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Autore: Vitya    10/06/2013    1 recensioni
Konan è una bravissima pasticcera, ama il suo lavoro e adora i suoi colleghi, Itachi e Deidara. Sasuke invece detesta il lavoro del fratello e ancora di più detesta Konan. Riusciranno mai ad andare d'accordo? O ci saranno solo battibecchi e litigi? ;)
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Deidara, Itachi, Konan, Sasuke Uchiha
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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La vecchia scorbutica e il moccioso che mangia lecca-lecca

-Deidi, io ho finito! - sospirò la giovane dai capelli blu uscendo dalla cucina del negozio. Stranamente non trovò il commesso biondo dietro il bancone e il resto della stanza principale era totalmente deserto.

'Probabilmente sarà andato a cambiarsi' pensò Konan osservando i tavolini puliti e le vetrine ordinate. Il suono dello scacciapensieri appeso alla porta la destò dalle sue considerazioni avvisandola dell'arrivo di un nuovo cliente, un ragazzo dai lunghi capelli neri con splendidi riflessi blu notte e uno sguardo di pece parecchio incazzato.

-Avete già chiuso? - chiese nervoso il nuovo arrivato.

'Sembra la copia stronza di Itachi' si disse la donna sfoggiando il suo sorriso più forzato.

-Sì, le serve qualcosa? Purtroppo non sono rimasti molti dolci oggi -

-No, affatto - l'interruppe il ragazzo - io odio i dolci, non ne mangio mai. Sono venuto a cercare Itachi, sai per caso dov'è mio fratello? - continuò con lo stesso tono.

Sì, era decisamente stronzo, il suo sesto senso non sbagliava mai.

-Non ne ho idea, mi dispiace. Forse sarà andato a cambiarsi - rispose Konan senza alcun interesse. Detestava le persone così, senza alcun rispetto e con quel tono di sfacciata superiorità e il più delle volte con loro tirava fuori il suo lato peggiore. E non era mai un bello spettacolo quando lo faceva, soprattutto per i poveri malcapitati che le finivano fra le mani.

-Allora vai a cercarlo - esordì il ragazzo appoggiandosi al bancone.

-Nemmeno per sogno - ribatté lei con lo stesso tono - se proprio t'interessa vacci tu -

-Come hai detto, scusa? - domandò stupito il più giovane.

-Che se ti interessa puoi muovere il tuo culo e metterti a cercarlo - continuò osservando con estremo piacere il volto sconvolto del ragazzo; non doveva essere abituato a sentirsi dire di no.

-Senti tu, vecchia che non sei altro - iniziò a mormorare il moro, subito interrotto dalla pasticcera.

-"Vecchia" sarà tua sorella tesoro, io ho ventinove anni -

-Beh, io ne ho ventiquattro, sono più giovane di te -

-Moccioso impertinente - disse a denti stretti Konan sfoggiando il suo migliore sguardo assassino. Mai attaccare una donna sull'età, MAI.

La loro "amorevole" discussione fu però interrotta dall'arrivo di Itachi poco prima che i due terminassero gli insulti e passassero direttamente alle mani.

-Sasuke, che ci fai qui? - domandò il moro osservando il fratello più piccolo. A giudicare dalla sua espressione omicida lui e Konan si erano subito presi in simpatia.

-Sono venuto a prenderti, mi pare ovvio. Sbrigati, o faremo tardi alla festa di quell'idiota - ordinò Sasuke senza distogliere lo sguardo dalla donna che era appena entrata nella sua lista nera. Che faccia tosta!

***

- Tuo fratello è simpatico quanto un calcio negli stinchi - commentò Konan mentre lavorava col mattarello l'impasto per la crostata di frutta.

-Sì, è fatto così - rispose Itachi versando l'impasto dei semifreddi negli appositi stampini - scusalo, non è sempre così scortese ma ieri ha avuto una giornataccia. Cambiando discorso, com'è finita con il tuo appuntamento? - chiese curioso il pasticcere. Ormai dopo quasi un anno di lavoro i due si spartivano la cucina, il loro regno incontrastato, e avevano stretto anche una salda amicizia a forza di torte e guerre di farina.

-Alla fine ci siamo messi d'accordo per venerdì - mormorò la donna - dice che mi porterà a cena fuori -

-Allora metti in conto che vorrà qualcosa anche dopo la cena - commentò Itachi con uno sguardo malizioso.

-Ma fammi il favore! - ridacchiò Konan estraendo i muffin dal forno e sistemando la crostata regolando la temperatura.

-Deidara ho finito i muffin - esordì poi prendendo il vassoio in mano. Le venne quasi un colpo quando, aprendo la porta di legno, vide un volto per niente gradito.

