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Autore: Naco    15/09/2004    0 recensioni
Cosa succederebbe se un giorno Inuyasha fosse inghiottito dal kazana di Miroku? E se finisse in un'altra dimensione? Nella... nostra?
Genere: Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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XII

XII

LA FINE DI TUTTO

“No… non farle del male!”

 

 

“Due secondi e non uno di più ci vorranno per te! E poi toccherà immediatamente ai tuoi amici!”

 

“Non farle del male!”

 

 

“Muori!”

“ALESSIOOOOO!!!"

 

 

No non farle del male! MILENA!!!!!!”

 

 

“Ancora tu! Tu devi essere morto!”

“Lasciala stare! Lasciala stare o te al farò pagare cara!”

“Davvero? Ricorda che il tuo corpo è ormai mio!”

Milena ascoltava le due voci litigare non credendo alle proprie orecchie. Era davvero la voce di Alessio quella che ascoltava? Era realtà o si trattava di un sogno? Forse era morta e ora l’aveva raggiunto lassù! Eppure la sfera era ancora nelle mani di Naraku, non era stata scagliata! Ma allora….

“ALESSIO! Ritorna, ti prego! Torna da me!”

“Sbagliato!” fece allora Naraku “Sei tu che lo raggiungerai!”

 

 

“No!”

“Ancora tu!”

“Lasciala stare! Ti ho detto di lasciarla stare!”

“Sei tu che devi piantarla! Ormai tu non mi servi più! Questo corpo ora è mio e solo mio!”

“Sbagli! Questo corpo è mio! E SARA’ PER SEMPRE MIO!”

“Tu sei morto!”

“No io sono vivo! Vivo per salvare la ragazza che amo!”

Una luce fortissima investì il corpo di Alessio e Milena dovette chiudere gli occhi per non restarne accecata, mentre Kagome abbracciò il corpo svenuto di Inuyasha protettiva, non accorgendosi che il ragazzo si stesse svegliando.

“NOOOOOOO!!!” l’urlo di Naraku rimbombò per tutta la zona come una scossa sismica “NOOOOOOOOOOOO!”

Quando la luce si affievolì, Milena non potè fare a meno di gettare un urlo: davanti a lei c’era un Alessio che ansimava, visibilmente senza energia e accanto a lui un essere senza una forma precisa.

“Quello è Naraku!” bisbigliò Inuyasha reggendosi a Kagome “Ormai ha perso tutta la sua energia ed è tornato al suo stadio reale… una larva schifosa! Bravo Alessio, sei stato davvero in gamba!”

Milena guardò meglio e vide il frammento pochi centimetri lontano dal demone. Vincendo la ripugnanza si trascinò fino al frammento. Lo stava per prendere, quando qualcosa di viscido la prese per un polso.

“Maledetta!” La voce di Naraku era così profonda da non sembrare essere terrena “Ora tu morirai con me!”

“NO! Vuole farsi esplodere!” urlò Inuyasha, e con le poche forze che gli erano rimaste, prese Tessaiga e lanciò nel dorso del mostro.

“Nooooooooooooooooo!” gemette e pochi secondi dopo del demone non rimase più nulla.

 

 

“E’ tutto finito….?” Si chiese Alessio rialzandosi e guardandosi intorno.

Milena non rispose, ma raccolse il frammento “Ora abbiamo tutta sfera” commentò e lo diede al mezzo demone, ormai senza più energie “E grazie di tutto…” aggiunse.

Inuyasha sorrise e prese il frammento. “Si…. Adesso è proprio tutto finito… e noi possiamo tornare a casa…” e rivolse un largo sorriso a Kagome.

Alessio si avvicinò a loro stremato e Milena fu pronta a sorreggerlo.

Inuyasha guardò Alessio e sorrise “Pensavo che ci avresti messo meno tempo….

