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Autore: Light and Darkness    29/12/2007    1 recensioni
(Per chi sapesse la trama di Darkstalker l'azione di questa fic si svolge dopo il torneo di Pyron e dopo la sua sconfitta. Questa fic però è una possibile prosecuzione degli eventi, quindi non preoccupatevi se non conoscete la trama precedente perché questa fic è una storia a se stante.)Due angeli caduti, due fratelli scesi sulla terra, l'uno per desiderio di potere, l'altro per cercare il suo parente smarrito.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Lucifer si stava camminando per le vie di una città al centro della quale si erigeva un castello il quale stava sulla cima di una montagnola che si ergeva su tutta la città.

La notte lo avvolgeva come un lungo mantello, i lunghi capelli corvini che spuntavano dal cappuccio erano mossi da un vento forte portatore di burrasca, teneva la falce in bella vista, non vi era nessuno per le strade, e anche ci fosse stato, Licifer non avrebbe esitato a ucciderlo senza perdere troppo tempo.

Guardò in direzione del castello, sapeva che era stato distrutto e poi ricostruito dopo la battaglia contro Pyron.

“Beh Direi che Maximoof si è sistemato bene. Ho giusto bisogno di una nuova dimora.” Lucifer rise tra i denti, continuò ad avanzare per le vie della città.

Raggiunto l'ascensore che avrebbe portato alla porta del castello due uomini robusti e muscolosi lo fermarono.

“Dove credi di andare ?” chiese uno dei due, il suo ceffo era coperto di cicatrici, le quali si protraevano sino al cranio pelato.

“Non ti interessa scimmione. Vedi di sparire, prima che ti distrugga.” Lucifer gli rivolse queste parole tenendo il cappuccio abbassato.

“Molto divertente. Ma ti consigliamo noi di sparire, altrimenti potresti ricevere un bello stampo dei nostri scarponi sul didietr......” quello si fermo, il compare ridacchiò di scherno, poi vedendo che il collega non terminava la battuta lo guardò, quello che vide lo terrorizzò tanto da farlo tremare e balbettare di paura, una linea di sangue si stava formando sul collo del suo compare, quando quella giunse da capo a capo, Lucifer la tocco lievemente con un dito e quella cadde in dietro.

“Umani.... cosi deboli e cosi stolti.” la voce di Lucifer era priva di pietà, ma piena di compiacimento e soddisfazione come di un artigiano che conclude un lavoro ben fatto.

“Ma... tu...chi... diavolo sei ?” chiese altro terrorizzato. “Diavolo. Hai indovinato.” disse Lucifer sorridendo.

Nello stesso istante nel salone del castello si stava tenendo un fastoso ricevimento , molti uomini e donne della alta società erano li presenti, i primi parlavano d'affari bevendo vini pregiati o danzavano con le consorti, le quali erano impegnate o con questa occupazione o a parlare con le altre dame.

Lilith stava sola sulla balconata della sua stanza aspettando il suo signore, i ricevimenti erano sempre buona occasione per nutrirsi senza che la gente in città se ne accorgesse.

Dopo la ricostruzione del castello Maximoof e lei si erano dedicati interamente al loro progetto di assoggettare l'umanità al loro volere. Ci sarebbero riusciti se John Talbain non si fossero messi in mezzo. Era anche vero che se John non l'avesse risparmiata lei sarebbe morta.

Ora la popolazione guardava con più sospetto i due vampiri, il che faceva correre sempre meno gente ai loro ricevimenti.

“Maledizione, saranno a malapena una settantina di persone .” pensò Lilith, era abituata a vederne molte più. Il vestito rosso della vampira si mosse al ritmo del vento, quella alzò lo sguardo verso il cielo che si stava rapidamente ricoprendo di nuvole nero pece.

“Il cielo minaccia tempesta, meglio, mi piace quando piove . Laverà via il sangue di questa notte.” pensò lei entrando dentro la stanza e chiudendo le finestre di vetro.

Nella sala dei ricevimenti la musica fu interrotta dalla apertura violentissima della porta sulla quale soglia apparve un uomo con il volto corrugato dal sudore e dallo sguardo pietrificato dalla paura.

“Annunciami.” gli disse Lucifer sogghignando malignamente dietro quell'uomo.

“Signori......” cominciò, di colpo il corpo dell'uomo si sezionò in decine di parti, gli urli della folla furono innumerevoli a vedere quella scena.

Lucifer ricompose la falce la quale ritornò alla sua sua consueta forma.

“Troppo lento. Credo che Maximoff si dovrà dotare di servi migliori di questi trogloditi.” Lucifer fece un passo in avanti. La folla si allontanò terrorizzata.

