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Autore: marzia ds    08/06/2013    3 recensioni
"C'era una volta, in un paesino lontano lontano, più o meno fra il bosco di Bambi e l'Accademia del Duellante, un ragazzo che non faceva altro che invitare passanti in casa che lo potessero sfidare a Duel Monsters. Un giorno, la dolce, buona & paziente madre del fanciullo chiamato Jaden Yuki, abbatté la porta della stanza del figlio e, con voce melodiosa, iniziò ad urlare:
-Jaden “Cappuccetto Rosso” Yuki, se non la smetti immediatamente di giocare a Briscola e porti questo cestino a tuo zio Crowler, ti prometto che farò rinchiudere Kuriboh Alato in un canile!-"
{Presenza di Spiritshipping verso la fine!}
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri personaggi, Jaden/Judai Yuki, Jesse/Johan Anderson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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                                                              Red Riding Hood

C'era una volta, in un paesino lontano lontano, più o meno fra il bosco di Bambi e l'Accademia del Duellante, un ragazzo che non faceva altro che invitare passanti in casa che lo potessero sfidare a Duel Monsters. Un giorno, la dolce, buona & paziente madre del fanciullo chiamato Jaden Yuki, abbatté la porta della stanza del figlio e, con voce melodiosa, iniziò ad urlare:
-Jaden “Cappuccetto Rosso” Yuki, se non la smetti immediatamente di giocare a Briscola e porti questo cestino a tuo zio Crowler, ti prometto che farò rinchiudere Kuriboh Alato in un canile!-
Quella povera donna, che per inciso avrebbe sempre voluto avere una femmina come la splendida figlia della vicina, la bellissima Alexis, riuscì a convincere in questo barbaro quanto persuasivo modo il povero quindicenne che, sconsolato, si incamminò per il bosco ai margini della quale vivevano.
La madre del suddetto, nel frattempo, ripulì la stanza del figlio dalle confezioni di merendine scadute ed andò a combinare un matrimonio con la signora Dorothy, colei che aveva partorito la magnifica e bionda adolescente dietro alla quale il vicinato sbavava, nonostante il caratteraccio della dolce donzella.
Il nostro eroe, dopo aver comprato un panino dalla signora anziana che gironzolava nel campo di meli lì all'angolo, aveva ripreso il suo viaggio in compagnia del suo baldo compagno dal pelo soffice e, per la sua incolumità, decise di proseguir a passo ancor più svelto, così da esser sicuro che si sarebbe salvato (o forse, semplicemente, perché aveva organizzato un duello alle otto con Chazz, e mai sia che il grande Jaden Yuki manchi ad un duello!).
Destino volle che, troppo preso dal pensare a quali carte aggiungere al suo deck, il ragazzo dalla giacca rossa (motivazione del simpatico nomignolo) si perse in mezzo alla foresta.
Camminò per diversi metri, alla ricerca di un segnale stradale o un semaforo, non pensando che nel bel mezzo del nulla certe moderne diavolerie non esistessero, ma tralasciamo.
Per sua fortuna intravide, poco lontano da lì, un guizzante fiumiciattolo dove decise saggiamente di fermarsi per far riprendere fiato al povero Kuriboh, alla quale dolevano enormemente le piccole ali candide.
Quando arrivò notò uno strano particolare: a collegare le due estremità, prima irraggiungibili, ora c'era un ponticello in pietra dalle buffe iscrizioni scritte in ieratico. Si avvicinò, lentamente, mentre l'amico volante giocava con un Pegaso Zaffiro di passaggio, quando, dai meandri del misterioso ponte sbucò un presunto idiota vestito da triceratopo.
-Red Riding Hood, ti sfido ad una partita di Duel Monsters!- esclamò il ragazzo appena comparso, cercando di mettersi in posizione eretta nonostante il pesante costume.
Il nostro coraggioso protagonista, accettando il suo destino di attira duellanti a sproposito (un po' come Conan, che ovunque va fa scappare il morto), in dieci minuti scarsi ridusse i Life Points dell'avversario a zero, banchettando con delle bacche trovate lì vicino la sua schiacciante vittoria. Il povero dinosauro, umiliato oltre modo, si tolse lo scomodo vestiario e si rintanò sotto la struttura in pietra, tutto intento a fare cerchietti emo nell'angolo.
Il castano quindi, ricaricato dall'entusiasmante duello, richiamò a se Kuriboh che era riuscito a radunare intorno a sé decine di Spiriti dei duelli, utilizzando il suo tempo per fare nuove amicizie.
Saltellando per il bosco come uno scemo, il fanciullo arrivò ad un bivio, cercando di ricordare da che parte fosse la casa di zio Crowler, analizzando con cipiglio serio i due cartelli in legno leggermente malandati affissi sull'albero davanti a sé.
