Salve
a tutti! ^____^ Questa è la mia prima one-shot, ma mi
auguro che sia
venuta bene anche se
molto lunga.
Oggi
è Natale, quindi non mi aspetto che leggiate in molti dato
che occupati nei festeggiamenti, spero comunque che se leggerete vi
piacerà e
casomai inserirete qualche recensione come regalo di Natale ^___<.
Detto
questo Buon Natale a tutti e buon lettura!
_________________.:Buon Natale Granger:. _________________
Stava
per arrivare…Il giorno preferito di Hermione Granger era
ormai alle porte e lei, come ogni anno, non stava più nella
pelle. Aveva già preparato
tutto: le valigie, gli abiti, i compiti già fatti, i
regali…
Già i regali, perché quella data speciale non era
un compleanno o
un anniversario, era, come avrete già capito, il Natale.
Al
24 Dicembre mancavano solo tre giorni, e
“Ehi,
Mezzosangue! Non ti sei stufata di essere così
brutta?”
L’aveva insultata Draco quel giorno mentre erano in
biblioteca. Hermione, dal
canto suo, stava leggendo tranquillamente un volume di Incantesimi, e
fece
finta di non ascoltarlo, sperando che se ne sarebbe andato, ma un
Malfoy non si
arrende mai e
continua finché non
ottiene ciò che vuole, per cui…
“Ehi
dico a te! Sudicia Mezzosangue so-tutto-io!” Sputò
tra i
denti
“…”
“Cosa
c’è? Sei diventata anche sorda adesso? Allora
facciamo il
conto: Mezzosangue, brutta, so-tutto-io, amica di Potter e Weasley,
ruffiana,
antipatica e sorda? Certo questi non sono gli unici modi in cui posso
chiamarti, ma sorda è decisamente avvilente come insulto
e…”
“Hai
finito?” Chiese
“No,
non ancora…Allora non sei così sorda a quanto
pare eh,
Mezzosangue?” Replicò l’altro.
“No,
sfortunatamente posso ancora sentire le tue parole
Malferret…”
Rispose lei pungente.
“Bene
allora toglimi una curiosità che ho ormai da un
po’ di tempo
a questa parte…” Hermione chiuse il libro e
assunse un’aria strafottente come a
dire che l’avrebbe ascoltato, ma poi se ne sarebbe dovuto
andare e lasciarla in
pace, così Draco proseguì…
“Hai
mai baciato nessuno Granger?” Chiese lui curioso
sogghignando,
certo di conoscere la risposta.
“Cosa?
Non sono affari tuoi Malfoy!” Rispose lei indignata.
“Ce
lo sapevo, la verginella Mezzosangue non ha mai baciato,
naturale! E chi potrebbe mai baciare una come te? Fai schifo solo a
pensarti,
comunque grazie, mi hai fatto vincere una scommessa che mi
frutterà venti
galeoni…” Continuò il biondo ridendo e
guardando il suo amico Blaise in segno
di vittoria.
“Beh,
arrivederci...Mezzosangue…” La salutò
lui con un ampio
sorriso compiaciuto, ma non fece in tempo a girarsi che Hermione, fino
all’ora
in silenzio cercando di reprimere la sua rabbia, diede lui uno schiaffo
così
forte da farlo indietreggiare di qualche passo.
“Io
ho baciato, Malfoy, eccome se ho baciato! Ma non vado di certo
a dirlo né a farlo davanti a tutti! Capitoo???”
Urlò la riccia che già con
quello schiaffo aveva fatto girare metà biblioteca.
“Sudicia
putt…” Ma non riuscì a pronunciare
quelle parole che
Hermione lo aveva scaraventato contro lo scaffale di una libreria con
uno
Schiantesimo.
Quasi tutti rimasero a bocca aperta.
"Hermione
Granger ha Schiantato Draco Malfoy!" Si udiva esclamare tra i ragazzi,
mentre alcuni Serpeverde
cercavano di aiutare Draco ad alzarsi.
Finalmente,
su avviso di qualche studente, giunsero sul posto
* * *
“Tè
alla menta!” Proferì Silente davanti il gargoyle
che si spostò
con un balzo rivelando una lunga scala a chioccia.
-Ma
che razza di parola
d’ordine è tè alla menta???-
Pensò Draco accigliato.
Salite
le scale i tre si trovarono di fronte la porta con battente
d’ottone che venne aperta mostrando l’ufficio del
preside.
Esso appariva grande e illuminato dal bianco della neve, che
filtrava dalle finestre e che aveva finalmente iniziato a coprire le
lunghe
distese di prato che erano rimaste verdi troppo a lungo
quell’anno.
La stanza era arredata in modo impeccabile: non spoglia, ma
nemmeno ricca di fronzoli inutili come quella della Umbridge ai suoi
tempi.
I mobili sovrastati da bizzarri oggetti che emettevano strani
rumori e soffi di fumo.
Al centro di tutto un’ampia scrivania, anch’essa
ricca di quegli
stravaganti aggeggi, e dietro di essa un’alta e invitante
poltrona color bordò.
