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Autore: IWantMore_Food    10/06/2013    0 recensioni
Una storia strana tra Chantal e Chris, un fidanzamento sinonimo di prigionia, chantal riuscirà e scappare da quell'incubo che la tormenta ostacolando la sua libertà, forse un incontro inaspettato durante la sua vacanza riuscirà a farle dimenticare dei brutti ricordi e delle angoscie...
Dal CAPITOLO 2:
era bellissimo, due splendidi occhi grandi e verdi brillavano sul suo viso, e i corti capelli biondi gli contornavano il volto, le braccia e il petto muscolosi e abbronzati, erano coperti da una giacca blu con le maniche a tre quarti e le finiture in oro, indossava anche dei pantaloni lunghi e aderenti abbinati alla giacca, avrà avuto sui 19 anni, più o meno la mia età.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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CAPITOLO 1
Era un ragazzo impossibile! Mi piaceva troppo, ma non si rendeva conto che ogni volta che passavamo del tempo insieme, stavo benissimo, ma la felicità con lui durava poco, tutte le volte riusciva a trovare un modo per farmi stare male, farmi soffrire per lui, magari non lo faceva apposta, forse era stronzo di natura o forse di me non gliene fregava niente, mi stava solo usando, ma per cosa?! E anche se lo stava facendo non era quello il modo giusto per farlo. Praticamente ci vedevamo solo a scuola, quando mi cagava, perchè la maggior parte delle volte se ne fregava altamente, di me e dei miei sentimenti, per il resto niente messaggi, nè telefonate, nè incontri extrascolastici,nè tantomeni chat su facebook, tranne ogni tanto... erano chat di qualche minuto, trovava sempre un motivo per filarsela, e quelle poche, ero sempre io a cominciarle , senza contare i miliardi di volte in cui gli scrivevo, visualizzava e non rispondeva... mamma che nervoso quando faceva così!!! Eppure quei pochi momenti che passavamo insieme mi sembravano così meravigliosi, durante quei pochi minuti e da ciò che riferivano i suoi compagni, sembrava gli piacessi moltissimo e che non facesse altro che parlare di me, ma poi allora perchè si comportava così? Perchè non si faceva sentire? Perchè se mi vedeva fuori da scuola si comportava come fossi un estranea ? Eppure stavamo insieme, il 23 sarebbe stato un MESE, ma non mi sembrava di essere fidanzata, mi sembrava piuttosto di sentirmi imprigionata in qualcosa che non riuscivo bene a capire. Era oramai finita la scuola l' estate si faceva sentire e io non sapevo se lo avrei rivisto, dato che l' anno successivo non avrebbe più frequentato la scuola ma sarebbe andato a lavorare e ovviamente non si degnava nemmeno di scrivermi, oltre il non avermi nemmeno salutato prima di andarsene l' ultimo giorno, sapendo che non ci saremmo visti più per un pò, inoltre con l' arrivo dell' estate arrivava anche la voglia di divertirsi, ma com' era possibile farlo con quel enorme peso sullo stomaco!? Dovevo chiarire le cose con lui, ma non sapevo come fare, nè trovavo il coraggio di toccare l' argomento, poi comunque quando gli scrivevo non rispondeva perciò non avrebbe avuto senso parlarne praticamente da sola, non sapevo che fare, non volevo ferirlo, mi piaceva, anche se non ero più molto sicura dei sentimenti che provavo per lui e anche se mi avesse risposto, non sapevo nemmeno io cosa dovevamo chiarire, ne cosa dirgli per farlo, era un incubo non ero mai stata insieme a qualcuno in questo modo, era strano, persino le storie da "una limonata e via"  dell' estate precedente sembravano più serie di quella!
