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Autore: _Jessica    13/06/2013    1 recensioni
La diversità è un pregio, non un difetto. Tu, nella tua imperfezione, sei perfetto così. Esistono udenti con un cuore sordo, e non udenti con un cuore che ci sente benissimo. Tu, tesoro mio, appartieni decisamente alla seconda categoria.
Sospiro silenzioso di una madre.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note iniziali:
Prima che iniziate a leggere, è importante che voi sappiate che questa è una lettera di una madre per il figlio muto, .
Consiglio a chiunque di ascoltare la canzone "Alibi" dei 30 seconds to Mars durante la lettura.


 

Il rumore silenzioso.




Gemi invano. Dalla tua bocca non esce alcun suono. La sordità ti impedisce di parlare, ma tu sai di poterlo fare almeno nella tua mente: dentro di te fai bei discorsi, lunghi e articolati, pieni del suono dolce misto a smarrimento tipico dei gorgoglii fanciulleschi, perché ancora sei piccolo e certi oggetti non hanno ancora un nome chiaro e limpido per te.
Parli a te stesso, gesticolando ad atri per farti capire. La signorina Lucia ti ha insegnato a segnare il tuo nome e quello della mamma e quello del papà. Ora sai queste parole in più e ne sei oltremodo felice. Ora puoi permetterti di dare un nome anche a quelle persone, che ti sono così familiari.
Sei così curioso della vita, piccolino. Sei così bello con quei riccioli scuri in testa e gli occhi brillanti. Muovi piano le dita e nel farlo cerchi di aprire la bocca per ripetere almeno un suono. Ma non funziona quasi mai.
Ti piace essere preso in braccio dalla mamma e ti piace la signorina Lucia, lei ti insegna a esprimerti, alle volte anche con dei suoni che tu non puoi sentire ma che gli altri capiscono. Quando sei in compagnia di altri ti tocchi spesso l’orecchio e le labbra *. È un riflesso involontario, oramai, il tuo. Il tuo papà è forse quello che più ti sprona a parlare, spesso si mette di fronte ad uno specchio e mima parole che tu devi ripetere senza usare le mani. Non ti piacciono quegli esercizi, ma quando poi ne usi i frutti, tutti sembrano apprezzare. Sai che il tuo papà ti vuole bene, appena può ti stringe sempre a sé e alle volte sembra che pianga abbracciato a te, anche se non ne sei sicuro perché non puoi sapere che anche i grandi piangono, lo capirai col tempo.


Sei diventato grande, ora. Vai a scuola e ti piace andarci. Lì hai trovato degli amici che segnano come te. Hai imparato anche a pronunciare qualche suono, ti riesce difficile modulare la voce, non la usi spesso e ti è faticoso anche leggere le labbra, certe parole si confondono le une con le altre creandoti confusione. Ma sei forte piccolino, io lo so.


Ti tremano le mani emozionato, ma stasera non te lo puoi permettere. Sospiri cercando di concentrarti sul battito furioso del tuo cuore. È il tuo primo appuntamento con una ragazza bella e intelligente, come te, ragazzo mio. Suoni il campanello di casa sua e ad aprire viene suo padre, sembra studiarti, ma ti dà comunque il benvenuto in L.I.S., e questo ti rassicura. Lei appare dopo pochi minuti e ti si avvicina per darti un bacio sulla guancia, è timida come te. Lei non sa parlare come hai imparato a fare tu, ma da grande sarà la maestra più dolce dell’intero universo, già lo sai, perché è stata lei ad insegnarti con pazienza alcuni segni il primo giorno delle elementari. E anche ora che siete due adulti, lei ti insegna tante cose, come baciare, ad esempio.
Ti piace ascoltare le vibrazioni che la musica propaga, non ne senti il suono diretto ma percepisci con tutto il tuo corpo ogni infinitesimale tremolio di ogni singola canzone, se ti sembrano positive, poi, non smetti d’ascoltarle. Alle volte, chiudi gli occhi e ti immagini lo strumento musicale usato e le possibili parole del cantante. Per questo stasera in macchina hai inserito nell’autoradio un CD con grande sorpresa di lei. Perché al suo interno ci sono le canzoni con le vibrazioni migliori, solo per lei, solo per voi.


Sono passati anni, oramai sei un adulto con un lavoro e una famiglia. Sai che per te è tutto più difficile, anche per tuo figlio che ci sente perfettamente. Alcune volte ti senti in colpa verso di lui, tesoro io lo so. Ma non devi, tu non sei sbagliato. Nessuno lo è. La diversità è un pregio, non un difetto. Tu, nella tua imperfezione, sei perfetto così. Esistono udenti con un cuore sordo, e non udenti con un cuore che ci sente benissimo. Tu, tesoro mio, appartieni decisamente alla seconda categoria.
Io ti voglio bene, e te ne vorrò per sempre.
 

Mamma

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Non so cosa mi abbia spinto a pubblicare questa storia, dopo tanto tempo dalla mia scomparsa da EFP.

Ho voluto scriverla e ho voluto pubblicarla, temo che sia tutto qui. ^.^
 
Anche se si capisce dalla lettura, sottolineo che la storia abbraccia più tempi: la nascita, la scuola, il primo appuntamento, il matrimonio ... È stato un esperimento per me. Spero che vi sia piaciuto.

Mentre la scrivevo mi sono commossa. 
Ovviamente, aspetto la vostra opinione. :3

A presto,

Jessica.




* Nella lingua dei segni, significa “sordo-muto”. Tanti sordi non parlano, non per qualche difetto alla bocca, ma perché non sentire i suoni rende difficile sapere come modularli e sapere come riconoscerli, molti di loro non parlano per questo motivo anche se esistono sordi che sanno articolare parole (molto pochi), quasi tutti però leggono le labbra.
  
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