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Autore: TaKeYou13    11/06/2013    1 recensioni
Tratta da una storia vera.
Tre ragazze. Tre diverse cotte. Tre diverse strade che prenderanno le tre amiche, non sempre buone. Le ragazze attraverseranno periodi bui alternati da momenti di luce, una storia in cui molti si ci possono immedesimare.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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La testa mi stava scoppiando. La notte precedente non avevo dormito per niente. La mia mente era piena di pensieri che neanche io riuscivo a capire.

 Cercando di aprire gli occhi, mi alzai dal mio letto, visto che era l'ora di un altro noiosissimo giorno di scuola. Anche se era un po' che non ci andavo, per via di quello scambio fatto con dei ragazzi di una scuola di Parigi. 

 

Parigi. Così bella quella città, fin da piccola l'avevo adorata e adesso che l’avevo visitata con i miei amici era ancora più meravigliosa. Camminare sotto la tour Eiffel, per poi salirci sopra e guardare 'la città dell'amore' dall'alto. Fare un gita con il 'Bateaux Mouche' giù per la Senna. E poi buttarci nella fontana del Trocadéro e tornare a casa bagnati fradici mi fece pensare che non l’avrei dimenticata facilmente. Solo al pensiero mi appariva un sorriso sulle labbra. 

 

Scesi le scali e mi diressi verso la cucina nella quale vidi mia madre che mi aveva già preparato la colazione: muffin al doppio cioccolato con del latte, freddo naturalmente. 

'Dormito bene?' Fece mia madre. 

'Mm... Insomma' stavo fissando nel vuoto. 

'Come mai? Troppi pensieri?'

'Può darsi' ero indifferente a ciò che mi stava dicendo. 

'Cos'è ti terrorizza rivedere Andrew dopo due settimane?' Si mise a ridere e se ne andò a lavare i piatti. 

 

In quel momento i miei occhi si spalancarono. 

Andrew. 

Il ragazzo per cui avevo una piccola cotta. 

Ci conoscevamo da poco tempo, dal Gennaio passato credo, qualche mese diciamo. C'eravamo conosciuti grazie ad una mia amica, mi aveva spinto contro di lui in discoteca e poi c'eravamo resi conto che andavamo nella stessa scuola. Strana coincidenza, ma bella tutto sommato. 

 

'No, ma va la. Cosa mi interessa' dissi con non-chalance. 

'D'accordo' aveva capito che mi interessava, però fece finta di nulla e neanche si girò per guardarmi.  

 

Come feci non lo so, ma quando mi svegliai del tutto ero già davanti a scuola. Non c'era mai nessuno. 

Sembrava un deserto. O meglio ancora una di quelle scuole che si vedevano nei film dell'orrore.  Forse per via delle poche classi che c'erano, ma dentro o fuori non trovavi mai un'anima viva, se non i soliti ragazzi. 

 

Mi incamminai per l'entrata della scuola. Mi era mancata. 

Da lontano scorsi il solito gruppo di ragazzi che stavano fumando. 

Guardai attentamente coloro che erano lì fermi per vedere se riconoscevo qualcuno. 

Iniziai a fare la lista. Tayler, Alex, Kyle e... Andrew. 

Il mio cuore iniziò a battere a mille, sembrava che quasi usciva dal mio petto. Le mani cominciarono a sudare, non mi sentivo più la saliva in bocca, la mia testa era andata in una confusione più che totale. Potevo sentire le farfalle nello stomaco. 

Mi inumidì le labbra e mi tirai indietro il ciuffo dei miei capelli color nocciola. 

In quel preciso istante mi vennero in mente tutte le cose carine che mi aveva detto durante il mio soggiorno a Parigi e le nostre telefonate interminabili. 

 

“Lo sai che è strano non vederti più a scuola?”

“Strano?”

“Si mi sono abituato alla tua presenza e adesso che non ci sei più è... È strano”

“Haha quindi ti manco?”

“Si, mi manchi”

“Wow!”

“Un po' però” 

“Si come no, solo un po'! Haha”

 

Era stato così dolce. No, lui era sempre dolce. 

 

"Selena!" Sentii urlare il mio nome. 

Mi girai e vidi Faith. 

 

Faith era una delle mie migliori amiche, così bella e divertente. Aveva i capelli neri e ricci, la carnagione olivastra e due bellissimi grandi occhi neri. 

 

"Oh chi si vede! La bella brasiliana!" La andai ad abbracciare.

"Mi sei mancata amore" mi disse. 

Entrambe scoppiamo a ridere per le espressioni stanche che avevamo in volto. O solo perché era tanto che non ci vedevano. 

"Mi sei mancata anche tu!"

"Mi hai portato un regalo spero!" Mi disse con aria da rimprovero. 

"Ovvio! Vuoi che mi dimentico del tuo regalo!? "

"Mm... Vorrei vedere" ci scherzò sù. 

Iniziammo ad incamminarci. 

"Allora con Calvin?" Le chiesi. 

Mi offrì degli orsetti gommosi che ogni mattina mangiavamo a scuola. 

"Non ti sei dimenticata della tradizione eh!?" Le diedi una spinta con il gomito. 

"Ovvio che no!" Si mise a ridere "Comunque con Calvin..." sosprirò "boh non lo so!" Fece la lagna. 

"In che senso non lo sai?" Avevo gli occhi sgranati, addentai un orsetto. 

