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Autore: valentinalovatic_ss    09/06/2013    5 recensioni
Eccomi,nuovo giorno e nuove sofferenze.
Sinceramente non ho voglia di di andare a scuola per sentire le offese di quattro mocciosi che si lamentano di quella cosa grossa e molliccia che mi riveste il corpo.D'altra parte come non dargli torto?A chi piacerebbe una ragazza che tra poco rotola,piena di tagli e mai con un sorriso sulle labbra?A nessuno.ecco è questo il riassunto della mia vita.Dello schifo che vivo tutti i giorni..
-Demi è pronto!!- fortunatamente mia madre mi toglie dai miei pensieri e dalla voglia di suicidio che mi riveste ogni secondo,ma lei non sa' tutto quello che provo e questo rende tutto dannatamente più difficile perchè anche se non hai un'amica che ti aiuta a sopravvivere avrei una madre che ti consola nei momenti peggiori ma io nemmeno quello,non lo merito.Arrivo in cucina e osservo mia madre tutta decisa a preparare il caffe ma solamente poco più tardi mi accorgo dell'orologio che nevroticamente continua a battere il tempo.E tardissimo devo muovermi,prendo una merendina e trascino mia madre fuori di casa fino alla macchina,una nuova giornata è iniziata
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 1 cambiato

    Eccomi,nuovo giorno e nuove sofferenze.

    Sinceramente non ho voglia di di andare a scuola per sentire le offese di quattro mocciosi che si lamentano di quella cosa grossa e molliccia che mi riveste il corpo.

D'altra parte come non dargli torto?A chi piacerebbe una ragazza che tra poco rotola,piena di tagli e mai con un sorriso sulle labbra?A nessuno.ecco è questo il riassunto della mia vita.Dello schifo che vivo tutti i giorni..



    -Demi è pronto!!- fortunatamente mia madre mi toglie dai miei pensieri e dalla voglia  di suicidio che mi riveste ogni secondo,ma lei non sa' tutto quello che provo e questo rende tutto dannatamente più difficile perchè anche se non hai un'amica che ti aiuta a sopravvivere avrai sempre  una madre che ti consola nei momenti peggiori ma io nemmeno questo,non lo merito.Arrivo in cucina e osservo mia madre tutta decisa a preparare il caffe ma solamente  poco più tardi mi accorgo dell'orologio che nevroticamente continua a battere il tempo.E tardissimo devo muovermi,prendo una merendina al latte  e trascino mia madre fuori di casa fino alla macchina,una nuova giornata è iniziata.

    Entro in classe in ritardo e sento i lamenti dei miei compagni che mi incitano a tornarmente da dove ero arrivata - No eccola la ritardata  !- , -Ma chi ti ci ha chiamato!-,-Ma perchè non vai via?-

    Sento che sto per piangere ma mi trattengo e lascio  che gli insulti mi trapassino  sopra senza sentirli e cerco di mettermi nell'unico posto libero che trovo,in fondo la classe. Pure la professoressa si lamenta ma d'altra parte di lei m'interessa ben poco

    Finita la lezione mi metto da una parte a guardare i miei compagni che tranquilli si divertono senza mai coinvolgermi in niente quando sento delle mani che mi toccano il braccio.E' una mia " amica" che terrorizzata nota i tagli .. si esatto propio i tagli,quelle cicatrici che porti sempre con te e quando stai male ti fai solamente perchè godi vederti soffrire e sentire il sangue che ti scorre giu' per il polso,amavo quella senzazione.Era come una liberazione per me togliere il marcio che mi rivestiva dentro sperando che finito di sanguinare sarei potuta stare meglio anche se non era mia cos' .DEMI MA SEI IMPAZZITA ? . la blocco subito

 Maddi non urlare quei tagli me li sono fatti da sola .. cioè .. io per sbaglio .. insomma non io , ciè non ho fattoapposta . Madison inizia a urlare per tutta l'aula e io non ci capisco più niente fino al momento che mi calmai e gli gridai dritta guardandola negli occhi. -Sono cascata,e basta!-

    A quel punto me ne andai in bagno e scoppiai a piangere ripensando a tutto quello che successe ieri dentro la mia casa.


    Ero seduta sul letto quando senti mia madre che gridava dicendomi di mettere a posto la camera. Da quel momento non ci capi più nulla,e tuttora ricordo solo a pezzi . Le botte che mi dava,io che cercavo di scappare,lei che mi rincorreva dicendomi che gli facevo schifo che mi odiava e che non riusciva a vedermi in faccia senza vomitare faceva male.In quell'attimo non ci capi' più niente e gli tirai due schiaffi . Non capiro' mai quel che mi passo' in mente in quel momento,so solo che tutto questo derivava anche dalle medicine che prendevo e sapevo benissimo che da smepre nel mio cervello qualcosa non andava.



Usci' dal bagno con gli occhi lucidi ma fingendo un sorriso sulle labra,non vedevo l'ora che finisse la scuola..
   

Buongiorno :)
Questo è il primo capitolo di una storia molto complessa e delicata che purtoppo molti adolescenti vivono ma di cui la gente non ne parla abbastanza.
Spero che vi appassionate a questa storia e la metterete tra i preferiti,vi avviso che i primi quatto capitoli saranno un po' diversi da quelli che verranno dopo,diciamo che saranno una preparazione alla vera storia.
Vi ringrazio a chi la letta e vi prego di RECENSIRLA così io possa correggere i miei errori o semplicemente dirmi cosa ne pensate.
Ora vado al prossimo capitolo,ciao !
-vale

  

   
 
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