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Autore: EvSwift    12/06/2013    2 recensioni
Le passò davanti per l’ennesima volta in quella mezza giornata e facendo di tutto per farsi notare ma lei, come di consueto, lo ignorò.
«Sai, potresti anche farmi un sorriso ogni tanto, io non mi offendo.» sbottò il pirata, seccato.

mia prima one shot captain swan (pairing Emma Swan/Killian Jones). Gli avvenimenti narrati avvengono dopo che la Jolly Roger ha attraversato il portale in direzione Neverland.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aveva forse perso il conto dei giorni e delle notti in cui era a bordo della Jolly Roger, a pensarci forse era circa passata una settimana ma non poteva dirlo con certezza, le giornate erano tutte uguali e lo stesso valeva per gli scenari. Una sola cosa Emma Swan poteva dire con estrema certezza: odiava quella barca, le faceva venire una nausea che nemmeno quando era incinta aveva mai provato. Si stupì nel rendervi conto che navigare in mare aperto le ribaltava lo stomaco ma non dava più di tanto peso alla cosa perché al centro dei suoi pensieri c’era una sola cosa, salvare Henry.
Quella era la cosa fondamentale, l’unico vero motivo per il quale aveva intrapreso quel viaggio all’apparenza folle. Non c’era altro che riuscisse ad occupare i suoi pensieri, nemmeno la presenza fissa di Killian Jones che per puro caso si trovava sempre ovunque fosse lei.
Emma era come un fantasma a a bordo di quella nave, sempre taciturna e con uno sguardo piuttosto truce, la sua espressione non mutava mai se non quando dormiva e allora pareva essere più rilassata, anche se non era così. Se le assi di legno della nave non scricchiolassero ad ogni passo probabilmente nessuno si accorgerebbe nemmeno dei suoi spostamenti. Era come un’anima in pena che cercava un po’ di pace ma sapeva bene che l’avrebbe trovata solo quando avrebbe riabbracciato Henry.
Killian Jones aveva provato di tutto per far cambiare espressione alla donna e nemmeno fare le cose che sapeva odiasse di più e che le dessero fastidio avevano contribuito a ridestarla da quel suo stato catatonico. A dire la verità un po’ si sentiva in soggezione, la presenza dei genitori di lei gli risultava scomoda – fino ad un certo punto – e ancora faticava a vedere Biancaneve ed il Principe Azzurro con la madre ed il padre di Emma… La sua Emma, che di principesco aveva ben poco.
Le stava tentando davvero tutte con la sua bionda, si sarebbe addirittura accontentato di un insulto ma se non era impegnata a vomitare anche l’anima se ne stava rinchiusa in cabina probabilmente a meditare vendetta per quei due che le avevano portato via il figlio.
Le passò davanti per l’ennesima volta in quella mezza giornata e facendo di tutto per farsi notare ma lei, come di consueto, lo ignorò.
«Sai, potresti anche farmi un sorriso ogni tanto, io non mi offendo.» sbottò il pirata, seccato. Di tutta risposta la bionda alzò lo sguardo verso di lui e gli rivolse una mezza smorfia che voleva somigliare ad un sorriso. Lui rimase interdetto per i primi trenta secondi dopodiché alzò un sopracciglio ed andò a sedersi di fianco a lei.
«Lo troveremo, sai che è così. Smettila di angosciarti.» lo sguardo che gli rivolse Emma lo fece ammutolire istantaneamente e gli fece rendere conto della pessima scelta di parole. Per un momento giurò persino che lo avrebbe colpito alla testa con un oggetto pesante.
«Mi sono espresso male, ferma. Quello che volevo dire è che non hai di che preoccuparti… Guarda che squadra di salvataggio hai! Ci sono i tuoi genitori che da quanto ho avuto il piacere di notare sanno come farsi rispettare, l’Oscuro in persona che è il nonno del piccoletto, una Regina Cattiva che è la madre adottiva, ci sei tu che, beh, sai tirare dei bei destri e… Anche se hai una considerazione piuttosto bassa di me, ci sono anche io che, non per vantarmi, ma con la spada me la cavo piuttosto egregiamente.»
Incredibile ma vero riuscì a strappare un sorriso, seppur piccolo, ad Emma Swan. L’ego del pirata in quel momento si gonfiò a dismisura. Non era mai stato granché bravo con le parole oppure un gentiluomo ma aveva capito che in quel momento lei aveva bisogno di qualcuno che la incoraggiasse e le dimostrasse il suo sostegno, rimase stupito nel considerare che nemmeno i suoi genitori ci erano arrivati.
Emma dalla sua parte si sentì leggermente sollevata dalle parole che Jones era riuscito a tirare fuori, credette persino che non fosse tutta farina del suo sacco e che dietro ci fosse lo zampino di Mary Margaret.. Questa era l’ipotesi più plausibile. Ad ogni modo ignorò questo particolare, non le importava di chi fossero quelle parole le bastava che almeno lui le stesse al suo fianco.
Rimase comunque in silenzio, decise che quel sorriso che gli aveva rivolto poco prima bastasse come ringraziamento e risparmiò così la voce… Come se non lo avesse già fatto abbastanza.
Killian iniziava a scocciarsi, appena era salita a bordo della sua Jolly Roger non riusciva a stare in silenzio adesso invece sembrava che avrebbe dovuto far esplodere il sole per strapparle anche solo una parola dalla bocca.
«Dov’è finita tutta la tua caparbietà, Swan? Ti preferivo prima.» sbottò nuovamente il pirata, guardandola. Alle volte sembrava quasi che Killian volesse sfidare la dea bendata e che ci tenesse davvero a farsi mollare un ceffone da Emma. Si alzò da terra sospirando, ci aveva provato abbastanza per quella giornata senza ottenere alcun risultato, come al solito.