"Beh... Io gli piaccio molto ma non si vuole impegnare in questo momento perché dice che non se la sente e che però se io aspetterò, lui più avanti sarà a disposto a mettersi con me" 

"Che cosa?" Quasi lo urlai. Ero paralizzata dalle parole appena sentite. 

"Cosa urli?!" Mi mise una mano sulla bocca. 

"Lui sarebbe DISPOSTO a mettersi con te? Tu lo devi ASPETTARE? Ma mandalo a quel paese! Lui non ti merita se fa così!" Ero fuori di me, nel vero senso della parola. 

Morsi furiosamente la testa del mio orsacchiotto color rosso. 

"Ma a me piace e quindi ho int..." Le parole di Faith, tutto d'un tratto, si fecero sempre più basse.

 Non la stavo più ascoltando.

 I miei occhi si fermarono sul suo volto. I suoi capelli tutti disordinati, ma messi a posto con cura, che gli ricadevano sul volto. Si vedevano, però, i suoi occhi, al primo impatto sembravano marroni, ma se visti bene erano verdi, di un bellissimo verde. 

Mi sorrise. Quel sorriso così perfetto mi faceva andare la testa in confusione. 

Sembrava che eravamo gli unici al mondo. 

Era così perfetto. Il ragazzo più bello che avevo mai visto. 

I suoi occhi incrociarono i miei. Il mio cuore iniziò a battere ancora più forte. 

"Ciao Sel!" Mi salutò. La cosa più bella che mi poteva accadere durante la giornata. 

Mi limitai a sorridere e a ricambiare il saluto in maniera molto timida, come ero solita a fare. 

Feci finta di non tenerci conto se lui mi salutava o no. 

 

Una volta entrate a scuola, ove lui non poteva sentire, Faith incominciò a ridere e scherzare. 

"Hai visto come ti guardava?!" Mi tirò una spinta. "Dio! Sembrava che fossi una delle sette meraviglie del mondo! Sempre con quella bocca aperta... Dovrei farlo venire a casa mia in estate così le zanzare scomparirebbero!"

Non riuscì a trattenere la risata. Era la cosa più stupida che avevo mai sentito dire, ma anche una delle più divertenti. 

Però a pensarci bene aveva ragione, aveva sempre la bocca aperta, in ogni circostanza. 

"Tu sei completamente pazza!" Le diedi un abbraccio. 

"I know, baby!" Mi fece la linguaccia. 

 

Entrando in classe, notai subito i soliti tre ragazzi che ricopiavano i compiti l'uno dall'altro. Tutti i giorni la stessa storia. 

" Ciao Sel! " uno dei ragazzi mi salutò con un immenso sorriso sul volto. Era Cameron. Era un ottimo amico, potevo sempre contare su di lui, in qualunque circostanza, forse perché, come diceva Eleanor, era innamorato perdutamente di me. Ma io gli avevo detto che non mi interessava come un fidanzato, ma solo come un amico. 

Con quei capelli neri e dello stesso colore gli occhi, non faceva per me. 

Ricambiai il saluto. 

 

Spostando gli occhi dall'altra parte della classe, vidi una ragazza alla finestra. La ragazza più bella. La ragazza che si credeva brutta, ma che in realtà era una meraviglia. Sia dentro che fuori. 

I suoi capelli biondi le ricadevano dolcemente sulle spalle e i suoi occhi così azzurri ti colpivano subito. Quella ragazza era così. Quella ragazza era Eleanor.

 

"Selena!" Mi urlò con un sorriso a trentadue denti. 

"Eleanor!" Le urlai contro. 

"Faith!" Faith urlò il suo nome da sola. La guardammo con aria superiore. 

"Oh ma che volete? Voi non mi considerate! Quindi mi chiamo da sola" disse con aria da finta offesa. 

Tutte e tre ci guardammo per qualche secondo prima di scoppiare in una rumorosa risata. Anche i tre 'secchioni' si girarono per guardarci. 

 

"Ti vedo di buon umore!" Dissi ad Eleanor scherzosamente. 

"Mm... Davvero? No, in realtà sono normale, anzi. Boh, non sento niente. Lo sai che mi manca Parigi?" Mi rispose senza prendere un filo di fiato. 

"Beh... A dire la verità mi manca anche a me.." Guardai verso il basso. La vacanza a Parigi era stata davvero stupenda, malgrado il cibo disgustoso. 

"Ma io credo che ti sia mancato di più Andrew, non è vero?" Faith aveva un sorriso maligno stampato in faccia. 

"Ecco... Forse... Non lo so" mi misi a ridere. 

 

Sentimmo suonare la Campanella e nello stesso tempo entrò in classe la professoressa di tedesco. 

Tutti ormai erano entrati nell'aula ed eravamo tutti seduti ognuno al proprio banco.

Una classe poco piena di alunni. 

 

"Selena! Dio! Ne è passato di tempo dall'ultima volta che ti ho visto! Mi sei mancata! Abbracciami!" La mia compagna di banco era dolcissima. Anche se aveva i capelli colorati, piercing e vestiti alla Ozzy Osbourne, Kayla era davvero dolce e gentile. 

Le diedi un abbraccio, prima che fummo interrotte da Miss. Gonnellina corta. 

Infatti alla nostra professoressa piaceva indossare  le minigonne seppure avesse cinquant'anni. 

 

"Ragazze la lezione è iniziata! Silenzio ora!" Ci fulminò.

  
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