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Autore: Gwen_cav    08/06/2013    1 recensioni
Una storia d'amore ribelle. Ovviamente nella storia ci sono io medesima con Castiel (Sì, mi piace Castiel). Non intendo offendere nessuna Dolcetta presente nel gioco dicendo che io e Castiel siamo predestinati o cose simili, ASSOLUTAMENTE no. Ma dato che ognuno ha la possibilità di giocare come protagonista, fate finta che ci sia il vostro nome invece del mio. A presto e spero vi piaccia.
Avvertimenti: Essendo io una grande Fan di A Tutto Reality, Castiel, usa il simpatico soprannome che Duncan usa per Courtney "Principessa". (Non sono una DxC)
/dal testo
perfetta, volubile, tutti erano così, lei di più lei era colei che riempiva quegli angoli vuoti di casa mia, lei, che lì stupita giaceva, tra le mie braccia, di un ragazzo innamorato per la prima volta in vita sua.
/fine tracciato testo
Gwen@cav
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dolcetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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19 aprile, un giorno come un altro. Ignoro bellamente la sveglia, solito, mi alzo in ritardo, solito, mangio il pane secco, solito, mi vesto, solito, e, ignorando l’orario in ritardo, vado a scuola, canticchiando gli Skillet, solito. Non avevo la minima voglia di farlo, ma, diciamolo, era l’unica cosa che poteva occupare la mia giornata. Fare i compiti alla cazzo, far arrabbiare il biondo, suonare la chitarra, diciamo che quello era il mio divertimento, quello che poteva bloccare il vuoto degli angoli di casa mia, vuota più o meno da dieci anni. Mi sento un orfano, ma l’ultima cosa che voglio è far pena, davvero. Arrivo davanti a scuola, 20 soliti minuti di ritardo, solito, di solito sono solo, ma questa volta mi stupisco. Sento una voce canticchiare dal muretto davanti a scuola, è una ragazza, temendo che fosse un’ulteriore ammiratrice, mi nascondo dietro il bidone della spazzatura, ma no, non è una solita bimba minchia che mi aspetta davanti a scuola. Ha corti capelli castani, è di spalle, non la vedo bene, ma noto che è seduta facendo penzolare una gamba. Se non sentissi la sua voce, non capirei che è una donna, è vestita come un uomo, jeans neri strappati, giacca nera di jeans, molto simile alla mia, maglietta nera con il teschio (Diciamo che si capiva che era donna anche dagli...attributi), gira il volto, aspetta...ha una ciocca viola. Il suo scatto ha fatto muovere le piastrine che ha al collo, come quelle di quello smorfioso di Kentin, porta grandi cuffie, da cui ascolta la musica che sta canticchiando. Mi stupisco molto quando sento le parole...
 
- So what if you can see the darkest side of me
No one will ever change this animal I have become
Help me believe it's not the real me
Somebody help me tame this animal!
This animal, this animal
(*)
 
