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Autore: metaldolphin    11/06/2013    4 recensioni
Rivisitazione dell'omonimo telefilm di recente produzione, con i personaggi della nostra Ciurma preferita.
Perché non sempre ciò che appare ai nostri occhi è la verità.
Perché non sempre tutto è necessariamente bianco o nero.
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Franky/Nico Robin, Nami/Zoro
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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Sirene della polizia e umidità, nella notte della città che non conosceva soste.
La vita che scorreva frenetica di giorno, non si fermava di certo col calare del sole: continuava con la stessa energia, ma cambiava d’aspetto.
Nei parchi, alle mamme con le carrozzine si avvicendavano spacciatori e prostitute con i loro clienti; nei market H24 gli anziani lasciavano il posto alle bande di quartiere, occupate a prelevare i pochi soldi delle pensioni, che i primi avevano speso per ricevere in cambio pochi beni di prima necessità: a loro volta, li avrebbero spesi in quelle stesse zone verdi, per una dose, un’arma illegale o pochi minuti di sesso consumato in fretta.

Per le strade, l’unico punto fisso erano i gialli taxi; per essi, giorno o notte non faceva differenza: portavano da un punto all’altro della città clienti sconosciuti e mai piu’ rivisti, facce in un continuo susseguirsi... un programma impazzito di morphing, erano i loro specchietti retrovisori.
Raramente uno di quei volti lasciava un ricordo di sé, ma quella sera, Franky, eccentrico tassista metropolitano dai capelli blu, rimase folgorato da quegli occhi, gelidi nel colore e nell’espressione, della donna che aveva preso a bordo.
C’era qualcosa, in lei, che suscitava timore e rispetto allo stesso tempo: l’aveva fatta salire all’aeroporto, con un unico trolley di media grandezza, ed aveva chiesto di essere portata alla centrale di polizia.
Nessun albergo, nessun ristorante, nonostante le etichette sul bagaglio indicassero provenienza europea: dopo tutte quelle ore di volo, chiunque avrebbe chiesto di un luogo dove riposare o rifocillarsi…
Lei no.
Lui aveva annuito e si era immerso nel traffico senza dire una parola.
Le luci dell’automobile si confusero tra le altre, in una processione senza inizio né fine, tantomeno Santi da portare in gloria.

Nelle periferie, la vita era meno presente, ma più letale.
Era qui che la mala gestiva la parte più consistente dei suoi affari.
Le sue basi erano i palazzi e le strutture industriali abbandonate, trasformate in magazzini, uffici e raffinerie di sostanze stupefacenti.
Nei vicoli, i gatti in calore miagolavano forte il loro bisogno di compagnia, fra gli ubriachi che si lasciavano all’oblio, con la bottiglia vuota ancora in mano, rifiuti tra i rifiuti.
Un’ombra imponente si aggirava nella notte, guardinga come i felini che si azzittivano e lo guardavano nel buio, con gli occhi gialli dalla larga pupilla, passare agile e, come loro, permeato da uno strano odore, più animale che umano.
Era alla ricerca di qualcosa o di qualcuno, quella sera: aveva sentito l’aria cambiare ed aveva lasciato la tana dove si nascondeva per seguire quella traccia irresistibile. Non era la prima volta che la percepiva... erano passati quasi tre anni dall’ultima volta, la sera in cui aveva salvato quella ragazzina; non era arrivato in tempo per la madre, già morta quando era intervenuto, seguendo la scia olfattiva che avevano lasciato altri animali assassini come lui.
Erano stati loro, si era battuto e li aveva sconfitti, ma in modo così veloce e letale che la giovane superstite non era riuscita a dare una sua descrizione alle forze dell’ordine, arrivate poco dopo che tutto era finito.
Si era sentito penetrare da quegli occhioni, umidi di pianto, che scrutavano nel buio dove si era nascosto, prima che l’ambulanza chiudesse il portellone per condurla lontano da quel luogo di sangue e morte.
Lontano da lui.
Ma qualcosa di lei gli era rimasto, impresso nelle narici dall’olfatto sensibile e nel cervello: brillanti capelli rossi e fruttato odore di agrumi.
Lo stesso profumo che, dopo tutto quel tempo, l’aveva spinto ad uscire nel buio della città notturna, quella sera di polizia e umido smog.
   
 
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