Il primo, quello che indicava la destra recitava :” Casa di quel montato di Crowler”; l'altro, quello che indicava la sinistra, recava la scritta:” Casa dello scenziato del paese (che probabilmente vi sfiderà a duello ammorbandovi con le sue chiacchiere su quanto il suo deck sia perfetto, perdendo ogni qual volta)”.
Come tutto ciò possa entrare in un misero cartello rimane tutt'oggi un mistero, fatto sta che il padrone degli eroi elementali, ancora una volta distratto, questa volta da un Cyber Drago Finale che svolazzava tranquillo da quelle parti, imboccò la strada sbagliata.
Il lungo sentiero era reso alquanto lugubre dagli alberi che lo circondavano, tutti in luccicante metallo, e dai diversi cavi elettrici che spuntavano sinistri dal terreno. L'adolescente dal rosso mantello non si fece ugualmente abbattere, nemmeno da un Jinzo che lo aveva minacciato dicendogli che gli avrebbe divorato il cervello, continuando ligio per la sua strada. Sorpassato un Hydrogeddon che placido dormiva sulla strada principale, finalmente giunse ad una casupola dalle mura color giallo limone, nella quale entrò senza remore.
Si aggirò un po' per l'abitazione, non capendo perché suo zio avesse deciso di ridecorare casa in quel modo, accorrendo nel salone principale quando sentì una risata malvagia riecheggiare per la struttura. Sfondò la porta con un calcio, sprezzante del pericolo ma con un leggero dolore al polpaccio che aveva subito il contraccolpo per quella insensata entrata ad effetto, ritrovandosi davanti un ragazzo poco più grande di lui, tutto intento a provare la sua risata migliore davanti ad un nuovo mazzo di carte.
Si avvicinò con cautela, Kuriboh ben nascosto dietro di lui, intimorito dalla voce acuta del padrone di quella sottospecie di laboratorio, scuotendo un po' le spalle dello scienziato.
-Ci sono riuscito! Ho finalmente creato il deck perfetto! Ora Tania vorrà finalmente sposarmi! Tu, misero duellante, combatti con me!-
Jaden, non potendo obiettare in quanto leggermente spaventato dalla poca sanità mentale che il bruno continuava a mostrare, lo batté in ancor meno tempo del duello precedente, accorgendosi solo in quel momento di quanto poco avesse parlato da quando era uscito di casa.
Sentendo il bisogno immane di rimediare tentò di aprir bocca, subito zittito dall'ennesimo urlo della giornata.
-Tesoro, ero andata solo a fare la spesa! Possibile che tu debba importunare sempre in questo modo i nostri visitatori? Ora, ragazzo, se non ti dispiace, potresti andar via? Mio marito è un po' fuori forma- pronunciò la donna dalla prorompente muscolatura, spingendolo via fin fuori alla porta.
-Ma non aveva detto di volerla chiedere in sposa? E allora perché lei l'ha chiamato “mio marito”?- si chiese il nostro ora confuso protagonista, crucciandosi con questo amletico dubbio sinché non torno al punto di partenza, il bivio nella quale era stato distratto dal drago cibernetico. Questa volta, concentratissimo, imboccò il giusto sentiero, non contando però i mille imprevisti che il portare un amichevole Spirito alato di conseguenza comporta.
Infatti, il mostro dagli occhioni color carbone, mentre il suo padrone era ancora assorto nei suoi contorti ragionamenti, aveva fatto amicizia con un carinissimo Carbuncle Rubino che, dopo la lunga chiacchierata, era corso via nei meandri del bosco. Kuriboh, non potendo sopportare che la bestia cristallo fosse scappata nel bel mezzo di un importante discorso, aveva iniziato a rincorrerla, subito seguito dal padrone dei Neo Spaziali, troppo apprensivo per far svolazzare in quel labirinto di alberi e cespugli il suo peloso compagno.
Il castano si poté fermare da quell'inseguimento disperato solamente quando furono arrivati in una piccola radura, poggiando le mani sulle ginocchia appena piegate, il respiro pesante per la corsa.
-Rubino! Ma che fine avevi fatto? Mi hai fatto preoccupare un sacco!- sbottò una voce sconosciuta all'improvviso, distogliendo l'adolescente dalla sua necessaria attività di recupero. Alzò lentamente il volto, imbattendosi in una visione per la quale inusuale sarebbe stato estremamente riduttivo: un giovane dalla chioma cobalto e dalle iridi smeraldine era balzato in piedi abbracciando lo spirito dal pelo violaceo, vestito solo di un paio di shorts ed un top che a mala pena gli fasciava la parte superiore del busto, entrambi rigorosamente ricoperti di soffice pelo nero; sulla chioma, inoltre, svettavano prepotenti due orecchie canine mentre, in corrispondenza dell'osso sacro, una lunga coda dal pelo arruffato si muoveva nervosa.
-E tu cosa saresti?- domandò raggiungendo il trio, Kuriboh alato che ora svolazzava felice intorno a quello strambo ragazzo, strusciandosi di tanto in tanto, felice, contro la guancia di questi