-  Three Days Grace.
Proclamo spuntando dal mio nascondiglio, lei mi guarda con aria annoiata.
- E tu cosa vuoi?
Mi chiede con tono rozzo, tornando alla sua attività, incidere un teschio sul muretto con un coltellino che brandisce con una mano calzata da guanti a mezze dita, e lacciate da borchie.
- Nessuno, di solito, a parte me, entra a questa ora, Principessa, che cosa ci fai qui? Non ti ho neanche mai vista.
Lei tentenna un attimo con la testa a ritmo della sua canzone a tutto volume che riesco a sentire pure io, ma si vede che mi ascolta, ha mezzo orecchio fuori dalla cuffia.
- Come mi hai chiamato stronzetto?
Chiede con tono rilassatissimo, cimentandosi di nuovo nelle sue azioni.
- Ah!
Sbotto io divertito, mai avevo conosciuto una ragazza degna di farmi testa in quel modo.
- I miei genitori mi hanno fracassato i coglioni perchè facevo i graffiti a scuola e mi hanno mandata qui a vivere da sola, costringendomi ad andare al liceo, è il mio primo giorno.
Sorrisi, avevo trovato qualche ragazza con un minimo di cervello. Mi sedetti a fianco. Lei non si curò neanche di me.
- Bell’esempio che dai di te al primo giorno, Principessa.
Ripeto il nome con aria e tono di sfida.
- Te l’ho detto, non me ne fotte una beata minchia della scuola e...
Si girò di scatto verso di me, mettendomi il coltello affilato sotto il mento, portando i miei occhi a scontrare i suoi color nocciola.
- Ti ho già detto di non chiamarmi così.
Disse con tono rilassatissimo e un sorriso bastardo in volto. Sorrisi anche io a denti stretti.
- Sei sicura di essere una ragazza?
Le chiesi con tono di sfida, lei sorrise, con le palpebre abbassate e fece roteare gli occhi.
- Hai dubbi?
Mi chiese ulteriormente, affondando ancora di più la punta del coltello nel mento. Nel frattempo, entrambi ci avvicinavamo sempre di più, come magnetici.
- Forse...una prova?
Sussurrò, quando quasi le nostre labbra si sfioravano. Decisi di fare il passo finale, mi diedi uno scatto in avanti, ma lei si spostò, facendomi prendere una facciata sul teschio che aveva appena inciso. La guardai in cagnesco, mentre si allontanava con lo sguardo crudele rivolto verso di me.
- Ci vediamo in presidenza, Rosso.
Disse con un sorriso sarcastico, indietreggiando lentamente e facendo un cenno con la mano, girandosi di spalle e ricominciando a camminare a tempo. La osservai con lo sguardo da pesce lesso, appoggiato alla mano, che faceva perno sul gomito.
“Ah, che donna” Pensai prendendo lo zaino e avviandomi verso il liceo canticchiando la canzone che fino a poco fa sentivo scaturire dalle sue labbra.
Entrato a scuola, la persi di vista. Ero curioso di conoscerla meglio. Nel nostro liceo nessuna ragazza era come lei, tutte fissate sulle medesime cose: trucchi, vestiti e ragazzi. Sì, tra quei ragazzi io sono tra i più visti, o almeno, questo è quello che ho capito dal loro incomprensibile modo di parlare. Al secondo posto si trova il biondo, Nathaniel, quello della sala delegati, un secchione, uno dei tanti. A volte non lo sopporto proprio. Lui e le sue fottute regole. È uno dei miei passatempi preferiti, prenderlo in giro o beccarlo insieme alla sua Alice nello sgabuzzino, che fanno finta di studiare. Sinceramente, non so che cosa ci trovino tutte quelle ragazzine nell’amore, è solo uno stupido sentimento che ti prosciuga. Non ho mai avuto una seria fidanzata. Nemmeno ho intenzione di averne. Dopo aver fatto, neanche, cinque passi, il biondo mi ferma.
- Castiel!
Gli sorrido sarcasticamente.
- Sei in ritardo.
Gli sorrido sarcasticamente.
- Hai la giustifica?
Gli sorrido sarcasticamente.
- Uuf...
Sbuffa lui mettendosi una mano sulla fronte.
- Non cambierai mai Castiel...
Mugulò come dispiaciuto. Alzai gli occhi al cielo.
- Vieni, vai a spiegare alla preside il perchè del ritardo.
Inarcai un sopracciglio. Sbuffai, e mi avviai verso la sala professori, da dove vidi uscire quella peste di Kiki, lo saltai come se fosse la centesima volta che lo incontravo, in effetti era così. La cicciona era seduta su una poltrona, e sbraitava a Nath, che dovette rincorrere il cane. Sorrisi quando lo vidi farsi in quattro per recuperare quella peste.
- BLAKE!!
Urlò il mio cognome la preside, neanche la guardai, rimasi a ridere sotto i baffi osservando il biondo che si lanciava come un giocatore di rugby. Subito venni risvegliato da un violentissimo calcio dato alla porta. Sobbalzai. Vidi una ragazza dai capelli castani e viola irrompere nella sala professori con uno stuzzicadenti in bocca.
- Mi ha fatto chiamare?
Chiese la ragazza con tono menefreghista.
- Le pare il modo di entrare, signorina?
Fece roteare gli occhi, e si lasciò cadere su una poltrona, continuando a ruminare lo stuzzicadenti consumato.
- Allora, Blake, Baker, perchè siete entrati in ritardo? Sopratutto lei, Baker, è il suo primo giorno di scuola!
- Vuole la cruda verità, o la dolce bugia?
Chiese togliendosi con due dita lo stuzzicadenti dalla bocca e appoggiandosi alle ginocchia con gli avanbracci, la preside la guardò malissimo.
- Mi dica la verità, e facciamola finita.
Lei sorrise.
- Non avevo la minima voglia d’alzarmi alle 7 per andare a scuola. Con permesso, devo andare in classe.
Disse alzandosi e prendendo lo zaino, lasciando me, la preside e Nathaniel, con il cane sotto la pancia, con lo sguardo impietrito. Mi fece un ulteriore cenno e scomparve dalla porta, lasciandoci con il palato asciutto. Scossi la testa.
- D-Devo andare anche io...
Dissi alle due statue, dirigendomi verso l’uscita. Mi aveva stregato, non riuscivo più a togliermi quegli occhi color nocciola dalla testa. Arrivai al sotto scala e scesi nello scantinato, vuoto come al solito, le uniche cose presenti erano: una chitarra elettrica con accessori, un paio di microfoni, delle casse, uno stereo e il mio amico Lysandro, appoggiato anche lui al tavolo come gli oggetti vari.
- Di nuovo in ritardo?
Mi chiese con il suo tono inconfutabile, mentre modificava il suono del microfono.
- Non fare domande idiote Lys.
Gli dissi, prendendo la chitarra e cominciando ad accordarla.
- Ti hanno sospeso?
Continuò il suo interrogatorio senza cambiare ne tono, ne azioni.
- No...
Dissi con tono distratto mentre facevo passare due dita sulle corde. Seguì un silenzio imbarazzante, accompagnato solo dal suono elettrico della mia chitarra. Finalmente, Lys, troncò quell’imbarazzante nulla.
- Ti piace? Quella ragazza.
La domanda mi fece sobbalzare, facendomi sbagliare, emettendo una stonata acuta sulla chitarra. Gli occhi spalancati, le labbra immobili, incapaci di dire qualsiasi cosa, mai sentito così, non io.
- Scusa, non ti volevo pietrificare.
Disse Lysandro sorridendo e soffiando sul microfono.
- Non dire cazzate Lys!
Mi costrinse a dire il mio carattere. Lui sorrise.
- Ahah...Come vuoi...
Sorrise guardando per terra. Io ero furibondo.
- E guarda che le tue guance hanno lo stesso colore dei tuoi capelli.
Disse in uno scatto di risata folle. Lo guardai ancora più male.
- Amare, IO???
Chiesi con tono seccato.
- Prima o poi, capita a tutti.
Continuò a ridacchiare, rimettendosi seduto ed attaccando il microfono alle casse.
- Evito di commentare Lys.
Sbottai attaccando anche io la chitarra agli amplificatori.
- Ma sappi, che un NESSUNO cambierà mai ciò che sono.
Dissi facendo un forte assolo con la chitarra.
- Nemmeno una capricciosa ragazzina.
Proclamai continuando a suonare. Lys si alzò in piedi soddisfatto, e cominciò a cantare.
 