Silente sedette su di questa e invitò i due ragazzi,
distratti a osservare ogni
centimetro di quella stanza, a sedersi anche loro, poi
iniziò a parlare
con la sua solita
calma, che aveva preso
il posto dello sdegno precedente.
“Bene…Ora
penserete che vi dirò di essere deluso dal vostro
comportamento, che non me lo sarei mai aspettato da due prefetti,
rimproverandovi e annoiandovi con chiacchiere che peggiorerebbero
soltanto la
situazione.
“Certamente sono rimasto colpito dal vostro modo di risolvere
i
problemi: esistono vie molto meno anguste e più
utili…Per cui quella che vi
darò, non interpretatela come una punizione, ma come un modo
per oltrepassare
il muro, all’apparenza insormontabile, che avete creato
attorno a voi per
impedire di stabilire un contatto…”
“Ma
io non voglio avere nessuno contatto con una come questa!” Lo
interruppe Draco che stava ascoltando controvoglia, ricevendo
un’occhiataccia
da Hermione.
“Quindi,”
Proseguì il preside come se nessuno l’avesse
interrotto
“Per risolvere le controversie che albergano tra voi,
passerete le vacanze di
Natale qui, ad Hogwarts, insieme: vi occuperete anche delle decorazioni
da
domani, che ho tardato a mettere per motivi di tempo, perciò
dovrete sbrigarvi
perché vorrei che almeno per due giorni tutti possano
ammirare la nostra scuola
bella che decorata. Farete tutto da soli tranne che per gli abeti a cui
provvederà Hagrid; e spero potrete avere un Buon Natale, in
compagnia.” I due
ragazzi a quelle parole sentirono come se il mondo stava cadendo loro
addosso e
cercarono di replicare, ma invano dato che l’anziano uomo con
un ampio sorriso
affabile li aveva congedati prima che potessero controbattere.
* * *
Hermione
non riusciva a crederci, non poteva crederci! Avrebbe
passato le vacanze natalizie insieme a Draco Malfoy, il bastardo
Serpeverde che
non aveva mai perso l’occazione per insultarla e con lui
avrebbe anche dovuto
occuparsi delle decorazioni Natalizie. Due lunghe settimane insieme al
Principe
delle Serpi: preferiva buttarsi dalla Torre d’Astronomia.
Quanto
avrebbe desiderato che tutte le Giratempo non si fossero
rotte l’anno prima…Sarebbe tornata indietro nel
tempo e avrebbe sistemato
tutto…Ma non poteva. La dura e cruda realtà le si
presentò davanti come un
regalo indesiderato e deludente da parte di una persona cara a cui devi
sorridere per forza e far vedere che l’accetti volentieri
perché non hai altra
scelta per non ferire i suoi sentimenti se non buttarlo di
nascosto…
-Ma
la realtà non si può buttare…-
pensava la riccia
affranta.
Così
tra i suoi pensieri intervallati da imprecazioni contro
Malfoy si diresse in Sala Comune, dritta a letto senza parlare ai suoi
amici
della punizione e sorbirsi i loro rimproveri per la sfuriata
contro
Mentre
si stava cambiando si osservò un attimo allo specchio in
biancheria intima e le parole di Malfoy le risuonarono in
testa…
-
Ce lo sapevo, la
verginella Mezzosangue non ha mai baciato, naturale! E chi potrebbe mai
baciare
una come te? Fai schifo solo a pensarti...-
“Non
faccio schifo…” Disse lei più per
convincersi che perché ne
era convinta.
Ma
non faceva davvero schifo.
Gli anni l’avevano migliorata notevolmente.
I
capelli ribelli e sempre inciampati ora erano morbidi boccoli
lucenti. I soliti denti sporgenti si erano sistemati, con una magia
sì…Ma erano
comunque perfetti ora. L’esile corpo da ragazzina era ormai
il corpo di una
donna: il seno incipiente cominciava a sporgere anche dai maglioni
più larghi,
le gambe slanciante erano impossibili da non osservare.
Nell’ultimo anno, infatti,
erano sempre di più i ragazzi che le donavano attenzioni, ma
era l’unica tra i
suoi amici ad essere senza un fidanzato…Harry e Ginny, dopo
tanto tempo passato
tra sorrisi e timidi sguardi, si erano finalmente messi insieme con
l’approvazione
di Ron, che anche lui aveva una ragazza…Sì anche
lui: il ragazzo buffo e
impacciato con le lentiggini, quello per cui Hermione aveva avuto
sempre un
debole e che ora stava con l’ochetta Lavanda Brown. Certo ora
non provava più
nulla per lui, solo amore fraterno, come per Harry, ma doveva di nuovo,
come
aveva sempre fatto, accettare la realtà che dopo quel bacio
con Victor Krum lei
non era più stata con nessun ragazzo tanto che ora veniva
chiamata da mezza, se
non tutta, Hogwarts, ‘verginella’, nuovo soprannome
affibiatole da Draco
Malfoy…
Una
lacrima furtiva le rigò il volto.