-Ecco... Io sono il lupo cattivo, per gli amici Jesse- si presentò porgendogli la mano ed un sorriso solare, non prima di aver concesso un grattino al nuovo amico del suo amato Rubino. L'altro l'accettò, ancora un po' sbigottito, ammutolito da tanta bellezza.
-Questo piccolo Spirito voglioso di coccole dev'essere tuo, no? Qual'è il tuo nome?- chiese curioso, sedendosi sul prato verdeggiante e facendogli segno di sedersi accanto a lui
-Io sono Red Riding Hood, ma puoi chiamarmi Jaden, lo preferirei di gran lunga- si presentò a sua volta il castano, grattandosi la nuca, impacciato
-Ah! Tu eri quello che avrei dovuto raggiungere fra qualche minuto sul sentiero che porta a casa di Crowler! Avevo finito prima con un altro lavoro ed ero venuto a stare un po' qui... Non sai quanto può essere stancante fare il cattivo!- proruppe all'improvviso sporgendo il viso verso il suo, solo un paio di centimetri a dividerli
-Ma non eri una ragazza?- domandò poi ingenuamente, osservandolo da capo a piedi
-Beh, sai com'è, Cappuccetto Rosso non è proprio un soprannome da ragazzo, ma a quanto pare...- rispose vago ed appena infastidito per il solito frainteso nella quale ricadeva ogni volta
-Scusa, ogni tanto in ufficio prendono fischi per fiaschi, ci sarà stata un po' di confusione con le pratiche!- cercò di tranquillizzarlo riprendendo, nel mentre, a giocare con i due mostri
-Jesse, ma la coda e le orecchie sono... Vere?- chiese curioso, guardando i movimenti ipnotici del rubino incastonato nella coda della bestia cristallo
-Ovvio che lo sono! Il pelo della coda è un po' arruffato, sai, tende ad incastrarsi facilmente nei rami più bassi, ma se non ti fidi puoi tranquillamente tastare le orecchie!- affermò gonfiando appena il petto, evidentemente orgoglioso di quei suoi segni distintivi. Jaden alzò la mano, infilandola poi nella folta chioma cerulea, arrivando a toccare curioso quegli insoliti padiglioni auricolari. Cercò invano un qualunque sostegno, arrendendosi quando queste, calde ed incredibilmente sensibili, si mossero appena verso le sue dita, convincendolo definitivamente. Si allontanò piano, sorridendo, guardando curioso il leggero accaldarsi delle guance dell'altro, tinte di un soffuso rossore. Gli carezzò la gota, sentendola ancor più calda sotto il suo tocco, regalandogli poi un bacio leggero sulla fronte lattea. Il lupo antropomorfo l'osservò con uno sguardo fra l'imbarazzato e lo stranito, alzandosi poi in piedi preceduto dall'altro, facendo capitombolare i due spiriti sull'erba sotto di loro.
Il castano distolse lo sguardo, grattandosi una guancia, anche lui ormai color pomodoro, prendendolo per mano ed avviandosi verso casa dello zio. Parlarono senza sosta per tutto il percorso, ignorando anche il povero Crowler e le sue infinite lamentele da persona non più giovane, incontrando poi sulla strada del ritorno un cacciatore di nome Jim, che Jesse salutò calorosamente, classificandolo poi come collega di lavoro.
Il canide accompagnò il castano a casa, dove il povero Chazz aspettava ormai da ore il suo beneamato duello, mentre sua madre e la signora Dorothy aspettavano in ansia il ragazzo per poter annunciare il suo imminente matrimonio.
Il nostro eroe, disperato e sconvolto per quella notizia, baciò sotto gli occhi di tutti il cobalto, dichiarando in tal modo la sua evidente sessualità, sottolineando in questo modo di non poter prendere assolutamente moglie.
La donna si rassegnò, costringendo il futuro cognato a trasferirsi in casa loro, congratulandosi inoltre con il figlio per l'ottima scelta, il bruno venne sconfitto per l'ennesima volta e Alexis rimase zitella a vita, mentre Crowler adotto un Cucciolo di Occhi Rossi, per non restare solo in quella capanna sperduta nel bosco.
Ah, si, e Jesse e Jaden vissero per sempre felici e contenti.

~ The End ~

Angoletto Autrice

Non chiedetemi da dove sia uscita questa cosa perché non ne ho davvero idea. Ero annoiata, dovevo fare greco e scrivere di Johan in tenuta da lupachiotto sexy mi attirava un sacco, questa più o meno è la nascita di questa fan fiction.
Non sono brava con le storie comiche, questa è la prima che pubblico, e per quanto la mia comicità sia pressoché inesistente spero che vi abbia almeno strappato un sorriso.
Ora, poichè non so davvero più cosa scrivere (probabilmente perché mi si stanno chiudendo gli occhi, ho tanto sonno!), vi invito solamente a lasciare una recensione per farmi sapere cosa ne pensate, ricordandovi sempre che una recensione può rendere felice le fanwriter che vi adorano tanto, e magari farle migliorare ancora.

Bye Bye By Me

  
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