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Autore: Kurei Scarlet    11/06/2013    2 recensioni
Due ragazze di Shibuya, Scarlet e Kurei, si devono trasferire ad Ikebukuro per problemi finanziari. Ma è proprio lí che la loro vita cambierá: incontrano diversi personaggi che sono di nostra conoscenza...
Genere: Avventura, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Izaya Orihara, Nuovo personaggio, Shizuo Heiwajima, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo squillo continuo della sveglia rompeva il beato silenzio dell’appartamento.
Non era di certo un bel modo per alzarsi.
-Ma che diavolo…-
Kurei, infastidita da quel suono, allungò la mano verso il comodino, tastandolo per cercare la sveglia. Quando fu certa di averla di averla trovata la prese in mano e la lanciò contro il muro con violenza.
L’oggetto si frantumò.

-Impari a svegliarmi la prossima volta!- urlò, ancora nel letto arrabbiata. Si voltò dalla parte opposta. La sua coinquilina, Scarlet, dormiva ancora beatamente con i capelli castani stesi sul cuscino. Certo che aveva un sonno davvero pesante.
Kurei sorrise e scese dal letto avvicinandosi al comodino sul quale erano sparse una miriade di lettere.
Sbuffò ma una lettera in particolare attirò la sua attenzione: era più grande, nera con il disegno di una grande città e il sigillo era rosso carminio.
Spinta dalla curiosità, la aprì.
Erano due lettere in una busta, quindi incominciò a leggere la prima.
Era una proposta di lavoro come barista a Ikebukuro per Scarlet. Si girò di nuovo verso l’amica coinquilina. Era felice per lei e non vedeva l’ora di darle quella notizia. Infatti l’appartamento era pagato dai genitori di Kurei, ma da quando suo padre aveva perso il lavoro non avevano avuto una vita esattamente “comoda”.

-Sei già sveglia? Yawn… - Scarlet si stiracchiò e sbadigliò. Oh, alla fine si era svegliata.

- Scarlet!- Si tuffò sul letto accanto a lei, sbattendole la lettera in faccia – Guarda qui! Guarda!! Hai avuto un lavoro a Ikebukuro!-
Gli occhi della ragazza dai capelli castani si illuminarono e strappò la lettera dalle mani dell’amica.

- Finalmente! È da tanto che aspettavamo un lavoro Kurei!! – esclamò. Poi guardò l’altra lettera. – Quella lettera cosa dice invece? -
Kurei scrollò le spalle. – Non lo so, non l’ho ancora letta… -
L’amica sorrise.
– Non è che c’è una proposta di lavoro anche per te? –
-Magari! –
- Beh, scopriamolo! –
Prese la lettera e iniziò a leggerla in mente con un sorriso enorme. Un sorriso che poi si spense, facendo preoccupare Kurei.
- Cosa c’è?-
L’amica la guardò un po’ triste.
- Ehm… e un avviso di sfratto-
Restarono in silenzio per un po’, finchè Scarlet non parlò. – Beh? Io andrò ad Ikebukuro per lavoro, e tu verrai con me! Amiche alla riscossa!-
Kurei sorrise.
- Addio Shibuya, benvenuta Ikebukuro! Si parte!-

***
- Oi Scarlet! Stai dormendo di nuovo? Guarda che siamo arrivate!-
Kurei stava svegliando l’amica (dormigliona), dato che il treno per Ikebukuro si stava fermando.
- Yawn… Sorellonaaa andiamo alla scoperta di questa città!-
Scarlet poteva parere una ragazza dall’aspetto innocente e dal carattere infantile. Peccato che quando si arrabbia…
- Sì, andiamo a dominare questa città! –
Kurei invece, poteva sembrare una ragazza con la voglia di dominare tutti e tutto. E davvero era così.
Uscite dal treno, si avviarono verso una scala per accedere alla città, quando videro un ragazzo biondo correre verso di loro.
- Ehi belle pupe! Io sono Masaomi Kida, e voi? Vorreste uscire con me? C’è anche il mio amico Ryugamine laggiù, ma è troppo timido per dichiararsi. Oii, vieni qui!-
Un unico pensiero. Quel ragazzo era completamente idiota.
Due unici gesti: un calcio ad una gamba ed un pugno al braccio.
Il ragazzo era K.O.
Scarlet subito dopo prese i bagagli e salì le scale di corsa. Kurei la seguì.
- Scarlet, trattieni il respiro. Uno, due e tre. Non imbestailirti-
- Aah… anche i ragazzini ora devono fare i galletti? -
- Però vedo che stai migliorando. L’ultimo l’hai quasi spedito sulla luna. Per poco non ci restava secco.
- Eeeh…- rideva Scarlet
- Allora, di corsa verso l’agenzia! Andiamo a trovare un bell’appartamento!-
- Bello per quanto possiamo… lo zio ci ha trovato solo 3 appartamenti possibili. Speriamo non siano dei buchi.
- Già…-
Camminando, le due ragazze guardavano le meraviglie di Ikebukuro: grattaceli, ristoranti, tutto molto colorato! Notarono che anche le persone avevano una tinta di giallo particolarmente. Ne avevano sentito parlare da una ragazza a Shibuya: a Ikebukuro erano presenti le color gang, anche se nessuno capiva essenzialmente quale significato avesse la loro esistenza. Molti però, se ne tenevano alla larga.
- Ecco qui! Questa dovrebbe essere l’agenzia! Su Scarlet, vediamo da quale buco inizierò ad espandere il mio impero!
- Calma… calma…. Intanto, hai deciso cosa vuoi fare qui per guadagnarti da vivere?
Kurei scrollò le spalle. – No lo so. Vado a fare un giro per vedere se trovo qualche lavoro. Ci si vedeee!!

