Oblivion
There's
no relief, I see you in my sleep.
And everybody's rushing me, but I can feel you touching me.
There's no release, I feel you in my dreams.
Telling me I'm fine.
Era
successo tutto troppo in fretta.
L’imboscata che avevano teso a Harry Potter non aveva
funzionato.
Molti Mangiamorte erano stati uccisi.
Tra loro c’era anche Bellatrix Lestrange – Draco si
sforzò di mostrarsi
dispiaciuto per la zia che odiava.
Ron Weasley era stato catturato con una profonda ferita sul petto,
forse
mortale.
Voldemort
si era voltato verso Draco, indicando l’ammasso di alberi
spogli dove era
scappato Harry Potter.
Uccidilo.
Un ordine sibilato, furioso, determinato, debole.
Draco aveva chiaramente sentito un brivido gelido lungo la schiena.
Poi aveva annuito.
E infine aveva corso.
I passi del Prescelto erano chiaramente udibili pochi metri davanti a
lui, le
scarpe consumate pestavano le foglie secche abbandonate sul terreno.
Accelerò l’andatura con uno scatto dei reni,
stringendo i denti così tanto da
farsi male.
Levò in alto la bacchetta, puntandola alla sua schiena,
sussurrando un
incantesimo: Harry sussultò, la spalla colpita da un lampo
argenteo, le
ginocchia cedettero e cadde a terra.
Draco arrivò di fronte a lui, puntandogli l’arma
magica alla testa; per pochi
istanti, gli unici suoni udibili furono i loro respiri stanchi e le
urla
lontana della guerra.
Il sangue della ferita di Harry sporcò la maglietta nera,
creando una macchia
rossa.
Draco si passò una mano sulla fronte, imperlata di sudore e
polvere.
“Cosa stai aspettando?”
Harry aveva alzato il capo, la voce resa un rantolo per via delle fitte
di
dolore che provava ogni volta che respirava.
Draco spostò lo sguardo dalla sua bacchetta a lui, il suono
dell’Anatema che Uccide
sulla lingua, incapace di lasciarlo uscire.
Cosa stava aspettando, Draco Malfoy?
“Combatti.” ringhiò, facendogli segno di
mettersi in piedi.
Non sarebbe diventato l’assassino di un uomo disarmato.
Ovviamente era quella la cosa che lo fermava.
Era quella, giusto?
Harry scosse il capo, il cuore che pulsava in gola.
“Ho perso la mia bacchetta.” ansimò con
il volto pallido.
Draco si
morse il labbro inferiore.
Deglutì.
Aveva dannatamente voglia di piangere.
Perché quello non poteva essere un incubo?
Un altro stupido incubo, uno dei tanti che aveva da quando aveva
ricevuto il
Marchio.
Perché non poteva semplicemente svegliarsi?
Chiuse
gli occhi, li riaprì. Abbassò la bacchetta.
“Non voglio ucciderti.” sussurrò.
Harry
trasalì. “Perché no?”
Draco lo fulminò con lo sguardo.
“Dovresti
metterti in salvo al posto di pensare alla mia pazzia.”
borbottò,
inginocchiandosi davanti a lui.
Harry si guardò indietro, incerto, ma riportò la
sua attenzione sul
Mangiamorte.
“Perché no, Malfoy?” tentò di
nuovo.
Draco lo fissò.
Harry non distolse lo sguardo.
Draco si avvicinò, appoggiò una mano sul collo
dell’altro, e le sue labbra
pallide tremarono quando si posarono sopra quelle di Harry.
Si allontanò di scatto subito dopo.
“Soddisfatto
della risposta, Potter?” costrinse la sua voce a non
risultare stridula o
imbarazzata.
Harry rimase in silenzio per qualche secondo
“Da-da quanto...?” balbettò, arrossendo,
più incredulo di prima.
“Un anno? Qualche mese? Che importa saperlo?” Draco
si strinse nelle spalle.
“Questo non mi salverà la vita.”
“Cosa
intendi dire?” replicò Harry, confuso, Draco
ghignò.
“Se tornassi dal Signore Oscuro senza il tuo cadavere,
ucciderebbero me.” l’ex
Serpeverde brandì la propria bacchetta contro di lui.
Harry spalancò gli occhi.
“Preferisco morire qui.” continuò Draco,
completamente tranquillo. “Pochi
minuti andranno bene.”
“Non capisco di cosa tu stia parlando.”
sbottò Harry.
“Non è importante, te ne
dimenticheresti.” ribatté. “Oblivion.”
Harry sentì le palpebre improvvisamente pesanti,
crollò sul suolo.
Draco sospirò, mettendogli in mano la propria bacchetta.
“Mi ucciderai senza pensarci, Harry.”
mormorò al vento. “Non devi sentirti in
colpa, sei sempre stato così impulsivo. Non ti accorgerai
nemmeno che quella
non sia la tua bacchetta.” si piegò sul suo volto,
baciandogli la bocca una
seconda volta.
Draco si affrettò ad allontanarsi, Harry socchiuse gli occhi.
Balzò in piedi di scatto, gemendo sommessamente per il
dolore alla spalla.
Teneva una bacchetta in mano e aveva un nemico davanti: agì
d’istinto.
“Avada Kedavra.”
Draco sorrise, cadendo a terra.
Fu il primo sorriso da tempo.
Harry si chiese perché sorridesse alla morte.
Quello che non poteva sapere era che sorridesse a lui.
E quello che non poteva sentire era un “ti amo”
soffocato dalle foglie secche.
Voglio
solo dire che non penso abbia senso questa cosa e che non si sviene
dopo aver
ricevuto un incantesimo di memoria – non che io sappia
– però questo mi serviva
per la os, quindi amen.
(Draco ha chiamato Harry col suo nome solo mentre è svenuto,
ah ok.)
Le frasi
in corsivo là in alto sono prese dalla canzone
“Dark Paradise” di Lana Del Rey.
Sono così
malefica che vi lascio il dubbio: Potter è innamorato di
Malfoy oppure no?
*va a
comprare gigli bianchi da mettere sulla tomba di Draco canticchiando*