L’asciugo
in fretta, sì infilò il pigiama ed
entrò nel letto; e crogiolandosi nei più tristi
pensieri si addormentò.
* * *
Draco
quella sera notò l’assenza della riccia
a cena, e ne fu dispiaciuto perché avrebbe voluto
tormentarla con sguardi
assassini per la punizione che avrebbero dovuto passare insieme a
Natale.
Dopo
cena anche lui andò subito a dormire,
ossessionato dalle suppliche di Pansy di restare con lei a pomiciare.
Sdraiatosi
ripensò alla reazione della
Granger…
-Certo
che devo averla fatta proprio incazzare per avermi
Schiantato…-
Il
biondo non riusciva a capire, o forse non
voleva, che la ragazza lo aveva Schiantato perché le aveva
rinfacciato, per
l’ennesima volta, di essere una delle poche della sua
età ad essere ancora
vergine e senza ragazzo e aveva osato poi insultarla cercando di dirle
che era
una puttana. Non era come le molte ragazze che non vogliono conservare
la loro
prima volta per il ragazzo che sembra il più giusto, per cui
si provano forti
sentimenti, che si ama…Un ragazzo a cui donare la propria
verginità.
Draco
pensò per un istante che non gli
sarebbe dispiaciuto affatto avere la verginità della
Granger, ma cancellò
subito quel pensiero vergognandosene perché lui era un
Serpeverde Purosangue e
lei solo una sciocca Mezzosangue Grifondoro e non si sarebbe mai
abbassato a
tanto.
-Dopotutto
non è la prima volta che le dico che è una
verginella, certo forse puttana non
glielo avevo mai detto…Quella suora è tutto meno
che una puttana.
Doveva
ammettere che forse aveva un po’
esagerato insultandola.
-Ma
di
certo non doveva reagire in quel modo! Cazzo dovrò passare
il Natale ad
Hogwarts e con lei…-
Con
lei
che
si ostinava a
sbucare sempre più nei suoi sogni.
Lo
aveva notato da un po’ che Hermione era
diventata davvero carina.
Tutte
erano cambiate lungo il corso degli
anni, ma lei più di tutte e naturalmente in
meglio…
-Più
che meglio!-
Anche
lui naturalmente era cambiato: la
solita carnagione giallognola era più scura, ma non troppo,
quel poco che
bastava a non contrastare troppo con il biondo quasi platino dei suoi
capelli…E
il fisico…Aveva un fisico definito da
“urlo” da quasi tutte le ragazze della
scuola, da tutte tranne da lei…Hermione Granger, che non
aveva mai sentito
sbavare per lui o ammettere che era carino. Anzi lo sfidava con il suo
sguardo
come a dire che era solo un povero montato e che lei di certo non
sarebbe
caduta nelle sue grinfie. Lei, che ora era al terzo posto nella
classifica
delle più belle, superata dalla Greengrass e
-Basta
a pensare alla Granger. Porca merda! Concentrati
su…Che ne so…Il Quidditch!-
Ma
niente…Una riccia di nostra conoscenza non
è facile da dimenticare quando ti entra in testa…
Così cullato dai suoi pensieri, sempre più audaci, si addormentò, dimenticandosi, per almeno una notte, di ciò che l’avrebbe atteso l’indomani: le decorazioni natalizie.
*
* *
Purtroppo,
il fatale giorno delle decorazioni
era giunto, e con lui una ventata di ottimismo da parte di quasi tutti
gli
alunni e gli insegnanti, che ormai facevano il conto alla rovescia per
l’attesissimo Natale dopo aver fatto mille compere di qua e
di là. Tra quei
tutti non c’erano però Draco Malfoy e Hermione
Granger, i quali, certamente,
non aspettavano con ansia quel
Natale.
“Herm
ci dispiace davvero che non potrai
passare il Natale con noi…Io, Harry e Ginny ci tenevamo
così tanto…Dovremo
scartare i regali senza te…Vabbè che Malfoy ha
esagerato, ma tu potevi
anche trattenerti,
però!”
“Ve
l’ho già detto Ronald!”
Sbottò Hermione
durante la colazione.
“Può succedere che qualcuno
vada in escandescenza qualche
volta…Se avessi saputo prima cosa sarebbe successo invece di
schiaffeggiarlo e
Schiantarlo gli avrei fatto un sorrisino degno della tua ragazza e lo
avrei
ringraziato per gli insulti!” Aggiunse ormai stanca delle
lamentele dei suoi
amici, specialmente di Ron, le cui orecchie si avvamparono quando venne
nominata la sua ragazza.
“Io
lo trovo comunque formidabile!” Esordì
Harry sorridendo divertito a Hermione che ricambiò con un
sorriso divertito, ma
allo stesso tempo rassegnato all’idea della punizione.
Un
tintinnio di cucchiaio su bicchiere da
parte dell’anziano preside richiamò
l’attenzione di tutti. L’uomo si alzò
sorridendo benevolmente e allargando le braccia come ad accogliere
tutti gli
alunni tra esse.
“Bene!”