-Tu? Ma allora è una persecuzione! - sbottò la pasticcera osservando il più piccolo degli Uchiha.

-Non credere che io sia molto felice di vederti - rispose questo mentre Deidara gli dava la busta con i suoi acquisti.

-Voi vi conoscete? - chiese il biondino assistendo ad uno scambio di sguardi omicidi da dietro la cassa.

-È il buzzurro che ieri sera è venuto a prendere Itachi-

-È la maleducata trentenne che mi ha fatto saltare i nervi - dissero in contemporanea.

-Ventinove, tesoro - lo corresse la donna sfoggiando un sorriso più falso di una banconota da sette euro.

I due continuarono a punzecchiarsi e a rispondersi male per alcuni minuti intrattenendo un Deidara alquanto divertito, per poi essere interrotti dal consueto tintinnio dello scacciapensieri. Questa volta fece il suo ingresso un uomo ben conosciuto dai due, con il viso quasi totalmente coperto e i capelli grigi.

-Eh? Kakashi sensei? - chiese sorpreso Sasuke - Cosa ci fa qui?

-Ciao Sasuke! Ero venuto a comprare un pezzo di torta. - rispose questo sistemandosi meglio la sciarpa che gli riparava il viso - Sono sicuro che se l'ha preparata Konan sarà buonissima - continuò strappando un sorriso a trentadue denti alla donna. Subito l'Uchiha si congelò sul posto: il maestro Kakashi era sempre molto gentile, certo, ma per fare dei complimenti ad una simile c'era un'unica soluzione e, a giudicare dalla reazione di quella vecchia, aveva ragione. Rimase in religioso silenzio finché il sensei non uscì dal negozio, mormorando solo un indefinito "Arrivederci" per poi rivolgersi sbigottito alla pasticcera.

-Te la fai con il mio professore di letteratura?!? - le chiese stupefatto.

-Non credo che la cosa ti riguardi - rispose lei sistemandosi le mani sui fianchi.

-Ah, allora è lui il tuo spasimante - commentò curioso Deidara sistemando i muffin ancora caldi in una delle vetrine vicine alla parete. Sasuke preferì non proferire verbo restando a bocca aperta per quasi cinque minuti.

'Quello deve essere pazzo per provarci con una così'

***

-Ma dov'è finito quell'idiota? - si chiese Konan guardando l'orologio. Kakashi era in ritardo di quasi un quarto d'ora e lei era stanca di aspettare davanti al portone. Sbuffando si sedette sullo scalino che precedeva la porta e, dopo altri cinque minuti, sentì squillare il telefono.

 

"Scusami tanto Konan ma purtroppo non posso più raggiungerti. Ho degli impegni di lavoro che non sono riuscito a sbrigare. Mi dispiace per la nostra serata, davvero.

Kakashi"

 

Quello stronzo! Che gli sarebbe costato avvertire un po' prima?! Ma, cosa ancora più importante, cosa gli sarebbe costato cercare di liberarsi in tempo?! Lei si era fatta in quattro per finire il turno prima e scappare a casa a sistemarsi, ma non per questo gli aveva dato buca.

'E pensare che ci eravamo messi d'accordo tre giorni fa' si disse sistemandosi una ciocca dietro l'orecchio. Si era pure fatta i capelli mossi per l'occasione, anche se a lei non le piacevano affatto, e si era tolta anche il piercing al labbro che adorava ma che Kakashi trovava "poco adatto ad una bella ragazza come lei".

'Ma come mi sono conciata?' si chiese poi guardando i tacchi e il vestito blu che si era messa. Un vestito, lei che le gonne non le aveva mai sopportate ...

'In fondo me lo sarei dovuta aspettare, ci ho sperato troppo in quel vecchio' commentò mentre i suoi  occhi iniziavano a diventare umidi. No, non lo avrebbe fatto, non si sarebbe messa a piangere per quello stupido quarantenne che già da tre mesi continuava con quel tira e molla, alternando momenti di grande dolcezza e serenità a crisi e litigate infernali. Onestamente non ce la faceva più, quella situazione la stava uccidendo ma lei aveva veramente bisogno di qualcuno al suo fianco: sembrava una donna forte, una di quelle che appena le guardi pensi "questa non ha bisogno di un uomo, anzi, non ha bisogno di nessuno", ma non era affatto così. Sotto quella scorza di felicità e indipendenza c'era una persona che si sentiva incredibilmente sola, e le gentilezze e le attenzioni di Kakashi la facevano stare bene. La facevano sentire come una donna qualunque, come quelle che il giorno del loro compleanno ricevono fiori dal fidanzato, o che festeggiano San Valentino scambiandosi i cioccolatini con il proprio amato. Nonostante l'orgoglio e la forza di volontà, Konan non riuscì più a trattenere due lacrime che le rigarono le guance sbavandole il trucco scuro, che coprì portandosi le mani sul viso. Quanto male poteva fare, anche il solo sapere che quella non era la prima e non sarebbe stata l'ultima volta in cuisi sarebbe ritrovata in quelle condizioni era un colpo basso al suo orgoglio, e ancora di più ai suoi sentimenti. Lei gliel'aveva detto a Kakashi, lui sapeva quanto fosse importante per lei quella loro specie di relazione, così come sapeva che non le importava della loro differenza d'età, per quanto fosse considerevole. Allora perché lui la lasciava sempre in asso?

