò le sopracciglia e lo fissò senza capire.

“Il mio bicchiere, genio! È vuoto! Lo riempia!”

L'uomo sospirò d'impazienza e riempì nuovamente il bicchiere. Questa operazione si ripeté diverse volte, fino a quando non vide che il suo cliente era veramente troppo ubriaco.

“Ora basta! Mi rifiuto di servirle altro vino! Mi paghi e si sieda da qualche parte qui per riprendersi! Se vuole le offro qualcosa da mangiare …

“Non ho fame, idiota!” rispose lui gracchiando, poi posò una banconota da cinquanta euro sul bancone e uscì dal bar, barcollando.

Mentre beveva aveva maturato un'idea … un piano … e l'avrebbe portato a termine. La sua mente, annebbiata dai fumi dell'alcool gli diceva che ora che la storia con Elisa era finita non gli rimaneva che una cosa da fare.

 

8.STAZIONE DEI TRENI

Era uscito dal bar correndo e, nonostante fosse ubriaco fradicio, riuscì a raggiungere quasi senza danni la stazione dei treni. Il percorso era lungo e durante il tragitto ebbe modo di rimuginare sul da farsi e il camminare gli aveva dato crescente energia, convincendolo che stava facendo la cosa giusta.

Suicidarsi alla stazione di Vittorio Veneto non era sicuramente cosa facile, vista l'esigua quantità di treni che vi passavano, ma per sua fortuna ne stava arrivando uno in quel momento. Si preparò mentalmente per il salto. Si sarebbe schiantato sulla locomotiva prima che si fermasse. Quando stava per buttarsi, però, qualcuno lo trattenne.

Si dimenò con forza ma ormai il treno era andato oltre e si era fermato facendo fischiare le ruote. Si voltò e riconobbe la sua fidanzata e i suoi genitori. La ragazza lo baciò e gli chiese mille volte perdono, stringendolo forte a sé, spiegandogli in poche parole che ciò che aveva visto non era quello che pensava, ma che stava semplicemente salutando un suo caro amico e che lui aveva visto ciò che la sua gelosia gli aveva fatto vedere. Gli fece anche vedere che portava ancora il fermaglio che lui le aveva regalato perché era andata a recuperarlo immediatamente al negozio dell'usato, dopo averlo seguito, preoccupata per lui. Andrea le sorrise e la baciò, finalmente tranquillo.

   
 
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