Blame it on the jetlag
Un po’ se lo aspettava, Louis, quando entrò in camera loro e vide Harry disteso addormentato sul pavimento, ancora vestito, la tracolla in mano.
Gli si avvicinò lentamente, senza far rumore, cominciando poi a svestirlo della bombetta, della borsa e delle scarpe. Lo fece voltare a pancia in su e si fermò un momento a contemplarlo, le mani fra i suoi ricci morbidi.
“Ce l’avevi quasi fatta, Harreh” sussurrò con un filo di voce, per non svegliarlo. Gli si accovacciò vicino, la testa sul suo ventre, le loro mani intrecciate e, come Harry prima, si lasciò cadere tra le braccia di Morfeo.
Gli si avvicinò lentamente, senza far rumore, cominciando poi a svestirlo della bombetta, della borsa e delle scarpe. Lo fece voltare a pancia in su e si fermò un momento a contemplarlo, le mani fra i suoi ricci morbidi.
“Ce l’avevi quasi fatta, Harreh” sussurrò con un filo di voce, per non svegliarlo. Gli si accovacciò vicino, la testa sul suo ventre, le loro mani intrecciate e, come Harry prima, si lasciò cadere tra le braccia di Morfeo.
Ispirata a questo tweet di Harry.