Sirius pensava anche troppo spesso al sesso. Lo aveva almeno ammesso con se stesso. Il problema, però, era un altro. Ed era leggermente più rilevante della sua voglia di, ehm, di avvicinarsi ad un altro essere umano respirante.
Il problema sostanziale era che, da mesi e mesi, ormai vi era un unico essere umano respirante che gli affollava la mente in modi che non poteva descrivere a parole. E, di centro, tutto ciò era fuori luogo. Molto, troppo, eccessivamente fuori luogo.
Un solo nome riecheggiava nella sua testa. Un solo fottuto nome, che iniziava per ‘R’ e finiva ‘emus’. Già, proprio lui.
Wolfstar, of course.