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Autore: postergirl84    10/06/2013    5 recensioni
Parlando di donne Mark aveva sempre avuto due piani: il piano A e il piano B. Solo che non si sarebbe mai immaginato che il piano B lo avrebbe portato ad avere un pugno bello forte dal suo migliore amico. E nemmeno che, subito dopo, il piano A si sarebbe presentato davanti a lui, splendido come sempre e facendolo sentire tremendamente… idiota.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Atto I
L'idiota

“Che cazzo vuol dire che ti sposi?” Blocco il pallone fra le mani e guardo il mio migliore amico stringersi nelle spalle.
“Hai presente… chiesa, fiori, tutte quelle cose che piacciono alle donne.”
Gli passo la palla e lui fa qualche palleggio prima di andare a canestro.
“Certo che ho presente, Taylor,  ma avete vent’anni. È incinta?”
 “No.”
Stavolta vado io a canestro e sbuffo. “ E perché diamine ti sposi, allora.”
“Mark, non rompere.  Vuoi farmi da testimone, sì o no?”
“Ma sì certo, amico.” Un altro canestro. Mi fermo per prendere fiato e lui si avvicina.
“Ok, grazie. Ora ho una notizia per te.”
“Lo sapevo che era incinta.”
Sbuffa e mi ruba la palla dalle mani. “Jenny si è molata con Jordan.”
“E tu come…”
“È arrivata piangendo a casa nostra e Lotte mi ha cacciato via.”
Guardo la palla rotolare via e prendo una bottiglietta d’acqua.  Jenny. La immagino nuda nel mio letto da quando… bhe da quando ho capito perché una donna dovrebbe stare nuda in un letto.  “Quanto devo aspettare secondo te per chiederle di uscire.”
“Non chiederle di uscire.”
“Cosa?”
Prende anche lui una bottiglietta e si piega sulle ginocchia riprendendo fiato. “Ragiona, le sbavi dietro da anni e non hai ottenuto niente. Cambia tattica.  Alle donne piace.”
“Gli piace cosa?”
“Che non sbavi per loro. Con Charlotte ha funzionato.”
“Ha funzionato che? Appena lei dice qualcosa tu prima scodinzoli e poi esegui.” “Che cazzo dici, Mark. Se mai è il contrario.”
“Come dici tu, amico.”
“Li vuoi i miei consigli o no”, dice riprendendo il pallone.
“Ma sì, ok proviamo.” Tanto peggio di così.
 

***

Porto il caffè alle labbra e storco il naso, in questo posto lo fanno davvero pessimo. Quanto vorrei poter ordinare una birra. Estraggo il telefonino dalla tasca e guardo l’ora. Tamburello le dita sul tavolo, essere nervosi non è una cosa da ragazze? E poi eccola lì. Si guarda intorno finché non mi vede, si sposta una ciocca di capelli dietro le orecchie ed inizia a camminare verso di me con passo spedito. Quelle gambe prima o poi mi manderanno al manicomio e quella minigonna nera.  Calma e non sbavarle dietro come al tuo solito. Puoi farcela, amico.
Oramai mi è di fronte, la osservo e lei scosta la sedia. Sorride. “Ciao.”
“Ehi.” Bevo un altro sorso di caffè. “Allora che succede? Perché volevi vedermi?”
Sembra colta di sorpresa dalla mia domanda. Si leva gli occhiali da sole e giocherella con l’asta.
“Beh, non è ovvio? Per il matrimonio di Taylor e Charlotte. ”
“Il matrimonio?”
“Immagino sarai il testimone , io sono la damigella. Il regalo…”
“Aspetta, Jenny, frena. Manca ancora un secolo.”
“Sei mesi passano in fretta.”
Sei mesi passano in fretta? Ma perché le donne sembrano tutte impazzire quando sentono la parola matrimonio?
“Jenny, credo che… davvero, abbiamo tempo.”
“No che non abbiamo tempo.”
Conosco abbastanza bene Jenny da sapere che quando è in questo stato è meglio non discutere, annuisco e lei blocca un cameriere ordinando un caffe.
“Quindi, qual è il piano?” chiedo sorridendole.
“Ora ti spiego”, risponde lei. Si perde dietro un giro di parole che smetto di seguire quasi subito. Sarà davvero rosso come sembra il reggiseno sotto quella camicia?
Alla fine del pomeriggio e dopo altri cinque caffè, l’unica cosa che ho capito è che venerdì ci rivediamo. E di certo non mi lamento.

