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Autore: Asi19    12/06/2013    2 recensioni
Mia madre mi costringerà ha fare la baby sitter contro la mia volontà.
Ma ai bambini a cui dovrò badare non saranno semplici bambini ma bensì i ragazzini dell'Alius Academy
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bryce Whitingale/Suzuno Fuusuke, Claude Beacons/Nagumo Haruya , Dylan/Hiromu, Jordan/Ryuuji, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Farai la baby sitter!- Esclamò mia madre
-Cooosa?!- Risposi
Era finita la scuola e dato che non andavo ai campi solari, mia madre aveva paura che io stassi tutti i santi giorni al computer e decise di farmi lavorare dalla signorina Shiller (per altro amica di mia madre) come baby sitter
-Mamma ma sei impazzita?!  Lo sai che io odio i bambini!- Dissi.
Io odiavo i bambini con tutto il cuore. Non li sopportavo!!!!
- Dai perfavore tesoro! Lavorerai per Lina Shiller-
- Lo so mamma, ma te sai che io sono capace di buttare un bambino giù dalla finestra!- Risposi
- Ma i bimbi in questione hanno quasi tutti sei anni. Sono già grandini.- Disse mia madre sorridendo.
- V-vuoi dire che c'è più di un bimbo?- Chiesi preuccupata.
- Si sono quattro!- Rispose.
Deglutii.



Come al solito non avevo scelta mia madre mi aveva costretto e disse che se non mi sarei comportata bene con i bimbi mi avrebbe tolto il computer da camera mia e che non l'avrei ma più rivisto.
E poi aggiunse che se avessi fatto un buon lavoro mi avrebbe comprato il videogioco che volevo.


Entrai in macchina e con me portai una borsa con dentro il cellulare e dei volumi di Detective Conan e il cambio di vestiti (dovevo restare anche la notte!)
-Sono certa che ti divertirai!- Disse mia madre.
-Si certo- Risposi sbuffando.
-Avrai una televiosione in camera passerai una serata fantastica- Aggiunse
-Speriamo- Sospirai.


Dopo circa un quarto d'ora arrivammo in una villetta in campagna, mia madre suonò il campanello e alla porta comparve una donna dai capelli corvini con la giacca. Era la signorina Shilller io non l'avevo mai vista di persona ma mia madre me ne parlava sempre e diceva che la incontrava sempre al bar, parlavano del più e del meno e di altri argomenti super interessanti (ovviamente scherzo) ecc... ecc...
-Tu devi essere Asiah, giusto?- mi chiese Lina.
-Si esatto sono io- Risposi
-Io vi lascio, ciao!- Disse mia madre congedandosi.
-Entra ti presento i bambini- Disse la donna.
Entrai in casa. Notai subito il disordine in salotto: era tutto sotto sopra. Giocattoli dappertutto e cuscini e coperte all'aria.
-Bambini venite qua è arrivata la baby sitter!- Urlò la ragazza.
Accanto a lei si schierò una fila di quattro pargoletti (per fortuna tutti maschi).
Il primo era un moccioso dai capelli rossi e sembrava che qualcuno gli avesse piantato un tulipano in testa. Inoltre aveva uno sguardo di sfida con i suoi penetranti occhi gialli e il suo ghigno.
-Lui è Claude, fra tutti è il più birichino-
-Hihihhihihi- Ridacchiò il bambino.
Il secondo marmocchio aveva una nuvola in testa e lo sguardo disinteressato.
-Invece lui è Bryce-
Poi Lina aggiunse avvicinandosi al mio orecchio -Non farti ingannare dal suo sguardo, anche lui è una peste!-
Il terzo era un bambino dai capelli verdi ed non aveva nulla di particolare.
-Questo è Jordan-
L'ultimo moccioso era un bambino dai capelli castani e gli occhi grigio-azzurri.
-Lui è il più piccolo della  famiglia il suo nome è Dylan-
-Ok ora ti saluto.........In bocca al lupo!- Disse la donna.
La donna prima di congedarsi mi lasciò una lista con dei consigli e cosa fare in casi estremi (se qualcuno si fa male o se c'è qualche rissa).
Subito dopo che la signorina Shiller uscì di casa dissi:
-Mettiamo le cose in chiaro, sono stata costretta a farvi da baby sitter e voglio che stiate buoni (e con buoni intendo nessun fiato e che facciano pochissimo rumore). Potete giocare ma senza fare casini, rompere qualcosa, fare troppo rumore e che non mi chiediate di giocare con voi. Capito?- Dissi.
I marmocchi non mi avevano considerata per niente apparte Dylan che mi guardava con i suoi occhioni.
-Bryce, Jordan giochiamo alla guerra?- Chiese Claude.
-Si! Io ci sto!- Rispose il pistacchietto.
-Tanto non avevo niente da fare- Disse Byrce.
Se guerra vogliono e che guerra sia! (era così il proverbio?)
Mi sedetti sul divano e presi un volume di Detective Conan e mi misi a leggerlo.
Intanto osservavo cosa facevano i mocciosi: Claude, Bryce Jordan sembravano degli uomini delle caverne si arrampicavano sui mobili e facevano finta di combattere. Invece il piccoletto di nome Dylan se ne stava indisparte e giocava con delle costruzioni.
Tutto sembrava filare liscio fino a quando non sentii un tonfo.
Alzai lo sguardo e vidi Claude a terra che piangeva.
Posai il manga e corsi da lui notai che aveva una piccola sbucciatura.
Lo presi in collo e lo portai in bagno. Lì lo medicai e gli misi un cerotto.
Ritornati in salotto dissi:
-Questa volta vi è andata bene, ma ora giocate a qualcosa di più tranquillo o saranno guai!-
Ovviamente non mi considerarono però seguirono quello che avevo detto.
Io mi risedetti sul divano e ripresi a leggere il mio manga.