Esclamò. “Prima di terminare la
colazione, vorrei ricordarvi che quest’anno sarà
permessa un’ulteriore gita ad
Hogsmade per fare gli ultimi acquisti di Natale, prevista per
dopodomani 23
Dicembre.
“Volevo
poi scusarmi con tutti voi per aver
tardato a donare un’atmosfera più natalizia alla
scuola, a causa di
contrattempi…Ma non preoccupatevi! Caso ha voluto che, dopo
molte esortazioni
da parte della mia collega Minerva Mc.Granitt a decorare questo posto
il più
presto possibile, dal momento che sarebbe bastato un semplice gesto di
bacchetta, io abbia trovato le persone giuste per
farlo…” Schioccò due
occhiate dolci a
Hermione e Draco. “Naturalmente esse avranno il privilegio di
saltare scuola
oggi, ma dovranno adempire al loro compito senza ricorrere alla magia.
Sarebbe
troppo semplice altrimenti…Per cui decoreranno tutto alla
Babbana, nella
speranza di vedere, per quest’anno, delle decorazioni
più originali e
sbarazzine…” Meglio non riferire cosa ne aveva
pensato il biondo Serpeverde in
proposito. “Detto ciò, vi auguro di passare una
buona giornata!” Fece un cenno
allegro con il capo e tornò a sedere.
Naturalmente anche Hermione non era soddisfatta della decisione del Preside: avrebbero trascorso molto più tempo insieme!
Avevano
deciso di lasciare
Il
corridoio del primo piano era deserto.
Gazza
e Miss Purr erano a fare la ronda sugli
altri piani, per cui erano soli e l’unico rumore che si udiva
era quello dei
loro passi e delle scatole pericolanti.
“Bene
Malfoy…” Iniziò
“Granger,
Granger…Tu non hai capito niente.”
Hermione ebbe una fitta allo stomaco quando si avvicinò,
notando che Draco
Malfoy era proprio carino, ma ritornò alla realtà
cercando di non farsi
distrarre dal suo fresco e avvolgente profumo. “Credi davvero
che starò qui a
decorare tutti questi alberi, pareti e tavoli cantando magari
‘Jingle Bells’
con te??? Io non mi abbasserei mai ad attaccare ghirlande, appendere
palle di
Natale e mettere stelle di Natale sui tavoli come i
Babbani…Mai e poi mai!
Quindi io adesso me ne andrò in Sala Comune e tu farai tutto
il lavoro per me
coprendo la mia assenza, Gazza chiuderà un occhio per questa
volta!” Concluse
spavaldo il giovane sogghignando.
“Cosa???
Sei tu che non hai capito niente
brutto furetto!” Esclamò stizzita e rossa dalla
rabbia la riccia “Tu resti qui
con me a mettere tutto ciò che c’è da
mettere e poi te ne andrai! E ora
comincia ad aprire le scatole e decorare il
primo albero!” Ordinò altera.
Draco
le afferrò un braccio con odio e forza
sbattendola sul muro affianco.
“Cosa
hai detto sudicia Mezzosangue?” I loro
nasi erano a tre centimetri di distanza e Draco poté
ammirare lo splendido viso
della riccia. Ma non poteva di certo cedere adesso, o almeno era quello
che
pensava lui…
-Cazzo
Granger perché sei così bella?-
“Malfoy
mi fai male lasciami!” Lo pregò
divincolandosi.
Ma
il biondo non mollò la presa, bensì le cinse
la vita con l’altro braccio e la tirò a
sé con forza baciandola.
Tutto
accadde così rapidamente che Hermione
rimase spaesata da quel bacio, ma poi si lasciò andare, come
se fosse stata
resa impotente da quel gesto, non potendosi ribellare.
-Perché
mi sta baciando?-
pensava la riccia non dispiaciuta affatto da ciò che stava
facendo il biondo.
Dopo
un po’ si staccarono per riprendere
fiato, ma erano ancora vicinissimi con i loro corpi.
“Malfoy
perché mi hai baciata?” Chiese lei.
“E
tu perché hai risposto al bacio?” Chiese
lui con un ghigno passando la sua mano sulla vita della ragazza
sentendo la sua
eccitazione crescere.
“E’
per una scommessa vero?” Chiese con filo
di voce sommersa dal piacere.
“E
se anche fosse?” La sua mano salì sul seno
della ragazza provocandole un leggero gemito. “Non mi sembra
ti sia dispiaciuto
così tanto…”
Hermione
a quella risposta avvampò sia per
l’imbarazzo che per la rabbia e tirò un altro
schiaffo al povero Draco.
“Dico,
ma sei impazzita???” Chiese incredulo
“Come
ti permetti?! Sei solo un bastardo!” Urlò
arrabbiata la riccia girando i tacchi e portando le scatole delle
decorazioni con
sé allontanandosi più che poteva da lui che con
un ghigno iniziò a decorare il
primo albero.