- Despite the lies that you're making
Your love is mine for the taking
My love is
Just waiting
To turn your tears to roses (x2)



- I will be the one that's gonna hold you
I will be the one that you run to
My love is
A burning, consuming fire.
(**)
 
Ci interruppe la fastidiosa voce che non smetteva di perseguitarmi. Lys la guardò stupefatto, io non feci da meno. Poi, lui ridacchiò.
- Conosco ben poche ragazze, che cantano gli Skillet.
- Sì, non sono male, ma preferisco i Three Days Grace.
Disse scrollando le spalle con le mani in tasca. Lys mi sorrise.
- C-Cosa ci fai quì?
Balbettai allibito dopo che ebbi ripreso contatto con la realtà, e, aimè, i suoi magnifici occhi color nocciola che mi guardavano taglienti.
- Mi pare ovvio, se ho continuato a cantare, forse sono qui per suonare con voi.
- E credi davvero che...
Non mi lasciò neanche finire la frase, che mi arrivò accanto, mettendomi, nuovamente, il coltello sotto il mento.
- No, non è una domanda.
Disse ringhiando famelica, sorridendo, vicinissima alle mie labbra, che percepivano il mio respiro. La cosa m’imbarazzò particolarmente.
- Ora basta.
Disse lanciando il coltello contro il muro, e conficcandocelo perfettamente.
- Voglio cantare.
- Cosa sai fare?
Chiese incuriosito Lysandro, compiaciuto nel vedere il mio imbarazzo davanti a una ragazza.
- Vediamo, so cantare, come avrai capito, suonare la chitarra elettrica, ma abbiamo già un suonatore, so suonare anche la batteria, cioè, sto imparando.
Disse con aria ovvia e palpebre abbassate. Lys era molto interessato, le lanciò il microfono.
- Fammi sentire che sai fare.
Le disse con aria di sfida. Lei lo acchiappò al volo.
- Mettimi su “Monster” e ti mostrerò il mio mostro.
Gli disse con il solito tono bastardo. Lys, sorrise, mise su un CD.
- Vuoi suonare, Rosso? O non la conosci?
Mi chiese con tono terribilmente irritante.
- Cos’è? Una sfida?
Le chiesi avvicinandomi al suo naso. Lei sorrise. Io brandii la chitarra, fece un cenno a Lys, che fece partire il CD.
 
- The secret side of me...
I never let you see...
I keep it caged,
But I can't control it...
So stay away from me...
The beast is ugly...
I feel the rage,
And I just can't hold it...!

