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Autore: Iloosemyself    10/06/2013    0 recensioni
Alessia: 16 anni, fisico da modella, capelli biondo cenere e occhi color nocciola. Chi non vorrebbe essere come lei? Eppure, nonostante tutto anche Alessia ha problemi a cui pensare. Ha dovuto cambiare città e trasferirsi a Roma, lasciando alle spalle il suo ragazzo e le sue amicizie. Ora l'aspetta una nuova scuola e tutto fila liscio fino a quando non incontra Gabriele: moro, occhi azzurri e ragazza nuova ogni sera. Alessia deve prendere una decisione: continuare a schivare i corteggiamenti di Gabriele o cadere nelle sue braccia?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico
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Lo schermo sul quale era proiettato il film tutto d'un tratto sparì, le persone smisero di parlare ed uscirono in silenzio dalla sala, le luci iniziarono sempre di più' a diminuire, diminuire fino al punto di spegnersi. E poi, buio totale. I miei occhi ci misero un po' prima di abituarsi all'oscurità. Non sentivo nessun rumore, nessuna voce, solo silenzio. Un silenzio da far paura. Dove mi trovavo? Che fine avevano fatto le persone? Improvvisamente dal buio comparve una piccola luce soffusa che illuminò dall'alto la poltrona davanti la mia. Seduto c'era qualcuno, un ragazzo castano che mi dava le spalle. Il ragazzo si alzo' piano piano e si giro'. Era Raffaele. -"Senti Alessia, io devo dirti una cosa" -"Cosa?" -"I-i o, i-io.." -"Tu cosa?" -"Io sono innamorato di te!" -"E Anastacia?" -"Fanculo Anastacia!" Non feci nemmeno in tempo a replicare, che in un batti baleno trovai la sua bocca sulla mia, le sue labbra che si muovevano insistenti sulle mie, in cerca di una risposta, in cerca di un ricambio. Un ricambio che non arrivo'. Raffaele si stacco' con riluttanza da me e mi guardo' con gli occhi sbarrati. -"Perché mi fai questo?" -"Perché non mi piaci" -"Ma io ti amo!" E poi boom, la luce. Sento dei rumori e qualcuno sussurrare il mio nome. -"Ale svegliati. Mamma e papà vogliono parlarti. " È mia sorella, Sofia. Apro gli occhi e mi siedo di scatto sul letto. La sala, le persone, il buio, Raffaele che mi bacia e mi dice..ti amo. Le famose due paroline che non avrei mai e poi mai voluto sentire. Ma in fondo era solo un sogno, fortunatamente. -"Sofia, che ore sono?" -"Quasi le sette" -"Che cosa vogliono mamma e papà?" -"Credo che vogliano parlarti, mamma sembra arrabbiata" -"Arrabbiata?" -"Si, mi ha detto di venirti a svegliare subito." -"Sai di che cosa stava parlando con papà?" -"Mmm ho sentito che leggeva a papà un messaggio." -"Mi preparo e scendo" Messaggio?! È arrabbiata con me per via di un messaggio?! Cosa potrà mai esserci scritto di così terribile?! Mi alzo dubbiosa e vado in bagno a farmi una doccia. Perdo la cognizione del tempo mentre mi lascio cullare dall'acqua calda che scivola lungo il mio corpo. Dopo circa mezz'ora esco dalla doccia e mi asciugo velocemente i capelli, legandoli infine in una lunga treccia di lato. Vado in camera e indosso le prime cose che mi capitano per mano, ovvero un sotto tuta nero e una felpa bianca dell'Adidas. Dalla scarpiera tiro fuori delle Converse bianche e me le allaccio. Prendo lo zaino con dentro i libri e mi precipito velocemente giù. Dalla porta in vetro della cucina vedo mio padre con la faccia assonnata agitarsi sulla sedia in cerca di una posizione comoda mentre mia madre continua a fare avanti e indietro con il suo cellulare in mano. Mi faccio coraggio ed entro. -"Buongiorno!" -"Buongiorno un corno!" -"Elena stai calma per favore!" -"No che non sto' calma! Tua figlia ieri ci ha mentito dicendoci che andava a scuola, e l'unica cosa che riesci a dire è che devo stare calma? Ma stiamo scherzando?! E tu signorina, è inutile che mi guardi con quella faccia da innocentina, perché lo sai benissimo quello che hai fatto e non la passerai liscia!" Mi guardo