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Autore: Dreamersan    11/06/2013    2 recensioni
Dopo essere diventato un vampiro, Liam decide di recidere i legami con il passato e per farlo, ha bisogno di distruggere l'ultimo barlume di umanità rimasto nel suo cuore.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angel, Angelus, Darla
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Cry Little Sister

 

Era una notte di luna piena nella tranquilla cittadina di Galway e da quando era stata trovata una tomba svuotata e il guardiano del cimitero morto al suo fianco, nessun cittadino aveva più osato uscir di casa dopo il calar del sole.

Fra le stradine cosparse di ciottoli infatti, il sospetto che qualcosa di oscuro e malvagio si stesse aggirando nei dintorni era sempre più forte e le visite in chiesa sempre più frequenti.

Comportamenti che visti dagli occhi di un demone non potevano che apparire patetici.

L'umanità...

Nonostante fosse diventato un vampiro da meno di quarantotto ore, Liam non poteva che ridere di fronte alla stupidità dei mortali.

E si sentiva forte, un dio nei loro confronti, le sue mani adesso avrebbero potuto spezzare un collo come fosse stato un piccolo ramoscello.

Quella magnifica sensazione...

Da essere insignificante era diventato immortale e senza essere riuscito ancora a capire pienamente ciò che significasse, sapeva non avrebbe sprecato quel dono.

Il villaggio...

Li avrebbe uccisi tutti, uno per uno, pensò con un sorriso perverso a distorcere i suoi bei lineamenti.

Sì, ognuno di loro, chi più chi meno, avrebbe pagato per il modo in cui l'aveva trattato.

Il sangue di quei luridi bastardi, avrebbe macchiato le strade di rosso, scorrendo sulle pietre come l'acqua in un terribile giorno di pioggia.

Ma da chi iniziare?

Suo padre forse, sua madre, sua sorella?

Sì, loro sarebbero stati i primi e uccidendo loro, avrebbe finalmente detto addio all'ultimo barlume di umanità che gli restava e avrebbe cancellato tutti quegli anni di terribile umiliazione.

Avrebbe mostrato a suo padre che dopotutto di sé ne aveva fatto qualcosa...

Sul volto del demone dunque, si formò un sorriso malvagio quando si ritrovò a pochi passi dalla robusta porta in legno che segnava l'ingresso della sua vecchia casa.

Eccitato, Liam si voltò verso il piccolo boschetto, cercando l'approvazione del suo Sire che sorridendo amabilmente gli fece un cenno d'incoraggiamento.

Quel piccolo ragazzo irlandese si era rivelato meglio di quanto avesse mai potuto sperare, sapeva quanto quel tipo di oscurità fosse un dono raro e prezioso e Liam l'aveva attratta a lui come la luce fa con le falene.

Sì, era sicura che dopo un po' di pratica, il ragazzo sarebbe sicuramente diventato una leggenda, insieme, avrebbero fatto tremare l'intera Europa.

Sarebbero bastate le frasi giuste dette al momento giusto per liberare completamente il mostro dentro di lui.

Dopo quello scambio di sguardi, il giovane vampiro, alzò un pugno verso la porta e tremando per l'eccitazione vi diede due colpi.

Sapeva che suo padre, armato di martello, stava blindando ogni singola finestra e dato il rumore non avrebbe potuto sentirlo, ma sapeva anche che Kathy si trovava abbastanza vicino all'entrata per udire il suo bussare.

La piccola dolce Kathy...

Una delle poche persone che non l'avesse mai giudicato e che l'avesse sempre amato per quel che era, tuttavia non riusciva a sentire nessun groppo alla gola nel sapere che l'avrebbe uccisa.

Niente coscienza, niente rimorsi, un modo facile di vivere, gli aveva detto Darla.

All'improvviso si udì lo scatto della serratura e la porta cigolare e un raggio di luce invase il giardino avvolto nella notte.

Un piccolo occhio scuro comparve in quello spiraglio, un occhio che alla vista del vampiro si spalancò in preda all'emozione.

Subito allora la porta si spalancò e Kathy, con le lacrime agli occhi si gettò fra le braccia di quello che era stato suo fratello.

«Liam, sei tornato!» urlò in preda ad un’ irrefrenabile gioia e con gli occhi che brillavano dalla felicità.

