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Autore: _Angelica__    13/06/2013    0 recensioni
Maledizioni, maghe, segreti e amicizia. Ecco ciò che offre il regno di Meridal, una cittadina piena di misteri.
Spero di avervi incuriosito, un bacio AngyAngioletto.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DELEN

I petali dell'anima

PARTE I°

 

-Sveglia ragazzina!- urlò Kado facendomi balzare dal letto. Era una settimana da quando mi aveva portato nel palazzo di Isolde; mi aveva trovata nel campo appena  fuori Meridal mentre vagavo senza una meta e senza un ricordo di ciò che ero.

- La signora ti vuole vedere-

Camminai fino ad un'immensa porta di ferro decorata di cristalli, appena Kado pronunciò il suo nome la porta si spalancò mostrando un salone di pietra al cui centro c'era un tavolo imbandito.

-Tu siediti, e guai a te se provi a toccare un solo pezzo di pane!-  senza dire una parola mi sedetti sulla sedia di ferro gelida. Ero affamata avrei dato qualsiasi cosa pur di mangiare, ma Kado era capace di tagliarti una mano anche solo se respiravi senza il suo permesso; aveva gli occhi vuoti e lo sguardo rigido e austero. Dopo poco entrò Isolde: portava un lungo vestito di giade tenute unite da fili d'oro, i capelli neri raccolti in uno chignon di trecce e una lunga catena il cui ciondolo era nascosto dal vestito.

-Allora tu sei....- tamburellava l'indice sul mento.

- Enid- riuscii a dire con un filo di voce, avevo paura di quella donna pallida con le gote viola

- Quindi ricordi il tuo nome? Eccellente, sapresti dirmi in che anno delle ombre siamo?-

- Siamo nel....... decimo anno delle ombre- mi tremava la voce e non riuscivo a guardarla negli occhi.

- Sono colpita dalla tua singolarità Enid, qual è il tuo ultimo ricordo prima del  risveglio nel campo?- ora era impossibile distogliere lo sguardo, la sua curiosità mi teneva sotto tiro, ma non ero comunque in grado di fissarla negli occhi, qualcosa mi diceva di non farlo.

- Niente signora- avevo freddo e mi girava la testa volevo andarmene, scappare, ma la mia mente non riusciva a funzionare bene e non coordinava i movimenti.

- Quanti anni hai? Lo ricordi?- ora si sentiva nella sua voce frustrazione, quasi rabbia.

- Penso o diciassette o diciotto- ero confusa non ricordavo e avevo molta paura

- Diciassette o diciotto? E' di estrema importanza!- ora si era alzata dalla sedia e il suo viso di porcellana sembrava rompersi in mille pezzi, il tavolo si rovesciò, poi d'un tratto si calmò e si sistemò il vestito di pietre.

- bene per oggi basta, comunque credo proprio che tu abbia diciassette anni, perché se ne avessi diciotto....- si interruppe e non capii se stesse parlando a me o a se stessa.

-Kado riportala nella sua stanza e portami il mantello, ho qualche commissione da sbrigare-

 

…...................

 

Isolde uscì dal palazzo e si diresse immediatamente al pozzo del dio Corentin, prese una boccetta dove teneva l'anima strappata ad un bambino di pochi anni e la buttò nel pozzo.

- Corentin io ti invoco!- disse chiudendo gli occhi. Di colpo si trovò in una stanza di vetro blu e la voce del dio fece vibrare le pareti.

- Isolde, cosa ti porta da me?-

- Mio unico signore sono venuta per via della ragazza-

- Ah già-

- Vorrei sapere quanti anni ha, e se è lei la prescelta-

- La ragazza ha diciassette anni-

- E' lei la presc....- I vetri andarono in frantumi

- Come osi farmi due domande con l'anima di un bambino?- Le guance di Isolde divennero rosse di vergogna.

 

….....................

 

La mia stanza era piccola, c'era una minuscola finestra, ma era troppo in alto e non riuscivo a vedere fuori. Il letto era a baldacchino,  aveva tutta l'aria di provenire molto prima dell'inizio dell'anno delle ombre. Avevo avuto un altro incubo: C'era il fuoco dappertutto il fumo mi entrava negli occhi e non riuscivo a tenerli aperti, una donna urlava il mio nome, poi tutto divenne buio.  Quando fui sveglia mi ritrovai in un bagno di lacrime e sudore, dovevo andare via dal quel luogo. Cosa voleva Isolde da me?

La mia maledizione non finirà mai

Cos'era quella voce? Come tamburi mi risuonava nella testa e non riuscivo a fermarla

Altra morte, altro sangue, non è cambiato nulla

Sembrava una voce, anzi, un pensiero, ma la testa mi faceva troppo male e riuscii ad isolare quella voce che faceva entrare la tristezza nel cuore, e nei miei pensieri.

 

….........................

 

Quella notte aveva ucciso dieci uomini e tre donne, entrò nella sua stanza nella torre e prese la sua forma umana, quella che un tempo era anche padrona della sua anima. Si sedette sul letto col capo chino, ormai le lacrime erano finite le aveva terminate tutte la notte del cerchio di fuoco. Le piume insanguinate erano su tutto il pavimento di pietra, ricoperta di sangue secco, la stanza odorava di morte. Il ragazzo usciva solo di notte sotto forma di drago dalle piume nere, ma nella sua forma umana non lasciava la torre. Più passava il tempo più la bestia prendeva il sopravvento sulla sua mente. -La mia maledizione non finirà mai- pensò guardandosi le mani ancora sporche di terra e sangue. -Altra morte, altro sangue, non è cambiato nulla-



  
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