Dopo un po' sentii una strana sensazione. Alzai lo sguardo e vidi che i quattro marmocchi erano tutti intorno a me con gli occhi fissi sul manga.
Bryce girò la pagina del fumetto e impallidì. Vide una figura oripilante e si mise a piangere.
Era la scena dove Conan faceva la scoperta del cadavere.
Pochi secondi dopo anche il resto dei mocciosi si misero a piangere vedendo il disegno.
-Oh no e ora che faccio?-
Presi la lista dei consigli che mi aveva dato la sig. Shiller e diceva che in caso di pianto dovevo fare così:
Claude: consolarlo con parole dolci, baci e abbracci.
Bryce: preparargli del latte caldo.
Jordan: Leggergli una fiaba.
Dylan: Dargli il suo pupazzo preferito (l'orsacchiotto di pezza).
Corsi in cucina presi il latte e lo misi sul fuoco, intanto andai in camera di Jordan e Dylan (le riconobbi perchè c'era scritto il loro nome) e presi un libro e l'orsacchiotto.
Ritornai in cucina tolsi il latte dal fuoco il latte e lo misi in una tazza e lo portai a Bryce, diedi l'orsacchiotto a Dylan, schifandomi leggermente accarezzai e consolai Claude ed infine lessi la fiaba che avevo preso per Jordan.

I bambini ritornarono a giocare ed io intanto continuai a leggere e ogni tanto controllavo cosa combinavano i mocciosi.


Dopo un po' sentii un altro tonfo. Mi diressi nella stanza da cui proveniva il rumore e vidi una montagna di libri a terra e sotto Jordan.
Lo dissotterai dai libri e perfortuna non si era fatto niente.




Rimisi tutti i libri a posto sperando che quello fosse il giusto ordine e che nessuno se ne fosse accorto.
- Jordan, ma cosa volevi fare?- Chiesi al marmocchio.
-Volevo prendere un libro- Rispose.
-Ma non facevi prima a chiamarmi?- Dissi.
-Tu hai detto che non ti dobbiamo disturbare- Rispose.
-Quindi mi avete ascoltato, a quanto pare.- Dissi (-.-")
Lui annuì e poi li riportai in salotto.


Sospirai, non avevo più niente da leggere, avevo finito tutti volumetti che mi ero portata.
Notai che il pargolo castano si era seduto sul divano vicino a me e che aveva un espressione non tanto felice.

Per un po' lo ignorai ma poi gli chiesi:
-Ehmm.. tutto bene?-
Lui si voltò verso di me e mi guardò con i suoi occhioni grigio-azzurri poi distolse subito lo sguardo.
Stava per un "no".
-Non ho nessun amico- Rispose con una dolce vocina.
-Loro sono tutti più grandi di me anche se di poco- Aggiunse.
-Allora fatti avanti e digli che vuoi giocare con loro- Risposi.
-Non ne ho il coraggio-
Notai che tra Dylan e me c'era una grande somiglianza. Anchio volevo fare amicizia con delle persone poco più grandi di me ma non avevo il coraggio. E forse il computer era diventato un sistema per non restare sola.