«Lo sapevo, lo sapevo che avresti mantenuto la tua promessa. Nostro padre... lui mi aveva detto di non illudermi e che saresti finito all'inferno per tutti gli insulti al nostro Signore, ma sapevo che si sbagliava, sei un angelo e... e ora sei qui» disse, non riuscendo a smettere di sorridere e cercando di stringere quel petto ampio e forte con le sue piccole braccia.

Il vampiro ricambiò il sorriso, divertito dall'innocenza della sorellina e le accarezzò piano una guancia, un gesto che spesso aveva fatto in passato, ma con la sola differenza che questa volta non c'era dolcezza nel suo tocco.

Kathleen sembrò accorgersene perché fece un passo indietro per guardarlo meglio negli occhi che nonostante fossero del colore che ricordava erano vuoti e freddi; nonostante ciò era troppo felice di rivederlo per indugiare troppo su quel particolare, quindi lasciò perdere, chiedendogli solo come stesse.

«Dolce Kathy... Non sono mai stato meglio in tutta la mia vita» le rispose, ridacchiando leggermente all'ultima parola e pregustando il momento in cui l'avrebbe uccisa.

L'assassinio di sua sorella avrebbe rappresentato il primo passo per la creazione della sua nuova identità.

Un angelo...

Lentamente fece un passo verso la bambina, ma prima che potesse procedere oltre, il suo piede andò a scontrarsi contro una barriera invisibile.

Maledizione, Darla gli aveva detto che necessitasse di un invito per entrare, ma vista la gioia del momento l'aveva quasi scordato.

Che seccatura...

In ogni caso non ne avrebbe fatto un dramma, Kathy era troppo ingenua per sospettare di lui...

«Fuori fa freddo... Non mi inviti a entrare?» le domandò dopo un po' con finta gentilezza.

«Certo, vieni pure. Dobbiamo dire a mamma e... Liam... c-che...  che stai facendo? Lasciami! Ti prego... non... non riesco... a... respirare...» disse, con voce strozzata quando lui l’afferrò per la gola.

Le labbra di Angelus vennero deformate da un ghigno e dalla sua bocca proruppe una risata.

Tuttavia la lasciò andare bruscamente, prima però di comparire alle sue spalle, avvolgendole le piccole braccia con le mani enormi.

Socchiudendo gli occhi come un felino davanti al sole, stregato dal suo profumo, iniziò ad annusarle il collo estasiato.

Kathleen tremò e la sua spina dorsale venne attraversata da un brivido.

I suoi occhi erano spalancati in modo selvaggio e le pupille erano dilatate.

«L-Liam? Ti prego, smettila... mi stai facendo paura...» mormorò, il cuore che le batteva all'impazzata, ma quando finalmente il ragazzo si staccò da lei, la bimba rimase paralizzata da ciò che vide.

Un mostro.

Un mostro orribile che le sorrideva mostrandole lunghe zanne affilate.

«L-Liam» balbettò senza voce, smettendo di respirare e rigida quanto un pezzo di legno.

Gli occhi del mostro lampeggiarono malvagi, mentre quella bocca orribile andò a formare un sorriso perverso.

«Non più Kathy» ghignò allegramente, quasi stordito dalla sua paura.

«Ma che ne dici di Angelus, non trovi che mi si addica?» domandò soprappensiero, poggiando una guancia contro la sua.

«Non... non farmi del male, ti prego» lo supplicò, sull'orlo delle lacrime.

«Vorrei dirti che mi dispiace, ma vedi, il punto è che non mi dispiace affatto» rise.

«Ma non temere Kat, sarà una cosa veloce, te lo prometto, un trattamento speciale solo per te» sussurrò piano, portandole una ciocca di capelli dietro un orecchio.

Dopo queste parole, le sue labbra si arricciarono e i canini affondarono bruscamente nella tenera carne del suo collo.

Come un bambino, Angelus iniziò a succhiare, ringhiando piano ad ogni sorso che gli accarezzava l'arida gola.

Il cuore di Kathy era sempre più debole e gli occhi sempre più pesanti.

A malincuore, il vampiro dopo qualche minuto si costrinse a staccarsi e prendendola fra le sue braccia la depose dolcemente contro lo stipite.

La bambina, con le sue ultime forze, aprì debolmente un occhio e mosse le labbra ormai secche.

«L-Liam... Perché?» riuscì a dire e la sua voce era poco più che un sussurro.

Angelus la guardò con serietà e si chinò di fronte a lei.

«Perché ti ho amato», e dopo queste ultime parole, tutto divenne buio.


   
 
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