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Autore: Yurippe    13/06/2013    3 recensioni
Otonashi durante l'intervallo si chiede il perchè del comportamento di Noda, sempre scontroso e ce l'ha con lui senza motivo, così decide di scoprirlo e affrontarlo, come andrà a finire?, non vi resta che leggere per scoprirlo.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Yuzuru Otonashi
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti/e, visto che è la prima volta che pubblico qualcosa qui mi sembra più che doveroso presentarmi ^^, beh prima di tutto io mi chiamo Eleonora, ho 21 anni e sono della provvincia di Genova. Come si può notare amo il mondo delle fanfiction. Sono un appassionata di anime e manga e amo Angel Beats! alla follia. Premetto che di solito non scrivo yaoi e tantomeno mi considero yaoista ma devo dire la verità questi due mi ispirano un sacco, essendo anche due personaggi che io personalmente adoro. Dedico questa fanfiction a Jowy, con cui condivido la passione per questo belissimo anime e che mi ha aiutata in questi primi passi su EFP. Detto questo vi lascio alla storia ciaoo :).

 

That grumpy guy, that fall in love


Quel giorno, nella scuola dell’aldilà, più precisamente nell’atrio dove c’erano le macchinette, un ragazzo di nome Yuzuru Otonashi era sovrappensiero:  “ Come mai Noda, è sempre così scontroso? è da quando sono arrivato qui che non ricordo di averlo mai visto sorridere, ma cosa dico? non è che non lo ricordo, non lo hai mai fatto, e probabilmente mai lo farà. Però, c’è un altro quesito che mi assale: come mai, mi odia così tanto? è dalla prima volta che mi ha visto che fa così, non sono mai riuscito a chiedergli perché, beh ovvio, con lui è impossibile parlarne, visto che appena mi vede il suo primo pensiero è……trafiggermi”. A quell’ultima parola rabbrividì, il ricordo di quelle cento trafizioni era ancora vivo in lui, e non era certo stata una cosa piacevole. Scosse velocemente la testa per cercare di allontanare il pensiero di quella traumatica esperienza dalla mente. Dopo di che sospirò, si portò alla bocca quella specie di caffè in lattina che davano alle macchinette per così finire l’ultimo sorso. Nel momento esatto che finì la bibita, il suono ormai famigliare della campanella, che annunciava la fine della pausa e la ripresa delle lezioni si espanse in tutto l’istituto.

Otonashi sbuffò, non amava molto andare a quelle lezioni, e mischiarsi in mezzo a quegli NPC che insieme ai professori recitavano la loro parte, non si poteva nemmeno avere un dialogo con loro, visto che ripetevano sempre e costantemente le stesse identiche parole.

<< Sarà meglio andare>> disse rassegnato, buttò la bibita vuota nel cestino e si avviò verso il corridoio. Ma proprio in mezzo a quest’ultimo, una figura alta e imponente era piazzata li, non permettendogli di proseguire: Noda.

“ Toh, si parlava del diavolo” pensò tra sé e sé il ragazzo con il caschetto  ironicamente  sbuffando. << Che cosa vuoi , Noda?>> chiese, preparandosi al peggio, per una volta, non sarebbe scappato a gambe levate  come aveva sempre fatto, no. Lo avrebbe affrontato, per così mettere ( almeno, così sperava) fine una volta per tutte a quella storia!.

Il ragazzo dai capelli viola emise un grugno, << Yuzuru Otonashi, muori duecento volte!!>>  “ oh bene, ora ha pure aumentato il numero” Pensò l’interpellato.  “A quanto pare, cento non le bastano più” continuò, mentre l’altro iniziava a muoversi a passi lenti ma decisi verso di lui, con la falce tra le mani, pronto a colpirlo una volta che fosse stato a un passo dal suo obbiettivo..

 Solo guardandolo in quel momento, mentre si avvicinava, si rese conto che da alcuni  giorni a quella parte aveva cominciato a trovarlo attraente: quei capelli viola lunghi che gli incorniciavano il viso, la pelle olivastra che lo faceva sembrare abbronzato e i muscoli ben scolpiti che sotto la divisa erano ( purtroppo) poco visibili. “ In vita dev’essere stato campione di qualche disciplina sportiva”, pensò il ragazzo con il caschetto, mentre, quell’altro si avvicinava sempre di più, quasi non sembrava sorpreso dal fatto che lui non cercasse di svignarsela, oppure, semplicemente  era talmente preso da quello che voleva fare che non se n’era manco accorto.