“Uhmmmm non mi piace la tinta di questo salone.” disse il demone, poi rivolse alla folla un sorrisetto malvagio.

“Preferirei un bel rosso...... sangue.” l'angelo caduto si mosse con grazia, facendo roteare la falce, la quale tagliava, feriva e infine uccideva. In pochi minuti era tutto finito. Non c'era più nessuno fuorché lui, quel silenzio e quella situazione lo faceva sentire vivo e appagato.

“Bene, ora scusatemi signori miei, ma ho sete.” Lucifer prese un bicchiere e lo riempi di vino rosso misto a sangue, e poi lo tracannò tutto di un fiato.“Annata mica male, e il sangue è invecchiato a dovere.” commentò il Darkstalker assaporando il miscuglio.

Le sue ali erano aperte nere come la notte, macchiate di quel sangue innocente, le aveva spiegate per essere pronto all'arrivo di Maximoff.

Poi senti la presenza di un aura molto simile a quella di Maximoff, la quale però Lucifer la conosceva solo per il fatto che il luogo ne era impregnato. Si voltò verso la fonte di quell'aura.

“Lilith, mia amata.” disse Lucifer, l'aveva conosciuta era stata lei a farlo cambiare , a fargli capire che se fosse rimasto con suo padre non avrebbe ottenuto nulla. I due si erano amati, ma nessuno sapeva della loro unione. Poi lei se ne andò senza un preciso motivo, spari, e Lucifer non si dava pace, uno dei motivi per cui era sceso sulla terra era anche lei.

“Lucifer ? Cosa ci fai ? Hai combinato tu questo macello?” la voce di lei risuonò alta nella sala vuota.

“Certo che l'ho fatto io, ma non mi aspettavo di trovarti qui mia cara, però posso dire che la cosa mi sorprende in maniera piacevole.” lui si avvicinò rapido a lei e le tene il mento fermo e la baciò.

Lei non esitò lo colpi in piena pancia con delle saette nere, le quali formarono un foro molto largo nel ventre di Lucifer.

“Vai all'inferno Lucifer.” disse lei non lo amava più da diverso tempo lei ora amava Maximoff, lui si staccò dalla labbra di lei.

“Lilith, mi spezzi il cuore. Davvero. Non ti rivedo da centocinquant'anni e tu mi tratti cosi. Che bambina cattiva che sei.”il foro nel ventre di Lucifer si chiuse rapidamente. Lilith lo guardò incredula qualsiasi altro essere sarebbe morto, lui invece era li e le sorrideva beffardamente.

“Hai preferito questo posto lugubre a trascorrere l'eternità con me. Sei stata solo un stupida.”Lucifer si tolse il cappuccio della sua lunga veste nera, Lilith rimase sorpresa di ciò che vedeva. Il volto era lo stesso, ma i suoi occhi erano rossi, totalmente pieni di follia e oscurità, la luce sovrannaturale che emettevano trasmettevano solo caos e una efferatezza che nulla aveva di angelico.

“Sei diventato solo un rozzo macellaio Lucifer. Non è questo che desideravo tu diventassi. Io.... ” iniziò lei. “Tu cosa ? Tu mi hai spinto sul sentiero del male, tu mi hai fatto assaporare il vero potere. E ora critichi ? Hai proprio un bella faccia tosta.” la interruppe Lucifer, sentiva il sangue di lei ribollire nelle sue vene. La osservò, il suo corpo, il richiamo passionale era forte, e Lucifer sapeva bene di non esserne immune, e la cosa gli piaceva immensamente.

“Basta stai zitto.” gli urlò lei lanciandosi contro di lui ad ali aperte e artigli tesi.

Lui evitò l'attacco di lei senza scomporsi, la falce la colpi provocandole un taglio sulla spalla.

“Oggi mi sento magnanimo Lilith, unisciti a me e prometto che ti risparmierò.” Lucifer stava giocando con lei, voleva vedere fino a che punto amasse Maximoff.

Lilith sgranò gli occhi a quella richiesta.

“Deduco che sia un no.” Lucifer apparve dietro di lei.

Lilith si girò e gli tirò un pungo in piena faccia. Lucifer le prese un braccio alla altezza del polso e iniziò a assorbirgli i poteri.

“Cosa mi stai facendo ?” chiese lei sentendosi improvvisamente stanca.

“Il tuo potere di Darkstalker mi alletta molto.” Lucifer sorrise, Lilith pochi secondi dopo svenne.

Luicifer si fermò poco prima di ucciderla, provava ancora qualcosa per lei.

“Bah. Non ho bisogno di questo patetico potere.” lo trasferi di nuovo nella vampira.

