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Autore: silviayuna    26/12/2007    4 recensioni
La scuola sta diventando un posto orribile per Marron: un odioso ragazzino semina il terrore nella sua classe e nel resto della scuola. Chi può salvarla? Solo i suoi amici...Anzi, no! I suoi migliori amici, i migliori che una persona possa desiderare!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Goten, Marron, Trunks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una bambina correva verso l’uscita. Si girò, disperata: la stava ancora seguendo. Aumentò la velocità, sperando di seminarlo.

- Marron! Fermati!- gridò imperioso il ragazzino ciccione che la inseguiva.

Perché la bambina scappava? Perché il tipo le faceva una corte serrata nonostante fosse stato respinto decine di volte. La seguiva ovunque andasse. Pochi minuti prima aveva anche cercato di darle un bacio, ma lei si era rifiutata tirandogli uno schiaffo. Poi era scappata all’interno della scuola enorme che ospitava elementari e medie. Lei frequentava la prima media, i suoi migliori amici la seconda e la terza media. Si chiamavano Goten e Trunks, ma nei momenti come quelli avevano sempre altro da fare. La classe di Goten ultimamente era sempre in punizione e passava l’intervallo mensa nell’aula. Trunks, invece, giocava a calcio con i ragazzi della sua età nel piccolo campetto della scuola. E lei se ne stava con i suoi compagni di classe a giocare a pallavolo. Quel giorno, però, avevano smesso prima. E il ragazzino l’aveva subito aggredita per sbaciucchiarla.

Il corridoio era vuoto: a metà intervallo erano tutti in giardino, soprattutto in una giornata splendida come quella. Solo i suoi passi e quelli pesanti dell’altro risuonavano nel silenzio. Passò davanti alla classe di Goten, ma ovviamente era chiusa.

Marron sentì una lacrima scenderle su una guancia. Nessuno poteva aiutarla, nemmeno le poche mosse che la mamma le aveva insegnato. Girò l’angolo del corridoio: doveva solamente scendere le scale. O rifugiarsi nel bagno delle ragazze. Idea furba, anche perché i ragazzi avevano paura di essere messi in punizione se fossero stati beccati a sbagliare.

Ma lei lo fece, anche se non volontariamente. Senza guardare il cartello, convintissima che la sua memoria non la potesse tradire in quel momento, entrò nel primo bagno a lei più vicino. Marron era convinta che le toilette di quel piano fossero disposte come quelle al piano di sotto. E invece no.

Spalancò la porta e la richiuse alle sue spalle, appoggiandosi contro e chiudendo gli occhi. Sentì i passi del compagno avvicinarsi e la sua risata cupa farsi vicina.

- Ehi!-

Marron riaprì gli occhi. Davanti a lei, un ragazzino dai capelli neri, piuttosto alto per la sua età, aveva appena finito di lavarsi le mani.

- Goten! Che ci fai nel bagno delle ragazze?-

La biondina spalancò gli occhi dallo stupore.

- Veramente...Questo è il bagno dei maschi- rispose lui in modo convincente. Marron spalancò la bocca, indecisa su che frase formulare.

- Ah, ho sbagliato- disse alla fine.

Goten notò che il viso della ragazzina era bagnato dalle lacrime.

- Perché piangi?- le chiese avvicinandosi.

- Non è niente! Devo nascondermi- rispose lei che, con un passo fulmineo, si nascose in un bagno nello stesso momento in cui il ciccione apriva la porta d’entrata. Il tipo guardò Goten, più alto di lui di qualche centimetro ma al suo confronto magro come un grissino.

- Dov’è Marron?- gli chiese arrogante.

Devo nascondermi. Goten ripensò alle parole dell’amica.

- Chi è ?-

- Non fare il finto tonto, è quella ragazzina che è entrata qui dentro-

- Ah quella! E’ andata di là-

Il moro indicò la finestra aperta.