-Quella doveva capitare a Serpeverde!-
*
* *
Draco,
ovviamente,
non aveva idea di come si decorasse un
albero di Natale alla Babbana: le ghirlande dovevano girare a spirale
sull’albero, ma il biondo pensò di tirarle sulla
punta di questo e lasciarle
pendere pericolosamente; le palle di Natale dovevano essere appese
sulle punte
dei rami, ma lui le tirò a caso addosso al povero albero,
facendole incastrare
tra i rami, essendo certo che si mettevano così; le luci poi
(potevano essere
stregate per farle stare accese) decise di tagliarle lampadina per
lampadina,
dato che avrebbero funzionato ugualmente, per poi farle piovere
sull’albero,
pensando che era così che le luci girassero attorno
all’albero; la stella,
infine, decise di bucarla e farci passare dentro un ramo, dato che non
aveva
voglia di prendere una scala e salire fino alla punta e poi gli
sembrava più
carino così.
Il
risultato? Un albero con rami spezzati,
palle di Natale conficcate tra essi, ghirlande penzolanti, piccole
lampadine di
luce colorata sparse per terra e tra le foglie e una stella di Natale
bucata
che troneggiava al centro dell’albero.
Non
era di certo il top degli alberi di
Natale, per non parlare del tempo che aveva impiegato a farlo: Hermione
aveva
decorato quattro piani lui invece solo un albero e che
albero…
“Ma
che diavolo…Ahahahahahah!!!!!” Hermione
era tornata al primo piano per giungere in Sala Grande dato che
l’ora di pranzo
era ormai vicina e non poté trattenersi dal ridere alla
vista di quello che era
definibile uno scempio.
Malfoy
invece era lì, ad osservarlo
compiaciuto e alla risata della ragazza si chiese
cos’è che non andava.
“Che
vuoi Mezzosangue?” Chiese brusco il
ragazzo.
“Niente…Ahahaha!
E’ che…Mio Dio
Malfoy…Ahahahaha!!! Ma che diavolo hai fatto a questo povero
albero? E le luci
poi? Ahahahah!!! Hai tagliato tutte le lampadine, perché? E
che ci fa quella
stella bucata al centro dell’albero? Ahahah!” Non
riusciva a smettere di ridere
e per la prima volta Draco sentì ciò che si prova
quando si viene derisi e
insultati. Per lui era un insulto! Ci aveva messo così tanto
a tagliare sei
metri di luci!
“Hai
finito di prendermi in giro? Vorrei
vedere il tuo di albero di Natale!” Rispose offeso il
biondo.
Finalmente la
ragazza smise di ridere.
“I
miei
alberi di Natale! Cavolo, hai fatto solo
questo…Coso…Durante tutta la
mattinata?” Chiese sconvolta.
“Sì,
perché tu?” Chiese altrettanto sconvolto
“Io
ho decorato quattro piani!” Esclamò
indignata. “Pareti, aule libere e armature
comprese!” Era inutile Hermione era
brava in tutto eccetto il Quidditch.
“Senti
Granger non rompere ok? Se non ti va
bene fai tutto da sola!” Le rispose brusco e un po’
offeso.
Hermione
non poteva crederci che anche Draco
Malfoy, il freddo e impassibile Serpeverde, potesse offendersi.
“Erada!”
Proferì con sufficienza la riccia e
l’orrendo albero tornò come prima, senza alcuna
decorazione.
“Cosa
diavolo hai fatto???” Chiese arrabbiato
“Malfoy
non fare quella faccia. Faceva schifo
quell’albero! Dai adesso è meglio che andiamo a
fare pranzo, poi riprendiamo a
decorare tutto…” Rispose la ragazza. “Ma
che ha detto chi è passato di qui?”
Chiese poi curiosa.
Malfoy
che fin’ora era
stato in silenzio sconcertato dal fatto
che tutto il suo lavoro era andato a puttane rispose acido e con
rabbia. “Fatti
i cazzi tuoi Mezzosangue se non vuoi che ti do uno schiaffo!”
E se andò
lasciando
-Mi
sa
che ho esagerato con gli schiaffi…- Pensò
incamminandosi anche lei verso
* * *
Tutti
rimasero stupiti dalle eccellenti
decorazioni che erano state fatte fino a quel momento, congratulandosi
con
Hermione dal momento che solo lei era stata vista adoperarsi nel suo
compito.
Draco
era furioso e non rivolse la parola a
nessuno se non per fare qualche insulto: se c’era una cosa
che Draco Malfoy
odiava era perdere.
Il
banchetto fu consumato nel giro di un
quarto d’ora e
-Mamma
mia quant’è permaloso!-
Pensò la riccia iniziando a decorare
Draco,
d’altro canto, non sapeva dove andare.
Doveva decorare almeno qualcosa anche lui.
Silente,
a quanto pareva, se ne era accorto
che solo Hermione stava scontando la punizione e con un gufo, per non
attirare
troppo l’attenzione, lo aveva avvertito di darsi una mossa.
Così ora era in bagno a fumarsi una sigaretta, a sedere con la schiena poggiata sulle fredde mattonelle di marmo di una parete. Non riusciva a pensare ad altro che alla Grifondoro e a quel bacio che si erano scambiati. La voleva più di ogni altra cosa. Ma sapeva che da Hermione Granger non poteva ottenere solo sesso.