-Ehi tu, spostati devo passare! - le disse una voce alla sue spalle - uhm, aspetta un momento, ma tu sei quella vecchia scorbutica che lavora con mio fratello -

'Oh no! Signore perché proprio lui? Perché proprio ora?'

-Ehi, ma stai bene? - le chiese Sasuke avvicinandosi e poggiandole una mano sulla spalla.

-Che cazzo vuoi?!? - gli gridò contro Konan. In quel momento era molto, molto incazzata e la presenza del moro non migliorava certo la situazione, anzi, il fatto che la stesse vedendo in quello stato la rendeva ancora più nervosa: era un vero e proprio schiaffo al suo orgoglio. Se avesse potuto, probabilmente Konan l'avrebbe incenerito solo con lo sguardo.

Sasuke dal canto suo, se da un lato avrebbe voluto risponderle a tono per quella sfuriata, dall'altro rimase immobile osservando il viso arrossato della donna.

-Stai piangendo? - chiese inutilmente mentre lei si asciugava gli occhi umidi sbavandosi il mascara già rovinato. L'Uchiha non avrebbe mai pensato di dirlo, ma in quel momento Konan sembrava davvero fragile: così piccola, con le lacrime che le rigavano il volto, gli occhi arrossati e le labbra dischiuse ... sembrava essere davvero una donna, non una rompipalle che gli osava rispondergli a tono.

-Lasciami stare - mormorò con voce spezzata.

'Sembra una donna qualunque...' pensò il moro sedendosi accanto a lei sullo scalino.

-Che ci fai qui? -

-Che te ne frega? - ribatté lei asciugandosi il viso con la mano.

-Onestamente un cazzo, ma visto che il mio amico ritarda di un quarto d'ora e mi ha lasciato come un idiota davanti la porta di casa sua ... che ne dici di parlarmene? - domandò con fare indifferente. Sasuke si soffermò ad osservare meglio il viso della donna e dovette ammettere che in quel modo non era poi così male, anzi, era quasi carina.

'Ha gli occhi dolci' aggiunse fra sé.

***

Il giorno seguente a Deidara venne quasi un colpo quando vide il più piccolo dei fratelli Uchiha entrare nel negozio con uno sguardo rabbioso e un gigantesco mazzo di fiori in mano.

-Uh, che carino, il piccolo 'Suke ha trovato l'amore! - commentò appoggiandosi al bancone. Si divertiva troppo a stuzzicarlo: lui, a differenza di Itachi, si incazzava molto facilmente e questo lo rendeva il suo bersaglio preferito.

-Cosa vuoi? Una torta a forma di cuore per la tua amata? - continuò a sfotterlo il biondo.

-Ascoltami bene, commesso da strapazzo - rispose Sasuke a denti stretti - io sono sull'orlo di una crisi nervosa, quindi va a chiamare quella pazza di una pasticcera e se davvero ci tieni alla vita non osare fare commenti - concluse irritato.

Deidara, dopo un primo momento di stupore, sorrise malefico e aprì la porta della cucina gridando a gran voce:

-Konan! Sbrigati, vieni qui che il fratello di Itachi è venuto a dichiararti il suo amore! -

In risposta si udirono due suoni diversi: il primo era il grugnito rabbioso del giovane, il secondo un'esclamazione di sorpresa proveniente dalla cucina. Subito si affacciarono alla porta i due pasticceri, uno più sconvolto dell'altro.

-Ti prego dimmi che è uno scherzo - esordì Konan vedendo il mazzo floreale.

-Ehm ... 'Suke, credo di essermi perso qualcosa ... - mormorò Itachi facendo irritare ancora di più il fratello.