Scivolai! e l' acqua della vasca da bagno mi schizzo in faccia  facendomi tornare alla realtà, proprio in quel momento mia madre entrò in bagno urlando - CHANTAL!! CHANTAL!!! -
-Cosa matta di una mamma? - le chiesi io ridacchiando e  tentando di calmarla  
 - Ora rilassati per benino che poi quando hai finito ti aiuto a preparare le valigie!- rispose lei realizzata 
-VALIGIE?! PARTIAMO?- chiesi io sorpresa 
-Si valigie e si partiamo, poi ti spiego per bene ora pensa solo a scacciare tutti gli strani pensieri che ti passano per la testa in questi giorni, voglio che tu possa pensare solo a divertirti durante questo viaggio- escalmò lei felice
-Ok se propio vuoi- 
Ed ecco il tepore e il calore presenti in bagno mi travolsero nuovamente quando mia madre uscì dalla stanza, il vapore e l' acqua tiepida mi avvolsero in un caldo abbraccio che in un attimo riuscì a scacciare via ogni pensiero dalla mia mente, mentre mi sistemavo ripetutamente con la schiena al bordo della vasca per restare più comoda. Immersi la testa nell' liquido saponoso che riempiva la vasca, come con l' intenzione di annegare anche quegli ultimi pensieri su  Chris che mi riaffioravano nella mente. Chris! era così che si chiamava quel grande stronzo che mi faceva star bene e soffrire così tanto nello stesso momento, colui che non sapeva decidersi, di cui non si capivano vere intenzioni e sentimenti, quell' unica persona che riusciva a farmi sentire la più importante e la più sporca e sola, così da un momento all' altro!
Pronta e libera da ogni pensiero uscii dalla vasca la mia mammina mi aspettava con l' accappatoio in mano come quando ero bambina ed accuratamente cominciò ad asciugarmi, come non faceva oramai da molto tempo...
- Mamma, che ti succede? una lacrima scivolò dal volto di mia madre 
-Sono solo stata trasportata dai vecchi e dolci ricordi,quelli di quando papà era ancora con noi e di quando tu eri ancora piccola e quando la tua stupidità dolce ed innocente non capiva ancora la crudeltà che regnava nel mondo intorno a noi.
Al solo nominare di suo padre entrambe scoppiarono a piangere abbracciandosi, se ne era andato con gli angeli quando lei era ancora in tenera età, così le aveva spiegato sua madre dell' improvvisa mancanza di suo padre, all' epoca. Un' angelo lo ha colpito per portarlo in paradiso da dio per poterlo sentire cantare e farlo suo angelo, credetti ignaramente alla storia di mia madre, ma più tardi scoprì che propio non era un angelo colui che aveva colpito mio padre con quel proiettile dandogli un colpo mortale, ma un fottuto ladro che si faceva strada in mezzo alla folla per poter sfuggire dalla polizia, fu un duro colpo per me scoprirlo, anche se oramai avevo capito benissimo che la storia di mia madre era completamente inventata, ma mi piaceva potre credere che fosse stato un gesto dolce e gentile a portare via mio padre.. sebbene lo avesso comunque portato via da me e dalla mamma. 
Mia madre si asciugò le lacrime e fece lo stesso con le mie, - forza prepariamo queste valigie. Disse sorridendo, ci avviammo nella mia stanza, mi aiutò a preparare la mia valigia consigliandomi di portare molti dei numerosi abitini che tenevo nel guardaroba.. - Ma quando mi dici dove andiamo? le chiesi
- Lo scoprirai presto tesoro mio.  Ero impaziente di sapere la famosa meta di cui parlava mia madre ormai da due giorni, sapevo solamente che la mia curisità avrebbe trovato pace solo il giorno seguente quando saremmo partite. avevo scritto a Chris della mia partenza, l' avevo avvertito che sarei stata via un paio di settimane, ovviamente in quei due giorni lui non aveva mai risposto, d' altra parte non valeva nemmeno la pena di aspettarsela una risposta da uno come lui( anche se ancora non avevo capito bene come fosse in realtà).





SCUSATE EVENTUALI ERRORI, L' HO SCRITTO VELOCEMENTE E SINCERAMENTE NON SONO NEMMENO SICURA DI COME SIA!!! 
 
  
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