Sull’albero piegato in modo perfetto un mantello nero. Ed un biglietto fatto su pergamena.
“a presto mia dolce Persefone”
Era lui!
Ma come conosceva il mio nome. Mi girai ancora intorno per vedere se qualcuno mi stesse spiando.
Poi presi il mantello.
Stringendomi dentro quella tunica nera, sperai di poterlo rincontrare.
E quella speranza era la stessa che mi portava ogni giorno sempre sotto quell’albero.
Dopo più di tre mesi da nostro incontro.