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Autore: itsRori    10/06/2013    5 recensioni
-Da quanto ci conosciamo? Quattro anni? Bene.-l'inizio del suo discorso,all'apparenza interminabile mi lasciò un po' perplesso-In pochi mesi dopo la formazione della band sei diventato il mio migliore amico,sapevi sempre cosa dirmi. In ogni occasione.
Quando ho rotto con Kelsey tu eri lì,pronto ad asciugarmi le lacrime ed a confortarmi,dicendomi che tutto sarebbe andato meglio.
Da quel giorno però sono cambiato
.-il suo tono nelle ultime parole era sollevato,sembrava felice di essersi tolto questo inutile blocco di mattoni dallo stomaco-Ho cominciato a diventare il 'Womanizer' del gruppo ricordi? "Thomas Parker della celeberrima band dei 'The Wanted' si porta a casa un'altra conquista"-come dimenticarlo,quell'articolo di giornale è stato l'inizio della sua distruzione-non mi importava di quelle parole,non era un problema avere quel nome accalappiato con cui tutti i media ormai mi chiamavano quando uscivamo dai locali.
La cosa che più mi importava era sapere che accanto a me c'eri tu
.-disse
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Max George, Tom Parker
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ore 23:30 PM
Dublino,Irlanda.


Il concerto era appena finito.
Nathan aveva proposto di andare a ballare nonostante non si reggesse in piedi dalla stanchezza.
"Qualche drink e sarai più sveglio di quanto tu non sia mai stato"-la frase che aveva detto Jay continuava a rimbombarmi nella testa con insistenza.
Non volevo andare in qualche insulso locale a ubriacarmi per poi svegliarmi al mattino con un mal di testa atroce,volevo ricordare tutta la serata,ma la stanchezza mi assaliva così tornai in albergo,insieme a Seev.
Durante tutto il tragitto pensai a come sarebbe andata se fossi andato anche io in discoteca.
"Avrei rimorchiato perché sono famoso,mi sarei ubriacato fino a dimenticare il giorno in cui sono nato,sarei finito a letto con una sconosciuta,con forme fin troppo eccessive ed abiti attillatissimi ai limiti della decenza e mi sarei svegliato con un mal di testa"-programma per niente allettante,di questi tempi.
Solo al pensiero rabbrividivo.
Ero cambiato,in modo notevole.
Qualche mese fa non avrei neanche aspettato che mi chiedessero di andare in un locale che già mi trovavo là di fronte ad aspettare il mio turno per entrare ed ubriacarmi per poi strusciarmi su una sconosciuta per concludere poi la serata in 'bellezza'.
Adesso non so cosa sia successo in me,ma non riesco più a frequentare quei posti dove alchool e fumo vagano da una parte all'altra del locale con una meta indefinita.

C'era qualcosa che mi portava a rifiutare le attenzioni provocanti del sesso opposto,ero cambiato sul serio.
Non riuscivo a smettere di pensare ai suoi occhi marrone cioccolato che brillavano ogni volta sui palchi di tutto il mondo.
Non riuscivo a smettere di pensare alle sue labbra sottili e piene che pronunciavano parole tanto profonde quando dolci.
"Max,smettila di pensare a lui!"-è vero,la mia fonte di pensieri poco puri e malsani era un lui,
era il mio migliore amico,Tom.
Non capisco da cosa provenga questo pensiero contorto nei suoi confronti,so solo che quando gli sto vicino il mio cuore comincia a battere come se fosse in overdose di elettricità-
I miei occhi cominciano a brillare quando vedo un suo sorriso oppure una dimostrazione di affetto nei miei confronti da parte sua.
"Levatelo dalla testa,lui non ricambierà mai ciò che tu provi per lui"-l'odiosa voce nella mia testa aveva ragione.
Lui mi vede come il suo migliore amico,io lo immagino come qualcosa di più.
'Cullato' dai miei pensieri malsani,mi addormentai.


Ore 06:20 AM
Camera 7265.


Non ero riuscito a chiudere occhio tutta la notte.
Le urla che provenivano dalla
sua camera mi fecero rabbrividire.
Se la stava spassando con una 'bomba a mano',come definiva lui le ragazze formose e vestite in modo poco puro.
Mi alzai dal letto asciugando le ultime lacrime solitarie che vagavano per le mie guance e mi andai a lavare il viso,pronto per partire alla volta di una nuova tappa,Cork.
Ultima tappa del nostro tour anglo-irlandese.

