XII
LA FINE DI TUTTO
“No… non farle del male!”
“Due
secondi e non uno di più ci vorranno per te! E poi toccherà immediatamente ai tuoi amici!”
“Non farle del male!”
“Muori!”
“ALESSIOOOOO!!!"
“No
non farle del male! MILENA!!!!!!”
“Ancora
tu! Tu devi essere morto!”
“Lasciala
stare! Lasciala stare o te al farò pagare cara!”
“Davvero?
Ricorda che il tuo corpo è ormai mio!”
Milena
ascoltava le due voci litigare non credendo alle proprie orecchie. Era davvero
la voce di Alessio quella che ascoltava? Era realtà o
si trattava di un sogno? Forse era morta e ora l’aveva raggiunto lassù! Eppure la sfera era ancora nelle mani di Naraku, non era
stata scagliata! Ma allora….
“ALESSIO! Ritorna, ti prego!
Torna da me!”
“Sbagliato!”
fece allora Naraku “Sei tu che lo raggiungerai!”
“No!”
“Ancora
tu!”
“Lasciala
stare! Ti ho detto di lasciarla stare!”
“Sei
tu che devi piantarla! Ormai tu non mi servi più! Questo corpo ora è mio e solo
mio!”
“Sbagli!
Questo corpo è mio! E SARA’ PER SEMPRE MIO!”
“Tu
sei morto!”
“No
io sono vivo! Vivo per salvare la ragazza che amo!”
Una
luce fortissima investì il corpo di Alessio e Milena
dovette chiudere gli occhi per non restarne accecata, mentre Kagome abbracciò
il corpo svenuto di Inuyasha protettiva, non accorgendosi che il ragazzo si
stesse svegliando.
“NOOOOOOO!!!” l’urlo di Naraku rimbombò per tutta la zona come una
scossa sismica “NOOOOOOOOOOOO!”
Quando la luce si affievolì, Milena non potè fare a meno
di gettare un urlo: davanti a lei c’era un Alessio che ansimava, visibilmente
senza energia e accanto a lui un essere senza una forma precisa.
“Quello
è Naraku!” bisbigliò Inuyasha reggendosi a Kagome “Ormai ha perso tutta la sua
energia ed è tornato al suo stadio reale… una larva schifosa! Bravo Alessio,
sei stato davvero in gamba!”
Milena
guardò meglio e vide il frammento pochi centimetri lontano dal demone. Vincendo
la ripugnanza si trascinò fino al frammento. Lo stava per prendere, quando
qualcosa di viscido la prese per un polso.
“Maledetta!”
La voce di Naraku era così profonda da non sembrare essere
terrena “Ora tu morirai con me!”
“NO!
Vuole farsi esplodere!” urlò Inuyasha, e con le poche
forze che gli erano rimaste, prese Tessaiga e lanciò nel dorso del mostro.
“Nooooooooooooooooo!”
gemette e pochi secondi dopo del demone non rimase più
nulla.
“E’
tutto finito….?” Si chiese Alessio rialzandosi e guardandosi intorno.
Milena
non rispose, ma raccolse il frammento “Ora abbiamo tutta sfera” commentò e lo
diede al mezzo demone, ormai senza più energie “E grazie di tutto…” aggiunse.
Inuyasha
sorrise e prese il frammento. “Si…. Adesso è proprio tutto finito… e noi
possiamo tornare a casa…” e rivolse un largo sorriso a
Kagome.
Alessio
si avvicinò a loro stremato e Milena fu pronta a sorreggerlo.
Inuyasha
guardò Alessio e sorrise “Pensavo che ci avresti messo meno tempo….”
Milena
lo guardò “Ma allora tu sapevi che lui…”
“Nessuno
può uccidere l’anima…. Nemmeno il demone più potente del
mondo…. E lui non poteva saperlo… e neanche io se non me lo avesse detto la vecchia Kaede (NdN in realtà la sacerdotessa
lo diceva in una ff che ho letto tempo fa, anche se non ne ricordo il titolo, e
non l’ho sentito dire dalla vera)” rispose.
