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Autore: Writer96    11/06/2013    5 recensioni
Originale // Romantico, Introspettivo, Fluff // One Shot
-Sai, invidio le lampade- mi confidi, in un giorno a caso –le invidio parecchio.-
Ti guardo e assorbo i tuoi dettagli, ancora, perché non sono mai abbastanza. Oggi hai gli occhi più chiari, forse è il cielo grigio che li mette in risalto, chissà, fatto sta che sono più belli del solito, sotto un ciuffo che è caduto male.
-Perché?- ti chiedo, come sempre, perché sono come i bambini e inesauribili sono le domande che mi vorticano in testa. Ti chiedo sempre perché, anche quando mi dici che sono speciale, anche quando ridi e basta. La verità è che vorrei scoprirti tutto, entrarti dentro e rubarti un po’ d’anima, di quell’essenza impalpabile che ti rende tanto te.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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I ragazzi che si amano si baciano in piedi.
Contro le porte della notte.

 

J. Prévert









-Sai, invidio le lampade- mi confidi, in un giorno a caso –le invidio parecchio.-
Ti guardo e assorbo i tuoi dettagli, ancora, perché non sono mai abbastanza. Oggi hai gli occhi più chiari, forse è il cielo grigio che li mette in risalto, chissà, fatto sta che sono più belli del solito, sotto un ciuffo che è caduto male.
-Perché?- ti chiedo, come sempre, perché sono come i bambini e inesauribili sono le domande che mi vorticano in testa. Ti chiedo sempre perché,  anche quando mi dici che sono speciale, anche quando ridi e basta. La verità è che vorrei scoprirti tutto, entrarti dentro e rubarti un po’ d’anima, di quell’essenza impalpabile che ti rende tanto te.

-Loro possono spegnersi. E riaccendersi. Ed essere riparate, una volta rotte o fulminate.- di solito le dico io queste cose, queste frasi ad effetto che non nascono da niente, e oggi invece la dici tu, con quegli occhi che mi stanno facendo impazzire contro il cielo grigio. Ti faccio voltare e ti guardo, ti tocco il naso, vorrei toccarti tutto il viso e stringerti sempre, e invece ti chiedo, ancora una volta, perché.
-Ci sono un sacco di cose spaventose o momenti che non vorrei vivere. Ed altri che vorrei, invece, durassero per sempre. Vorrei controllare me, la mia vita, anche ciò che provo.- è strano che sia tu a dire questo, di solito non hai paura. Hai solo i tuoi occhi chiari –oggi sono davvero bellissimi e voglio dirtelo, te lo dirò dopo, quando saremo tranquilli- e tante risposte, tante domande in risposta alle mie, ma poche paure. Sono grandi, quelle paure che hai, mica come le mie, che si risolvono con te vicino. Ce l’hai nell’anima, le tue paure. E io, ancora una volta, vorrei entrarti dentro e strapparti il pezzo d’anima preoccupata, portartelo via e lasciarti un bacio tra le costole, vicino al cuore.
-Ma tu non sai in anticipo quali siano i momenti belli o quali quelli brutti, no? Se già li conoscessimo, non avremmo che da vivere una vita già scritta.- ti accarezzo i capelli, li scosto da quegli occhi così chiari e ti guardo, ti guardo sempre, anche quando siamo stesi e tu sospiri piano, o quando guardi in aria e non mi ascolti.

-A volte vorrei scappare.- confessi e non c’è bisogno di chiedere da cosa. I tuoi fantasmi, quelli che ti divorano dentro, non ti lasciano andare facilmente, non ti lasciano andare mai.
-Non devi.-
-Non posso.- sei secco, deciso, poi mi sorridi e appoggi lo zigomo alla mia mano, battendo le ciglia e facendomi un leggero solletico. Arrossisco e tu sorridi ancora e contro il cielo grigio spicchi, l’unica sagoma viva in un mondo di stampi morti.

-A volte vorrei scappare, o essere una luce, oppure, semplicemente, vorrei essere diverso. A volte, però. Nei momenti bui. Negli altri non posso farlo, perché sono vincolato, e mi sono vincolato da solo.- non sembri dispiaciuto, sei contento dei tuoi vincoli, lo so, perché poi ti stacchi dalla mia mano e mi baci, chiudendo gli occhi e premendo le tue labbra sulle mie, senza chiedermi di più. Ogni piccola pellicina, ogni taglietto diventa carne viva e pulsa e sono sicura che stai sentendo il mio cuore, perché prendi una mano e mi fai sentire il tuo. Abbiamo battiti diversi, disomogenei, alternati e non chiediamo altro, in quel momento in cui ci parliamo solo attraverso la stretta delle dita, di sentirci l’un l’altro anche se così diversi.
-Se scappi ti raggiungo.- ti sussurro e non domando, non ce n’è bisogno. Nel pronunciare le due “p” urto le tue labbra e tu ne approfitti per sorridere di nuovo, senza aprire gli occhi. Lo so perché ti sbircio, da sotto il mio mascara ormai colato, dopo un’intera giornata.
-Io penso che saresti una splendida candela.- mi dici, e non capisco, o forse non c’è niente da capire. Apro gli occhi e ti vedo, così vicino che le tue ciglia sono le mie e non c’è altro spazio per il tuo naso se non sulla tua guancia, e mi stringo nelle spalle, cercando anche l’altra tua mano.

Hai gli occhi più chiari del solito, forse è il cielo grigio che li mette in risalto, forse sono solo io che ti scopro e mi stupisco perché non saresti possibile.
Hai gli occhi più chiari del solito, dicevo, e sorridono anche loro mentre ti bacio la punta del naso prima che inizi a piovere.






Writ's Corner
Sono secoli che non scrivo, ma ho avuto parecchi problemi. Prima la scuola, terribile l'ultimo periodo, con tutte le interrogazioni e le faide interne che si scatenano alla fine dell'anno, poi la stanchezza, un esame di maturità non mio da affrontare, decisioni difficili da prendere oppure da ignorare.
Oggi ho scritto in cinque minuti quest'affare che non so neanche cosa sia, se una semplice dedica ad una persona importante, oppure se solo uno sfogo, perchè le paure sono tante, ma non quante i sentimenti vari.
E' sdolcinato, esagerato, forse, ed incomprensibile, pieno di allusioni, pieno di discorsi a metà che non hanno senso. Rassegnatevi, succederà spesso così, le mie storie perderanno di senso dopo le prime due parole e saranno solo sfoghi. Volevo regalarvi/regalarmi un'immagine a cui tengo, una serie di emozioni che vengono fin troppo fuori quando il cielo è grigio e gli occhi si fanno troppo chiari.
Tornerò presto, giuro.
   
 
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