-Ascoltami bene - gridò Sasuke in risposta - non iniziare a farti strane idee! Questi sono da parte di  Kakashi-sensei, io sono solo il facchino che quello stronzo ha mandato a portarti i fiori! - chiarì tirando fuori tutta la sua rabbia, suscitando l'ilarità del commesso e del fratello maggiore.

'Che umiliazione ...' pensò il moro porgendole malamente i fiori. La donna, a dir poco sbigottita, li prese in mano e lesse il biglietto legato alla carta decorativa mentre Deidara rideva così forte da doversi tenere al bancone per restare in piedi.

'Stupido sensei, se non fosse che fra una settimana ho esami di letteratura te li avrei fatti mangiare quei dannatissimi fiori!' l'insultò mentalmente l'Uchiha mentre la donna, con estrema nonchalance, aprì lo sportello del caminetto che riscaldava il negozio dal freddo invernale e vi gettò dentro il regalo ricevuto.

-Grazie della cortesia, sei stato molto gentile - disse tranquilla mentre Itachi e Deidara la guardarono alquanto perplessi - ma puoi riferire al tuo professore di venire di persona la prossima volta, o almeno di lasciare in pace un suo povero studente. - scandì con una calma spiazzante.

-Senti, io ho fatto quello che dovevo fare, ora vedetevela voi. I vostri problemi non mi interessano -  rispose Sasuke voltandosi verso l'uscita. Prima di andare, però, notò il nuovo scaffale posato sul bancone dove vi erano sistemati caramelle, cioccolatini e lecca-lecca. Senza pensarci due volte prese un lecca-lecca alla fragola e, dopo aver detto al fratello un perentorio "paghi tu", uscì dalla pasticceria.

-Che strano, credevo che odiasse i dolci - mormorò Deidara.

-Infatti, i lecca-lecca sono gli unici che gli piacciono. - rispose Itachi.

-Allora tuo fratello è davvero stupido - commentò il commesso mordendo un cupcake appena sfornato.

-Che ci vuoi fare? I mocciosi mangiano i lecca-lecca - aggiunse la donna con un sorriso.

***

In quell'istante Konan stava raccogliendo tutte le forze che aveva in corpo per rimangiarsi il suo stupido orgoglio e al tempo stesso non morire di vergogna.

'Già so che non me lo perdonerò mai' si disse scocciata suonando al campanello. Sperava di cuore che venisse Itachi ad aprirle, così da dare il regalo a lui e filarsela via nel giro di cinque secondi ma, come spesso accade nelle situazioni in cui già di partenza sei messo male, il destino fece sì che tutto inevitabilmente peggiorasse. Ad aprire alla donna, infatti, fu lo stesso Sasuke, in pigiama e con un'espressione tutt'altro che calma.

'Ma questo qui è costantemente incazzato?' si domandò la donna nel colossale sforzo di non arrossire per la vergogna.

-Che cosa vuoi? - le chiese scocciato l'Uchiha.

-Tieni - rispose Konan porgendogli una busta - sono per te -

-Non mi piacciono i dolci - fu la fredda risposta del ragazzo.

-Moccioso, sono lecca-lecca. - ribatté lei destando la sua attenzione - Invece di comprarli li ho fatti io, tutto qua.-

-Sono avvelenati? -

-No, puoi stare tranquillo - disse la pasticcera.

-Allora significa che hai sputato nell'impasto -

-Senti, io li ho fatti per te, tu sei libero di non mangiarli se non vuoi - esordì lei sempre più rossa in viso. Si stava vergognando da morire, avrebbe voluto sprofondare sotto terra se avesse potuto.

'Stupido Teme di un Uchiha' pensò a denti stretti.

-E a cosa devo questo "amorevole" regalo? - chiese il moro squadrandola dall'alto in basso.

-È solo un modo per ringraziarti per avermi ascoltato l'altro giorno mentre piangevo, tutto qua - rispose Konan - io ... mi ha aiutato molto sfogarmi con te, quindi ho pensato di prepararti qualcosa, ma dato che non mangi dolci nemmeno sotto tortura ho preparato questi. - spiegò con lo sguardo basso.

Sasuke non disse niente in risposta, si limitò a prendere la busta che la donna gli porgeva sibilando un misero "Grazie". Konan si era già voltata dirigendosi verso l'ascensore quando il moro la fermò.

-Ehi, Vecchia - mormorò seccato - non voglio più vederti piangere, alla tua età non fa bene. -

-Moccioso impertinente - commentò lei guardandolo con un mezzo sorriso.

-Senti scorbutica, io sono da solo ed è quasi ora di cena. Ti va di unirti a me? - le domandò apparentemente senza alcun entusiasmo, anche se in fondo, ma molto, molto in fondo, Sasuke sperava che accettasse.