Il
pomeriggio passò velocemente.
Ormai
nella Sala Grande mancava solo un
albero da decorare che Hermione aveva lasciato aspettando
l’arrivo del biondo
per decorarlo insieme a lui, il quale, però, non aveva dato
segno di vita
dall’ultima volta a pranzo.
Per
il resto l’enorme stanza non sembrava più
la stessa.
Lunghe
ghirlande di colori sgargianti
giravano per tutto il perimetro della Sala, candele luminose
illuminavano l'interno delle
armature che sembravano buffe più che risolute con
quell’agrifoglio sull’elmo,
luci colorate che si accendevano a intermittenza sugli alberi di Natale
ricchi
anch’essi di ghirlande e palle di Natale imporporate.
Sembrava più magica del
solito, ineguagliabile rispetto agli altri anni.
-Cielo
Herm! Stiamo parlando di Draco Malfoy!- Pensò
Ancora
regnava un albero indecorato nella
Sala Grande.
La
ragazza era ormai rassegnata all’arrivo di
Malfoy e alla fine decise di accingersi a decorare anche
l’ultimo albero.
Praticamente
aveva fatto quello che voleva
Aprì
la scatola di decorazioni rimasta e
iniziò a far girare una ghirlanda rosso fuoco attorno
all’abete quando una voce
la richiamò.
“Ehi!
A me niente? Hai fatto tutto tu
Granger, lascia qualcosa anche a me!” Disse ghignando Draco
che dopo molti
ripensamenti si era deciso ad andare in Sala Grande. Non sembrava per
niente
arrabbiato, anzi.
“Malfoy!
Dove eri finito?” Chiese cercando di
sembrare più altezzosa possibile, ma invano dato che si
vedeva da un miglio che
era contenta di vederlo.
“E
tu?” Chiese avvicinandosi a lei.
“Te
l’ho fatta io la domanda!” Esclamò con
un
sorrisetto sotto i baffi.
“Stavo
fumando qualche sigaretta…” Rispose
avvicinandosi ancora di più.
Hermione
poteva sentire ancora una volta il
suo profumo intenso inebriarle la mente: questa volta sapeva anche di
fumo, ma
non le dispiacque affatto, era più trasgressivo…
“Malfoy…”
Disse con un filo di voce la
ragazza.
“Che
c’è Granger?” Sussurrò il
biondo. I loro
nasi erano di nuovo a tre centimetri di distanza. Hermione sentiva che
le sue
gambe sarebbero cedute da un momento all’altro. Ma proprio
mentre stavano per
baciarsi…
“Dracuccioooo!!!”
Urlò una voce stridula
proveniente dall’ingresso della Sala Grande.
I
due si allontanarono subito, tanto che
Draco sbattè con il piede sulla scatola delle decorazioni
facendo rovesciare a
terra il
contenuto.
“Dracuccio!
Mirtilla Malcontenta mi ha detto
che eri nel bagno dei maschi, ma non ti ho trovato, così ti
ho cercato qui. Mi
annoiavo tanto in Sala Comune…” Disse
“Che
ne dici di andare in camera tua?” Chiese
mordendosi il labbro inferiore la mora.
“Ehm…Sono
tentato…Ma no grazie. Devo
continuare la punizione di Silente.” Disse scocciato il
biondo scanzando Pansy.
“Preferisci
stare con
Draco
vide Hermione assumere un’aria più
triste di come lo era stata fino a quel momento
“E
se anche fosse? Vattene Pansy! Vai dal tuo
adorato Blaise!”Esclamò arrabbiato il biondo
suscitando stupore nella riccia
che sorrise tra sé.
“Ma…Draco
che dici? Perché Blaise? Lo sai che
io voglio solo te!” Esclamò ammiccando ancora
più di prima e abracciandolo.
Draco stufo la scansò bruscamente.
“Pansy
non sono stupido! So che ti fai tutta
Hogwarts da tre anni ormai. Quindi vattene e non rompermi
più!”
“Ah
sarei io quella che si fa mezza Hogwarts
vero? E tu? Che te ne giri minimo una al giorno?” Chiese
indignata la mora.
“Ma
almeno io non lo nego! Tu invece vuoi
fare la santarellina e sei solo una puttana!”
Ringhiò Malfoy
Hermione
che fino a quel momento era stata in
disparte prese inaspettatamente le difese di Pansy.
“Draco
basta!” Gli ordinò minacciosa. Non si
accorse nemmeno di aver pronunciato quel nome, che rese il biondo
compiaciuto
più che arrabbiato per l’intervento della ragazza.
“Sta
zitta tu! Non mi serve qualcuno che mi
aiuti! So benissimo difendermi da sola!” Rispose sgarbata
“Senti
Pansy il nome è mio chiaro? E decido
io come deve chiamarmi la gente! E ora lasciami in pace e vattene ho
detto!”
Esclamò ancora più arrabbiato il Serpeverde.
Pansy allora se ne andò via
singhiozzando e maledicendo
“Allora
Granger…A cosa devo l’onore di essere
chiamato per nome?” Chiese sogghignando e prendendo per la
vita Hermione che
gli dava le spalle.
