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Autore: shes not afraid    12/06/2013    2 recensioni
Un angelo il cui compito è proteggere gli umani, le è stato donato il corpo di una ragazza per questo. Proteggere gli umani da cosa? Da qualcosa che diventerà pericoloso anche per lei.
Un vampiro.
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Black&White


Dovevo correre a casa al più presto, raccontare cos’era successo ai miei e non potevo di certo aspettare i comodi di mio fratello quindi decisi di prendere il tram prima. Scesi alla mia fermata e corsi verso casa mia, aprì la porta e chiesi spiegazioni a mio padre, seduto sul divano, senza nemmeno salutarlo.
“Perché non mi avete detto che posso riconoscere il vampiro al primo sguardo?” riuscì a dire anche se avevo il fiatone.
Papà spalancò gli occhi sorpreso “Tu cosa?!”
“Il vampiro è in classe con me in alcun e lezioni, anche lui ha capito cosa sono io guardandomi negli occhi.”
“Questo è un problema, ma è anche un punto a nostro favore. Segui i suoi movimenti e non lasciarlo avvicinare a nessuna ragazza” si alzò dal divano e si tolse gli occhiali che usava per leggere “Vado a parlare con tua madre” e si dileguò al piano superiore.
Sprofondai sul divano sentendo un altro capogiro, mio padre mi aveva praticamente detto di essere il suo cagnolino.
Feci una smorfia di disgusto, le mie intenzioni erano controllarlo da lontano ma ora mi toccava stargli alle calcagna. Invidiai mio fratello per non aver in classe Zayn.
Girai la testa verso la porta sentendola cigolare ed entrò mio fratello che mi guardava male “Perché non mi hai aspettato? Sono stato lì come uno scemo a cercarti.”
“Scusa ma dovevo parlare con mamma e papà, il vampiro è del mio anno. E vuoi sapere la novità? Ci prova anche con me” chiusi gli occhi maledicendomi, ero troppo abituata a dire tutta la verità e ora Lucas si sarebbe incazzato.
Non sentendo una sua risposta mi preoccupai, poi sentì dei respiri profondi “Io quello lo ammazzo!”
“So tenergli testa, non sapeva dei poteri che abbiamo noi” mi avvicinai posandogli una mano sul petto per calmarlo.
“Dei poteri che hai tu” sottolineò.
Da quando avevo cinque anni tutti gli angeli che mi vedevano dicevano che ero speciale, anche ora, a diciotto anni non riuscivo a capire cosa intendessero.
Più che altro non ci facevo molto caso, usavo di rado quei poteri ed era per essi che ero stata mandata anche io sulla Terra.
“Senti, Lucas, che ne dici se stasera usciamo?” cambiai discorso .
“Piacerebbe tanto anche a me tornare a volare ma stasera siamo già occupati”
“Ah si?” alzai un sopracciglio, non mi sembrava di aver preso alcun impegno.
Lui sorrise raggiante e mi mise sotto al naso un paio di biglietti neri con scritte argentate, li presi cercando di capire cosa fossero. ‘Festa alla nuova discoteca Kristal, dalle dieci all’alba’ questo recitava il biglietto.
“Sono riuscito a farmeli dare da alcuni miei compagni, è stasera e noi due ci andremo” mi circondò il braccio con il braccio.
“Stai scherzando spero” sbottai ridandogli i biglietti.
“Charity dobbiamo andarci, ci sarà pure il vampiro e potrebbe darsi alla pazza gioia con un’evento del genere”
“Lucas ammettilo che vuoi bere”
“Anche” mi fece l’occhiolino scherzosamente “mamma e papà però questo non lo sapranno” sussurrò infine.