- E io dovrei crederci? Ma fammi il piacere e lasciami passare-

Goten però non si mosse. Rimase immobile nel punto in cui si trovava. Il ragazzino allora si avvicinò e lo prese per il colletto della maglietta. Non l’avesse mai fatto: in pochi secondi la posizione fu capovolta. Goten sbattè contro il muro il ciccione che iniziò a pregare che non gli fosse fatto in alcun modo del male.

- Tu lascia stare Marron- scandì minaccioso il moro.

L’altro annuì e, non appena fu libero di andare, scappò alla porta. Prima di svignarsela, però, lanciò un’occhiata carica di odio al ragazzino.

- Ora puoi uscire- disse Goten, una volta che l’altro sparì dalla sua vista.

- Gr...Grazie Goten- Marron uscì dal bagno piangendo. Il moro l’abbracciò per confortarla.

- Dai, vedrai che non lo farà mai più-

La bionda alzò lo sguardo e, una volta incrociato quello dell’altro, sorrise piena di gratitudine per il suo gesto.

Il giorno dopo

Trunks raggiunse la classe di Marron perché Bulma l’aveva obbligato a consegnarle una cosa per C-18. Entrato nell’aula tutti i ragazzini, con le loro merendine in mano, ammutolirono. Era strano che un tipo di terza gli facesse visita, anche se in quella classe c’erano le ragazzine più carine della scuola. Trunks si guardò intorno per cercare l’amica: la individuò in una biondina seduta da sola in disparte.

- Cosa ci fai qui da sola?- le chiese una volta raggiunta. Si sedette di fronte a lei per farle un po’ di compagnia, in fondo era la sua migliore amica.

Marron lo guardò triste e gli raccontò quello che era successo il giorno prima.

- Deve averne parlato a tutti, perché ieri pomeriggio e questa mattina nessuno mi ha salutata. Mi hanno ignorato, perché hanno tutti paura di lui-

- Marron- disse il ragazzo prendendole il mento in una mano – Io e Goten ti proteggeremo sempre-

La biondina sorrise, convinta e rasserenata.

- Ci vediamo a pranzo, oggi stai con noi-

Lei annuì e i due si salutarono. Appena il ragazzo fu uscito gli occhi di tutti i compagni si fermarono su di lei. Il ciccione le si avvicinò, livido di rabbia.

- E’ il tuo fidanzato? Non è lo stesso di ieri- disse rosso in faccia.

- E’ il mio migliore amico, e comunque a te non interessa- rispose lei, cercando di mantenere la calma e non mettersi a piangere.

Driiiiiiiiiiiiiiin!!! A salvarla questa volta ci pensò la campanella. I ragazzini si sedettero ordinatamente aspettando la maestra, ma Marron, che aveva la testa appoggiata sul banco per cercare di tranquillizzarsi e gli occhi nascosti, sentiva che tutti gli sguardi dei compagni erano puntati su di lei.

A pranzo, Marron lasciò che tutti i suoi compagni uscissero per poi dirigersi, da sola, in mensa dove i suoi amici la stavano aspettando.

Prima, però, dovette passare davanti al tavolo dei compagni che, malignamente istigati dal ciccione, fecero commentini ad alta voce sul fatto che lei avesse due ragazzi.

Quando finalmente si sedette al suo posto, le lacrime le offuscavano gli occhi per l’ennesima volta in quegli ultimi giorni. Trunks e Goten la guardarono, prima di prendere una sua mano ciascuno e stringergliela forte per tirarle su il morale. Il moro si girò poi verso il ciccione e lo fulminò con lo sguardo. L’altro si irrigidì, ricordandosi che il giorno prima l’aveva alzato come se fosse una piuma (cosa molto improbabile).

- Marron, devi dirlo alla tua prof che quel grassone ti infastidisce- disse Trunks cercando di controllarsi e optando per la via della diplomazia.

