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Autore: itsabluelove    08/06/2013    7 recensioni
“Strano” l'invidia, la rabbia, la gelosia, la cattiveria di quelle parole miste al dolore. “Louis non mi ha mai parlato di te.”
E può vederlo, in quegli occhi da cerbiatta, un'ombra di delusione. Sorride vittorioso, Harry, Louis è suo.
“Emh...” commenta allora il diretto interessato, sistemandosi con pollice ed indice il ciuffo sulla fronte “noi stiamo uscendo. Non aspettarmi stanotte, Haz.”
Non risponde, lascia che i due se ne vadano mano nella mano, innamorati.
[Louis/Harry]
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“A cosa pensi, Harry?”

A te, vorrebbe rispondere. Solo che ha la lingua intrecciata, manco fosse legata stretta con un filo di acciaio. Ha la bocca sigillata, quasi incollata. Le mani sudate, la pelle d'oca sui fianchi, un sospiro nel petto ed il dolore negli occhi. Perché Harry, da quando conosce Louis, non fa altro che pensare a lui, anche quando sono insieme, anche quando ogni respiro è la risposta a quello dell'altro, anche quando ogni battito è un segno ad un qualcosa che i loro cuori hanno già capito da tempo.

Così Harry, sedici anni, partito sino a Londra per un sogno e trovandoci qualcosa di più grande di sé stesso, non risponde. Chiude gli occhi, si stringe di più al suo petto in quel letto troppo scomodo per due persone, e spera solo che Louis porti via i brutti sogni.

 

E' mattina, il sole splende quasi quanto gli occhi di Louis. Se provi a chiederglielo, Harry sa precisamente dirti quante striature di blu scuro ci sono negli occhi di Louis, qual'è la giusta tonalità nella parte più esterna, in che modo la pupilla si allarga e contrae. E potrebbe continuare a spiegarti quante rughe gli si formano attorno agli occhi se sorride, quante se è triste, quante se piange. E' un libro di cui Harry conosce ogni virgola, ogni sbavatura di inchiostro, ogni significato di ogni parola.

Eppure Louis non lo sa, Louis ride, ride come se la vita stesse per finire, come se un domani non ci fosse, ma solo con la consapevolezza che ridere è il miglior modo per andare avanti.

E' mattina, e ciò che vede Harry sono le piccole spalle del suo migliore amico fasciate da un pigiama di cotone bianco. Il respiro è regolare, sta ancora dormendo.

Hanno deciso di andare a vivere insieme. Perché si fidano l'uno dell'altro, si conoscono talmente bene che hanno avuto solo bisogno di guardarsi negli occhi per capire che convivere sarebbe stata una scelta giusta. Condividono tutto, un tetto, un té, la doccia ed il divano. Vagano per una casa grande, ma così loro che li calza giusto a pennello.

Harry è felice, è mattina, il sole è così luminoso che sembra voler incastrarsi in tutti gli angoli della loro stanza, tra le pieghe delle loro braccia, tra le ciglia dei loro occhi.

Ma la felicità è un'apice che fai in tempo a sfiorare con la punta delle dita, che intravedi per pochi secondi. E poi torni nel buio.

 

E' pomeriggio, Londra è grigia, il sole si è spento, quegli occhi brillano ancora, ma non solo per lui. Eleanor, fa così troia come nome. Ha dei capelli belli, sì, un bel viso, forse il naso un po' grosso, tutto sommato è carina. E' gelosia questa, è un vuoto al centro dello stomaco, è come se gli stessero rubando l'aria dai polmoni. E' la consapevolezza che non è come lei, non è lei. Noe è una lei.

E' forse questo, il problema. Perché per quanto Harry si ostini a pensare che il sesso non c'entra, che l'amore, che il batticuore, va al di là di fianchi stretti o seno abbondante, Louis non è interessato a lui.

Ed Harry, con diciasette anni, non è abituato a soffrire per un amore non corrisposto. Non l'ha mai provato. Non ha mai amato.

“Lei è Eleanor” ripete ancora Louis, perché Harry non reagisce, si limita a guardarli.

“Piacere” fa allora lei, tendendo una mano curata e piccola “tu devi essere Harry. Louis mi ha parlato spesso di te.”

“Strano” l'invidia, la rabbia, la gelosia, la cattiveria di quelle parole miste al dolore. “Louis non mi ha mai parlato di te.”

E può vederla, in quegli occhi da cerbiatta, un'ombra di delusione. Sorride vittorioso, Harry, Louis è suo.

“Emh...” commenta allora il diretto interessato, sistemandosi con pollice ed indice il ciuffo sulla fronte “noi stiamo uscendo. Non aspettarmi stanotte, Haz.”