Dopo essermi fatto una doccia fredda scaccia pensieri decisi di vestirmi in modo semplice,jeans scuri e canottiera che riprendeva il colore dei pantaloni,ma essendoci abbastanza vento fuori,completai il tutto con una camicia a quadri e la mia inseparabile giacca di pelle nera che utilizzo anche ai concerti.
E' il mio porta fortuna,senza di 'lei' non vado neanche in tour.
Finii di mettere i vestiti utilizzati il giorno precedente in valigia e chiudendola svogliatamente la posai a terra per poi trascinarla dietro di me curandomi di non dimenticare niente dentro la stanza.
Dopo aver controllato tutto il perimetro della stanza uscii definitivamente chiudendomi la porta alle spalle.
Tirai un sospiro di rassegnazione passando davanti camera di Tom.
Sapere che nel suo letto c'era un'altra e non io mi rattristava.

Mi stava distruggendo.
Non lo stava facendo di proposito,era la mia psiche che mi portava a pensare che lui conoscesse il mio segreto e per farmi soffrire agiva secondo i ragionamenti contorti del suo cervello.

Alchool=sesso.
Ecco la logica con cui ragiona Anthony,normalmente conosciuto come Tom.

Ore 08:35 AM
Sala da pranzo dell'hotel.

Eravamo tutti al tavolo pronti per cominciare,ma uno di noi mancava.
Tom,ovviamente.
Aveva fatto tardi e di sicuro non era ancora pronto.

Volevo essere io la ragione del suo ritardo.
Aspettavamo con impazienza il suo arrivo,ed eccolo lì,in tutto il suo splendore.

Lui è il male.
La voce nella mia mente macchinava questa parole che mi trafiggevano il cuore come centinaia di pugnali che si conficcano in esso facendolo sanguinare.
Sorrideva,era bellissimo.
Era la cosa più bella che,inconsapevolmente ed in modo assurdo,fosse mai stata mia.
Rivolse un sorriso a tutti,compreso a me.
In quel istante i suoi occhi brillarono come mai avevano fatto prima.
Il suo sorriso era più radioso del solito.
Il mio cuore prese a battere ad un ritmo mai sentito.

Lui è la cattiveria di Satana reincarnata in forma umana col viso d'angelo.

Aveva un viso così angelico.
Non sarebbe mai stato in grado di distruggere nesssuno.

Era il lupo cattivo vestito da agnellino.
Non riuscivo a vedere il male nei suoi lineamenti dolci.
Eppure c'era.
La cattiveria era all'interno del suo corpo,solo che nessuno poteva vederla.
Io si.

Ore 09:00 AM
Tour bus.

Eravamo appena saliti sul pullman per caricare le valigie nel rispettivo vano appartenente ad ognuno di noi.
Mi ero appena seduto sul divanetto e per smorzare l'attesa dell'arivo a Cork,decisi di entrare un po' su twitter per rispondere,inaspettatamente,a qualche tweet proveniente dalle nostre fan.


 

Scorrevo fra le varie menzioni,ma una mi colpì più delle altre.
Era di Tom.

"@TomTheWanted:@MaxTheWanted 4 years #Tomax.
Best and strong
friendship in the world.
Love ya mate. x"

Era l'anniversario della nostra amicizia.
Da quando abbiamo creato la band ho subito capito che lui sarebbe diventato il mio migliore amico.
Ed avevo ragione.
Ci siamo sempre stati,l'uno per l'altro.
-Hey Max.-la sua voce di prima mattina era terribilmente eccitante.
-Hey Tom.-alzai gli occhi verso di lui per incrociare il suo sguardo dolce e ancora palesemente addormentato.
-Senti,-disse rivolgendo lo sguardo alle sue Supra bianche a finiture bianche,
quelle che gli avevo regalato per il compleanno-devo dirti una cosa,e non so come la prenderai.
Mi stavo preoccupando,cosa avrebbe mai potuto dirmi?
Lo seguii fino alle cucciette,occupate solo da noi.
-Tom,-gli dissi guardandolo negli occhi-devo preoccuparmi?
-Forse si. Forse no.-gli occhi gli si fecero gonfi di lacrime.
Ersno poche le volte in cui sfogava le sue lacrime,ma quando lo faceva stava ore ed ore chiuso in camera sua e dopo quel lasso di tempo usciva fuori,quasi come nuovo.