«Non hai qualcosa per il mal di mare?»
Eccola, la voce che tanto aveva agognato per sentire ancora una volta… Allora si ricordava come si parlava. Si fermò davanti alla porta della stiva e si girò con un sorrisetto quasi inquietante.
«Rhum!» esclamò con ovvietà ed un accento piuttosto divertito. Emma non parve dello stesso avviso tanto che alzò un sopracciglio guardandolo perplessa, possibile che la sua soluzione a tutto fosse quella bevanda piuttosto detestabile?
«Qualcosa di più serio?» domandò lei.
Il sorrisetto di Killian svanì all’istante. Aveva insinuato che il rhum non fosse serio? Dilettante. Scosse la testa inarcando un sopracciglio come al suo solito ed andò ad aprire un baule da cui estrasse una bottiglia di rhum, tornò a sedersi vicino ad Emma e la stappò, lei arricciò il naso quasi disgustata dall’odore, Killian rise.
«Bevi e non pensarci. Mi ringrazierai quando starai meglio.»
«Sempre che non vomiti prima l’anima…»
La dovette incoraggiare un paio di volte prima di convincerla veramente. Alla reazione della ragazza quandò ingerì il liquido scoppiò in un fragorosa risata divertita.
Emma si pulì la bocca con il dorso della mano e gli porse la bottiglia piuttosto disgustata dal sapore.
«Lo hai fatto apposta!»
Sbottò lei alzandosi in piedi, non sapendo nemmeno lei cosa avrebbe dovuto fare lui di proposito. Killian rimise il tappo della bottiglia e la ripose.
«Ammetto che fosse parecchio divertente ma no… L’ho fatto veramente per aiutarti. Tempo dieci minuti e il tuo stomaco smetterà di ballare il tip-tap. Fidati di me.»
Fidarsi di lui? Lo aveva già fatto svariate volte e non era finita quasi mai bene quindi trovò difficoltà nel credergli davvero. Era già più tranquilla però, questo doveva ammetterlo anche se non si spiegava come fosse possibile.
Si alzò e si avvicinò alla porta della stiva aprendola, aveva bisogno di aria fresca e in quegli ultimi dieci minuti, grazie a Killian, aveva capito che aveva anche bisogno di distrarsi una volta ogni tanto.
Si fermò sullo stipite e si voltò verso di lui, in piedi davanti a lei. Nel guardarlo negli occhi si dimenticò cosa voleva dirgli.
«Ti tolgo anche le parole di bocca, Swan. La prossima volta che cosa sarà?»
Ammiccò con quel suo classico tono di voce che avrebbe fatto ammattire chiunque e si avvicinò forse un po’ troppo a lei. Si divertiva a darle fastidio forse perché in fondo le piaceva con quei suoi capelli biondi e quel suo atteggiamento da “dura”. Nessuna lo aveva mai colpito così in tanti anni e trovava ridicolo che si sentisse attratto da una che doveva essere una principessa… Più o meno.
«Volevo solo ringraziarti a dire il vero.» disse semplicemente la donna, ritrovando finalmente le parole. Nemmeno lei si aspettava di doverlo ringraziare ma era successo davvero forse perché, alla fine della fiera, era veramente convinta che loro due si capissero. Guardare lui era come guardare dentro uno specchio e talvolta questa consapevolezza la spaventava.
C’era attrazione tra i due, non lo si poteva negare, ma mai nessuno lo avrebbe ammesso così facilmente… Nemmeno sotto tortura.
«Ah si? E per cosa?» stava facendo il finto tonto ma voleva capire fino a che punto si sarebbe spinta lei. Sapeva bene a cosa si stesse riferendo ma lo voleva sentire direttamente da Emma, un po’ per egocentrismo e un po’ perché lo voleva davvero. Emma stette in silenzio per un po’.
«Per esser tornato indietro. Per aver sprecato quel fagiolo magico e… Per il rhum, anche se faceva schifo.»
Gli rivolse un sorriso timido, fino a quel momento si era limitata solo a pensare a quelle cose, non aveva mai considerato l’idea di dar voce ai suoi pensieri.
Killian le sorrise a sua volta e si avvicinò a lei ancora di più, la distanza tra i due era quasi inesistente.
«Penso che la risposta più adeguata sia non c’è di che. Quel fagiolo magico non è andato sprecato, non ti avrei lasciata a piedi dopo che quei due si sono presi Henry… Dicevo davvero prima, lo troveremo e lo riporteremo a casa. Te lo prometto, hai la mia parola. Tamara e Greg la pagheranno.»
Il sorriso che gli rivolse questa volta era sincero e non era piccolo o timido come i precedenti, al contrario era un bel sorriso pieno di speranza e Killian se ne compiacque anche perché gli piaceva vederla sorridere. Non serviva che gli dicesse nulla, sapeva che gli era grata per ciò che aveva fatto da quel suo sorriso ed onestamente avrebbe trovato superflua qualsiasi parola sarebbe uscita dalla bocca della bionda.
Mantenendo quel suo sorriso Emma lo guardò un ultima volta per poi uscire dalla stiva e tornare sul ponte dove c’erano i suoi genitori, lasciandolo così solo.
Killian sorrise tra se e se, generalmente se ne sarebbe fregato dei convenevoli e delle “buone maniere” e l’avrebbe baciata senza pensarci troppo ma per questa volta gli andava bene così, non voleva fare niente di inconveniente e rovinare quello strano rapporto di amore ed odio che lo legava ad Emma Swan.
Strano ma vero Killian Jones iniziava a provare qualcosa per lei… Dopo tanti, troppi anni sentiva di poter amare di nuovo qualcuno così come aveva amato Milah.


   
 
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