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Autore: 2P_Lover    13/06/2013    3 recensioni
-Hey Pierre..-
-Mh?-
-Un giorno tornerai?-
[Accenni 2p!FrUk]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: 2p!Hetalia
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Socchiudo gli occhi blu e stringo il bracciale che mi regalasti tempo fa.
Ho lo sguardo perso, nemmeno guardo quello che ho attorno.
Dove sono?
Ah, già, in cucina. Seduto sul tavolo, le gambe a penzoloni.
In casa c'è una strana calma.
Strana ma...bella.
No, ma che dico, la odio.
Odio questa calma.
Odio il non sentire il suo russare, odio non sentirlo che mi chiama dalla camera da letto, odio il fatto che lui non sia qui.
Odio il silenzio, il vuoto che ha lasciato nella mia casa, ma sopratutto nel mio cuore.
Un'ora è passata.
Un'ora e già mi manchi.
Un'ora e sento il mondo crollarmi addosso.
Un'ora e la voglia di vivere (che già prima scarseggiava) non c'è più.


-Basta! Vattene dalla mia vita!- Urlavo, gli occhi pieni di lacrime, una strana rabbia che saliva dentro di me.
Lui mi guardava con i suoi occhi violacei.
Era..stanco?
Si, probabile, ma non me ne accorsi.
-Odiami! Odiami ti ho detto!!- Continuavo ad urlare, dando poi un violento calcio ad una sedia.
In cucina.
Eravamo in cucina, mi sembra.
Lui non parlava, rimaneva in silenzio.
Gli occhi li teneva socchiusi.
Poi, mentre smisi per un secondo di urlare, sospirò.
Dischiuse le labbra e sospirò.
Rimasi immobile davanti a quel gesto che, all'apparenza, poteva sembrare una sciocchezza.



Continuo a piangere.
Non ce la faccio più.
Mi odio.
Odio me, la mia vita, il fallimento che sono.
Odio dovermi alzare la mattina con la consapevolezza che esisto.
Che sono vivo.
Le lacrime scendono giù, bagnandomi le guance lentigginose.
Sono stanco.
Basta.
Sono solo.
Basta.
Sono inutile.
Basta.
Basta di tutto.
Non ne posso più.


-Hey Pierre..-
-Mh?-
-Un giorno tornerai?-
L'uomo davanti a me voltò lo sguardo e fece spallucce.
Mi avvicinai a lui, cercando quasi di fargli pena.
Non andare, pensavo, non lasciarmi solo.
Eppure..eppue sorridevo.
-C'è qualcosa che posso fare per renderti felice, prima che tu vada?- Speravo una risposta come "un bacio", "un abbraccio".
-Nulla.- Rispose freddamente lui, voltandomi le spalle.
L'avevo esasperato.
Anche lui mi odia, ora.
Anche lui vuole lasciarmi solo.



Poggio il braccio sulle mie gambe.
Sono a dorso nudo, ma non fa freddo.
Si sta bene.
Guarda l'orologio.
Un'ora e venti minuti da quando mi ha lasciato.
Un'ora e venti minuti passati a dar testate contro gli spigoli, passate a piangere, passate a graffiarmi il volto e a tagliarmi le spalle e il petto.
Lo sguardo poi cade sul suo regalo.
Un bracciale viola, nulla di speciale, nulla di costoso.
Ma è la cosa più bella che ho.


Lo guardai uscire dalla porta di casa mia.
Prima mi aveva sussurrato che forse sarebbe tornato, ma non credevo alle sue parole.
Lo vidi allontanarsi e già sentii un peso al cuore.
Già mi mancava.



Mi accarezzo le spalle sporche di sangue.
Ho esagerato con i tagli, di nuovo, ma non importa.
Tanto sono solo, chi può salvarmi?
Esatto, nessuno.


Socchiusi gli occhi blu senza staccarli dalla sua figura ormai lontana da casa mia.
Era il mio unico amico.
Forse lo amavo. Forse lo amo.
E ora, anche lui, mi ha abbandonato.
Come tutti.



Rovino da solo la mia stessa vita e me ne rendo benissimo conto.
Ma va bene cosi.
Mi va bene.
E' quello che mi merito, infondo, giusto?
Reclino la testa all'indietro e sorrido, premendo la lama del coltello sulla mia gola.
Sento il corpo tremare.
Paura?
Si, molta.
Ma c'è qualcosa che la supera..c'è qualcosa che mi spinge a premere di più la lama, nonostante abbia tanta paura.
E' una voce.
Una voce che mi dice quello che fare.
"Tagliati", "hai sbagliato", "sei un errore", "perchè sei nato".
Tante, tante altre cose mi sussurra quella vocina nella mia testa.
E ora mi sta dicendo di segarmi la gola.
Sorrido e annuisco, mentre le lacrime non smettono di scendere.
Lo sguardo cade sull'orologio.
Quasi due ore da quando non ci sei più.
Sai, solo ora che ti ho perso mi sono reso conto di quanto sei importante per me.
I capelli biondi mi vanno sugli occhi quando tiro la testa giù.
Un movimento secco e il coltello è affondato nella mia gola.
Non respiro.
Sento dolore.
Mi fa male.
Ma va bene.
Va tutto bene. E' quella voce a dirmelo.
Magari questa sarà l'ultima punizione che m'infliggo, non lo so.
Ma finchè la voce mi dice che va bene, si, va bene.
Sorrido e abbasso le palpebre, senza sforzarmi di boccheggiare alla ricerca d'aria.
Cado giù dal tavolo finendo per terra, il bracciale che mi sfugge dalle mani.
Forse è meglio cosi.
Non merito quel dono cosi bello.
Non merito e non ho mai meritato te.
Vedo il mio sangue sporcarmi, ma va bene.
Va tutto bene.
L'ultimo pensiero va a lui, a Pierre.
Mi manchi.
Due ore e già mi manchi cosi tanto.
So benissimo che non tornerai mai da me, che non vedrai mai il mio corpo morto in cucina.
Ma va bene.
L'avevo visto nei tuoi occhi che quello non era un "ciao" ma un "addio".
La voce ha smesso di parlare.
Non sento nulla.
Trovo le ultime forze per sorridere e pensare a te.
Ti amo, Pierre.
Ti amo tanto.
Ciao ciao.

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Io sono 2p!Artie, in questo momento.
Ecco perchè scrivere questa fanfiction è stato cosi facile per me.
Addio.
   
 
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