Lei
si divincolò dalla presa e si girò verso
di lui.
“Non
dovresti chiamarla così…”
“Così
come scusa? Si fa tutta Hogwarts e non
devo dire che non è una puttana?”
“E
tu allora? Sei un puttaniere! Se non un
puttano!” Esclamò indignata la riccia.
Draco
non potè trattenersi e scoppiò a
ridere.
“Che
c’è?” Chiese interrogativa Hermione
vedendo Draco che si piegava in due dalle risate.
“Pu…Ahahah!
Puttano? Dio Granger, questa è
troppo forte…Ahahahah!”
“E’
la verità!” Rispose iniziando a ridere
anche lei.
E
così si ritrovarono a sghignazzare mentre
decoravano l’ultimo albero, anche perché Draco
diede di nuovo esempio della sua
incapacità con le decorazioni babbane...
“Draco,
ma che fai?” Chiese Hermione vedendo
il biondo che ricominciava a tagliare le luci.
“Taglio
le luci per poi tirarle sull’albero!”
Rispose come se fosse una cosa naturale il ragazzo.
“Oddiooo!!
Ahahahaahah!!!! Ma no! Ahahah! Le
devi far girare attorno all’albero!”
Esclamò ridendo e prendendo le luci.
Ed
ora eccolo lì. L’albero che venne ammirato
di più tra tutti.
Era
diverso dagli altri. Draco lo voleva
decorare tutto di verde e argento, come i colori della sua Casata, ma
Hermione
ebbe l’idea di farlo dei quattro colori delle Casate.
Le
ghirlande oro, verde, blu scuro e argento
si intrecciavano tra loro creando un meraviglioso effetto; e Silente
non potè
fare a meno di notarlo.
Finalmente
Draco e Hermione avevano superato
le loro divergenze. Era bastato un quarto d’ora insieme. Il
Preside lo sapeva e sperava che non avrebbero dovuto passare il Natale
insieme.
Un
tintinnio di cucchiaino su bicchiere
attirò l’attenzione di tutti come la mattina.
“Bene!”
Esordì l’anziano preside. “Come
avrete tutti notato le decorazioni di quest’anno sono
meravigliose! Ma per
tutto questo effetto natalizio, che di certo non dimenticheremo tanto
presto,
dobbiamo ringraziare la signorina Hermione Granger e il signor Draco
Malfoy, i
quali hanno adempito, più o meno…”
Lanciò un sguardo furbo al biondo
“…Alla
loro prima punizione, ed è per questo che la seconda non
dovranno eseguirla.
Potranno passare il Natale a casa propria e non qui ad
Hogwarts.” Draco e
Hermione furono stranamente delusi per un istante tra le esulatazioni
dei loro compagni. Il biondo era certo
che
poteva scordarsi la verginità della Granger e la riccia i
suoi baci da sogno.
“Detto
ciò volevo augurarvi prima di partire
per le vacanze, un Buon Natale e Felice Anno Nuovo!” Il
preside sorrise
affabile ricevendo applausi e ringraziamenti e tornò a
sedersi.
*
* *
Hermione
uscì dalla Sala Grande dopo cena, dirigendosi
verso il corridoio della Stanza delle Necessità dove
trovò appoggiato al muro
vicino alla porta Draco Malfoy che stava fumando.
“Granger!”
La richiamò facendo un tiro dalla
sigaretta e guardandola negli occhi con uno sguardo da far gelare il
sangue
-Hermione
quando fuma è orrendo, è orrendo ripetilo!
E’ più brutto di Gazza…Aaaa! Non ce
la faccio…E’ sexy…E’
dannatamente sexyyyy!- Pensava
tra sé la riccia osservando Malfoy e mangiandoselo
con gli occhi.
“Vuoi
entrare?” La invitò Draco aprendo la
porta della Stanza e facendo dei cerchietti con il fumo.
Quello
che si presentò davanti a Hermione era
incredibile: una meravigliosa camera da letto enorme con in fondo al
centro un letto
a
baldacchino con delle lenzuola di seta rosse.
Hermione
avvampò e tolse lo sguardo
“Sei
più carina quando arrossisci sai?” La
provocò facendo un ultimo tiro e buttando la sigaretta
spegnendola con il piede.
“Malfoy
so che lo dici a tutte le ragazze!”
Replicò decisa.
“Sì
è vero, ma nel tuo caso è la
verità…”
Rispose avvicinandosi ancora di più.
“Beh
sappi che non ci cascherò un’altra
volta! Non m’incanti con i tuoi sgua…”
Ma non finì la frase che il biondo la
zittì con un bacio cingendole la vita e spingendola nella
stanza.
Si
staccarono dopo quelle che sembrarono ore.
Ripresero fiato e tornarono a baciarsi sempre con più foga.
Draco la portò sul
letto e la strinse a sé premendo il suo bacino contro quello
della ragazza e
iniziando a baciarle il collo, provocando in lei gemiti di piacere.
“Draco…E
se entra qualcuno?” Chiese ansimando.