intorno in cerca di una via di fuga, ma quando incontro lo sguardo minaccioso di mia madre cambio immediatamente idea. Meglio non farla infuriare ancora di più. -"Dove pensi di andare? Ora ti metti seduta e mi dai delle spiegazioni per quello che hai fatto ieri. Da te proprio non me l'aspettavo Alessia! Si può sapere che cosa ti é passato per la testa?" -"Mi ero dimenticata di studiare chimica, non volevo prendere un brutto voto, in fondo non ho fatto niente di male!" -"Hai saltato la scuola alle nostre spalle! Secondo te questo significa non fare niente di male?! Io e tuo padre pensavamo che eri a scuola, mentre tu te ne andavi in giro chissà dove! Roberto tu non gli dici niente?!" -"Cosa gli devo dire Elena? Non vedo dov'è il problema" -"Stai dicendo sul serio?! Non ci posso credere, mi sembra di stare dentro una gabbia di matti! Come fai a dire una cosa del genere Roberto? Ci ha mentito, é questo il problema!" -" É naturale che ti ha mentito! Cosa gli avresti risposto se ti avrebbe chiesto di fare sega?" -"Assolutamente no!" -"Appunto! Amore, non c'é bisogno che ti arrabbi così tanto! Se ha fatto quel che ha fatto, cosa che ovviamente non rifarà più, é perché aveva le sue buone ragioni. " -"Quindi da come ho capito, tu stai dalla sua parte?" -"No é solo che anche io facevo queste cose da ragazzetto" -"E ti vanti pure?!" -"Perché mi vorresti dire che tu non hai mai fatto sega con le tue amiche?!" -"Si dice marinare la scuola e comunque n-n-o" -"Stai balbettando!" -"Si ho marinato la scuola anche io da giovincella, sei felice ora? Guarda che bell'esempio che stiamo dando a nostra figlia!" -"Senti Alessia, noi non ti puniamo per questa volta, però vogliamo che la prossima tu sia più sincera con noi. Se devi saltare qualche interrogazione perche' ti sei dimenticata di studiare o non hai voglia di andare a scuola, basta che ce lo dici. Però sappi, che se non ci porti a casa una pagella decente, prenderemo seri provvedimenti e come ben sai, non é una bella cosa, specialmente se a prenderli sono io, quindi vedi che puoi fare. Ora vai a scuola che é tardi." Annuisco ed esco velocemente in silenzio. Non sapevo che cosa dire, improvvisamente avevo perso la capacità' di parlare. Pensavo che sarebbe andata peggio, anche se credo di dover ringraziare mio padre, se non era per lui non sarei uscita illesa dalla battaglia; sicuramente avrei dovuto sopportare per un'altra mezz'oretta le urla di mia madre e le varie punizioni che mi avrebbero fatto compagnia per il resto dell'anno. Nel giardino c'è la moto di Gabriele. Oh, mi ero dimenticata che sarebbe venuto a prendermi. Gli vado incontro mentre lo vedo togliersi il casco. Bello come sempre. -"Buongiorno bellissima!" -"Ciao" -"Arrabbiata?" -"Lasciamo stare va'. Oggi non é proprio giornata!" -"Litigata con i tuoi?" -"Come fai a saperlo?" -"Perché ho sentito tua madre sbraitare come una pazza!" -"Sentirla dal vivo è ancora più emozionante" -"Andiamo che ho assolutamente bisogno di fare colazione. Monta sù" Proprio quando salgo in sella vedo sbucare mia madre dalla porta di casa. -"Alessia chi é quello?! Dove stai andando?!" Sono stufa di dare spiegazioni alla gente, sopratutto a lei. Ogni cosa che faccio secondo lei é sbagliata. A volte mi chiedo abbia un po' di fiducia in me. -"Parti, parti, veloce!" -"Tua madre ti sta chiamando!" -"Non fa niente, parti!" Gabriele abbassa la visiera del casco e parte velocemente. Sorrido nel vedere mia madre urlare come una pazza il mio nome, mentre mia sorella continua a salutarmi. In fin dei conti il buongiorno si vede dal mattino, no?! -"Non ti facevo così Rossi" -"Così come?" -"Così vivace. Credo di essermi innamorato di te, oltre che del tuo lato B " Gli do' una pacca scherzosa sulla schiena e lui inizia a ridere. Chiudo gli occhi e respiro l'aria mentre sento il vento accarezzare il mio corpo ad ogni curva
  
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