Milena lo guardò “Ma allora tu sapevi che lui…”

“Nessuno può uccidere l’anima…. Nemmeno il demone più potente del mondo…. E lui non poteva saperlo… e neanche io se non me lo avesse detto la vecchia Kaede (NdN in realtà la sacerdotessa lo diceva in una ff che ho letto tempo fa, anche se non ne ricordo il titolo, e non l’ho sentito dire dalla vera)” rispose.

Alessio annuì. “E Naraku?” chiese “E’ davvero… morto e sepolto?”

“Non lo so…. Quel mostro ha più vite di un gatto… può darsi che ce lo ritroveremo ben presto nella Sengoku jidai… può darsi che sia ancora qui, debole e senza energia…..”

Ma tu l’hai colpito con Tessaiga!” obiettò Kagome.

Lui sbuffò “Quante volte non abbiamo creduto che fosse morto e invece ce lo siamo trovati ancora tra i piedi? Quello non è un demone, ma un rompiscatole!” cercò di sorridere, ma un dolore allo stomaco trasformò il sorriso in una smorfia di dolore.

“Forse è meglio che ora andiate!” sorrise Milena comprensiva.

Kagome prese le mani dei due ragazzi e le strinse nelle sue “Grazie di tutto ragazzi…. Non vi dimenticherò mai!”

Inuyasha sorrise, ma non disse nulla, benché i suoi occhi esprimessero appieno la riconoscenza che provava per quei due ragazzi, ma che non sarebbe mai stato in grado di esprimere a parole. Poi si rivolse a Kagome e le tese il frammento “E’ un tuo dovere!”.

Kagome prese il frammento e sorrise. Poi unì i due pezzi della sfera. I due frammenti s’incastrarono perfettamente e una luce color ocra li avvolse.

“Issyo ni eien ni!” esclamò Kagome prima che la luce si affievolisse e loro scomparissero con essa.

 

 

“Cos’ha detto?” chiese Alessio incuriosito.

Milena arrossì, ma non rispose.

Stettero qualche minuto in silenzio, poi “Che c’è?” chiese Alessio osservando che era stranamente silenziosa.

Lei abbassò il capo “Senti…. È vero che hai detto prima…. Quando Naraku voleva uccidermi?” chiese infine.

Alessio la guardò non capendo ”Scusa…. Cosa avrei detto?”

Milena scosse la testa “No... nulla d’importante…”. Poi alzò lo sguardo sorridendo allegramente “Che ne dici? Riusciremo a tornare a casa in queste condizioni?”

Alessio sembrava poco convinto “Non credo proprio…. Ma come dice il proverbio? Tentar non nuoce, no?”

“Giusto? Perciò…. In marcia!” esclamò lanciando il pugno verso l’alto.

Non le importava che Alessio non ricordasse di aver detto di amarla, non aveva alcuna importanza: avrebbe potuto avere tutte le ragazze che avesse voluto, poteva prenderla in giro finché voleva: loro due erano uniti da un magico e straordinario segreto… e lo sarebbero stati per sempre…

Milena mosse i primi passi, ma Alessio rimase fermo.

“Beh? Che hai?” chiese lei.

Alessio la fissò: “Davvero credi che non me lo ricordi?”

Milena non capì. “Cosa?”

Che io non ricordi tutto quello che è successo quando Naraku si è impossessato del mio corpo?”

Milena non rispose.

“Certo che me lo ricordo!” continuò lui facendo un passo avanti “Come ricordo il dolore che ho provato nell’averti visto là, minacciata dalla mia stessa mano a piangere per me, o quando sei rimasta ferita a causa mia! E la paura di non riuscire a recuperare il controllo per scacciare quel demone dal mio corpo, mentre le forze inesorabilmente mi abbandonavano! Certo che ricordo tutto! Come potrei non farlo?”

“Era… era vero quello che hai detto?” chiese lei in un soffio.

Lui la guardò serio “E secondo te, cosa mi avrebbe dato la forza di reagire e di scacciare quel demone dal mio corpo?” chiese e sorridendo, si chinò a baciarla.

 

 

   
 
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