Alessio
annuì. “E Naraku?” chiese “E’ davvero… morto e
sepolto?”
“Non
lo so…. Quel mostro ha più vite di un gatto… può darsi che ce
lo ritroveremo ben presto nella Sengoku jidai… può darsi che sia ancora
qui, debole e senza energia…..”
“Ma tu l’hai colpito con Tessaiga!” obiettò Kagome.
Lui
sbuffò “Quante volte non abbiamo creduto che fosse
morto e invece ce lo siamo trovati ancora tra i piedi? Quello non è un demone,
ma un rompiscatole!” cercò di sorridere, ma un dolore allo stomaco trasformò il sorriso in una smorfia di dolore.
“Forse
è meglio che ora andiate!” sorrise Milena comprensiva.
Kagome
prese le mani dei due ragazzi e le strinse nelle sue “Grazie di
tutto ragazzi…. Non vi dimenticherò mai!”
Inuyasha sorrise, ma non disse nulla, benché i suoi
occhi esprimessero appieno la riconoscenza che provava per quei due ragazzi, ma
che non sarebbe mai stato in grado di esprimere a parole. Poi si rivolse a Kagome e
le tese il frammento “E’ un tuo dovere!”.
Kagome
prese il frammento e sorrise. Poi unì i due pezzi della sfera. I due frammenti
s’incastrarono perfettamente e una luce color ocra li avvolse.
“Issyo
ni eien ni!” esclamò Kagome prima che la luce si affievolisse e loro
scomparissero con essa.
“Cos’ha
detto?” chiese Alessio incuriosito.
Milena
arrossì, ma non rispose.
Stettero qualche minuto in silenzio, poi
“Che c’è?” chiese Alessio osservando che era stranamente silenziosa.
Lei
abbassò il capo “Senti…. È vero che hai detto prima…. Quando Naraku voleva uccidermi?” chiese infine.
Alessio
la guardò non capendo ”Scusa…. Cosa
avrei detto?”
Milena
scosse la testa “No... nulla d’importante…”. Poi alzò lo sguardo sorridendo
allegramente “Che ne dici? Riusciremo a tornare a casa
in queste condizioni?”
Alessio
sembrava poco convinto “Non credo proprio…. Ma come dice il proverbio? Tentar non nuoce, no?”
“Giusto?
Perciò…. In marcia!” esclamò lanciando il pugno verso
l’alto.
Non
le importava che Alessio non ricordasse di aver detto di amarla, non aveva alcuna importanza: avrebbe potuto avere tutte le ragazze che
avesse voluto, poteva prenderla in giro finché voleva: loro due erano uniti da
un magico e straordinario segreto… e lo sarebbero stati per sempre…
Milena
mosse i primi passi, ma Alessio rimase fermo.
“Beh?
Che hai?” chiese lei.
Alessio
la fissò: “Davvero credi che non me lo ricordi?”
Milena
non capì. “Cosa?”
“Che io non ricordi tutto quello che è successo quando Naraku
si è impossessato del mio corpo?”
Milena
non rispose.
“Certo
che me lo ricordo!” continuò lui facendo un passo avanti “Come ricordo il dolore che ho provato nell’averti visto là,
minacciata dalla mia stessa mano a piangere per me, o quando sei rimasta ferita
a causa mia! E la paura di non riuscire a recuperare
il controllo per scacciare quel demone dal mio corpo, mentre le forze
inesorabilmente mi abbandonavano! Certo che ricordo tutto! Come potrei non
farlo?”
“Era…
era vero quello che hai detto?” chiese lei in un soffio.
Lui
la guardò serio “E secondo te, cosa mi avrebbe dato la forza di reagire e di
scacciare quel demone dal mio corpo?” chiese e sorridendo, si chinò a baciarla.