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Autore: AnnabelSwift    09/06/2013    6 recensioni
"« Devo minacciarti per avere la tua attenzione, Granger? »
« Che vuoi? »
« Siamo suscettibili, vedo ».
« Non hai risposto alla mia domanda » insisté Hermione.
Malfoy, dapprima, aggrottò le sopracciglia. « Ah. Voglio invitarti alla festa di stasera ».
« Festa? Io? Con te? »
« Sala Grande. Ti piacerà ».
« Non ho detto che verrò » ribatté lei.
« Non hai nemmeno detto che non verrai. Vengo a prenderti io. Ciao, Granger »."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Ingenua



« Per la miseria, Hermione! » sbottò Ron.
« Scusami, Ronald, se sto tentando di aiutarvi! » rispose lei di rimando.
« Non ci stai aiutando, stai peggiorando la situazione! Non capisco perché non ti abbiano messo tra i Corvonero, dato che vuoi sempre fare la saputella! »
« Fattelo da solo, allora, il compito di Pozioni! » sbraitò Hermione, tanto che alcuni Serpeverde che studiavano al tavolo accanto si voltarono e sghignazzarono. « Ma guardateli, litigano come una coppietta di innamorati! » ridacchiò Pansy Parkinson. « Hey, Potter, come ci si sente a fare il terzo incomodo? » Harry la ignorò. Hermione si alzò di scatto e se ne andò impettita, quasi inciampando nel mantello.
« Femmine » disse Ron a bassa voce, alzando gli occhi al cielo e scuotendo il capo.
La biblioteca non era più un buon posto per studiare: i Serpeverde stavano ancora sghignazzando. « Avanti, andiamo » disse Harry, mettendo piuma, inchiostro, libro e pergamena nella borsa.
 
 
« Oh, fantastico, una D in Pozioni! » esclamò Ron adirato, scoccando un’occhiata di rimprovero a Hermione.
« Consolati, almeno non è una T » disse lei. Harry, Ron e Hermione passarono accanto, nel corridoio, a Malfoy, Tiger e Goyle. “Oddio, era un occhiolino quello?” pensò Hermione. Draco Malfoy che fa l’occhiolino a Hermione Granger, una Grifondoro Mezzosangue? No. Immaginazione. Però sembrava così reale… E se…
« Hermione? Hermione, mi stai ascoltando? » Harry la riscosse dai suoi pensieri.
« Cosa? Oh, sì. Sarebbe fantastico » rispose lei, pur non avendo sentito una parola.
 