Non risponde, lascia che i due se ne vadano mano nella mano, innamorati.

 

Ed Sheeran è strano. Timido, forse, zitto. Si presenta come un imbranato, uno di quegli individui che al liceo starebbe sempre seduto al suo banco, a disegnare scarabocchi su un foglio di carta, solo. E neanche c'è da preoccuparsi del fatto che quei disegni, sono segni, sono parole di canzoni che hanno dentro la vita di tutti. Harry crede che Ed sia posseduto da qualche angelo, quando scrive. Ed è strano, Harry lo è ancora di più, forse è pure per questo se sono diventati amici.

Son passati tre giorni da quel pomeriggio grigio, Louis non è ancora tornato. E' non sa dove da qualche parte con lei. Lei, una lei che Harry non sarà mai.

Ed Sheeran, dunque, è un cantante. Anzi, un cantautore. Un poeta. Un dio della musica. Un genio della chitarra. Insomma, uno dei migliori. E' per questo che Harry ha il suo cd tra le dita, la tracklist sotto gli occhi, l'unica canzone che adesso sente sua.

E' solo, solo in una casa troppo grande, in cui si perde ad ogni passo. La sua bussola non c'è, e lui è una nave in mezzo al mare che non conosce nord.

Si avvicina all'impianto stereo, infila il disco, manda avanti le canzoni sino alla 12. Alza il volume, sospira.

Ha un maglione di Louis tra le mani, uno di quelli dove il suo profumo sembra non voler mai andare via, uno dei più morbidi, non a caso il loro preferito. Lo stringe contro di se, ci tuffa il naso all'interno, inspira forte, chiude gli occhi ed inizia a ballare.

“Come lei” sussurra contro la stoffa.

Ha solo bisogno di un po' d'amore, dello stesso che da a lei, ma forse gli basterebbe anche di meno. Perché svegliarsi da solo, piangere sui propri vestiti, bere per dimenticare, cercare un posto in questo mondo, sono delle stupide varianti che riportano Harry ad esprimere un solo desiderio: quello di abbracciarlo. Con l'anima, con il cuore, con il tempo e con gli occhi; stringerlo per non lasciarlo andar via, stringerlo per avere il coraggio di aprirsi, di dire che è fottutamente innamorato di lui.

Harry piange, non gli resta altro da fare. Crede che la vita non possa andare peggio di così, è letteralmente distrutto.

Solo che la tristezza più assoluta è l'opposto della felicità, ma in quanto opposto ha le sue stesse caratteristiche. La tristezza infinita è una coltellata al cuore, secca, veloce. Ti lascerà il segno per tutta la vita, ma quando qualcuno riesce a curare quella ferita, allora tutto non và poi così male.

La porta si apre, in un attimo.

C'è Ed che canta quel rindondante “my”.

C'è Harry con il volto ancora seppellito nel maglione di Louis.

E c'è Louis, immobile, gli occhi attenti, la bocca aperta a formare una piccola 'o' sorpresa.

E' un attimo, quello che passa. Harry si accorge solo che la musica non c'è più, al posto suo sente una melodia più dolce, la sua voce.

“Harry, Harry, Harry...” cantilena Louis, avvolgendolo tra le braccia.

“E' tutto apposto” afferma il più piccolo, tra un singhiozzo e l'altro.

“Harry che succede?” perché Louis si preoccupa, lo ha sempre fatto.

“Nulla, Louis, nulla.” districa quell'abbraccio, lascia cadere il maglione e si ritira nella loro stanza.

Ciò che ad Harry manca, sempre, è il coraggio.

 

“A cosa pensi, Harry?”

Harry sorride, con le loro mani intrecciate sulla propria pancia nuda. Sorride e si volta a guardarlo ed è sempre così bellissimo. Harry continua a saper precisamente dirti quante striature di blu scuro ci sono negli occhi di Louis, qual'è la giusta tonalità nella parte più esterna, in che modo la pupilla si allarga e contrae. E potrebbe continuare a spiegarti quante rughe gli si formano attorno agli occhi se sorride, quante se è triste, quante se piange. E' un libro di cui Harry conosce ogni virgola, ogni sbavatura di inchiostro, ogni significato di ogni parola. Eppure, adesso, Louis lo sa.

Per questo Harry, gonfio di coraggio ed orgoglio, appagato da una notte d'amore che aspettava da anni, può rispondere senz'alcun freno.

“Sto pensando a te, Louis” e può baciarlo, sentendo quell'amore che mai nessuno gli ha dato. 


 

Caro Ed,
ti chiedo umilmente perdono.
Usare una meraviglia come la tua canzone per questa
sottospecie di storia è stato un sacrilegio, me ne rendo conto.
Spero tu possa perdonarmi, con affetto, me.

  
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