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Autore: imakoala    12/06/2013    2 recensioni
Era un bambino molto piccolo, la pelle chiarissima, e i capelli biondi, quasi bianchi. Fece una smorfia ed aprì gli occhi, per puntarli sull’uomo. Erano grandi e verdi e rapirono subito il suo sguardo. Il lampo di un sorriso balenò sul suo volto.
Attaccata alla culletta c’era una piccola targhetta d’oro con inciso un nome: Draco.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Lucius Malfoy, Un po' tutti, Voldemort | Coppie: Arthur/Molly, Draco/Pansy, Lucius/Narcissa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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capitolo uno.


 
Era una notte scura e tempestosa, la luna era coperta da fitti nuvoloni neri, le cime degli alberi devastate dal vento, erano illuminate ad intervalli dalla luce dei fulmini, ai quali seguivano i potenti boati dei tuoni. La pioggia cadeva fitta sulle finestre delle case e produceva un ticchettio continuo e violento.
In una casetta sbilenca in mezzo alla campagna c’era una luce accesa. L’ombra di un uomo vicino alla finestra si intravedeva attraverso la pioggia fitta, fuori c’era un cartello con su scritto: “La Tana”.
Nella cucina della Tana, l’ uomo e una donna stanno parlando.
L’uomo, in piedi vicino alla finestra, il viso pallido in contrasto con i capelli rossi ed una spruzzata di lentiggini sul viso, indossava degli occhiali di corno ed un maglione marrone. Fumava la pipa e guardava fuori con aria preoccupata. La donna invece era seduta al tavolo della cucina, i capelli castani raccolti in una morbida crocchia dal quale scappava qualche ciuffetto, le gambe poste di lato alla sedia e tormentava nervosamente il grembiulino a fiori che indossava sopra la veste.
La donna parlò con voce flebile.
-Arthur, secondo te cosa succederà a…-
-Vincent e Millicent? Non ne ho idea Molly. Tu-Sai-Chi era sulle loro tracce da molto, non vorrei che li avesse trovati proprio stasera. Mi piacerebbe proprio fare qualcosa, ma con questo tempaccio è praticamente impossibile.
-Mamma, mamma!-  due piccoli bambini identici, con i capelli rosso fiamma, le lentiggini e la carnagione del  padre, scesero in cucina piagnucolando. Molly si alzò per andare loro incontro e prendergli in braccio.
-Abbiamo fatto un brutto sogno…- spiegò uno
-Poi abbiamo sentito il rumore del temporale e ci siamo svegliati.- completò l’altro.
-Abbiamo avuto tanta paura!- dissero in coro, e si rimisero a piangere, stringendosi alla mamma.
-Su, su. Fred, George, basta piangere. Ora vi riaccompagno su e faccio un incantesimo alla stanza, così i tuoni non vi spaventeranno più.
Molly prese i due bambini per mano e uscì dalla cucina, dopo essersi scambiata un’occhiata preoccupata col marito.
Nel frattempo, ad un centinaio di chilometri più a sud, una piccola casa veniva assediata da una decina di persone incappucciate.
 Al centro, un uomo che di umano non aveva nulla, con delle fessure di serpente al posto delle narici e la voce d’un sibilo,  urlava degli ordini agli altri.
-Trovatelo! Perquisite la casa! DEVE ESSERE QUI!
La sua voce potente e grondante di rabbia, era coperta a malapena dai tuoni.
Gli uomini, armati di bacchette, si sparpagliarono per la casa, rovesciando tavoli, mobili, oggetti e quant’altro.
L’uomo dall’aspetto serpentesco salì le scale, ed osservando con molta attenzione le crepe nel muro, i quadri, la vernice scrostata, appoggiò la bacchetta in un punto contro il muro, che si spostò rivelando un passaggio segreto.
Dieci metri più giù lungo il passaggio segreto, un uomo ed una donna cercavano di scappare, ma vennero raggiunti immediatamente da una voce.
-Ed eccovi qui, miei cari. Salve, Millicent. Salve anche a te, Vincent. Dove cercate di andare?-
Disse l’uomo serpente , con una voce falsamente dolce.
I due si fermarono e Vincent mise mano alla bacchetta per puntarla contro l’uomo, ma lui fu più veloce.
-Expelliarmus!
La bacchetta di Vincent volò a tre metri da loro. Millicent cercò di fare la stessa mossa del marito, ma venne intercettata anche lei e disarmata con lo stesso incantesimo.
-Bene, bene. Quindi voi cercavate di scappare da me, Lord Voldemort! Non potete farvi beffe di me, perciò ditemi dove lo tenete nascosto, ed io non vi ucciderò.
-Mai!-esclamò Vincent. – Tu non avrai  mai ciò che stai cercando, non sentirai proferire parola dalle nostre bocche!-
-Quindi devo usare le maniere forti con voi, non mi date scelta. Crucio!-
Un lampo uscì dalla bacchetta. I corpi di Vincent e Millicent caddero a terra, gementi dal dolore.
-Ditemelo! O vi ucciderò!
Vincent fece a forza un sorriso. –Temo allora, che dovrai ucciderci. Ciò che cerchi non ce lo abbiamo più noi.
Un urlo di rabbia riecheggiò per lo stretto tunnel, seguito da un lampo di luce verde. Vincent e Millicent giacevano a terra inermi, senza vita.
Lord Voldemort tornò indietro per il passaggio e rientrò in casa.
-Miei fedeli Mangiamorte – urlò – Ciò che cerchiamo non è più qui. Molto probabilmente lo avranno affidato a qualcuno affinché lo proteggesse. Ma così hanno solo sprecato le loro inutili vite. Perciò andiamo e ritorniamo a Casa, ce ne occuperemo dopo aver studiato un piano.-
E così facendo, si Smaterializzò ed i Mangiamorte lo seguirono. Tutti, tranne due.
-Malfoy, non vieni?- disse un uomo dall’accento russo.
-Vai Dolohov, mi pare di aver sentito qualcosa.
Così, anche Dolohov se ne andò e nella casa rimase solo Malfoy.
Si avvicinò ad uno specchio.
Il suo viso era pallido ed allungato, i capelli biondo chiari gli ricadevano dolcemente sul mantello nero. Stette in silenzio per qualche minuto, dopodiché poggiò la bacchetta sullo specchio e questo si frantumò, rivelando una piccola stanza calda ed accogliente.
Al centro c’era una piccola culletta, nella quale un neonato si lamentava nel sonno.
Lucius Malfoy si avvicinò.
Era un bambino molto piccolo, la pelle chiarissima, e i capelli biondi, quasi bianchi. Fece una smorfia ed aprì gli occhi, per puntarli sull’uomo. Erano grandi e verdi e rapirono subito il suo sguardo. Il lampo di un sorriso balenò sul suo volto.
Attaccata alla culletta c’era una piccola targhetta d’oro con inciso un nome: Draco.
Lucius si chinò, strinse tra le braccia il bambino, che con una manina cercava di afferrargli un ciuffetto di capelli, lo avvolse in una coperta e si Smaterializzò.

Salve a tutti, e benvenuti a questa mia nuova storia,è la mia prima vera Fan Fiction.
E' da un mese più o meno che mi sono appassionata ai libri della Rowling, e fino ad ora ho letto i primi sei. (stasera vado in biblioteca a prendere I doni della morte, yee)
Questa storia mi è venuta in sogno ieri notte, così ho deciso di metterla per iscritto.
Spero che vi piacerà, e a me piacerebbe avere qualche vostra recensione per sapere che ne pensate, ci tengo molto. 

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