Era un soldato.
Le sue mani continuavano a tremare.Volevo stringerle,per infondergli tranquillità.
-Da quanto ci conosciamo? Quattro anni? Bene.-l'inizio del suo discorso,all'apparenza interminabile mi lasciò un po' perplesso-In pochi mesi dopo la formazione della band sei diventato il mio migliore amico,sapevi sempre cosa dirmi. In ogni occasione.
Quando ho rotto con Kelsey tu eri lì,pronto ad asciugarmi le lacrime ed a confortarmi,dicendomi che tutto sarebbe andato meglio.

Da quel giorno però sono cambiato.-il suo tono nelle ultime parole era sollevato,sembrava felice di essersi tolto questo inutile blocco di mattoni dallo stomaco-Ho cominciato a diventare il 'Womanizer' del gruppo ricordi? "Thomas Parker della celeberrima band dei 'The Wanted' si porta a casa un'altra conquista"-come dimenticarlo,quell'articolo di giornale è stato l'inizio della sua distruzione-non mi importava di quelle parole,non era un problema avere quel nome accalappiato con cui tutti i media ormai mi chiamavano quando uscivamo dai locali.
La cosa che più mi importava era sapere che accanto a me c'eri tu.-disse con tono fermo facendomi rabbrividire. Davvero significava qualcosa per lui la mia vicinanza?
-Devo essere sincero con te,non so cosa mi stia succedendo e non so neanche per quale motivo.Da un po' di mesi ho cominciato a provare qualcosa per te che va oltre la semplice amicizia,quel rapporto fantastico ed indissolubile che abbiamo creato all'inizio della nostra carriera.-il mio cuore sussultò.
Si era confessato.
Il suo sguardo sembrava volesse chiedermi 'Scusa'.
Gli fermai le mani,che continuavano a tremare,colpa del nervosismo.
Lo guardai negli occhi.
-Adesso fai parlare me.-il suo sguardo si spostò sui miei occhi,sembrava triste.

Meditai sulle parole che avrei potuto dirgli,ma in quello scambio di amore,le parole erano superflue.
Passai ai fatti.
When your lips touch mine,is the kiss of life.
Gli presi il viso fra le mani facendo aderire le nostre labbra.
Era un gesto insapettato,perfino dal mio punto di vista,ma bellissimo.
All'inizio sembrava sorpreso da questo mio gesto,dopo appena pochi secondi,si è lasciato andare facendosi trasportare da quel bacio ricco di dolcezza ed amore repressi da mesi nelle voragini dei nostri cuori.
In quel momento,
eravamo insieme,il resto del mondo l'ho scordato.
Eravamo io,Maximilian Alberto George,e lui,Thomas Anthony Parker.
Eravamo noi.
I nostri cuori battevano all'unisono.

Oh I know,I know there is a little bit frightning.
Mi allontanai di malavoglia da quel bacio e sorrisi allo splendore dai capelli neri di fronte a me.
Le sue labbra avevano lasciato uno strano e piacevole odore di tabacco e...vaniglia.
Il mio profumo preferito
.
Eravamo rimasti a fissarci per un periodo di tempo indefinito.
Nessuno dei due aveva il coraggio di muoversi o parlare in quel momento.

Vivevamo l'uno,grazie ai respiri dell'altro.
-Cosa significa questo Max?-mi chiese con un sorriso compiaciuto in volto,spezzando il ghiaccio che si era creato fra di noi.
Vidi il suo sorriso.
Era radioso,smagliante.
Non avevo mai visto una persona sorridere così felicemnte come lui stava facendo in quel momento.
-Significa che anche io provo ciò che provi tu. Non ho mai avuto il coraggio di dirtelo perché,conoscendoti,ti saresti infuriato,avresti commesso delle cazzate imperdonabili ed avrei perso la tua amicizia,e non potevo permettere di rovinare tutto.-le mie parole alleggerirono notevolmente il peso del mio stomaco e del mio corpo.

We might as well be playing with lightning now.
Mi sorrise,ancora una volta.
Ero sicuro che non avrei retto un'altro suo sorriso.
La distanza fra i nostri corpi diminuiva in maniera notevole.
Le nostre labbrasi trovavamo unite solo dai nostri respiri mentre i nostri sguardi erano l'uno incollato all'altro.
I lati delle nostre labbra si curvarono in un sorriso prima che quella minuscola distanza che ci separava scomparisse per farmi vivere milioni di emozioni.
Le nostre labbra erano incollate e non volevano allontanarsi,per nessuna ragione al mondo.
Adesso che ero finalmente felice,non volevo rovinare tutto.

Ho trovato la felicità,al suo fianco.

  
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