-E va bene - sbuffò la pasticcera stringendosi nel giubbotto scuro.

-Perfetto, allora cucini tu - esordì l'Uchiha aprendo la porta di casa.

-Maledetto idiota! - lo sgridò la donna.

Alla fine i due cucinarono insieme discutendo del più e del meno: il lavoro, l'esame di Sasuke, la rottura della donna con il vecchio professore, Itachi che era uscito per andare ad un appuntamento, il motorino del moro che si era rotto qualche giorno prima lasciandolo in mezzo alla strada con il suo amico ...

-Certo che sei proprio sfortunato - commentò Konan finendo il suo bicchiere di vino.

-Ci credo, ho incontrato te - ribatté prontamente il moro ricevendo una linguaccia in risposta.

-Come sei gentile - lo riprese lei.

-Grazie, lo so, sono un signore -

-Stupido moccioso - concluse la donna osservando i piatti ormai vuoti. Avevano preparato una cenetta davvero squisita, non c'era che dire.

-Vecchia scorbutica - la richiamò Sasuke destando la sua attenzione - lo sai, questi lecca-lecca non fanno poi così schifo ... - continuò mettendosi in bocca un lecca-lecca alla fragola.

-Perché ho mescolato bene il veleno e lo zucchero - disse trionfante.

Così, fra un insulto e una frecciatina, la serata passò in fretta e la donna si ritrovò nuovamente sulla porta di casa Uchiha prima che se ne accorgesse. Non poteva certo immaginare che prima di andarsene avrebbe ricevuto un bacio da Sasuke Uchiha, il moccioso che era diventato il suo personale incubo, e al quale rispose con una marea di insulti che sarebbero bastati per tutta la sua famiglia e le future generazioni. Non riusciva a spiegarsi, però, perché non lo avesse direttamente picchiato a sangue.

'È solo un moccioso che mangia lecca-lecca, non vale la pena sporcarsi la mani prendendolo a schiaffi' le fece dire il suo orgoglio mentre scendeva in ascensore. O forse, ma forse, era perché in fondo quel buzzurro non era poi così  male ...

 

Fine

 Questa storia si è classificata quarta al "Contest Dolci Insoliti" indetto da La procrastinatrice. La ringrazio inoltre per i suoi consigli e accorgimenti ^^

Note dell'autrice folle:

Lo so, questa storia è un delirio totale, me ne rendo conto. Così come non mi capacito di averla scritta io. Insomma, come mi è venuta fuori una cosa del genere??? O.o

Parlando seriamente (come se io potessi essere seria) questa storia è stata scritta mentre ero sull'orlo di una crisi nervosa per la miriade di scadenze incombenti che non rispettato, e mi è servita come "valvola di sfogo" se così si può definire. La cosa strana è che si è praticamente scritta da sola, in tre giorni l'ho già finita e non mi sembra vero ... onestamente non so cosa dire a riguardo, forse mi è venuta così spontaneamente proprio perché non ci ho pensato su moltissimo, semplicemente avevo in mente una scena e l'ho riportata su carta, tutto qui.  Rileggendola mi sembra davvero stranissima, non tanto per la trama quanto per il modo stesso in cui l'ho scritta: solitamente io faccio enormi riflessioni, commenti chilometrici o cose del genere, qui invece non c'è niente del genere, non sembra nemmeno il mio stile. Boh, non so che dire XD Per la coppia invece mi sono davvero sbizzarrita, io amo le Crack Pairing e amo tantissimo i dolci, diventare una pasticcera è un mio grande desiderio così ho deciso di prendere il mio personaggio femminile preferito (Konan) e darle questo ruolo. Per il suo compagno, invece, sono entrata in crisi perché nessuno mi sembrava credibile eccetto Yahiko o Nagato, ma mi sembravano troppo scontati. Considerando poi che mi sono sempre immaginata Konan come una donna con un bel carattere, mi son detta "con Sasuke litigherebbe ogni cinque secondi", e così ho coinvolto l'Uchiha in questa boiata. Chiedo inoltre scusa per il linguaggio un po' scurrile, ma Sasuke e Konan non sono sempre stati il massimo esempio della finezza, almeno nella mia immaginazione. Spero che non ti faccia poi così schifo, almeno per me è stato un piacere scrivere questa idiozia insensata che già so sarà piena di errori che mi sfuggiranno anche dopo tre letture (mi scuso anche per quelli), ma almeno un minimo di senso ce l'ha. Per il resto ... beh, lascio a te il giudizio :D (fare discorsi non è il mio forte, lo so >.<).

stella98f

  
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