- Gliel’ho detto, ma non mi crede perché lui è il figlio del sindaco di Satan City e la prof ha paura che la licenzi- rispose la biondina.

- Allora ci pensiamo noi, vero Trunks?- disse Goten mentre l’altro gli faceva l’occhiolino.

- No, ragazzi! Poi finite nei guai per colpa mia!-

- Non ti preoccupare, saremo indiscreti- disse sorridendo Trunks, scrocchiandosi le dita per farsi sentire dal ragazzino. Marron sospirò: era inutile far cambiare idea a quei due una volta che si erano decisi.

Durante il pranzo i due sayan elaborarono un piano efficace. Alla fine si alzarono e si diressero verso le solite occupazioni: Trunks a giocare a calcio, Marron a pallavolo e Goten in classe per l’ennesima punizione. Il ciccione sorrise: la biondina era di nuovo sola, avrebbe potuto approfittarne senza che i due energumeni le facessero da balia.

Marron sembrava di nuovo allegra: con l’aiuto dei suoi amici forse il ragazzo l’avrebbe lasciata stare. Ma per quel giorno si sbagliava.

Il ciccione le si avvicinò e le afferrò una spalla durante il cambio campo del gioco facendola girare con la forza.

- Smettila di prendermi in giro, tu e quei due poveracci-

- Io non ti sto prendendo in giro, e lasciami!- disse lei tentando di sciogliersi dalla presa. Ma quello non mollava.

- Guarda che posso cacciare quei due dalla scuola quando mi pare e piace. Sai chi è mio padre?- gli gridò sputacchiandole in faccia il ragazzino.

- Noi non abbiamo paura di te!- gli rispose con lo stesso tono la biondina.

Il ciccione le lasciò andare la spalla: non avevano paura di lui?? Fino a quel momento tutti i ragazzini della scuola non avevano mai contestato il suo operato per paura di essere malmenati o cacciati dalla scuola. Ma quei tre avevano rifiutato il suo regime di terrore e si stavano ribellando.

Rosso in volto per la rabbia concentrò tutta la sua forza in un pugno che scaraventò verso la fragile ragazzina. Marron, prontamente, si abbassò evitandolo e l’altro cadde a terra come un sacco di patate. Qualche ragazzino che stava osservando la scena sorrise divertito, mentre a qualcun altro scappò una risatina isterica.

Il ciccione si alzò e tutti si zittirono. Il suo viso era uno di quelli che non sbagliano colpo due volte di fila. Ma Marron non se ne preoccupò più di tanto e se ne rimase ferma davanti a lui. L’altro caricò nuovamente il pugno ma la ragazzina non si abbassò. Nonostante tutto il colpo non arrivò mai a toccare lei. La mano del ragazzino era intrappolata in un’altra, più grande della sua.

- Trunks- sussurrò Marron, prima di accasciarsi al suolo e finalmente tirare un sospiro di sollievo.

- Cosa ti aveva detto Goten?- disse il sayan al ciccione – Ti aveva detto di lasciarla stare-

Il ragazzino non rispose. Gemette di dolore una volta che Trunks gli strinse la mano.

- Lasciala stare- gli gridò il ragazzino con i capelli lilla. L’altro annuì, spaventato. Trunks lo lasciò andare e si girò verso Marron per rialzarla e andarsene.

Il ciccione sorrise: quel ragazzo era così stupido da dare la schiena all’avversario?

Decise di avventarsi su di lui e trascinarlo a terra. Ma prima che potesse fare qualsiasi mossa un pugno lo centrò in pieno viso e lo gettò al suolo.

- Finalmente sei arrivato, ce ne hai messo di tempo!- disse Trunks rimproverando il ragazzo che aveva colpito il ciccione. L’altro si stava massaggiando la mano che aveva toccato non molto dolcemente la guancia del ragazzino a terra.

- Ah ah mi sono fatto pure male e tu mi rimproveri? Tra un po’ quello ti buttava giù e non mi ringrazi nemmeno- gli rispose Goten andando verso di loro.

