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Autore: TeenSpiritWho_    11/06/2013    6 recensioni
Il futuro può essere cambiato anche solo dal più piccolo errore, e Duncan lo scoprirà presto. Verrà trascinato in un luogo sconosciuto e dovrà lottare contro chi amava per salvare chi ama. Perché non sempre le persone di cui ti fidi si conoscono del tutto...
Genere: Azione, Guerra, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Geoff, Gwen, Un po' tutti | Coppie: Bridgette/Geoff, Duncan/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Mi sistemai la cravatta con un gesto secco e passai una mano tremante tra i capelli pettinati perfettamente.

-Ehi! Non ti spettinare!- squittì Harold, indignato.

Lo ignorai volutamente, continuando a sistemarmi un folto ciuffo di capelli neri.

Lui sospirò -Allora, mi vuoi dire che cosa ti preoccupa?-

-Mi sposo tra un quarto d'ora, ho il diritto di essere agitato.-

-Sì, ma non ne hai nessun motivo! Courtney è splendida, ti ama alla follia ed è anche candidata alle elezioni- mi fece l'occhiolino -Potresti diventare la nuova first lady!-

Gli tirai un pugno nello stomaco, continuando a fissare il mio riflesso nello specchio e ignorando i sui lamenti di dolore.

L'idiota aveva ragione. Io amavo Courtney e lei amava me. Ci conoscevamo da quando avevamo quindici anni. Lei era quel genere di ragazza che vuole sempre essere la prima della classe, mentre il mio unico talento era falsificare le firme dei miei genitori per fare fuga da scuola. Ma, come si suol dire, gli opposti si attraggono. E così, a diciotto anni, l'ultimo giorno di liceo alla festa d' istituto, ci eravamo scambiati il primo bacio, sotto le luci colorate dei fuochi d'artificio.

La mia unica preoccupazione era: non starò facendo il passo più lungo della gamba?

Ero sicuro che Courtney non fosse agitata come me. Lei era sempre fantastica in queste situazioni: aveva sangue freddo, polso e decisione. Probabilmente si stava infilando il suo abito bianco da sposa, le curve sensuali che spiccavano sotto il tessuto lucente di raso, i capelli che ricadevano castani e fluenti sulle spalle, incorniciando il viso olivastro e puntellato di lentiggini. Il cuore mi si scaldò al pensiero dei suo occhi color cioccolato, le ciglia lunghe, le labbra carnose e rosate...

-... Mi stai ascoltando?! Dobbiamo andare!-

Giusto, mi stavo quasi dimenticando di Harold, il petulante fratello di Courtney. Personalmente lo odiavo: gli occhiali che scivolavano sul naso aquilino, i due peletti color carota che si ritrovava in faccia e che aveva il coraggio di chiamare “barba”, la voce stridula... ogni cosa di lui mi infastidiva. Ma lo sopportavo, per il bene di Courtney.

-D'accordo, andiamo- concessi infine.

Raggiungemmo a piedi la deliziosa chiesetta che si trovava vicino alla maestosa villa di Courtney. Non che io fossi credente, anzi, ma questo era ciò che voleva la sposa, e ogni sua richiesta doveva essere esaudita, o le sarebbe venuta una crisi di nervi. E non bisognava mai, MAI, far innervosire Courtney.

Una donna bassa e tarchiata infagottata in un ridicolo vestito rosa confetto con tanto di cappello coordinato mi si avvicinò zampettando con un'espressione torva sul viso -Finalmente sei arrivato, sei il solito ritardatario!-

Alzai gli occhi al cielo. Quella strega di mia suocera. Appena Courtney sarebbe diventata mia moglie ce ne saremmo andati da quella città e da quella sua assurda famiglia. Ma almeno erano schifosamente ricchi.

Entrammo in chiesa e qualcuno mi spinse sgarbatamente fino all'altare. Inciampai al mio posto e mi sistemai la giacca con le mani. Lanciai un'occhiata a sinistra, verso il mio testimone. Geoff era il mio migliore amico da sempre: combinavamo bravate da bambini e allo stesso modo lo facevamo ora, a ventidue anni. Di certo non piaceva a Courtney e alla sua famiglia, ma per me era come un fratello. Un ragazzo tutto feste e divertimento, con capelli biondi lucenti lunghi e occhi azzurri penetranti. Tutte le ragazze cadevano ai suoi piedi, e in effetti lui non rifiutava di certo le loro attenzioni. Anche io ero come lui un tempo, ma poi avevo deciso di sposare Courtney e tutto era cambiato. Non ero pentito della mia scelta. O almeno, così credevo.