A noi angeli non era permesso avere rapporti intimi quando eravamo in corpi umani, almeno fino a quando l’altra persona non ci diceva il fatidico ‘ti amo’ con vero sentimento. Se si finiva a letto con qualcuno per puro divertimento ci venivano strappate le ali e tutte le nostre sensazioni sparivano, se toccavamo qualcosa non sentivamo niente. Un corpo di una bambola, mi era sempre stato detto. Non sentivamo più dolore ma nemmeno piacere.
Per l’alcol era una storia diversa, non ci dava problemi, nessun angelo si ubriacava perché lo reggevamo bene.
Ma mamma e papà ce lo vietavano comunque, Lucas invece riusciva sempre a farlo di nascosto ed io ero costretta a coprirlo per amore fraterno.
“Vatti a scegliere un bel vestito” mi spinse verso le scale premendo sulla schiena.
“Lasciami almeno fare un giro, ti prego” dissi supplicante, lui acconsentì facendomi promettere di tornare il prima possibile e stare attenta a non farmi vedere.
Saltai dalla gioia e corsi in strada, diretta verso un campo che avevamo scoperto un paio di settimane prima. Era isolato e le case lì intorno erano abbandonate quindi era perfetto per volare. Mi fermai ad ammirare i tulipani che formavano un immenso tappeto rosso scarlatto, un enorme sorriso si formò sulle mie labbra e tolsi frettolosamente la camicetta della divisa che non avevo ancora cambiato. In un secondo aprii le ali con uno scatto inclinando la testa indietro in piena estasi, il calore e le scosse elettriche che mi provocava quel senso di liberazione era incredibile. Con gli occhi chiusi iniziai a muoverle piano e sentì i piedi allontanarsi dall’asfalto della strada irregolare. Avanzai scoppiando in una fragorosa risata per l’eccitazione, vorticai su me stessa e feci piccole acrobazie finendo oltre le nuvole bianche e soffici. Guardai in basso e scesi in picchiata per poi planare sui tulipani. L’aria mi graffiava la faccia e accarezzava ogni singola piuma come se stesse giocando con me.
Un battito di mani ruppe quella magia intensa e la paura di essere stata scoperta mi invase come un fuoco. Il battito cardiaco e il respiro aumentarono insieme, ero stata un’ingenua, troppo distratta.
La rabbia prese il posto della paura vedendo la risata di Zayn e il continuo battere delle sue mani, atterrai a pochi metri da lui.
“Bello spettacolo” fischiò indicandomi. Mi ricordai solo in quel momenti di non avere la camicia e portai le ali davanti a me per coprirmi.
“Cosa vuoi Zayn?” lo guardai di traverso, notai che aveva in mano lui la camicetta e stranamente le la lanciò.
“Sapere il tuo nome” disse mentre io ripiegai le ali per rivestirmi “io ti ho detto il mio ma non so ancora il tuo” si avvicinò con un ghigno.
“Charity” dissi secca.
Prese il mio mento tra le sue dita alzandomi la faccia e mi guardò negli occhi penetrante “Mi piace” sorrise inclinando la testa, gli sputai in faccia e il suo sorriso sparì. Mi sferrò un pugno nello stomaco e mi piegai dal dolore iniziando a tossire.
“Non giocare con me ragazzina” altro pugno “Sono più forte di te!” ancora uno.
Ero piegata in ginocchio guardando per terra, tirandomi per i capelli mi riportò con lo sguardo verso di lui “Ci si vede stasera, angioletto” mi diede un bacio a stampo e girò i tacchi andandosene.
Mi rialzai piano fissandolo, la rabbia che non potevo far esplodere adesso, maledizione alle regole degli angeli.
Una qualsiasi creatura, umana o no che sia, deve essere giustiziata con prove che la condannino ad una giusta punizione. In caso contrario, essa non può essere sfiorata altrimenti la punizione ricadrebbe sull’angelo colpevole dell’atto.
Lo avrei massacrato al minimo rivolo di sangue su uno solo dei suoi denti.
 