 
Giuro, mai avevo sentito una ragazza cantare così, sempre mielose, Britney Spears o Celin Dion, il massimo del loro rock era Katy Perry, ma una ragazza cantare gli Skillet, con quella voce, giuro, all’inizio mi pietrificò, neanche riuscì ad emettere una nota, poi Lys mi risvegliò, la canzone stava procedendo senza chitarra, non potevo permettere che una ragazza mi avesse battuto, stava nel mio onore. Acchiappai il mio plettro al volo, e cominciai a darci dentro, suonare mi libera l’anima, sentire lei cantare poi...No, no, non sono innamorato.
 
- I, I feel like a monster
I, I feel like a monster
I, I feel like a monster
I, I feel like a monster.
(***)
 
Concluse muovendo la testa e facendo librare in aria la sua ciocca viola, che mi incantò letteralmente, e mi cadde la chitarra, riuscii a salvarla per un soffio. Lys scoppiò a ridere, lei mi guardò strano.
- Ahaha...complimenti...Nome?
Lei lo guardo con un sorrisetto.
- Quale ti piacerebbe?
Lys rimase stupefatto. Lei se ne accorse. Abbassò lo sguardo.
- Emma, mi chiamo Emma.
Disse con un fil di voce, quasi impercettibile.
- Bene. Bravissima, facci sapere quando sei disponibile, magari provi con noi...
Disse Lys con la sua solita aria impassibile.
- ...
Lei neanche rispose, non so perchè, dire il suo nome l’aveva taciuta.
- D-Devo...
Indicò la porta, neanche finì la frase che uscì. Io e Lysandro ci guadammo straniti. Mettemmo a posto l’attrezzatura ed uscii, con lo zaino sulle spalle, e sgranchiendomi la schiena. Sentii una voce malinconica, che cantava, a volte respirava.
 
- I feel so much better
Now that you're gone forever
I tell myself that I don't miss you at all
I'm not lying, denying
that I feel so much better now
That you're gone forever
(****)


 
 
Neanche credetti a quello che vidi, una lacrima, una lacrima luccicare lungo la sua guancia. In quel momento mi sentii impulsivo.
- Ah, allora non sei quello che credo, anche tu sei una bambina come tutte.
Lei si girò. Mi guardò malissimo.
- Vattene.
Sussurrò a denti stretti e girandosi dall’altra parte. Quelle parole le odiai. Con tutto il cuore. Mi avvicinai.
- E se non volessi?
- Mi hai sentito? VATTENE!
Mi disse, spingendomi via. La guardai stranito, mentre ero sdraiato per terra dalla spinta.
- Ma sei pazza? Cosa ti è preso.
Si bloccò nella sua camminata. Maledetto il giorno in cui non imparai a cucirmi la lingua. Strinse i pugni, fortissimo, perfino sangue vidi scorrere dalle unghie. Tremò per cinque secondi, prima di saltarmi addosso. Mi bloccò le braccia con le ginocchia, e appena fui immobile cominciò a prendermi a pugni, ma senza fermarsi.
- PERCHE?! PERCHE’ DOVETE SEMPRE SAPERE LE COSE??!! PERCHE’??!!
Urlava mentre sfregiava la mia faccia senza pietà. Si bloccò solo perchè le lacrime erano diventate troppe, dovette bloccarle. Io, con la faccia dolorante, mi tirai su. Provai pietà nel vederla così.
- M-Mi dispiace...
Sussurrai.
- Si, dispiace sempre a tutti...
Sussurrò a denti stretti.
- Quella canzone...conosco anche quella sai?
Lei gemette. Si alzò in piedi e camminò, andò via. La osservai girare l’angolo, poi la rincorsi, con una mano sulla guancia dolorante. La fermai.
- Ma sei testardo! NON TI E’ BASTATO??
Mi urlò, invasa da lacrime e disperazione, l’ira nei suoi occhi si percepiva lontano un miglio. Non volevo, non volevo vederla soffrire così, motivi sconosciuti, rabbia in corpo, ero riuscito perfino a farmi picchiare da una ragazza, non mi importava. Allungai le braccia, intorno alla sua vita affusolata, la strinsi a me, facendo combaciare le nostre labbra, perfetta, volubile, tutti erano così, lei di più lei era colei che riempiva quegli angoli vuoti di casa mia, lei, che lì stupita giaceva, tra le mie braccia, di un ragazzo innamorato per la prima volta in vita sua.


Canzoni:
(*) Animal I Have Become - Three Days Grace.

http://www.youtube.com/watch?v=8hn7xNSHGgU

(**) Whisper In The Dark - Skillet.

http://www.youtube.com/watch?v=omuYo49_SOQ

(***) Monster - Skillet.

http://www.youtube.com/watch?v=z06LXZQwkrc


(****) Gone Forever - Three Days Grace.

http://www.youtube.com/watch?v=Y9mezTfZzgI
  
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