“Imparerebbe
qualcosa…” Rispose continuando a
torturarle il collo e togliendogli il maglione della divisa. Hermione
lo imitò
toccando gli addominali scolpiti del ragazzo sopra la camicia che
iniziò a
sbottonare.
Dopo
poco si ritrovarono in biancheria
intima.
Il
biondo notò il meraviglioso corpo della
ragazza e lei il suo, sembravano delle divinità greche.
Poi
lui le sbottonò dolcemente il reggiseno
iniziando a toccarle e baciarle il seno sotto i gemiti sempre
più irrefrenabili
della Grifondoro.
Hermione
passò un dito nell’elastico dei
boxer neri e aderenti del Serpeverde che emise anche lui un gemito
colmo di eccitazione. Si
liberarono a vicenda degli ultimi indumenti rimasti e Draco
iniziò ad entrare
in lei piano e dolcemente.
Stavano
facendo l’amore…
Draco
Malfoy e Hermione Granger stavano
facendo l’amore.
Non
del sesso occasionale e abituale che il
biondo faceva ogni giorno con una ragazza diversa. Hermione gli stava
regalando
delle sensazioni che lui non aveva mai provato con
nessun’altra e lei capì che
Draco era il ragazzo giusto a cui regalare la sua prima volta. Se
qualcuno
gliel’avesse detto prima non ci avrebbe mai creduto che
avrebbe fatto l’amore
per la prima volta con Draco Malfoy e forse si sarebbe rinchiusa dentro
la sua
camera per sempre, ma ora erano lì.
Il
dolore iniziale della ragazza lasciò
spazio al piacere che coinvolse i due giovani in un amplesso che
sembrò
infinito, finchè non
raggiunsero l’apice
del piacere.
“Draco…”
disse con un filo di voce la ragazza
ancora eccitata dopo essersi sdraiati entrambi sul letto.
“Dimmi…”Rispose
anche lui piano per
l’eccitazione e abbracciandola
“Sono
contenta di averlo fatto con te
per la prima volta…”
Draco
sorrise.
“E
io sono ancora più contento di aver fatto
l’amore con te
per la prima volta…Hermione…”
Hermione sorrise. Anche per lui era stato bello e migliore i tutte le altre volte…
*
* *
Il
treno era appena arrivato e un mucchio di
ragazzi si affollava ad ogni entrata.
Hermione
invece era lì che, con i suoi
bagagli a terra, scrutava la folla in cerca di una testa biondo platino
“Stai
cercando qualcuno Granger?” Chiese una
voce ben conosciuta alle spalle della Grifondoro.
La
riccia si girò di scatto e trovò Draco
Malfoy in tutta la sua bellezza lì davanti a lei che
ghignava soddisfatto.
“Sì…in
effetti sì. Cercavo te.” Rispose con
uno sguardo furbo la ragazza.
“Lo
sapevo…Dopotutto chi è che non mi cerca
di questa scuola?” Chiese avvicinandosi alla ragazza con il
suo solito ghigno.
“Sempre
modesto a quanto pare…Beh volevo darti questo
prima di partire…” Disse porgendogli un pacchetto
color verde e argento. Draco
lo guardò compiaciuto e lo scartò. Era un
calamaio e una penna verdi scuro con
incise in argento le iniziali del suo nome: ‘D.M.'’
“Allora
ti piace?” Chiese ansiosa la riccia.
“Secondo
te?” Rispose con una domanda.
“Ma
non sai rispondere normalmente un sì o un
no?” Replicò
“Certo
che mi piace, grazie…” Rispose facendo
uno dei suoi veri e rari sorrisi.
“Lo
sapevo!” Esclamò sorridendo compiaciuta
la ragazza.
“Beh
allora io vado…Ci vediamo.” La salutò
il
ragazzo senza troppo cerimonie.
Hermione
rimase un po’ male a
quell’atteggiamento, ma pensò che forse aveva
fatto così perché era Draco
Malfoy…
“Ah
dimenticavo…” Si girò e le
lanciò un
pacchetto color rosso e oro facendogli un occhiolino.
Lei
lo scartò curiosa e trovò un braccialetto
con scritto:
‘
H..G . & D.M.’
“Grazie
Draco è bellissimo…” Disse Hermione
con le lacrime agli occhi e Draco si avvicinò dandole un
bacio, dolce e
passionale.
“Buon
Natale Granger…” Disse il biondo dopo essersi
staccati. E le fece un altro
occhiolino allontanandosi.
"Buon Natale Draco" Sussurò la riccia.
Poi
sorrise e si voltò dirigendosi verso
l’entrata del vagone più vicino: si stava
innamorando di Draco Malfoy e lui di
Hermione Grager…
…The
End…
*
* *
SPAZIO
DELL’AUTRICE
Finito! ^_____^
Se siete arrivati alla fine vuole
dire che un po’ vi è piaciuta, almeno mi auguro,
quindi spero inserirete una
recensione dicendomi cosa ne pensate!
Un bacione e
ancora Buon Natale a tutti! ^___<
Recensiteeeee!!!