 
Il giorno dopo, Hermione pensò di andare in biblioteca per dedicarsi agli studi, dato che, a causa della pioggia, la Sala Comune era piena ed era praticamente impossibile concentrarsi. « Hermione, andiamo? » le domandò Harry che, insieme a Ron, era appena entrato nella Sala Comune.
« Dove? »
« Come dove? Da Hagrid, come ti ho detto ieri ».
Ieri? Ieri quando? Ah, forse quando stava pensando a Malfoy, mentre lei, Harry e Ron cercavano di fare i compiti di Incantesimi. Mmh, forse durante la cena, quando si sorprese a fantasticare sul ragazzo. No, no. Quando le aveva fatto l’occhiolino, e lei si era persa in mille pensieri. Sì, decisamente in quel momento.
« Scusa, Harry, non posso venire. Sai, i compiti… » La pila dei compiti sembrava infinita; non poteva di certo non farli.
Dopo essersi scusata più volte, Hermione prese la borsa e andò in biblioteca, dove si sedette e iniziò a scrivere sulla pergamena. “Il Doxy viene spesso scambiato per una Fata… Oh, accidenti, chi è che tossisce così forte?” Hermione alzò lo sguardo perlustrando fin dove poté. Chinò di nuovo il capo sulla pergamena. “…benchè si tratti di una specie… Dannazione, di nuovo?” Andò con lo sguardo alla ricerca di quello studente che sembrava si stesse soffocando a forza di tossire. 
“…piuttosto diversa. Come la Fata, possiede… Oh, basta, mi sono stancata!” Si alzò di scatto dalla sedia, senza pensare, e vide che la fonte di tutto quel baccano era Draco Malfoy. « Hey, Malfoy » sbottò, « che ne diresti di andarti a soffocare da un’altra parte? » Lui smise di tossire. « Sai, mi dài sui nervi, e non rie… » s’interruppe. “D’accordo, o ho le allucinazioni, o quello era un occhiolino. Un altro”. Fece finta di niente e, prima di abbassare lo sguardo, vide gli angoli della bocca di Malfoy piegarsi verso l’alto. “…una minuscola forma umana, anche se…”
« Devo minacciarti per avere la tua attenzione, Granger? » le soffiò il ragazzo nell’orecchio. Draco Malfoy era dietro di lei, e le stava parlando senza il suo solito tono arrogante. O quasi. Hermione cercò di controllare il respiro. “Dentro, fuori, dentro, fuori”. Tentò in tutti i modi di essere aggressiva. « Che vuoi? »
Malfoy avvicinò ancora di più la bocca all’orecchio della ragazza. « Siamo suscettibili, vedo ». 
Hermione sentì le guance avvampare, e cercò di rinfrescarle con le mani tremanti.
Il ragazzo riprese la posizione eretta. « E anche nervose » sorrise. « Posso sedermi? »
Hermione non rispose, e lui si sedette vicino a lei. « Chi tace acconsente ».
« Non hai risposto alla mia domanda » insisté Hermione.
Malfoy, dapprima, aggrottò le sopracciglia. « Ah. Voglio invitarti alla festa di stasera ».
« Festa? Io? Con te? »
« Sala Grande. Ti piacerà ».
« Non ho detto che verrò » ribatté lei.
« Non hai nemmeno detto che non verrai. Vengo a prenderti io. Ciao, Granger ».
Hermione non ebbe neppure il tempo per aprire bocca, che lui se n’era già andato. “Saranno tutti Serpeverde. E poi, avranno il permesso?”
 
 
Hermione aveva scelto il suo vestito migliore: con la scollatura a cuore e leggermente ampio, lungo fino a terra, con dei brillantini argentati tutt’intorno alla vita. Il turchese le donava. Indossava un braccialetto del colore del vestito, ma leggermente più scuro, e aveva raccolto i capelli. Erano le undici, e nel dormitorio lei era l’unica sveglia. Sgattaiolò fuori, fino alla Sala Comune, e poi passò attraverso il buco del ritratto.
Finalmente, Malfoy arrivò. Indossava uno smoking, e aveva cercato di ordinare i capelli sbarazzini con il gel. « Wow » sussurrò.
« Come, prego? Era un complimento implicito? » sorrise Hermione.
« Non ti illudere, Granger ». Malfoy cinse la vita della ragazza, e andarono alla Sala Grande. Quando entrò, Hermione vide che era vuota, e con una sola differenza: i tavoli erano spostati, tali da lasciare abbastanza spazio per ballare. Con un gesto della bacchetta, Malfoy fece partire la musica. « Vuole concedermi questo ballo? »
“Santo cielo, tutto questo non è reale”. Hermione porse la mano al ragazzo, ed entrambi s’inchinarono. Iniziarono a volteggiare, e volteggiare, e volteggiare… Ballarono fino allo sfinimento.
« Sai, Granger » disse lui con le mani appoggiate sulla vita di Hermione, proprio dove erano collocati gli strass, « tutti i Grifondoro dovrebbero essere come te ».
Le parole uscirono dalla bocca della ragazza senza che potesse pensarci. « Come sono io? »
Malfoy attese un attimo. « Ingenua ». Prima che Hermione potesse protestare, posò le labbra sulle sue.
Le gote delle ragazza s’infuocarono, e le mani cominciarono a tremare. Allontanò leggermente il viso. « Sai, Malfoy, tutti i Serpeverde dovrebbero essere diversi da te » sussurrò tra un respiro e l’altro.
« Come sono io? » sorrise lui.
« Maledettamente stronzo » rispose lei, e riprese a baciarlo.
  
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