Disclaimer: I personaggi non
mi appartengono
Ma sono di proprietà della Marvel ©
.: Close
Your Eyes And Pretend :.
È solo il rumore della pioggia.
Stille d’acqua che cadono e
scricchiolano e battono contro il selciato, ritmiche, grosse, pesanti. Il cielo
è gonfio di maltempo e le nuvole s’avvinghiano attorno a un bubbone rancido e
metallico, si sfaldano lungo l’orizzonte a lasciare un tiepido rimasuglio di
sole.
Il respiro delle foglie soffia e
sussurra un canto di fronde, gorgoglia nelle cortecce e scivola lungo il filare
di cipressi; si ferma, sospeso e silente, picchietta un istante sullo scudo di
marmo, sul braccio alzato, sulle scaglie dell’armatura, entro l’orbita vuota. Barbaglia
senza suono tra le pieghe della bandiera.
Il tempo è immobile, oh, così immobile. Niente lo sfiora,
niente lo muove. Non parla e non scalcia, non piange e non prega, non grida e
non urla. Non si alza in piedi.
Non ne ha la forza. Non ne ha più.
Stringe le ginocchia al petto e i
minuti tra le braccia, ma ecco che quelli, infidi, colano dalle dita, mutano in
minuti già all’altezza delle nocche, gocciolano ore lungo i polsi e i giorni si
mescolano al sangue livido e freddo.
«Il primo oratore della giornata, il
signor Tony Stark.»
La voce al microfono è forte e
pizzica gli occhi, le palpebre, le ciglia. L’eco di quelle parole, però, è fioco,
il loro significato flebile. Indistinguibile.
Tony avanza di un passo, sale, bum bum bum i passi contro il legno, il
battito di un cuore che ora non pulsa più. Si aggrappa al leggio e le nocche
sbiancano tanto è violenta la stretta: si sente come un sacerdote alla Messa,
vasta è la distesa dei suoi fedeli, così ampia che si perde il conto degli
ombrelli neri dopo il primo centinaio di volti a lutto.
In verità
vi dico,
potrebbe cominciare, e gli sembra così comico da sentirsi spezzato a metà per
il dolore.
Lacrime cadono e scricchiolano e
battono contro il selciato, ritmiche, grosse, pesanti. Il cimitero è gonfio di
gente incolore e le persone s’avvinghiano attorno ad una bara rancida e
metallica, si sfaldano lungo l’orizzonte a lasciare un tiepido rimasuglio d’umanità.
Il respiro dei presenti soffia e
sussurra un canto di singhiozzi, gorgoglia nei cuori e scivola lungo le vene;
si sofferma, sospeso e silente, picchietta un istante sullo scudo di marmo, sul
braccio alzato, sulle scaglie dell’armatura, entro l’orbita vuota. Barbaglia
senza suono tra le pieghe della bandiera.
E Tony vorrebbe solo chiudere gli
occhi.
Non nascondersi. Solo chiudere gli
occhi.
«Benvenuti. Io…Io…Uhm…»
Non è nascondersi quando chiudi gli
occhi e fingi che non ci sia nessun altro.
Non è nascondersi quando vuoi che
rimanga solo il buio.
«Non…Non doveva finire così…»
Solo il rumore della pioggia.
{ Prompt }
It’s not hiding when you close your eyes
And pretend that everyone else
Isn’t there.
Note
Finali
E sì che rispetto a prima ho meno da
studiare e più tempo per scrivere. E sì, che maremma la maiala, devo anche
scrivere una storia per un contest.
…Dannazione a Murphy, mannaggia al
demonio, con tutti i momenti in cui poteva venire, proprio ora il blocco dello
scrittore?!