Intorno ai tre la piccola folla radunata scoppiò in un applauso spontaneo. Le prof, che fino a quel momento non avevano visto niente (o avevano fatto finta di non vedere niente), si fecero largo tra i ragazzini e aiutarono il ciccione ad alzarsi. Una si avvicinò al trio e li minacciò con un dito.

- Voi tre avete fatto una grossissima scemata! Sarete puniti per questo! Tre giorni di sospensione da scuola, che potrebbero tramutarsi in qualcosa di peggio!-

Trunks e Goten sorrisero beffardi alla prof, abbracciando la loro amica che sorrideva a sua volta.

Quando finalmente il ciccione riuscì a tirarsi in piedi sbraitò ai ragazzini cercando di divincolarsi, mentre le prof, che sembravano essere diventate affettuosissime, lo trascinavano via per andare a medicarlo.

- Mio padre vi farà cacciare da questa scuola!! Non mi rivedrete mai più!-

I tre lo salutarono con la manina, mentre la folla si disperdeva. Era suonata la campanella, tutti se ne tornarono nella propria classe esclusi Trunks, Goten e Marron, che finirono dritti dal preside.

Volete sapere com’è andata a finire?

In quel periodo a Satan City c’erano le elezioni per il sindaco. Quello in carica contro il preside della scuola che, ormai vecchio per stare in mezzo ai ragazzini, aveva deciso di fare qualcosa di buono per la comunità. Alla fine il verdetto fu favorevole per l’ex preside. Al suo posto a scuola ci salì la vice, una donnona che non aveva paura di niente e nessuno. Lei aveva sempre odiato il regime tirannico che avevano instaurato il sindaco e suo figlio. Alla fine prese una decisione con il nuovo sindaco: i tre ragazzini coinvolti sarebbero ritornati a scuola anche se con compiti aumentati per due settimane mentre il ciccione non avrebbe mai più messo piede in quell’edificio.

Il ragazzino fu mandato da suo padre in collegio dove, al primo errore che avrebbe commesso sarebbe stato punito pesantemente.

A scuola, finalmente, era tornata la felicità. I ragazzi correvano allegri per il giardino, senza doversi guardare intorno per paura del ciccione. Anche i compagni di scuola di Marron erano finalmente tornati ad essere se stessi. Le avevano pure chiesto scusa e lei aveva accettato più che volentieri.

Al suono della campanella Marron si fermò come al solito ad aspettare i suoi amici.

Una volta tutti insieme Goten iniziò a lamentarsi dei compiti.

- Uffa, i miei compagni hanno avuto solamente dieci esercizi di matematica mentre io ne ho avuti venti...Per di più anche difficili!-

- A chi lo dici... Io devo fare il doppio degli esercizi di italiano- disse Trunks.

- E tu Marron?- chiese il moro alla ragazzina.

- Niente compiti!- rispose lei dopo un attimo di esitazione. I due amici si lamentarono della fortuna che aveva la biondina. Lei aumentò il passo superandoli e alla fine si girò, guardandoli e sorridendo felice. Era davvero fortunata ad avere due amici così. Anzi no, si corresse. Era davvero fortunata ad avere due migliori amici così. Perché loro erano i migliori, senza alcun dubbio.

Ciao a tutti!! Ecco qui un'altra ff su Dragon Ball...Questa volta i protagonisti sono il mio trio preferito: Trunks, Goten e Marron! Secondo me sono davvero teneri tutti e tre insieme!! I due ragazzini fanno di tutto per proteggere la biondina che, nonostante conosca qualche mossa insegnatele dalla mitica C18 non è ancora molto capace... Spero che vi piaccia l'ambientazione ai tempi delle scuole medie e anche la trama (anche se non è molto elaborata)! Ringrazio tutti coloro che vorranno lasciare un commento (sia positivo che negativo, ovvio!!)!

bacioni Silvia

  
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