Con il pollice mi fece segno che andava tutto bene, e mi sentii un pochino meglio, anche se il mio livello di sudorazione era decisamente troppo elevato. Mentre mi allentavo il colletto della camicia partì la musica nuziale, e sentii tutti gli invitati presenti alla cerimonia alzarsi in piedi.

Dio, non mi ero accorto che fossero così tanti.

Quel pensiero non fece che farmi sentire ancora peggio.

Le porte si spalancarono e Courtney fece il suo ingresso trionfale. Era ancora più bella di come me l'ero immaginata, così splendente da oscurare tutto il resto.

Ora faceva decisamente troppo caldo. A ogni passo che lei faceva verso di me mi sentivo girare di più la testa. Lei sorrideva, perciò mi sforzai di sorridere anche io, ma la mia sembrò più che altro una smorfia.

Deglutii nervosamente. Dovevo essere bianco come un lenzuolo, perché Geoff mi osservava preoccupato, e allo stesso modo le damigelle che erano attorno a me.

L'ultima cosa che sentii prima di cadere e perdere i sensi fu Courtney che urlava il mio nome.

 

-Duncan? Duncan, stai bene?-

La voce di Courtney mi svegliò, ma ci misi un po' ad aprire le palpebre. Mi accorsi di essere sdraiato a terra, e qualcuno mi teneva le gambe sollevate, cercando di far affluire il sangue alla testa. Mi faceva male, dovevo aver battuto per terra cadendo. Mugugnai, e sentii la voce di Courtney ringraziare il cielo perché ero sveglio.

Quando finalmente spalancai gli occhi vidi il suo viso perfettamente truccato ma arrossato per la preoccupazione, illuminarsi. E in quel momento mi accorsi che non volevo sposarla. Non perché non la amassi, ma sapevo di non essere pronto. Possibile che me ne fossi accorto solo all'ultimo momento?

-Preparatevi,sta bene! Possiamo ricominciare la cerimonia!- cinguettò, visibilmente nervosa per il fatto che niente stesse andando secondo i suoi piani.

-N-no.- mi sentii dire.

Tutti si girarono verso di me.

Courtney fece un debole sorriso -C-cos'hai detto, amore?-

-Io... no, n-non posso farlo.-

Lei fece una risatina isterica -Oh, non essere sciocco, vieni...- fece per sfiorarmi una spalla, ma mi ritrassi, come un animale spaventato. Vidi il suo sguardo sconcertato e mi alzai in piedi.

-Io... io... mi dispiace,non...- cercai di rimediare, mentre arretravo lentamente.

Non mi accorsi nemmeno di quando mi voltai e cominciai a correre. Non mi accorsi del fatto che piovesse e fossi bagnato fradicio. Non mi accorsi di aver attraversato tutta la città, arrivando in una zona che non avevo mai visto prima. Mi fermai solo quando finii in un vicolo cieco, con diversi bidoni che mi sbarravano la strada. Mi accasciai stancamente a terra, mentre la pioggia continuava a scivolarmi addosso. Appoggiai la schiena contro al muro e chiusi gli occhi.

Ma perché l'avevo fatto? Perché ogni volta che qualcosa mi andava bene dovevo rovinare tutto? Ero uno stupido, autolesionista, idiota. Mi presi il viso tra le mani e feci un lungo sospiro, cercando di piangere ma senza risultati.

Ci misi qualche secondo ad accorgermi della luce. Una brillante luce ovale fluttuava nell'aria a pochi metri da me. La fissai per un po', ipnotizzato. Che cos'era? Mi vennero in mente le più strane ipotesi. Non riuscivo a resistere. Dopotutto, cosa avevo da perdere? Mi allungai verso la luce, tendendo il braccio. Qualcosa mi afferrò e mi tirò dentro.



Ciao a tutti! Questo è il primo capitolo della mia prima storia ispirata ai personaggi di TD, spero vi piaccia. Fatemi sapere le vostre opinioni!

  
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