Restammo in silenzio per tanto, poi osservai l'orologio: erano le 16.30 ovvero l'ora della merenda.
Andai in cucina, presi la lista della signorina Shiller, controllai se i bambini erano allergici a qualcosa e poi decisi di preparare pane e nutella.
Dopo aver tagliato il pane e spalmato la nutella chiamai i marmocchi.

Mangiarono con gusto, daltronde chi non ama la nutella?
Dopodichè i mocciosi ritornarono a giocare.
Io ricontrollai il foglio e lessi che dopo aver fatto merenda i bambini dovevano fare il bagno.
Fare il bagno sarà stata la cosa più difficile.
Deglutii e andai a preparare la vasca.
Misi molta schiuma e all'interno della vasca misi anche dei giochi di gomma.
Chiamai i pargoli ma a loro volta non mi ascoltarono.
Decisi di usare le maniere forti.
Presi i quattro bambini (dopotutto la vasca era grande ci sarebbero entrati tutti), li portai in bagno, li aiutai a spogliarsi (una cosa davvero imbarazzante!) e li costrinsi a immegersi nell'acqua.
Avevo uno sguardo feroce e loro mi obbediettero all'istante senza fiatare.
Uscii dal bagno, dopotutto la privacy è un diritto di tutti.
Pensai che i mocciosi non mi dassero più problemi fino a quando non senti un rumore provenire dal bagno.
-Che cosa avranno combinato quelle pesti?- Mi chiesi.
Aprii la porta del bagno e notai che esso era completamente allagato.
Il mio sguardo era più feroce di quello di un leone infuriato.
-CHE COSA AVETE FATTO???!!!!!- Urlai.
I bambini impallidirono.
Gli odinai di prendere un accapatoglio e di andare in un'altra stanza.
Io intanto me la dovevo vedere con il bagno allagato.




Lo pulii per bene e asciugai dapperutto. Era stata davvero una faticaccia e poi il bagno era enorme.
Si era fatto tardi ed era ora di cena.
In cucina c'era un altro foglio lasciato dalla sig. Shiller con su scritto questo:
"In forno ci sono gli avanzi di ieri. Riscaldali nel micronde"
                                                                                   -Lina
Feci quello che era scritto sul foglietto e chimai i bambini.
La cena era molto calma e i marmocchi avevano uno sguardo triste e rivolto verso terra.
Forse erano dispiaciuti per quello scherzo (se si può definire così) oppure era il solito giochetto che fanno i bambini per fargliela passare liscia. Ma io non ci casco!



Dopo cena lavai i piatti e mandai i pargoli a letto.
Io ero distrutta per tutto il lavoro che avevo fatto.
Andai nella camera per gli ospiti e mi misi il pigiama, mi ficcai sotto le coperte e cercai di addormentarmi.








Era ormai notte fonda, nonostante io fossi esausta dopo aver fatto l'infermiera, risistemato una montagna di libri, aver fatto le corse per calmare tutti ed infine aver sistemato un enorme bagno non riuscivo a dormire.
Mi giravo in qualsiasi posizione ma nulla. Il sonno non veniva.
Ad un certo punto sentii qualcuno bussare alla porta della mia stanza.
Andai ad aprire e trovai Dylan.
-Asiah, posso dormire con te? Ho fatto un brutto sogno- Disse il pargolo con le lacrime agli occhi.
Dylan mi gurdava con i suoi occhi grigio-azzurri da cucciolo. Era impossibile rifiutare.
-E va bene- Sospirai.
-Grazie-

Ci ficcammo sotto le coperte e dopo pochi minuti lui mi abbracciò.
-Ti voglio bene Asi-chan-
Io mi girai verso di lui e gli accarezzai una guancia.
-Anchio Dylan-
Solo pochi minuti dopo mi accorsi che anche Claude, Bryce e Jordan si erano ficcati sotto le coperte insieme a noi.
Ma a me non mi importava................... Perchè ormai mi ero già addormentata!










----------------------My space------------------------
Spero che questa one-shot vi sia piaciuta.
Inoltre
ho usato il mio vero nome perchè in effetti sono io. (non so se avete capito)

Claude: Ma chi pensi che abbia capito?

-.-" ok, ok spero almeno che questa storia vi abbia stra
ppato un sorriso.

Alla prossima!
Asi19

  
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