 

***

È ufficiale, io non mi sposerò mai, sono solo il testimone e Jenny mi ha riempito l’agenda d’appuntamenti . Ho sempre saputo che la sua pignoleria rasentava la pazzia ma nelle ultime ore mi sembra pure peggiorata.
“Jenny… aspetta.” Ma come riesce a correre così tanto con i tacchi?
Si volta e mi guarda sbuffando. “Che c’è?”
“Non capisco perché stiamo affittando questa, ecco questa…”
Sbuffa un'altra volta . “Si chiama terrazza, Mark, terrazza. E la stiamo affittando per la festa.”
“Ecco, appunto. Di che festa parliamo? Tu organizzi l’addio al nubilato, io al celibato. Separati, no?”
Batte il piede per terra e mi guarda come se fossi una sottospecie di animale selvatico, infine ignora le mie parole e si rivolge al direttore del locale. “Lo prendiamo. Le do la conferma della data in settimana.”
Lui prende un appunto su un agenda nera e poi si allontana lasciandoci soli in terrazza.
“Non è un bel posto?” chiede appoggiandosi alla balaustra.
“Sì, ma…”
“È per la festa di fidanzamento. Possibile che tu non ci riesca ad arrivare?”
“Una festa di fidanzamento per Lotte e Tay?”
“Certo. Mica per noi.”
“Non stiamo insieme, noi.” Eh? ma che sto dicendo? Ricorda, non provarci con lei.
Jenny sospira , si arrotola una ciocca di capelli fra le dita e poi si volta.
“No, noi no. E comunque a Charlotte piacerà. Non sa di volerla ma in realtà… la conosco ed è una ragazza. A noi ragazze piacciono le cose romantiche, anche se facciamo finta di no.”
“Ehi.” Mi avvicino e allungo una mano. No, cazzo, non devo toccarla, non devo provarci. “Stai bene?”
Scuote appena la testa. “No, cioè sì. Sto bene.” Non toccarla, non sfiorarle i capelli, resta impassibile. Ma se stesse bene non avrebbe quell’espressione. Certo si è appena lasciata con il suo ragazzo, starà pensando a lui. Sono un idiota.
“Jenny?” Mi avvicino  ancora di un passo. “Pensi che la terrazza della Torre Eiffel si possa affittare?”
“Cosa? La Torre Eiffel?”
“Sì, cioè Parigi.  Credo che tu ti meriteresti una cosa del genere.” Bravissimo, Mark. Questo sì che è mantenersi indifferente.
Lei sorride e allunga una mano a spostarmi gli occhiali da sole. “Grazie, Mark.”
Rispondi, di qualcosa ma non balbettare come un idiota. “P…prego.” Ecco appunto.
Sorride ancora e si avvicina di un altro passo. No. Porca miseria, che mi ha detto Taylor? “Uh… guarda, Jenny , un gabbiano.”
Lei sgrana gli occhi e fa un passo indietro. “Cosa?”
“C’è un gabbiano là, guarda.”
Si volta. Come faccio a essere così idiota, come faccio?
“E quindi?”
“E quindi, niente .. è un bel animale, no?”
“Mark? Credo sia ora di andare.”
Perché accidenti ho parlato di quello stupido gabbiano invece di baciarla?
Dannato Taylor e le sue stupide teorie su come conquistare una donna. E perché poi io ho pure deciso di dargli retta? Perché sono un idiota, ecco perché.

 

****

 

Fermo l’auto sotto casa di Jenny e lei cerca le chiavi nella borsa.
“Vuoi entrare?”
“Devo andare.”  Va bene, cerchiamo di uscire da questa falsa in modo dignitoso.
“Ok.” Sbuffa e apre la portiera.
“E che… devo andare davvero.”
“Mark, non ti inventare scuse, ok?”
“Non è una scusa.”
“Certo, come no.”
Esce dalla macchina e cammina spedita verso casa.
La raggiungo. “Ehi,” la blocco afferendola per un braccio.
“Io e Jordan ci siamo lasciati. Non te l’ha detto Taylor?”
“Sì.”
“E allora perchè non ci hai ancora provato con me?”
Spalanco gli occhi e lei sbuffa di nuovo.
“Perché… ecco… io e che…. Ma poi… allora …. Uomo.”   No, mi sa che non sta capendo.
“Mark? Ti senti bene?”
No, per niente. Mi sudano le mani. Ok, non sei un ragazzino, comportati da uomo.
Scuoto la testa.
“Vuoi saperlo perché ci siamo lasciati?”
Altro cenno di testa. Dio, penserà che sono ritardato.
“Mi spiace, non lo so neanche io. Però se mi baci potrei scoprirlo.”
“Io… cioè… bacio.”
“Io l’ho sempre detto a Lotte che sei idiota ma non credevo così tanto.”
Idiota,  idiota, idiota. Lo so, dovrei stamparmelo in fronte a scritte cubitali ma ora Jenny si sta avvicinando e sta passando le mani sulla mia maglietta. Mi tira verso di lei e… mi bacia. Sarò anche un idiota ma questo è….
“Mark? sai non credevo che un idiota baciasse così bene.”
Ride e io non capisco più niente. Ma anche un idiota come me sa che fare ora: riprendere a baciarla.

 

 

Angolo autrice.

Se siete capitati qua per caso so che non ci avrete capito molto ma questa storia è un missing moment di una decisamente molto più lunga: Benzina sul Fuoco
Mark e Jenny sono solo due personaggi di contorno, i migliori amici dei protagonisti ma per una volta i riflettori si sono spostati su di loro.
Se invece avete già letto il resto, spero di avervi strappato un sorriso e che Mark sia proprio come ve lo aspettavate.
Lunedì prossimo posterò la seconda e ultima parte.
Con affetto
Noemi

   
 
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