Non si ricordava da quanto tempo era dell’altra sponda, forse da sempre? da qualche anno? Settimana? giorni? non se lo ricordava, l’unica cosa che sapeva era che era così, e nient’altro.

In quel momento, un altro pensiero attanagliò la mente del ragazzo preso di mira: “Ma come mai, è sempre così irrascibile? forse nella sua vita ha sofferto molto” pensò dispiaciuto, ogniuno di loro nella propria vita aveva attraversato un qualche episodio che gli aveva provocato sofferenza, chi di più e chi di meno. E come ogni persona che aveva sofferto, tutti reagivano a modo loro,e, forse,  comportarsi così, era il modo di reagire di Noda!.

Quando ormai li separavano pochi metri Otonashi non resistette: si avvicinò a Noda, quest’ultimo alzò un sopraciglio, leggermente sorpreso da quel gesto.

“Magari, un po’ di dolcezza gli farà bene” pensò Otonashi, infatti, appena si ritrovo a un metro dall’altro, non preoccupandosi minimamente di una sua possibile reazione, gli prese delicatamente il mento con le dita, poi avvicinò il suo viso con gli occhi chiusi e appena potè le sue labbra sfiorarono quelle di Noda, scoccandogli così un bacio.

Non si limitò a un solo bacio, no! Otonashi continuò.  Fermarsi?  esisteva veramente quella parola? perché se era così, lui in quel momento l’aveva rimossa. Alle prime Noda tentò di dimenarsi ( Otonashi poteva giurare di averlo sentito accaldarsi all’improvviso), ma poco dopo, non si sa se per volere, oppure per arresa, cominciò a ricambiare il bacio.

Otonashi non si poteva sentire più felice di così, quel ragazzo così scontroso, che nonostante tutto gli piaceva, stava ricambiando il suo bacio, non ci avrebbe mai sperato, eppure stava succedendo.

La magia andò avanti ancora per qualche secondo interrotta bruscamente da una spinta da parte di Noda, che rimase per circa tre secondi immobile, con lo sguardo rivolto verso il basso. Nonostante fosse messo in quel modo Otonashi poteva benissimo notare il leggero rossore sulle sue guance, era a dir poco adorabile. Se avesse avuto una macchina fotografica dietro gli avrebbe scattato una foto. Insomma, Noda che arrossiva mica lo si vedeva tutti i giorni!. Ma visto che la macchina fotografica non ce l’aveva decise di godersi quel momento semplicemente guardandolo.

Due minuti dopo, Noda si riprese, e alzò lo sguardo a dir poco incazzato verso di lui, stringendo ancora di più la falce tra le mani << MUORI TRECENTO VOLTE>>.

Ovviamente, come previsto, Otonashi si beccò lo stesso le falciate.

Ma a lui non importava, aveva finalmente baciato il ragazzo che gli piaceva, aveva trascorso alcuni minuti della sua  “non vita” insieme a lui. Purtroppo non era finita proprio come aveva desiderato, ma pazienza.

Una settimana dopo quel bacio, tutti erano scomparsi per reincarnarsi e cominciare così una nuova vita.
Probabilmente una volta reincarnato non lo avrebbe mai più rincontrato.

Se così fosse stato se ne sarebbe fatto una ragione, perché avrebbe comunque conservato per sempre, nello scrigno del suo cuore  il ricordo di quel ragazzo sempre arrabbiato ma bello, conosciuto nell’aldilà e che non avrebbe mai più rivisto, forse..
  
FINE 

Eccoci arrivati alla fine di questa one shot, l'ispirazione mi è venuta tutta ieri, e siccome mi è sembrata buona ho deciso di metterla su carta prima che andasse via ehehe. Non credo nonnostante il forse del finale di scrivere un seguito, anche perchè mi sembra che vada bene così, forse scriverò altro su questa coppia se mi verrà ispirazione, perchè no ^^. Ora vi lascio, fatemi sapere cosa ne pensate, ciao, besos.








 

  
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