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Autore: The Mad Tinhatter    27/12/2007    3 recensioni
Hai cambiato idea. Su di me, su di te, su di noi. E ora sono felice.
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Changing Your Mind

Una normale notte d’inverno, qui a Grimmauld Place. Come accade quasi sempre nel periodo natalizio, anche stasera ci siamo riuniti qui, tutti assieme. È sempre così bello, soprattutto per me, abituata a vivere da sola.

È quasi mezzanotte, e ormai tutti se ne sono andati. Rimaniamo solo noi due, io e Remus, di fronte all’ultima tazza di cioccolata.

È strano, davvero strano. Tutti i sentimenti che provo per lui, eppure riesco a stare così, tranquilla, a parlare con lui. Vorrei tanto dirgli tutto, ma c’è qualcosa che mi blocca. Sarà perché ci capita ben poco di restare da soli.

- Devo andare, ora – mi dice improvvisamente.

Si alza, va verso la porta. Lo seguo, ma non voglio che se ne vada. È come se improvvisamente mi fosse stata tolta la forza di restare da sola.

Arriviamo alla porta. Lui la apre. Fiocchi di neve entrano nell’ingresso. Nevica….

Mi abbraccia, per salutarmi. Un abbraccio tra amici, almeno, questo è quello che lui vuole farmi credere.

- Resta ancora un po’ – gli dico, e poi aggiungo: - Per favore….

Spero soltanto di non essergli sembrata troppo implorante.

- Non posso, Dora – mi risponde. E nei suoi occhi leggo anche qualcos’altro. È come se stesse cercando di dirmi qualcosa. Come se quel "non posso" non si limitasse solo al restare con me per un altro po’.

Esce, scende dalla grande scalinata, ormai bianca di neve. Esco anch’io, quasi lo rincorro.

La neve scende sopra i miei capelli, sopra i miei vestiti, fredda. Ma non è questo quello a cui sto pensando.

- Perché non puoi? – gli domando.

Lui cerca una risposta, qualcosa da dirmi, forse anche per farmi stare zitta.

- Perché è… è tardi….

Che scusa stupida. Non è molto bravo a mentire.

- Remus… tu non… non sai cosa….

Ecco. Sono sul punto di dirglielo, ed ecco che mi blocco.

- Non so cosa? – mi domanda.

Lo guardo. È lì, ai piedi della scalinata, anche lui tutto bianco per la neve. Attende una parola da me, che non so se arriverà.

Passano i secondi, non so quanti. Tanti, di sicuro, ma lui continua a stare in piedi, fermo.

E poi mi decido.

- Ti amo – e lo dico. Anzi, sono così emozionata che quasi lo urlo.

E vedo l’espressione sul suo volto. Come se fosse stato colpito da qualcosa.

Poi si riprende. E prende fiato per parlare.

- Io… noi… non possiamo, Ninfadora.

Cerca di essere gentile, cerca di non urlarmelo in faccia, ma l’effetto non cambia.

E poi, so che quando mi chiama per nome è serio.

Sento un peso cadere nel mio stomaco, un groppo salire su per la mia gola.

Cerco l’ultimo barlume di speranza.

- Quindi tu non… non….

- Sappiamo entrambi che non possiamo. È troppo… troppo pericoloso. E per me questo basta.

Cerco di respirare, di incassare il colpo, ma non ci riesco. Non sento nemmeno la neve che cade sul mio volto e si mischia alle lacrime.

Mi volto dall’altra parte, non voglio che mi veda piangere. Voglio sembrare forte, anche se so benissimo di non esserlo. Ma questa è la faccia che cerco di mostrare al mondo. Una donna forte, quasi ricoperta da una corazza impossibile da scalfire. Un cuore che può attraversare il gelo e le fiamme senza conseguenze.

Ma pochi sanno che non è così. Che anch’io piango. Che anch’io sono vulnerabile. Che anch’io ho freddo sotto la neve.

Resto qualche minuto fuori. Sicuramente lui se ne sarà già andato via. Dispiaciuto per me, ma sicuro della sua opinione.

È testardo, Remus. Se è convinto di una cosa, impossibile fargli cambiare idea.

Ed è così responsabile. Mai un pizzico di pazzia. Mai fare qualcosa di avventato. Ed è questo quello che odio in lui.

Ma sento dei passi dietro di me, e una mano poggiarsi sulla mia spalla.

E so che è lui.

La sua mano mi stringe la spalla con ancora più forza.

- Cosa c’è? – gli chiedo.

- Girati – mi dice.

E così riesce a vedere le mie lacrime, la mia debolezza. La neve che mi ricopre, sia dentro che fuori.

Poi parla. È un torrente di parole.

- Anche io ti amo, Dora. E tu lo sai. Ma sai anche che è troppo pericoloso. Sai cosa sono, no? Sono un lupo mannaro, e tu con me non sei al sicuro. Io… io… ti amo troppo per permettere che ti accada qualcosa. Sarebbe la fine della mia vita se mai dovessi farti del male.

Mi viene quasi da sorridere. Perché mi sembra così… così stupido….

- Sono io a decidere cos’è pericoloso per me, Remus. Tu non pensarci. Ciò che importa sono i nostri sentimenti, non cosa siamo.

E, per la prima volta da quando l’ho conosciuto, riesco a convincerlo di qualcosa, riesco a fargli cambiare idea.

- Sei bellissima… la neve ti dona.

Sembra una frase senza senso, quasi. E invece è proprio quello che voglio sentirmi dire.

È vicinissimo, i nostri volti sono a pochi centimetri di distanza.

Improvvisamente, sento le sue labbra sulle mie.

E la neve che si scioglie….

 

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