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Autore: SmartieMiz    10/06/2013    5 recensioni
Draco Malfoy ancora non aveva capito quale incantesimo l’avesse colpito facendogli perdere completamente la testa.
Come gli era saltato in mente di preparare una torta per il compleanno del suo ragazzo senza l’ausilio della magia? O meglio, come gli era saltato in mente di preparare una torta?
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Di compleanni e infernali marchingegni babbani
 



Draco Malfoy ancora non aveva capito quale incantesimo l’avesse colpito facendogli perdere completamente la testa.
Come gli era saltato in mente di preparare una torta per il compleanno del suo ragazzo senza l’ausilio della magia? O meglio, come gli era saltato in mente di preparare una torta?
Non era esperto in cucina; anzi, a dirla tutta, non ne sapeva proprio un bel niente, non avendo mai avuto l’occasione di cucinare per sé e per la sua famiglia.
Di buona volontà, provò ad accendere quel bizzarro aggeggio che il suo fidanzato usava con estrema facilità, chiamato computer. Doveva cercare qualche ricetta buona e appetitosa su Internet, una specie di rete magica che permetteva di trovare qualsiasi genere di informazione. Andò in vari siti e alla fine decise di preparare una famosa torta babbana chiamata cheesecake.
Innanzitutto, doveva controllare se avesse tutti gli ingredienti a disposizione: biscotti secchi, burro, sciroppo d’acero, formaggio fresco…
Okay, ci sono, pensò Draco sollevato, poi lesse le prime indicazioni.
Frullare i biscotti finemente insieme al burro e allo sciroppo.
Draco sospirò. Concentrati, pensò. Ce la poteva fare.
Aprì l’armadietto e prese quel macchinario diabolico che i Babbani chiamavano frullatore.
Lo appoggiò sul tavolo della cucina, e lo scrutò quasi con occhi impauriti.
No! Lui era Draco Malfoy, ce la poteva fare! Non poteva lasciarsi intimidire da uno stupido frullatore.
Cucinare era quasi come fare una pozione: amalgamare gli ingredienti, cuocerli alla giusta temperatura. Se l’era sempre cavata nell’ora di pozioni, quindi perché non sarebbe dovuto riuscire a preparare una semplice torta?
Lentamente inserì gli ingredienti nel contenitore, poi mise la spina nella presa e premette il pulsante.
Non l’avesse mai fatto.
Vide la cucina in puro stile babbano che il suo ragazzo tanto amava rovinarsi velocemente: burro di qua, crema di là. Ovviamente il contenuto del marchingegno infernale deturpò anche il suo bel visino e impataccò i suoi vestiti. Avrebbe potuto benissimo indossare un grembiule per eventuali incidenti di percorso, ma si era categoricamente rifiutato di indossarlo.
D’istinto, Draco tolse la spina.
Bisogna chiudere il frullatore con questo, altrimenti vola via tutto!
Gliel’aveva pure detto il suo ragazzo quando lo aveva acquistato e gli aveva mostrato come si usasse, e lui aveva pure annuito, convinto. Povero illuso.
La bacchetta. Senza di essa non sarebbe riuscito a concludere un bel niente.
La estrasse dalla tasca dei pantaloni e lanciò un incantesimo: vide la cucina diventare linda davanti ai suoi occhi e i suoi vestiti e i suoi capelli ritornare puliti come prima.
Soddisfatto, la rimise al suo posto, per poi deprimersi nuovamente.
Non ce l’avrebbe mai fatta.
 
Aveva cercato qualche tutorial su un sito che consentiva di vedere animarsi persone ed oggetti, proprio come nei giornali del Mondo Magico, e miracolosamente e con coraggio riuscì a seguire tutte le indicazioni.
Ottenne finalmente il composto tanto atteso e doveva soltanto cuocerlo in quello che si chiamava forno.
Si chinò e aprì quello che credeva fosse un forno. Peccato che contenesse piatti e bicchieri.
Lavastoviglie, cazzo!, pensò Draco, corrucciato, quella è una lavastoviglie!
Finalmente trovò il forno e, una volta infornata la torta, premette qualche pulsante a caso. Chissà se aveva indovinato la combinazione magica.
Si sedette sulla sedia, con le braccia incrociate al petto e lo sguardo arcigno: ebbe l’impressione che il forno lo fissasse in modo inquietante e sembrava volesse dirgli non ce la farai mai, muahahah.
Draco sospirò, attendendo pazientemente che la torta cuocesse.
 
Esatto, cuocesse, non bruciasse.
Il forno emetteva un fumo molto simile a quello delle pozioni fermentate troppo a lungo nei calderoni.
Per quanto tempo era stata la torta in forno? Qualche ora? Aveva esagerato? Aveva sbagliato la combinazione dei pulsanti?
Aprì il forno.
«Cazzo!», imprecò, emettendo un gemito di dolore. Prese un guanto da cucina e lo indossò, sperando di non scottarsi nuovamente.
Sentì il rumore della porta d’ingresso aprirsi.
«Amore, sono a casa!», lo salutò la voce allegra del suo ragazzo.
«Non è il momento, Potter! Se vuoi salvarti almeno tu, non entrare in questa maledettissima cucina!», strepitò Draco, intento a prendere la torta dal forno.
Sentì Harry ridacchiare e s’innervosì ancora di più.
«Suvvia, lascia che ti dia una mano», si offrì Harry.
«Anche due», rispose Draco seccato.
Con l’aiuto del Grifondoro, il Serpeverde mise la torta su un piatto che poggiò sul tavolo. Harry spense il forno.
Draco si lasciò andare sulla sedia, stremato.
«Che impresa! Mai più», asserì il biondo risoluto.
Harry continuò a ridere: «Sei un disastro, Draco», scherzò.
Draco lo guardò torvo, ma non poté rilassarsi quando lo vide sorridergli, intenerito.
«Era per il tuo compleanno», rivelò il Serpeverde, guardando la torta tutta bruciata.
«Preparare una torta senza la magia e con elettrodomestici assolutamente babbani. Ti ringrazio per lo sforzo, lo apprezzo tantissimo, Malfoy», fece Harry sorridente.
Non aveva mai festeggiato il suo compleanno, e il suo ragazzo – che non era uno qualsiasi, ma il fastidiosamente adorabile Draco Malfoy – che con tanta cura tentava di preparargli una torta era assolutamente sbalorditivo.
«Devo amarti davvero tanto per aver messo a repentaglio la mia vita», asserì Draco accigliato.
«Nemmeno avessi sconfitto il Signore Oscuro, eh», ammiccò Harry.
Draco lo guardò torvo: «Ora ti stai decisamente pavoneggiando».
Scoppiarono entrambi a ridere. Harry gli si avvicinò. «Anch’io devo amarti davvero tanto per sopportarti sempre», gli sussurrò ad un soffio dalle labbra.
Il Serpeverde sorrise. «Ti amo, Draco».
Il biondo unì le loro labbra in un bacio. Eh sì, anche lui era d’accordo: si dovevano amare davvero tanto per stare ancora insieme.



Angolo Autrice


Buonasera a tutti!
Questa è la mia prima Drarry in assoluto e... e che dire, sono un po' emozionata XD :) Si tratta anche della mia prima ff nel fandom di Harry Potter, in quanto ho sempre scritto in quello di Glee :) Quindi siate clementi! XD
Spero vi sia piaciuta e che dire... spero di scriverne altre, quindi... alla prossima! :D
   
 
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