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Autore: Giulz95    09/06/2013    0 recensioni
-Sali in macchina!-
[...]
-Non voglio nulla in cambio. Voglio solo svegliarmi domani mattina e sapere che non sei morta proprio stanotte, perché non potrei convivere con questa cosa. Ora sali in macchina e non fare storie.-

Fanfic sui Pentatonix, un gruppo acapella, vincitori di Sing-off (terza stagione) in particolare incentrata su Avi e su un nuovo personaggio... Se non conoscete i Pentatonix cercateli sul Youtube, sono meravigliosi *-*.
Avriel e Penelope si incontrano, si scontrano, si raccontano e...
SENTITEVI LIBERI DI RECENSIRE :D
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La sala d’aspetto del pronto soccorso era poco affollata. Evidentemente alle due del mattino Miami era una città molto sicura. Le sedie di plastica erano scomodissime, gli faceva male la schiena dopo nemmeno un quarto d’ora che ci era seduto sopra. C’era un forte odore di disinfettante che gli ricordava lo studio del signor Coifmann, il suo dentista d’infanzia, e la cosa non lo faceva sentire proprio a suo agio. Si voltò verso la ragazza seduta due posti più in là del suo. Si mangiava le unghie insistentemente e non aveva spiaccicato una parola da quando erano saliti in macchina.
 
-M-Mi chiamo Avriel…- Provò a dirle ad un tratto. Lei si voltò per un secondo e aggrottò le sopracciglia.
 
-Che razza di nome è?-
 
-E’ russo.-
 
-…Non sembri russo.-
 
-Non lo sono… Beh, mio padre lo è…-
 
-Penelope.-
 
-Bel nome…- Per lo meno ora sapeva il suo nome. –Puoi… Pensi di potermi spiegare perché siamo qui ora?-
 
-Perché hai pestato a sangue un mio…. amico?-
 
-Non l’ho pestato a sangue. Mi ero dimenticato dell’anello, non avevo mai dato un cazzotto in vita mia… Ma poi scusa, non mi sembrava fosse molto amichevole.-
 
-Abbiamo un rapporto particolare, diciamo così…-
 
-Non sono mica idiota.-
 
Penny lo guardò e sorrise.
 
-Beh, hai rischiato la pelle per me e fino a cinque minuti fa nemmeno sapevi come mi chiamo. Non sei molto intelligente, scusami.-
 
-Non c’è nulla da ridere. Chiunque si sarebbe fermato.-
 
-No, non è vero…- Penny distolse lo sguardo, guardando avanti e Avi decise di non replicare.
 
-Signorina?- Penelope si alzò davanti al medico. –E’ tutto a posto, abbiamo cucito il taglio, era una ferita superficiale. Comunque lo terremo qui per stasera, per stare più sicuri. Se vuole andare a ved…-
 
-Posso andarmene?-
 
-Certo.- Il dottore sorrise, tirò fuori una penna dal taschino e le mise davanti un foglio di carta. –Firmi qui.-
 
Penelope prese la penna e scarabocchiò velocemente il suo nome sul documento.
 
-Arrivederci.-
 
Si voltò, prese la felpa dalla sedia accanto ad Avi e si incamminò verso l’uscita.
 
-Ehi, aspetta!-
 
Penny non si voltò nemmeno. Sperava non l’avesse seguita. Maledetti documenti liberatori per i parenti.
 
-Non è tuo amico vero?- Le camminava accanto. –Se fosse stato tuo amico non avresti dovuto firmare niente, giusto?-
 
-Vuoi una caramella ora?-
 
-No, ma in effetti ho fame. Ti va di mangiare qualcosa?-
 
Penelope lo guardò negli occhi. Stava scherzando? Stava per ridergli in faccia, ma poi il suo stomaco le ricordò che erano passate quarantotto ore dal suo ultimo pasto.
 
-Solo se offri tu.- Gli passò davanti superandolo, senza accorgersi del sorriso che aveva increspato le labbra dell’uomo.
  
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