“Tu chi sei per turbare cosi la mia festa ?” chiese un voce imponente e austera., Lucifer si voltò verso la fonte di quella voce, un uomo alto possente stava eretto sulla soglia con due grosse ali da pipistrello dietro la schiena. Gli occhi iniettati di sangue squadrarono Lucifer dal lato in basso.

“Demitri Maximoff suppongo.” disse Lucifer rivolto al nuovo arrivato.

“Cosa hai fatto a Morrigan ?” chiese il vampiro.

“Chi ?” Lucifer non capi subito, poi guardò Lilith stesa a terra.

“Nulla amico mio. Nulla in confronto a quello che farò a te.” Lucifer si lanciò contro Maximoff, il quale però senza troppi problemi i colpi, poi divenne un essere fatto di fiamme nere e attaccò. Colpi Lucifer con forza e quello fu scagliato contro una delle colonne, la quale crollò per l'urtò.

Nel frattempo Gabriel si era messo ad urlare reggendosi la testa e cadendo in ginocchio.

“Gabriel che ti succede ?” chiese John preoccupato.

“Lui sta soffrendo, lo sento.” Gabriel caccio un urlò molto più forte del primo.

“Credo che si riferisca a suo fratello.” disse Felicia, i due poi lo fecero stendere a terra.

“Lui sta combattendo. Io posso vederlo.” Lucifer smosse le macerie della colonna che lo sommergeva e si rialzò.

“Ora mi hai fatto veramente arrabbiare Maximoff.” il corpo del angelo nero era parzialmente cambiato, dai gomiti gli uscivano degli spuntoni ossei lunghi una spanna, mentre la testa sfoggiava due corna.

Gabriel al sentire di quella trasformazione si senti il dolore avvampare in tutto il corpo. Urlò di nuovo. John e Felicia non sapevano cosa fare per placare il dolore del loro amico.

“Maximoff. Quindi.... questo.... è il suo......potere. Il potere....di noi......angeli caduti.” Gabriel ansimava e sudava come se avesse fatto uno sforzo enorme. John trasali aveva già combattuto contro Maximoff e non era riuscito a eliminarlo. Gabrile svenne in preda a uno shock fortissimo.

Lucifer si lanciò con furia verso il suo avversario il quale scanso, ma si ritrovò atterrato da un calcio molto forte che Lucifer aveva sferrato con rapidità eccezionale, Poi portò la lama della falce dietro la nuca di Maximoff.

“Addio caro il mio conte. Prenderò il tuo potere come ricordino.” Lucifer sorrise malignamente.

“Tu sei un demone.” disse Maximoff con voce roca.

“Non lo fare Lucifer, non lo fare ti prego.” Lilith era li si era rialzata con le forze che le rimanevano, faticava a rimanere in piedi.

“Tu mi stai supplicando ?” chiese Lucifer, la sua domanda fu susseguita da un risata alta simile a quella di un pazzo. Luicifer non si sentiva appagato come in quell'istante, stava godendo della sofferenza di chi lo aveva fatto soffrire. La assaporava quasi fosse il più dolce dei nettari, e gli piaceva immensamente.

“E va bene Lilith. Voglio dare a te e al tuo consorte un opportunità. Servitemi senza fare domande e vi lascerò vivere.”

Maximoff non voleva ubbidirgli ma per salvare la sua amata Lilith accettò.

“Molto bene. Ora ditemi degli altri Darkstalker; dove sono ?” chiese Lucifer.

Nel frattempo in una foresta Gabriel giaceva privo di sensi, si risveglio di soprassalto.

“Sembra che si sia calmato.” disse Felicia tranquillamente. John annui, la guardò, sapeva di provare qualcosa per lei, ma non lo voleva rivelare a nessuno se non a lei.

Gabriel mugugno nel sonno quasi si stesse riprendendo.

“Lucifer, non può essere. Che cosa sei diventato ?” si chiese l'angelo.

“Che è successo ?” Gabriel spiegò ciò che era capitato.

“Quindi se ho capito bene tu e tuo fratello condividete una sorta di legame empatico giusto ?”chiese John.

“Si, quando lui prova un sentimento particolare io lo ricevo sotto forma di emozioni e viceversa. Il fatto è che se lui fa del male o usa un potere oscuro, io provo dolore. In alcuni casi posso anche vedere con i suoi occhi, come è successo oggi.” rispose l'angelo mettendosi una mano sulla fronte.

“Quindi se tu fai del bene lui dovrebbe sentire dolore.” intervenne Felicia.

“No il bene non può fare del male a nessuno, nemmeno a lui.” disse Gabriel con rammarico.

“Fratello mio, perché ?” si chiese Gabriel prima di addormentarsi.

Sognò due grandi ali dorate, che perdevano le proprie piume, e lasciavano il posto a piume nere come la notte, nere come l'oscurità.

  
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