Appena Scarlet si voltò verso l’amica, Kurei era già sparita.

***
Scarlet aveva appena scelto il nuovo appartamento: era all’utimo piano, non molto grande ma accogliente con lo stretto indispensabile: illuminata da grandi finestre, quattro piccole stanze più un salone. Arrivata all’ingresso, il portiere le si avvicinò maliziosamente.
- Emh signorina, vuole che l’aiuti a portare i bagagli? Se non erro, lei è l’ultima arrivata della stanza 2305…
- Oh non si preoccupi, userò l’ascensore – disse carina e coccolosa Scarlet.
- Ma l’ascensore è rotto… si deve per forza affidare a me… eheh…. –
Capite le intenzioni nascoste del portiere, Scarlet fece un sorriso forzato per nascondere il suo disgusto e disse:
- Bè… allora le porterò io –
- Ma.. signorina, è all’ultimo piano e lei ha cinque valige molto grosse! –
Scarlet si girò guardandolo sprezzantemente.
- FA-NIENTE - scandendo le parole.
Prese le valige senza alcuno sforzo, due sulle spalle, due nelle mani e una sulla testa, come un giocoliere, lasciando il portiere di stucco, e salì per 23 piani.
Arrivata velocemente all’appartamento, senza alcuna fatica per giunta, spalancò la porta con un calcio dato che non riusciva ad aprirla.
- Oh bè… la aggiusterò con un po’ di Super Attack -
***

Doveva sbrigarsi a trovare un lavoro. Si sentiva troppo in debito con Scarlet : lei lavorava e pagava anche l’affitto, mentre Kurei si sentiva come un inquilina abusiva.
Per questo motivo, appena arrivate a Ikebukuro, aveva lasciato Scarlet e si era fiondata in giro per la città a cercare un lavoro. Passò davanti a centinaia di cartelloni con su affissi vari lavori, ma nessuno la attirava.
Si fermò davanti a una vetrina e si fermò a osservare il suo riflesso : I lunghi capelli neri legati in una coda le ricadevano sulle spalle, gli occhi grigi e vispi le un’espressione determinata.
- Si! Conquisterò tutto il mondo con quest’espressione!- Iniziò a assumere pose “regali” oppure semplicemente urlava al riflesso in vetrina : - Plebeo! Inchinati! -
Smise immediatamente quando si accorse che i clienti del negozio la guardavano accigliati, mentre alcuni premevano freneticamente tasti sul loro telefono. Probabilmente stavano cercando un manicomio.
Imbarazzata, inziò a correre per tutta la città finchè non arrivò in una parte più isolata e piena di vicoli stretti . Si voltò indietro per vedere se c’era qualcuno a osservarla e tirò un sospiro di sollievo quando trovò il vuoto. Si girò di nuovo davanti a sé, ma andò a sbattere con il busto di una persona, quasi sicuramente un uomo.
- Mi scusi. – disse educatamente, scostandosi per ritornare nella parte più abitata, ma l’uomo l’afferrò per il braccio.
- Cos..? Chi è lei? – urlò la ragazza.
- Un cliente- Strinse ancora di più la presa. A quel punto Kurei, gli diede un calcio nello stomaco, poi ruotò e con l’altra gamba lo mise K.O.
Soddisfatta, sorrise ma non scappò, restò lì a cercar di capire cosa volesse quell’uomo da lei.
- Che significa “un cliente”? Non ho nessun negozio! –
Lui emise qualche gemito di dolore poi disse : - Basta fingere! Voglio l’informazione, ho anche i contanti… -
Kurei non sapeva di cosa stava parlando, ma alla vista di 20000 yen , le brillarono gli occhi.
- Che informazione? – chiese.
- Sto cercando informazioni su Shizuo Heiwajima, ma appena pronuncio quel nome, tutti mi evitano. Sa, mi sto documentando sulla città di Ikebukuro. Mi sa dire qualcosa su di lui? –
Oh, lei lo conosceva bene. Aveva sempre letto di Ikebukuro e delle sue leggende: uomini iper-forti, motociclisti senza testa, i Dollars, un informatore sadico che voleva controllare tutti. In realtà sapeva molte cose sui suoi abitanti, ma anche su quelli di altre città, come Shibuya. Adorava fare ricerche. A volte, quando andava a scuola, si divertiva a spiare i suoi compagni e poi spifferare segreti in cambio di un aiuto nelle materie.
Non sapeva se rispondere o no, ma alla fine scelse di rivelare le informazioni, dicendosi che era per una buona causa.
- Shizuo Heiwajima, l’uomo più forte di Ikebukuro. Si dice sia stato investisto due volte , sparato alla gamba, eppure non ha subito ferite gravi. Era un barista, prima di perdere il lavoro a causa di un informatore, e indossa sempre un abito da barista. Ora lavora con Tom Tanaka e ogni volta che incontra il suo “ nemico mortale” , Iz… -
- Okay Okay , va bene così- l’uomo la interruppe- Tieni i tuoi 20000 yen. Ci si vede!-
corse via tra i vicoli della città.
Kurei guardò stupita i soldi.
Un sorriso a metà tra il sadico e il malizioso le illuminò il volto.
Forse aveva trovato il lavoro giusto per lei.
  
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