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Autore: Debbie_93    11/06/2013    1 recensioni
"Nessuno doveva rimare vivo, nessuno poteva sfuggire alla sua ferocia. Alla sua sete di violenza, sangue, urla e di una notte che si spegneva con il rumore dei suoi passi."
Genere: Dark, Horror, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C’era  una voce. Una voce che lo che lo guidava, gli diceva quello che doveva fare e lui on potava sottrarsi. Nela notte più buia, la luna oscurata dalla stessa oscurità. La sua mente svuotata e riempita di quell’eco, insistente. Non poteva ribellarsi da essa e nemmeno il suo corpo. Camminava tra le strade della città a passi lenti e decisi. In mano un pugnale con la punta della lama scintillare alla luce della file di lampioni accanto a sé. Il silenzio regnava sovrano e la stessa città dormiva, in un sonno profondo ed eterno.
L’uomo continuava a camminare in una direzione non decisa da lui. Comandato da qualcuno più forte, caduto fra le sue grinfie e stretta fra le sue catene fredde e metalliche. Condotto su una via senza ritorno.
Senza la consapevolezza delle sue azioni e dei suoi pensieri.
La notte lo inghiottiva, facendolo svenire in quel nero che lo avvolgeva e lo soffocava nelle sue paure più terrificanti. Lo sguardo vuoto, inespressivo e allo stesso tempo posseduto. Le gocce di sangue, percorrevano la lunga lama della sua arma, cadendo sull’asfalto ruvido e freddo. Inconsapevole di quello che aveva fatto, era pronto a uccidere di nuovo. Di assaporare i brividi che gli percorrevano la schiena, che lo eccitava a tal punto di bere il sangue della vittima. Provava un sentimento di piacere, ogni volta che affondava il coltello nella carne e ne scopriva quella viva. Adorava vedere il cuore pulsante e il rosso schizzare sui suoi abiti. Assaporando ogni secondo e vedendo la paura dipinta suoi volti delle sue vittime, che tentavano di sfuggirgli. Non ero uno sprovveduto. Dava colpi netti e decisi, gustandosi le grida svanire nella notte che lo aveva condotto sul sentire del carnefice senza pietà. Tutto quel sangue presente nella sua mente e una sensazione di completezza riuscivano a placarlo. Tutto ciò lo spingeva nel fare e pezzi chiunque.
Di nuovo quella voce era comparsa nella mente, dettando ogni cosa.
Nessuno doveva rimare vivo, nessuno poteva sfuggire alla sua ferocia. Alla sua sete di violenza, sangue, urla e di una notte che si spegneva con il rumore dei suoi passi.
«Abbiamo ancora del lavoro da compiere. La Bestia è tornata e tu la servirai».
   
 
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