Salii le scale senza farmi vedere da nessuno, non volevo essere sottoposta a varie domande della mia famiglia.
Aprì l’armadio decisa a trovare qualcosa che andasse bene per la serata. Il cellulare iniziò a suonare e la scritta ‘Allyson’ apparve sullo schermo facendomi sorridere.
“Ancora non ci credo che verrai alla festa!” urlò e fui costretta ad allontanare il cellulare dall’orecchio.
“Sono stata costretta da mio fratello!” finsi di lamentarmi, tra tutti i vestiti che avevo comprato non sapevo cosa potesse andare bene.
“Tuo fratello mi sta già simpatico. Cosa hai intenzione di metterti?”
“Non lo so ancora, Ally..”
“Scommetto che ti sta bene tutto! Ma punterei su un color pesca o rosa chiaro per la tua pelle”
mi fu subito chiaro che Ally era un’esperta di moda.
Ne trovai uno semplice e carino, un po’ corto ma erano più meno tutti così i vestiti che mia madre mi aveva comprato dicendo ‘servono a farti confondere con le altre ragazze’.
“Trovato!” urlai anche io alzandolo come fosse un trofeo.
“Bene e ora un bel paio di tacchi neri”
“Mi rifiuto” non sapevo camminarci su quei cosi, le lezioni di mia madre non erano servite a niente.
“Niente storie, ora devo correre a farmi la doccia, ci vediamo dopo. Un bacio!”
“Ciao Ally!”
salutai prima di chiudere la chiamata e buttare il cellulare sul letto.
Me lo infilai senza problemi e mi posizionai davanti allo specchio del bagno decisa a far qualcosa per i miei capelli. Li raccolsi in una morbida treccia e la lascia sulla spalla sinistra, finii il tutto con un leggero mascara e della matita nera.
Scesi in salotto dove mi aspettava mio fratello, mi sorrise appena mi vide e nostro padre ci portò al locale.
Allyson corse ad abbracciami e mi fece fare un giro su me stessa, con grosse difficoltà visti i tacchi alti che portavo. Mi prese sotto braccio e la musica mi rimbombò nelle orecchie appena entrammo, il volume era altissimo e le luci saettavano cambiando colore. Persi subito mio fratello ma non me ne preoccupai più di tanto. Cercai con lo sguardo Zayn, se dovevo tenerlo d’occhio quello era il momento più adatto. Non lo vidi da nessuna parte e mi lasciai trascinare in mezzo alla pista da Ally.
“Forza Charity, sciogliti e balla!” mi disse ad alta voce nell’orecchio per sovrastare il volume della musica.
Feci come mi aveva detto e per una buona mezzora mi divertii, fino a quando la ragazza davanti a me non mi fece una domanda.
“Senti Charity, posso chiamarti amica?” mi rivolse un sorriso stupendo. Deglutii a vuoto.
Posso chiamarti amica? Non poteva farmi quella domanda. Un’amica, la mia prima e unica amica. Non dovevo affezionarmi. Non dovevo farlo.
“Certo” fu l’unica cosa che riuscii a rispondere, non era stato il cervello a comandarlo, forse era un mio desiderio.
Finalmente vidi Zayn, era in un angolo a parlare con una ragazza probabilmente ubriaca, le sorrise sensuale e la fece uscire da una porta secondaria spingendola dalla schiena con una mano. Dissi alla mia amica che dovevo andare al bagno e lei annuì continuando a ballare. Mi feci spazio tra la gente a gomitate e rischiai molte volte di inciampare, il mio sguardo era fisso sul mio obbiettivo, quella porta. La aprii e controllai sia a destra che a sinistra ma non vidi nessuno, delle voci venivano dal vialetto poco distante a sinistra. Sentii chiaramente la voce strascicata della ragazza, stava ridendo ad una probabile battuta o ad una proposta indecente di Zayn. Tolsi i tacchi per facilitarmi la corsa e piombai al loro fianco.
“Disturbo?” dissi con un finto sorriso, Zayn aveva già tirato fuori i canini e teneva il collo della ragazza tra le mani mentre lei sembra eccitata da tutto quello.
Si girò verso di me e lasciò cadere la sua preda. “Charity, Charity, Charity” cantilenò “sei proprio una guasta feste.”
Feci apparire una saetta nella mia mano nello stesso istante in cui lui si lanciò verso di me con i canini in bella mostra. Alzai il braccio per lanciargliela.
Zayn cadde sbattendo contro la parete della discoteca, si teneva un braccio sanguinante e gemeva di dolore. Io non avevo lanciato la saetta. Chi poteva essere stato? Mi guardai intorno, degli uomini erano all’inizio del vialetto e uno di loro teneva una pistola puntata contro di me. Guardai dall’altra parte per cercare una via di fuga ma era un vicolo cieco. L’uomo sparò ancora ma riuscì a spostarmi dalla sua traiettoria. Zayn si era alzato e correva verso di me.
“Charity dobbiamo andarcene!” urlò prendendomi il polso.
“Cosa sta succedendo?!”
chiesi spaventata.
“Ti spiegherò tutto dopo, ma ora andiamocene altrimenti ci uccideranno tutti e due!” mi urlò ancora.
Lancia un’altra occhiata agli uomini, si preparavano a sparare ancora e la pistola non era più una. Schioccai la lingua contro il palato e liberai le ali grazie a degli strappi che aveva fatto mia madre al vestito, nascosti dai miei capelli. Presi Zayn da sotto le ascelle e mi librai in volo, schivando per poco le pallottole e passammo sopra l’alto muro.
Stavo salvando un vampiro, se me lo avessero detto sarei scoppiata a ridere.
Io, un angelo, stavo salvando Zayn, un vampiro.



#ehilà
questo capitolo è più lungo degli altri, non so nemmeno io come ho fatto lol 
mi hanno detto che Lucas è piaciuto tanto HAHAHAHAHHAHAHAHAHHAHAHAHAH


vestito Charity: 
vestito Allyson: 

   
 
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